Gesù affrettò l’ora della sua resurrezione, in adempimento delle scritture, per correre a consolare l’afflitta sua Madre e gli amici, per aiutare i discepoli infedeli e per rallegrare il mondo con la sua luce.

Egli comunicò la sua gloria a numerosi suoi amici, facendoli risorgere in anima e corpo glorioso, e manifestò così la sua onnipotenza, volendo infondere in noi la speranza che risorgeremo in spirito a vita nuova se saremo fedeli alla sua amicizia.

Con la resurrezione l’eterno Padre ripaga il Figlio della sua umiliazione con una gloria immensa, dei suoi dolori con gioie ineffabili, della sua povertà con un dominio sovrano.

E Gesù a sua volta ricompensa i suoi fedeli in proporzione di quanto hanno fatto per lui: la santissima Vergine con un oceano di beatitudine; la Maddalena è consolata nel suo dolore; san Pietro è confortato nel suo pentimento; ai suoi amici, che lo credevano perduto, come il più tenero degli amici cambia in gioia il cordoglio.

Nella sua infinita carità, durante quaranta giorni dopo la resurrezione, Gesù come buon Pastore e Padre amoroso, varie volte si rese visibile ai suoi discepoli per raccogliere le pecore disperse e consolare gli afflitti.

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ultimo aggionamento 05 maggio, 2005