19. Tutti i Figli dell'Amore Misericordioso sono tenuti a curare in modo particolare l'impegno prioritario con i Sacerdoti diocesani.

"Potranno rimanere in qualsiasi casa della Congregazione tutti quei Sacerdoti che desiderino trascorrere un tempo più o meno lungo tra i Figli dell'Amore Misericordioso per ristabilirsi, riposare o ritemprare lo spirito nella pace della casa religiosa" (Cost, parte I, c 1). Si avrà un interesse tutto particolare nel lavorare con il Clero giovane (cf Const, art 2; Cost, parte I, c 1).

Nella ricerca di questa unione sono da promuovere visite e aiuti ai Sacerdoti, collaborazione nell'apostolato, incontri amichevoli, ritiri, esercizi spirituali e qualsiasi altra iniziativa che favorisca "la fraternità sacerdotale" (Cf PO 8; LG 28; CD 35). Con animo fraterno condivideremo preoccupazioni, lavoro, gioia e sofferenza, "senza dimostrare nei loro confronti meraviglia, fastidio o timore eccessivo ogni qual volta li si veda tormentati e deboli dinnanzi a qualche umana miseria" (Cost, parte I, c 1).

Affinché si sentano in casa propria, in un clima di famiglia, "la Congregazione non riscuoterà dai Sacerdoti alcun compenso per la permanenza" (Const, art 2). Si concorderà invece, con gli interessati e con le loro rispettive Curie, tenendo presenti luoghi e circostanze, un congruo contributo per quei Sacerdoti che vivono con noi permanentemente (Cf Cost, parte I, c 1).

Salvo il proprio carisma e la tensione prioritaria che secondo esso hanno alcune opere, la Congregazione può assumere delle parrocchie per condividere più realisticamente le difficoltà, i problemi e le esigenze dei Sacerdoti diocesani. I Superiori non possono essere parroci, dovendo essi aver la cura diretta della Comunità.

L'inserimento nella Pastorale diocesana, sia fatto in comunione con il Vescovo e il suo Presbiterio.