"SE IL CHICCO DI GRANO NON MUORE..."

(M. Elvira eam e M. Graziella eam)

Traccia per la Celebrazione

 

"Ricordiamoci bene questa grande verità: un’anima ...al servizio di Gesù si deve sforzare per perpetuare sulla terra gli stessi Suoi sacrifici in qualità di vittima immolata... al sacrificio deve unire un grande amore... lasciarsi umiliare come il chicco di grano che, per dar vita ad altri chicchi di grano, si lascia nascondere sotto la terra, per marcire e morire..." (El pan 2, 34). É quanto è accaduto alla nostra Madre che già dai primi anni della sua vita religiosa, ha sperimentato difficoltà e prove che hanno fortemente inciso sulla sua interiorità, determinando il suo progressivo innamoramento per Gesù crocifisso. Chiediamo al Signore di illuminarci con la sua grazia e misericordia, perché possiamo fare nostre queste parole: "...Gesù ci dice: se volete capire me, guardate il chicco di grano; se volete vedermi, guardate la croce. Il chicco di grano e la croce, due immagini come sintesi ardente dell'evento "Gesù". Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. «Per sapere chi sia Dio devo solo inginocchiarmi ai piedi della Croce» (Karl Rahner).

Canto iniziale Esposizione del Santissimo

 

Preghiera

Attiraci a te Signore,

noi ti rendiamo grazie

perché ci attiri alla tua croce.

Attiraci a te troveremo il solco

in cui macerare.

Attiraci a te e ogni gioia,

ogni sofferenza avrà un senso,

un fine, attiraci a te e

senza paura afferrata

la tua mano, capiremo

che il dolore è il primo

necessario passo per

risorgere con te.

 

Lettore:

Quando Gesù parla del seme, parla di se stesso, della Sua morte che avverrà presto. Dalla sua morte però verrà la vita per noi. Anche noi possiamo essere il seme che dà la vita quando non pensiamo solo a noi stessi ma ci apriamo all’amore di Dio e lo doniamo agli altri: dalla morte di Cristo viene il frutto della Resurrezione, dalla morte di ciascuno a se stesso e al proprio egoismo, viene la vita dell'amore donato che dà luce e speranza al mondo.

Lettura dal Vangelo secondo Giovanni 12, 20-33

Gesù rispose: "È giunta l’ora che sia glorificato il Figlio dell’uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Parola del Signore

Pausa di silenzio

Riflessione Personale

"Se il chicco di grano non cade in terra e non muore, rimane solo; se invece muore, porta molto frutto". Non è il solo insegnamento che Gesù trae dalla vita dei contadini. Il Vangelo è pieno di parabole, immagini e spunti tratti dall’agricoltura che era a suo tempo (ed è ancora oggi per diversi popoli) la professione che occupa il maggior numero di persone. Egli parla del seminatore, del lavoro dei campi, della mietitura, di grano, vino, olio, del fico, della vigna, della vendemmia...

Ma Gesù non si fermava naturalmente al piano agricolo. L’immagine del chicco di grano gli serve per trasmetterci un sublime insegnamento che getta luce, prima di tutto, sulla sua vicenda personale e poi anche su quella dei suoi discepoli.

Il chicco di grano è, infatti, anzitutto Gesù stesso. Come un chicco di frumento, egli è caduto in terra nella sua passione e morte, è rispuntato e ha portato frutto con la sua risurrezione. Il "molto frutto" che egli ha portato è la Chiesa che è nata dalla sua morte, il suo corpo mistico.

Potenzialmente, il "frutto" è tutta l’umanità, non solo noi battezzati, perché egli è morto per tutti, tutti sono stati da lui redenti, anche chi ancora non lo sa. Il brano evangelico si conclude con queste significative parole di Gesù: "Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me".

Ma la storia del piccolo chicco di grano aiuta anche, per un altro verso, a capire noi stessi e il senso della nostra esistenza. Dopo aver parlato del chicco di grano, Gesù aggiunge: "Chi ama la sua vita la perde e chi odia (un altro evangelista dice perde) la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna" (cfr. Mt 16, 25). Cadere in terra e morire, non è dunque solo la via per portare frutto, ma anche per "salvare la propria vita", cioè per continuare a vivere! Che succede al chicco di grano che rifiuta di cadere in terra? O viene qualche uccello e lo becca, o inaridisce e ammuffisce in un angolo umido, oppure viene ridotto in farina, mangiato e tutto finisce lì. In ogni caso, il chicco, come tale, non ha seguito. Se invece viene seminato, rispunterà e conoscerà una nuova vita, come in questa stagione vediamo che è avvenuto dei chicchi di grano seminati in autunno.

Sul piano umano e spirituale ciò significa che se l’uomo non passa attraverso la trasformazione che viene dalla fede e dal battesimo, se non accetta la croce, ma rimane attaccato al suo naturale modo di essere e al suo egoismo, tutto finirà con lui, la sua vita va ad esaurimento. Giovinezza, vecchiaia, morte. Se invece crede e accetta la croce in unione con Cristo, allora gli si apre davanti l’orizzonte dell’eternità.

Ci sono situazioni, già in questa vita, sulle quali la parabola del chicco di grano getta una luce rasserenante. Hai un progetto che ti sta sommamente a cuore; per esso hai lavorato, era diventato lo scopo principale nella vita, ed ecco che in breve lo vedi come caduto in terra e morto. Fallito, oppure tolto a te e affidato a un altro che ne raccoglie i frutti. Ricordati del chicco di grano e spera. I nostri migliori progetti e affetti devono passare per questa fase di apparente buio e di gelido inverno, per rinascere purificati e ricchi di frutti. Se resistono alla prova, sono come l’acciaio dopo che è stato immerso in acqua gelida e ne è uscito "temprato". Come sempre, costatiamo che il Vangelo non è lontano, ma vicinissimo alla nostra vita. Anche quando ci parla con la storia di un piccolo chicco di grano.

Alla fine, questi chicchi di grano che cadono in terra e muoiono, saremo noi stessi, i nostri corpi affidati alla terra. Ma la parola di Gesù ci assicura che anche per noi ci sarà una nuova primavera. Risorgeremo da morte e questa volta per non morire più.

Lettore:

Qual è la gloria del chicco di frumento? Un chicco di frumento è poco glorioso, è solo un chicco di frumento. Se te lo mangi, hai mangiato un chicco di frumento. Se invece il chicco di frumento cade nella terra e muore, porta molto frutto. La gloria del seme è morire per portare vita e frutto.

Lettura dagli scritti di Madre Speranza (Diario 14 maggio del 1949)

Gesù dice alla Madre: ".....Però tu devi tenere ben presente che Io sempre mi sono servito delle cose più povere e inutili per fare quelle più grandi e magnifiche; a Balaam parlai per mezzo di un asino mentre avrei potuto farlo per mezzo di un angelo; e per ottenere un grande raccolto di grano è necessario gettare a terra la semente, ricoprirla di terra, sottoporla all'azione dell'acqua, del sole, del freddo, della neve; infine questa semente deve imputridire e scomparire per poter fruttificare e produrre grande quantità di grano. Tutto ciò non è ancora sufficiente perché il frutto possa servire di sostentamento all'uomo; infatti occorre ancora che il grano sia triturato, macinato e trasformato in farina, che passata al setaccio viene separata dalla crusca, e quindi è pronta per essere impastata con l'acqua e ben cotta. Allora potrà servire di principale alimento per l'uomo. Così tu, devi passare attraverso tutta questa elaborazione per poter arrivare ad essere ciò che Io desidero, cioè che Io possa servirmi di te come alimento per molte anime, e i figli e le figlie prendano da te questa sostanza elaborata e mi diano tanta gloria in questo Santuario con il soave profumo del sacrificio, della preghiera, dell'abnegazione e con l'esercizio continuo della mia carità e amore verso i più bisognosi" .

Pausa di silenzio

 

Lettore:

"Non è degno del Vangelo chi non è disposto a lasciarsi umiliare come il chicco di grano che, per dare vita a molti altri chicchi, si nasconde sotto terra, marcisce e muore...è nella Croce che si impara ad amare Gesù è lì che si apprende la lezione dell’amore...Senza Croce non v’è redenzione, se non passiamo per questa scuola di virtù non giungeremo alla perfezione dell’amore". (Madre Speranza)

Dal Magistero: Evangelica Testificatio 29-31

«La croce sia per voi, come è stata per il Cristo, la prova dell'amore più grande. Non esiste forse un rapporto misterioso tra la rinuncia e la gioia, tra il sacrificio e la dilatazione del cuore, tra la disciplina e la libertà spirituale?

Ammettiamolo, figli e figlie in Gesù Cristo: nel momento presente, è difficile trovare uno stile di vita che sia in armonia con questa esigenza. Troppe sollecitazioni contrarie vi spingono a cercare, anzitutto, una azione umanamente efficace. Ma non tocca a voi dare l'esempio di un'austerità gioiosa ed equilibrata, accettando le difficoltà inerenti al lavoro e ai rapporti sociali e sopportando pazientemente le prove della vita con la sua angosciosa insicurezza, quali rinunzie indispensabili per la pienezza della vita cristiana? In mezzo a queste pene, grandi o piccole, il vostro fervore interiore vi fa scoprire la croce di Cristo e vi aiuta ad accoglierle con fede ed amore.

A questa condizione voi darete la testimonianza che il Popolo di Dio attende: uomini e donne capaci di accettare l'incognita della povertà, di essere attratti dalla semplicità e dall'umiltà, amanti della pace, immuni da compromessi, decisi all'abnegazione totale, liberi ed insieme obbedienti, spontanei e tenaci, dolci e forti nella certezza della fede: questa grazia vi sarà data da Gesù Cristo in proporzione del dono completo che avrete fatto di voi stessi, senza più riprenderlo ».

Pausa di silenzio

Per un confronto personale

E’ bello sapere Signore che il chicco di grano che muore porta molto frutto! Quante volte ci sentiamo schiacciati dal peso della croce e tutto ci sembra senza senso assurdo. Accresci in noi il dono della fede che ci fa  credere che ogni nostra sofferenza offerta per amore può portare grandi frutti grazie al tuo Amore.

  1. La storia del chicco di grano è quella di morire per moltiplicarsi; la sua funzione è quella di un servizio alla vita. L'annientamento di Gesù è paragonabile al seme di vita sepolto nella terra. Nella vita di Gesù amare è servire e servire è perdersi nella vita degli altri, morire a se stessi per far vivere. Ogni discepolo, se vuole essere tale, deve imitare il Maestro (Gv.12,25-26) entrando in questo dinamismo. Sei disponibile a vivere la logica del chicco di grano?
  2. La tua vita esprime il dono di te stesso? È una semina di amore che fa nascere amore? Sei consapevole che per essere seme di gioia, perché ci sia la gioia nel campo di frumento è necessario il momento della semina?
  3. Puoi dire di aver scelto il Signore se poi non abbracci con Lui la croce? Quando si scatena in te la dura lotta tra il «si» e il «no», tra il coraggio e la paura, tra la fede e l'incredulità, tra l'amore e l'egoismo, ti senti smarrito pensando che tali tentazioni non si addicono a chi segue Gesù?

Canto

Preghiere spontanee

Preghiera

Grazie Signore perché hai preso su di te ogni nostro dolore per trasfigurarlo con il tuo amore. Grazie perché tu che sei la via hai voluto percorrere la via della croce perché il non senso della sofferenza potesse essere riempito di senso. Grazie al tuo immenso amore la croce è diventata via per il Paradiso e in te troviamo quel cireneo che rende leggero e dolce ogni nostro giogo. Grazie perché tu ci hai rivelato che "il chicco di grano se muore porta frutto" ed ora sappiamo che la sofferenza non è un assurdo insopportabile peso che ci prostra a terra e ci fa perdere la gioia di vivere, in te con te ogni dolore offerto per amore porta grandi frutti! Certo la sofferenza resta per tutti noi un grande mistero difficile da accettare e da comprendere ma sappiamo che  tu hai scelto la via della croce per renderci partecipi della tua gloria ed ora ogni sofferenza vissuta in te ci dischiude nuovi orizzonti di Cielo. Amen

Canto Eucaristico

Benedizione o deposizione del Santissimo

Canto