MARIA MEDIATRICE

Madre Speranza e la devozione alla Madonna, mediatrice di tutte le grazie

Il Padre Arintero (1860-1928), domenicano, diffuse con la parola e con gli scritti la devozione a Maria Mediatrice, considerando questo titolo mariano come la base del suo apostolato spirituale e mistico. Anche lui contribuì moltissimo alla diffusione di una Immagine di Maria Mediatrice che è stata assunta per completo anche dalla stessa Madre Speranza: la immagine di Maria Mediatrice che diffonde Madre Speranza è copia perfetta di quella già diffusa anche da Padre Arintero.

Per lo spazio di vari anni anche la Madre collaborò con Padre Arintero (fino al giorno della sua morte che avvenne nel 1928) nella diffusione della devozione all’Amore Misericordioso e a Maria Mediatrice.

Quando nel 1930 fondò la Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, nelle Costituzioni Madre Speranza aveva posto come protettrice la Madonna con il titolo di Nostra Signora della Mercede1.

Successivamente, nell’anno 1958, in una domanda del 20 novembre, al Santo Padre Giovanni XXIII2, a seguito del 3° Capitolo generale della Congregazione, a petizione unanime di tutte le Madri Capitolari, chiese che potessero essere modificati tre Articoli delle Costituzioni e il primo riguardava proprio il Titolo con cui invocare la Vergine santissima protettrice della Congregazione, il titolo di "Santissima Vergine Maria Mediatrice".

La Sacra Congregazione per i Religiosi (SCRIS), in data 10 febbraio 1961, con Foglio Prot. N° 17162/58. V.121, accolse pienamente la richiesta.3

Madre Speranza stessa ha fatto rifare varie riproduzioni di questa Immagine di Maria Mediatrice: un quadro di metri 6x3, ora in Basilica a Collevalenza, dal pittore Elis Romagnoli e una statua in marmo di Carrara di metri 3 di altezza, posta il 2 dicembre 1960 sul piazzale delle Piscine.

Ha composto anche una preghiera4 a Maria Mediatrice, che recita così:

SUPPLICA

alla nostra Madre Maria Mediatrice

Madre mia, Voi che state continuamente con le braccia aperte implorando dal Vostro Divin Figlio la Sua Misericordia e Compassione per ogni bisognoso, ottenetemi da lui la grazia che nel 1960 trionfi nel mondo intero il Suo amore e la Sua misericordia invece dei castighi di cui tanto e dovunque si parla.

Fate, Madre mia, che tutti riceviamo la grazia di conoscere il Vostro Divin Figlio non come giudice che attende di darci il castigo, ma come padre pieno di amore e misericordia verso tutti noi; chiedeteGli che mi dia il Suo santo amore, il santo timore e la Sua santa grazia, e che giammai commetta il peccato mortale. ChiedeteGli che mi tolga la vita prima che arrivi ad offenderLo.

Ottenetemi, Madre mia, la grande grazia di avere verso il buon Gesù l'amore e la fiducia che hanno avuto le anime sante, e che aumenti in me la fede, la speranza e la carità, e Voi, Madre mia, insegnatemi a far sempre la Sua Divina Volontà.

Benedite i poveri agonizzanti e chiedete al Vostro Divin Figlio che li perdoni, e li liberi dal tormento dell'inferno. Intercedete, Madre mia, presso il Vostro Divin Figlio, perché si plachi la Sua ira, la Sua giustizia e il Suo rigore, e perché liberi il mondo intero dal grande castigo che tutti abbiamo meritato.

Pregate, Madre mia, per la nostra amata Patria e liberatela dai mali che la minacciano. Sconvolgete i piani dei suoi nemici, che sono i nemici di Gesù.

Vi chiedo infine, Madre mia, di spandere sulle nostre anime i raggi luminosi della misericordia del buon Gesù e di essere vicino a me in tutti i pericoli della mia vita. Così sia.

(Tre Ave Maria e Gloria Patri.) Diciembre 1959

Con approvazione ecclesiastica + Alfonso Mª De Sanctis – Todi

 

Maria mediatrice di tutte le grazie nel pensiero di Madre Speranza

Alcune frasi della "Supplica" ci aiutano a comprendere il Significato che la Madre probabilmente dà al concetto di "mediazione" che ritrova nella Vergine santissima. Le frasi che sottolineo sono queste:

  1. Madre mia, Voi che state continuamente con le braccia aperte implorando dal Vostro Divin Figlio la Sua Misericordia e Compassione per ogni bisognoso…
  2. Fate, Madre mia, che tutti riceviamo la grazia di conoscere il Vostro Divin Figlio non come giudice che attende di darci il castigo, ma come padre pieno di amore e misericordia verso tutti noi…
  3. Ottenetemi, Madre mia, la grande grazia di avere verso il buon Gesù l'amore e la fiducia che hanno avuto le anime sante,…
  4. e Voi, Madre mia, insegnatemi a far sempre la Sua Divina Volontà.

Madre Speranza non ha scritto molte pagine sulla Madonna ma le poche cose che ha scritto hanno un grande peso. «La persona che ama la Vergine santissima non deve aver timore di nessuna cosa - ripeteva convinta - Fra tutte le cose belle di cui è possibile godere qui sulla terra, la più grande è quella di vivere uniti a Maria; Essa ci prepara per la felicità suprema che consiste in vivere in Dio». Sorprende questa affermazione della Madre, espressa quando nella sua vita già aveva fatto esperienza di cose molto belle e straordinarie: estasi, esperienze mistiche della Passione di Gesù, bilocazioni, ecc.; «fra tutte…la più grande è vivere uniti a Maria…». D’altra parte in molti santi è presente il concetto che «nessuno si salva se non per mezzo di Maria».

Perché? Che cosa vuol farci capire? A me sembra di poterlo intendere così.

Un tempo era molto diffusa una immaginetta che rappresentava il Sacro Cuore mentre sta bussando, ad una porta semiaperta, perché desidera entrare; esprimeva un concetto biblico molto bello (cfr. Ct 5,2): noi crediamo in un Dio che – ripete Madre Speranza – "vuole che tutti gli uomini, suoi figli, siano felici e cerca la loro felicità con tutti i mezzi, come se Lui non potesse essere felice senza di loro".

Quindi un Dio che non ha bisogno di essere "supplicato" per essere buono, misericordioso, paterno, materno, ma un Dio che "fin dalla eternità" ha amato con tenerezza e che offre all’uomo la Sua gioia e la Sua pace, ma non la impone a nessuno: solo chi apre la porta del cuore, chi crea certe condizioni necessarie, la riceve con abbondanza.

Madre Speranza, nei suoi scritti, sottolinea due atteggiamenti della Madonna:

  • Abbandono e disponibilità a Dio.

  • Attenzione e premura per gli altri

Questi due atteggiamenti aprono le porte a quel Dio «ricco di misericordia» e Gli consentono di elargire l’abbondanza di quella Sua Grazia che già Lui stesso vuol donare agli uomini. dei quali «cerca la felicità con tutti i mezzi,».

E’ più che certo che anche per la Madre Gesù è l’unico Mediatore e che non manchi proprio nulla alla mediazione di Gesù. Ma sembra significativo che la Madre, quando parla della Madonna, la presenti sempre abbinando il duplice concetto di MEDIATRICE e di MODELLO. La Madonna è la creatura che ha creato in sé le condizioni ideali per le quali la misericordia di Dio può liberamente operare ed essere accolta.

Madre Speranza vede che tutte le grazie passano per la Madonna perché essa è la creatura che ha saputo spalancare le porte della sua anima al Signore; per questo la ripropone come modello e lo ripropone come conseguenza naturale del carisma e della dottrina dell’Amore Misericordioso

Il vangelo di Giovanni5 ci racconta come è avvenuto il primo segno miracoloso compiuto da Gesù, alle nozze di Cana, per intercessione di Maria santissima, anche Lei presente, nonostante che Gesù avesse precisato "non è giunta la mia ora…". Proviamo a meditare questo episodio.

L'atteggiamento di abbandono e disponibilità e la collaborazione più piena al piano di Dio è l'atteggiamento della Madonna e con il quale si ripresenta a noi come modello e come mediatrice.

Questo episodio è il primo della vita pubblica di Gesù, è il momento dell'apertura alla vita pubblica. Questo momento è stato aperto dalla Madonna.

Alcune considerazioni:

  1. Viene detto che a questa festa viene invitato Gesù con la Madonna e gli apostoli e in questo contesto della vita comune è presente la Madonna e la sua presenza rende presente anche Gesù. Ci troviamo in un contesto abituale e normale: tutti i cristiani si trovano inseriti in situazioni normali e comuni, in mezzo ad altre persone che fanno le cose che fanno tutti.

  2. Dopo aver detto che è stata invitata a questa festa, il Vangelo dice che, essendo venuto a mancare il vino, la Madonna dice a Gesù: " non hanno più vino".

  3. La figura della Madonna la cogliamo subito come la presenza di una creatura che è lì alla festa, non per una gratificazione sua, ma è lì attenta ai bisogni degli altri. Come la Madonna, anche l'atteggiamento del cristiano impegnato deve essere quello dell'attenzione agli altri.

  4. Il cristiano impegnato entra nella vita degli altri con questa caratteristica di attenzione per cercare il bene degli altri. Non è pensabile un cristiano che va per gozzovigliare; egli, pur godendo insieme agli altri, è attento per capire i bisogni degli altri. Amare gli altri e dare la vita per loro, godere per la felicità degli altri: questo è il Vangelo, di cui il cristiano è chiamato a viverne la radicalità.

  5. L'atteggiamento del cristiano che vive in mezzo agli altri nella società, nella famiglia e dovunque non deve essere quello di aspettarsi dagli altri il buon esempio, il conforto, il servizio, la stima, l'affetto, ma la sua presenza è per offrire il meglio di sé agli altri.

  6. Quando la Madonna capisce che c'è bisogno di un suo intervento, si rende disponibile subito, ma si rende disponibile a fare cosa? a collaborare con Gesù, perché la Madonna è chiamata a collaborare, come ogni cristiano, perché è Gesù che salva il mondo, non siamo noi. I modi con cui Dio chiede la collaborazione possono apparire davvero strani (la malattia, la croce); c’è da imparare dal modo di agire della Madonna anche come vivere questa collaborazione con Dio.

  7. Il muoversi della Madonna è solo trovare il modo di sollecitare Dio ad aiutare gli sposi in quella situazione imbarazzante.

  8. La risposta di Gesù, lasciamola agli esegeti; la cosa che fa impressione è che quando Gesù si sente stimolato a fare qualcosa dice che Lui è lì per fare la volontà del Padre suo, per il quale è venuto al mondo, e non era giunta, dice, la sua ora; nei disegni del Padre non era previsto fare un miracolo quel giorno. Questa risposta fa pensare non poco, perché vediamo che, di fatto, chi deve cambiare i tempi, rispetto al primo miracolo di Gesù, è proprio il Padre Eterno.

  9. Il significato più commovente della nostra vita cristiana è pensare che Dio dà a tutti la grazia per salvarsi, ma se c'è chi prega e si sacrifica, Dio dà un'abbondanza maggiore di grazia: questa è la forza del cristiano. Ricordiamo ciò che ebbe a dire la Madonna a Fatima.

  10. Questo intervento, fatto di premura, di delicatezza, non ha lasciato insensibile il cuore di Dio che ha visto l'attenzione premurosa della Madonna.
    Facendo le cose semplici di ogni giorno con gioia e amore possiamo avere la possibilità di aiutare per salvare qualche anima in più. Con un mio dolore fisico o morale non dichiarato, ma vissuto nel silenzio posso aiutare Gesù nella salvezza delle anime.

  11. L'atteggiamento della Madonna (che non è remissivo e basta, ma che è fatto di fiducia) ci dice la sua convinzione rispetto a Dio, che Lei sapeva non sarebbe rimasto indifferente di fronte a un piccolo problema della gente. E allora il comando ai servitori: "fate tutto quello che vi dirà" diventa appunto l’espressione della fiducia della Madonna.
    I nostri atteggiamenti non sempre sono così e non sempre esprimono il senso di fiducia in Dio; magari, anzi, all'interno delle nostre realtà, di fronte alle situazioni, forziamo, imponiamo il nostro punto di vista, ci ribelliamo. Non dovremmo mai perdere di vista che le cose che stanno a cuore a me lo stanno molto di più a Gesù; prima che a me.

  12. Dopo il comando della Madonna, Giovanni prosegue dicendo: "vi erano lì...."
    Che cosa sarà passato, ci si chiede, nel cuore della Madonna, perché certamente il modo di fare di Gesù è proprio strano e poi era la prima volta che faceva un miracolo. La Madonna lascia che questo intervento Dio lo attui attraverso comportamenti che potrebbero apparire ridicoli e illogici.

  13. Questo atteggiamento può dire molte cose alla nostra vita.
    Se certi problemi della vita non sono vissuti con spirito di fede sono motivo di forti tensioni. La Madonna, nell’evento delle nozze di Cana, dà esempio di una totale disponibilità (accettando anche che Gesù intervenga in un modo ridicolo, quale quello di far portare anfore piene d'acqua...), perché ha fiducia che Gesù risolverà quel problema che avrebbe fatto fare una brutta figura agli sposi.

  14. La disponibilità, la collaborazione producono meraviglia e stupore, così come gli invitati rimangono stupiti e anche i Santi destano stupore, proprio perché sono convinti che chi conduce la storia del mondo è Dio e Dio stupisce sempre. "Se tu avessi tanta fede quanto un granellino di senape...!".

Il cristiano, sull’esempio della Madonna, deve essere testimone di questa fiducia e abbandono in Dio. Solo così l’agire del singolo e delle comunità produrrebbe stupore nei deboli e nei non credenti.

 

 

LA VERGINE MARIA, MADRE MEDIATRICE

E’ possibile che si arrivi alla dichiarazione di un quinto dogma mariano, "Maria Mediatrice, Corredentrice e Avvocata"?6

La Chiesa ha già proclamato quattro dogmi mariani:

  • Maria madre di Dio (Concilio di Efeso, 431)

  • Maria nella sua Verginità perpetua (Laterano, 649)

  • Maria nella sua Immacolata Concezione (Pio IX, 1854)

  • Maria nella sua assunzione al cielo (Pio XII, 1950)

Il Papa Giovanni Paolo II ha ricevuto quasi 5 milioni di firme da 157 nazioni (tra i firmatari ci sono 42 cardinali e 500 vescovi) che chiedono la dichiarazione dogmatica di Maria Mediatrice.

Il Prof. Mark Miravalle , della Università Francescana di Ohio, e Suor Angelica, religiosa di Alabama conosciuta per un programma televisivo, stanno promuovendo ormai da 4 anni questo nuovo dogma:

La Rivista Newsweek ha dedicato a questo risveglio mariano la Copertina e un Editoriale il 25 agosto 1997.

In ultima analisi si tratta ancora di una domanda che nell’anno 1921 già fece il Cardinale Mercier, arcivescovo di Malinas- Bruxelles, al Papa Pio XI, su Maria Mediatrice di tutte le grazie.

L’Osservatore Romano ha dedicato una pagina intera a questo tema il 4 giugno 1997 e ha pubblicato anche l’opinione della Pontificia Accademia Mariana Internazionale, riunita per il II Congresso Mariologico Internazionale (Czestochowa, Polonia, Agosto, 1996), la quale per mezzo di 15 esperti ha mostrato parere contrario alla proclamazione di un nuovo dogma mariano.

Il Vaticano fa presente in forma non ufficiale, attraverso il suo quotidiano, che non ritiene opportuno abbandonare il cammino di una previa consulta prima di procedere alla proclamazione di un nuovo dogma. Inoltre, si chiede, sarebbe conveniente in questo momento una crociata mariana che potesse essere motivo di contrapposizione ideologica tra teologi cattolici?

In ogni modo; una cosa è la convenienza ecclesiale ed ecumenica di un nuovo dogma mariano e un’altra cosa, molto differente, è che il contenuto delle affermazioni "Maria Media-trice, Corredentrice e Avvocata" siano verità credute semplice-mente dal popolo cattolico, ormai da molto tempo.

Si potrebbe dire: non è questione di possibile nuove eresie né di posizioni anticonciliari, ma semplicemente di opportunità storica; non si tratta di una iniziativa teologicamente non adeguata, ma di un desiderio storicamente non opportuno.

La fede del popolo, anteriore alle dichiarazioni dogmatiche.

MARIA MEDIATRICE
significa la missione della Vergine nell’opera della nostra salvezza;

MARIA CORREDENTRICE
significa la cooperazione di Maria con Cristo, subordinata a Lui, nel mistero della redenzione;

MARIA AVVOCATA
significa che Maria seguita a intercedere per la nostra salvezza.

Questo non implica che Maria sia al centro della nostra fede, ma semplicemente che Maria è associata a Cristo nell’opera della nostra salvezza.

Allo stesso modo: affermare che oggi la devozione alla Vergine e la sua missione nella vita della Chiesa potrebbe essere un freno ecumenico, non solo è falso ma implica anche confondere le realtà della fede con le situazioni, come se la unità della Chiesa fosse frutto solo di consensi umani.

Pensare che definire la Mediazione di Maria sarebbe andare contro il Primato di Cristo e contro il teocentrismo della fede cristiana, sarebbe un parlare motivato solo da ideologie e non dalla fede.

Il termine "CORREDENTRICE" fu applicato per la prima volta alla Vergine dal Papa Pio XI nel 1935 e con Pio XII non appare più nel magistero pontificio.

Il Concilio Vaticano II, nella Lumen Gentium, nn. 53.56.61 preferì parlare di cooperazione.

La parola "mediatrice" è stata usata con sobrietà nella Lumen gentium, n.62 e la seguita ad usare con precisione ed entusiasmo il Papa Giovanni Paolo II, quando parla di "mediazione materna" nella terza parte della Sua Enciclica Redemptoris Mater, nn. 44-47 (1987).

Comunque già nelle prime decadi del nostro secolo ventesimo la Santa Sede e anche il Concilio Vaticano II studiarono la possibilità di definire il dogma di Maria Mediatrice, arrivando però alla conclusione di rimandarla ad altri tempi.

Appare evidente che:

  • non è questo il momento di fare lamenti per quello che possono pensare o fare gli altri;
  • non è neanche il momento di fare discussioni teologiche;
  • perché questo è il momento nel quale Dio ci invita a concentrare il nostro impegno sulle realtà essenziali e che oggi sono più urgenti, come la evangelizzazione, la orazione, la penitenza.
  • In fondo, quando il popolo chiede un nuovo dogma mariano non fa altro che chiedere una maggiore sensibilità pastorale per far fronte alle necessità pastorali dei fedeli.

Oggi si nota:

 

Per un approfondimento cfr.:

MARIA MEDIATRICE DI GRAZIA E MADRE DI MISERICORDIA di Suor Agata Lupu eam


[1]  Art.1 - Será el titular de (la) Congregación, Jesús Amor Misericordioso y protectores de la misma, Nuestra Sra. de las Mercedes y el Glorioso Patriarca San José. Además, procurarán tener especial devoción a San Juan de Dios y a San José Cotolengo, que tanto de distinguieron en la prática de la caridad. (El pan 3,1).

[2]  Todo por amor  Roma 20 de noviembre 1958   A Su Santidad Juan XXIII
Beatísimo Padre: La que subscribe M. Esperanza de Jesús Alhama, Fundadora y Superiora General de la Congregación de Esclavas del Amor Misericordioso, postrada humildemente a los Sagrados Pies de Vuestra Santidad, con toda veneración se atreve a exponer: Que habiendo reunido el Gobierno General y Madres Capitulares de este Tercer Capítulo General, les expuse la necesidad de modificar en tres puntos de nuestras Constituciones, tres cosas a mi juicio convenientes, en la forma siguiente:
Capítulo I - n.1 - El Titular de la Congregación es Jesús Amor Misericordioso y protectores de la misma: la Stma. Virgen María Medianera y el Glorioso Patriarca S. José.
Capítulo XVI - N.190 -Capítulo VII - N.58 -  …
Conforme el Gobierno general y las Madres Capitulares con estas modificaciones, ruego con entera sumisión a Vuestra Santidad se digne dar la deseada Aprobación. Gracias que todas las representantes de la Congregación a mí unidas, esperamos del Paternal corazón de Vuestra Santidad. Besando los Sagrados Pies de Vuestra Santidad ruego la Apostólica Bendición. Madre Esperanza de Jesús Alhama (Acam D28 211; SK 01066).

[3]  “Vigore facultatum a SS.mo Domino Nostro concessarum, Sacra Congregatio Negotiis Religiosorum Sodalium praeposita, attentis expositis, benigne adnuit pro gratia, iuxta preces; ecc” (Acam B701 211-212; SK 05034)

[4]  Cfr Acam D32 167, scheda 01381

[5]  Gv 2, 1-12

[6]  Cfr. la Revista de Teología mística VIDA SOBRENATURAL, Año 78 Núm 597, nell’Editorial del Direttore  della Rivista FRAY PEDRO FERNANDEZ OP, La Virgen María, Madre Mediadora., pagg.161-165.