I COMANDAMENTI Munifico dono di Dio

"Chi salirà il monte del Signore, chi starà nel suo luogo santo? Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non pronunzia menzogna, chi non giura a danno del suo prossimo.
Egli otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza" (Sl 24,3-5).

(Sac. Angelo Spilla)

Al monte Sinai con i dieci Comandamenti
Il salmo 24 è uno dei documenti più antichi della liturgia ebraica, che ha come sfondo il rituale dell’ingresso dell’arca nel tempio di Gerusalemme. È un rituale che intende celebrare il ritorno della gloria di Dio dopo la sua "assenza" dovuta all’esilio.
È un salmo assai importante ed interessante per noi. In maniera diretta e precisa ci insegna che quanto si trova nel cosmo è proprietà di Dio. Anche gli esseri viventi sono sua proprietà. Tutto esiste e sussiste per volere divino. Ma l’azione di Dio nella vita dell’uomo non si estingue nella creazione dell’universo e dell’uomo, né nel mantenere queste realtà salde. Egli, nella Sua bontà, desidera che l’uomo abiti sul sicuro monte del Signore, ossia nell’unico luogo santo, e cioè alla continua presenza di Dio. Per questo si preoccupa che l’uomo abbia mani innocenti e cuore puro, che cammini cioè, sempre, sulla via della santità, caratterizzata da un cuore semplice, con buone intenzioni, e da una vita fondata sull’amore di Dio. L’agire dell’uomo, partendo dalle sue sante intenzioni, deve rispettare la legge d’amore di Dio. Tale condizione comporta non solo l’amore e la fedeltà al Signore, ma anche l’amore per il prossimo. Di fronte ad un tale atteggiamento e ad un tale comportamento Dio assicura all’uomo la sua benedizione, la giustizia e la salvezza, nonché la grazia sublime di godere la luce del suo volto, antica e sempre attuale ambizione dell’uomo.

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Rivista Ottobre 2016
Riviste l'Amore Misericordioso