... rotondità delle linee circolari che si propagano per ogni dove.

Queste sono pensate come le onde generate da un sasso sulla superficie dell'acqua, a simbolo della Parola e della Luce di Cristo, che si propaga nel mondo e tutto penetra.

E come quelle ove si riflettono così ritornano al centro, anche qui tutto riverbera nuovamente verso il Tabernacolo come una sorta di testimonianza di Attenzione, di Gloria, di Amore.

Tutto così, volutamente, mira a dare importanza al centro del Santuario e alla Divina Presenza Eucaristica in esso.

...all'interno e all'esterno il Santuario vive di luce.

Prorompe dal lucernario a cono che sovrasta il tempio, e, quale lama multipla, dalle asole vetrate fra cappella e cappella.

Si spande dalla facciata a bicchieri rotondi del prospetto, e traluce nelle iridescenze policrome del transetto.

Si irradia infine nell'opalescenza dello spacco a croce, immenso, che attraversa il soffitto.

Al sorgere del sole e al tramonto la luce penetra radente e vivifica il contrasto delle rotonde, alternativamente protratte le une a sostegno del tetto e le altre da questo staccate.

L'irregolarità delle superfici, l'orientamento mutevole degli sporti e degli aggetti, inducono ovunque un carattere cangiante, una vibrazione. Colore, profondità, ombre, prospettive, si legano così alla geometria delle masse, delle superfici, in quadri sempre mutevoli.

Il "vortice" di una scala elicoidale, dalle pareti tessute in mattoni come fosse una gerla, come fosse un imbuto di ferro e di luce, su fino al lucernario sovrastante...
...ricollega la Cappella dell'Amore Misericordioso dove è il Cristo Crocefisso, alla dolcezza e all'ombra della Cripta e alla maestà, al vigore, alla regalità del Tempio