Cosa dobbiamo fare per incontrarci con Dio?

 

Certo, non è necessario affaticarsi molto, girando qua e là; Egli si trova sempre molto vicino a noi. Si trova nelle creature che ci circondano, ed è proprio qui dove prima di tutto lo dobbiamo cercare.

Contempliamolo dentro di noi, dato che il nostro cuore può arrivare ad essere un tabernacolo vivente. Se lo invitiamo a rimanere con la certezza che Egli porrà la sua dimora nel nostro povero e miserabile cuore, allora vivremo sotto il suo sguardo e il suo influsso, lo adoreremo ed insieme a Lui lavoreremo per la santificazione nostra e del nostro prossimo.

Poniamo sul nostro cuore il sigillo della santa perseveranza e così Gesù rimarrà in noi, come chicco di grano che germina, cresce e porta abbondanti frutti.

Con questa persuasione, la presenza dell'Ospite divino ci porterà ad evitare con cura il peccato per non offenderlo. Quanta fiducia ci può infondere il pensiero che di qualunque genere siano le prove che dobbiamo sopportare, - tentazioni, debolezze, fatiche, - possiamo essere certi della vittoria finale, perché aiutati da Lui che è onnipotente e al quale nulla può resistere!

La conoscenza di Dio induce direttamente ad amarlo, perché Egli è infinitamente degno di essere amato; la conoscenza di noi stessi genera la netta persuasione della necessità che abbiamo di Dio per migliorare le buone qualità che ci ha donato e per correggere le nostre debolezze e miserie.

Dobbiamo anche esaminare il nostro carattere: è un elemento determinante nel cammino della santità e riveste un ruolo di notevole importanza nel nostro contatto con il prossimo. Un buon carattere, infatti, che sa adattarsi a quello altrui è utilissimo per progredire nella perfezione e per aiutare gli altri; viceversa un cattivo carattere costituisce sempre uno dei maggiori ostacoli per fare il bene agli altri e a se stessi.

Madre Speranza

[Home page | I pensieri e le certezze di Madre Speranza]


realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggionamento 05 maggio, 2005