MADRE SPERANZA E LO SPIRITO DELL'AMORE MISERICORDIOSO

Ludwig Staufer

 

Adesso ci spostiamo su un altro ambiente e prende la parola il dott. Ludwig Staufer che ha conosciuto la Madre sin dal 1938 e che dal 1948 è stato presidente della Caritas nella diocesi di Spira in Germania.

 

 

Suore, Figli dell'Amore Misericordioso e amici presenti,

il nostro Vescovo di Spira, dott. Anton Schlembach, mi ha chiesto di rappresentarlo in occasione delle celebrazioni, per il Centenario della nascita di Madre Speranza, che si svolgono qui in Collevalenza. E' un compito che assolvo con gioia.

Nel 1938, appena ordinato sacerdote, ho avuto la grazia e il piacere di conoscere la Madre, in via Casilina a Roma. A quel tempo, la zona dell'attuale parrocchia era pressochè sconosciuta. L'allora nuova parrocchia non aveva una chiesa e il parroco e il suo cappellano abitavano in un piccolo appartamento. Ma vi erano migliaia di bambini che, con i loro genitori, vivevano in grotte. Il tufo (di cui è composta la terra di Roma) era adatto per formare grotte abitabili. Allora, io abitavo nel Seminario tedesco, Santa Maria dell'Anima in via della Pace. Questi bambini mi interessavano e, ogni volta che era possibile, andavo a trovarli. Un giorno li invitai a partecipare alla lezione di religione e alla messa domenicale. Promisi loro, inoltre, che a chiunque fosse venuto alla messa, avrei dato qualcosa da mangiare. Vennero tutti, perché avevano fame. Madre Speranza e i Sacerdoti, che lavoravano con me, mi aiutarono. La Madre si preoccupò del mangiare. Dopo la messa domenicale e la lezione di religione si distribuiva il pranzo. In un primo momento davamo dei buoni. Ben presto però ci rendemmo conto che i buoni aumentavano in modo sospetto. Pensammo che sarebbe stato più facile controllare i bambini stampando un timbro sulla mano al momento della loro uscita dalla Chiesa.

Ricordo benissimo come Madre Speranza sorrideva di fronte a tale sistema di controllo..., perché i bambini non si lavano le mani e, di conseguenza, il timbro rimaneva intatto per settimane.

Ancora oggi, nel ripensarlo, ammiro la Madre per la sua volontà di procurare il pranzo per tutti. Io non potevo darle denaro; la sua disponibilità mi fece comprendere cosa significava «amore misericordioso». La Madre amava tanto i bambini, così come Dio ama gli uomini.

Più in là nel tempo, ci fu possibile dare un aiuto per la costruzione di una baracca, che doveva servire quale prima chiesa parrocchiale, successivamente eretta in pietra nello stesso luogo. Nel medesimo periodo fu costruita la Casa Generalizia delle Ancelle dell'Amore Misericordioso. Lo spirito dell'Amore Misericordioso era molto vivo in questa casa; io non sapevo nulla delle grandi difficoltà che la Madre doveva affrontare (come è stato abbondantemente mostrato anche in questo convegno); verificavo solo che lei era sempre piena di bontà, gentilezza, sempre disponibile ad aiutare, sempre con il sorriso sulle labbra.

Quando, nel febbraio del 1941, fui chiamato dal mio Vescovo e tornai in Germania; fui nominato prima cappellano a Hexheim, poi venni convocato dal Vescovo, dott. Wendel, per ricevere da lui l'incarico di direttore della Caritas a Ludwigshafen per aiutare la popolazione della città, distrutta dalle bombe.

Avendo tanto bisogno di personale, tornai a Roma da Madre Speranza; la pregai di mandarmi suore per svolgere il lavoro nelle case della Caritas tedesca. Ella acconsentì.

Vennero le prime Ancelle dell'Amore Misericordioso a Ludwigshafen dove avevamo aperto una scuola con internato per 300 ragazzi polacchi, russi e cechi, che erano fuggiti dalle loro terre a causa della guerra.

Oggi, ringraziamo la Madre Speranza per aver inviato suore che ci hanno consentito di attivare diverse case al servizio della Caritas tedesca.

Sento, infine, il bisogno di ringraziare la Madre anche a nome del Vescovo di Spira e di tutti i beneficiari dell'aiuto di Madre Speranza.

Lo spirito dell'Amore Misericordioso è presente in modo efficace in questa Istituzione e prego Dio di volerlo mantenere vivo sempre e di aiutare tutti noi a trasmetterlo.