La forza del perdono

prefazione

 

Misericordia io voglio.

Non ci sono equivoci, non si frappongono malintesi. Io voglio misericordia. La uso in base al mio amore. Ad amore infinito corrisponde misericordia infinita. Se volessimo vedere tutto in chiave di fedeltà che è amore tenace, anche essa sarà infinita.

Dinanzi alla fedeltà dell’amore, che Dio ci offre da sempre la nostra meschinità ci fa un cattivo giuoco e costringe la fedeltà di Dio ad essere amore verso il miserabile e a diventare misericordioso.

Lo meriti o non lo meriti io ti amo e ti amerò. Così si spiegano le settanta volte sette dell’urgenza continua di perdonare.

E’ un atteggiamento immancabile di Dio verso di noi

«Misericordia io voglio». Per cui c’è il «Beati i misericordiosi» ed anche senza sottintesi «Misericordia io voglio» Ti vogliamo misericordioso, devi essere misericordioso. Questo è il discorso che Cristo fa al cristiano.

C’è una decisa conversione di mentalità da provocare e da operare.

Questa la prospettiva della Madre Speranza di Gesù, delle sue Ancelle e dei suoi figli. Questo il compito di questa gente che prende l’Enciclica Divise in misericordia e ne fa accurato esame e la prende per testo base per una decisa evangelizzazione del perdono che diventa ideale e meta di chi ha capito e vuol vivere nel clima dello sconfinato amore di Dio visibilizzato da un Cristo misericordioso dalle braccia e dal cuore aperto.

Anche questo volume che arieggia il V° convegno internazionale sull’Enciclica di Giovanni Paolo II vuole contribuire per dare all’uomo e al cristiano un taglio più umano, addirittura divino fino ad affinarsi in un «Misericordia io voglio». E’ esaltante maneggiare il perdono con disinvoltura e sofferenza come Cristo che in Croce chiede scusa e perdona. Una riflessione-preghiera della Madre Speranza può aiutare, addirittura coinvolgere fino ad una responsabile coerenza: «Chiediamo a Dio che perdoni i nostri debito. E ci impegniamo a perdonare i debiti che il nostro prossimo ha con noi, dimenticandoli senza vendicarci. Su questo punto Dio mette nelle nostre mani il giudizio che si deve fare di noi: se perdoniamo, ci perdonerà e se non perdoniamo, non ci perdonerà».

Ragionamento materno che vuole coinvolgere con la forza, cioè con il grande valore del perdono del Padre, valore e forza che costituiscono l’originalità del comportamento cristiano, genialità di un amore che non sa ormai non essere che misericordioso.

Sotto il benefico influsso della Madre della misericordia.

Padre Gino Capponi F.A.M.