DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA
 
P. Domenico Cancian fam

Voce del Santuario

Novembre 2000

 

 

 

 

 

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Contemplando ancora Gesù Bambino

Il Natale 2000 è già alle porte e con la solennità dell’Epifania si chiuderà l’anno di grazia del Giubileo.
Con la gioia di aver “riscoperto” Gesù, puntiamo più che mai gli occhi su di Lui, buona notizia per l’uomo, fondamento della nostra speranza. “Con lo sguardo fisso al mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio, la Chiesa si appresta a varcare la soglia del terzo millennio” (Giovanni Paolo II).
Incontrare Gesù è incontrare la Trinità. “Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio” (Gv 1,11-12).
Se perdiamo di vista Gesù, perdiamo il senso della vita, non ritroviamo più la strada di casa, dove il Padre aspetta i suoi figli e dove lo Spirito ci sollecita a muovere i nostri passi col ritmo dei santi. Facendo attenzione che il Bambino di Betlemme è nelle situazioni più impensate e più scomodanti: nell’extracomunitario che cerca accoglienza, senza esser giudicato, nel bambino povero e forse violentato nel paese sottosviluppato, nell’anziano relegato alla casa di riposo, nella coppia che non conosce più l’amore…

Con Maria e Giuseppe

Maria e il silenzioso Giuseppe sono lì, ad offrirci il Bambino che sorride. Sempre attenta, come alle nozze di Cana, Maria “vede raggiunti i livelli di guardia di un mondo che boccheggia nella tristezza e invoca da suo Figlio il vino buono della festa e della novità. Santa Maria, donna del vino nuovo, quante volte sperimentiamo pure noi che il banchetto della vita languisce e la felicità si spegne sul volto dei commensali! Tu sai bene da che cosa deriva questa inflazione di tedio. Le scorte di senso si sono esaurite. Muoviti a compassione di noi e ottienici che le nostre giare si riempiano fino all’orlo di significati ultimi. Alimentaci le lampade della speranza.
E fa’ che, nelle frequenti carestie di felicità che contrassegnato i nostri giorni, non smettiamo di attendere con fede colui che verrà finalmente a “mutare il lamento in danza e la veste di sacco in abito di gioia” (Antonio Bello, Maria donna dei nostri giorni, pp. 67.89).
Maria è il tipo dell’umanità perfetta, totalmente aperta a Dio, con un sì mai ritirato. Ella splende di candore immacolato, vittorioso su ogni pessimismo, consolatrice dei miseri e dei sofferenti. Concepita senza peccato è sorgente di bellezza perpetua, di santità nella carità, di speranza invincibile. Senza di lei tutto questo ci sembrerebbe irraggiungibile.
Immacolata Vergine Maria, prendici per mano e accompagnaci ad un nuovo e trasformante incontro col tuo Figlio e nostro Signore! Tu, esperta come nessuno dei passaggi del Signore, del mistero dell’Incarnazione e del triduo pasquale, della vita ordinaria e della travolgente potenza dello Spirito, insegnaci a vivere con gioia il Giubileo del Natale di Gesù, anno 2000.
E tu, Giuseppe, insegnaci la fede viva, l’obbiedienza, l’amore vero.

Con Giovanni Paolo II e Madre Speranza

Forse la nostra carissima Madre Speranza, donna che ha avuto la gioia di “giocare” con Gesù Bambino e di bere al calice della sua dolorosissima Passione, ci sta dicendo: “Coraggio, figli, accogliete con santa gioia e con immensa fiducia il Signore che viene a voi in mille modi. Aprite gli occhi! Il terzo millennio è il millennio dell’Amore Misericordioso!
È quanto Giovanni Paolo II nell’enciclica Dives in misericordia, pubblicata il 30 novembre 1980, cioè 20 anni fa, auspicava. Abbiamo celebrato questo anniversario con tanta gratitudine al Papa. Consideriamo questo Documento un grandissimo regalo del Signore alla Chiesa e alla nostra Famiglia. L’abbiamo meditato e l’abbiamo ritenuto la conferma ecclesiale del nostro carisma.
Personalmente, cari amici, sono molto convinto che la Provvidenza ha voluto questo Papa soprattutto per questa nuova evangelizzazione del mondo in chiave di misericordia. Il Santuario ha qui tutto il suo significato. “La Chiesa vive una vita autentica, quando professa e proclama la misericordia e quando accosta gli uomini alle fonti della misericordia del Salvatore, di cui essa è destinataria e dispensatrice” (DM, cc 7 e 8).
“La misericordia è il volto con cui Dio si affaccia nella storia, incontra la nostra umanità ferita, impazzisce di gioia nel riabbracciare il figlio prodigo, invita a rispondere all’eccesso di male con un eccesso di bene” (è quanto abbiamo scritto nel libro che raccomandiamo di leggere: Misericordia, volto di Dio e dell’umanità nuova, ed. Paoline).

Le realtà ultime… i novissimi!

Il mese di novembre ci ha richiamato alla comunione con la chiesa gloriosa, già nella gioia del Paradiso. I beati del cielo sollecitano il nostro cammino di santità nella sequela di Gesù, profittando al massimo del tempo presente. Abbiamo pregato, come ci ha insegnato la Madre, per le anime che in Purgatorio aspettano impazienti di entrare nella gloria. Abbiamo ricordato soprattutto i parenti, i sacerdoti, i religiosi, le persone dimenticate… Abbiamo offerto per loro l’indulgenza giubilare e siamo certi di essere ripagati da loro. Abbiamo raccomandato in modo particolare al Signore tre fratelli di due nostre consorelle spagnole (Hna Goretti e Hna Begoña) e della consorella indiana Sr. Usha George, il cui fratello aveva appena 35 anni. L’Amore Misericordioso conforti i familiari.

Le celebrazioni ci hanno guidato alla conclusione dell’anno liturgico, facendoci memoria delle realtà ultime. Ultime in questo caso vuol dire le più importanti, quelle alle quali siamo sicuramente diretti: la morte, il giudizio, particolare e quello universale alla fine della storia umana, e quindi il Paradiso, il Purgatorio, l’Inferno. Ora è il tempo della misericordia, della conversione, della vigilanza, delle opere di carità… Con la morte termina tutto: rimarrà la carità o l’egoismo che avremo acquisito! Dovremmo proprio svegliarci molto di più, non attardarci troppo sulle cose che valgono meno, coinvolgerci decisamente nelle opere di misericordia, abbracciare la nostra croce, approfondire il nostro rapporto d’amore con lo Sposo che sta per venire. Gridava S. Giovanni della Croce per le vie di Granada: “Fatevi del bene, fratelli, facendo il bene ai poveri e ai malati!”
Il beato Padre Pio, presentato molto bene nei recenti film, ci ha commosso con il suo saper soffrire la passione di Gesù per fermare la guerra, il suo darsi alle persone bisognose di aiuto spirituale (confessione), di conforto umano nella sofferenza (Casa Sollievo).
Madre Speranza e Madre Teresa non sono state da meno.

La solennità di Cristo Re, il 26 novembre, con la Parola di Gesù a Pilato: “Io sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità” (cf Gv 18,37), concludeva bene tutto l’anno liturgico. Gesù ricapitola in se stesso, nel suo Vangelo, nella verità del suo Amore Misericordioso, tutta la vicenda umana. Ha il potere regale di salvarla tutta quanta. Chi l’ascolta e lo segue entra fin da subito nel suo regno d’Amore, chi non l’accoglie resta nelle tenebre della morte.
In questa Domenica si è celebrato il Giubileo dell’Apostolato dei laici. È un dono del Signore la crescita spirituale dei laici cattolici. Ben 500 ne sono stati riconosciuti santi e beati nel secolo XX. Ma certamente esiste una folla innumerevole di “santi ordinari” che nell’umile quotidiano, vivono la preghiera, la carità, il lavoro, la sofferenza, il perdono, talvolta in situazioni drammatiche. Ne abbiamo risonanza al confessionale o quando vengono a chiedere un consiglio e una benedizione. Spesso mi pare di toccare con mano una fede robusta e viva che, senza far notizia, testimonia la Presenza del Signore.
Ho presente tante persone, ma soprattutto ricordo una coppia dove lei, Susanna di circa 45 anni, malata di tumore, ha sofferto tanto, ha pregato insieme al marito ed ora sembra che il Signore l’abbia graziata. Ma quel che più conta è che in mezzo a queste sofferenze è cresciuta la fede e l’intesa familiare.
A proposito di questo sollecitiamo le coppie a partecipare alle iniziative di fine d’anno che trovate segnalate in questa rivista.

Appuntamenti di Famiglia

Nel mese di novembre abbiamo avuto al Santuario significativi incontri di Famiglia Amore Misericordioso.
Il Capitolo della Delegazione “Madre Speranza” dal 10 al 18, e quello della Provincia “Maria Mediatrice” dal 28 al 5 dicembre. Sono stati momenti di verifica e di proposta per il rinnovamento delle comunità delle nostre consorelle. Abbiamo notato preghiera, riflessione, voglia di muoversi sempre meglio nello spirito della Madre. E’ la cosa più essenziale.
Dal 13 al 17 una trentina di confratelli FAM operanti in Italia hanno fatto gli Esercizi Spirituali. Dettava le meditazioni Mons. Filippo Tucci, un sacerdote di Roma, e coordinava il responsabile P. Enzo Ignazi. I partecipanti sono ripartiti ricaricati e contenti.

Dal 20 al 24 ha avuto luogo un bell’incontro formativo per alcuni sacerdoti diocesani che intendono entrare a far parte della nostra Congregazione. Erano P. Alessandro e P. Salvatore della Diocesi di Caltanissetta, P. Sergio di Monreale e Don Ciro di Nocera Inferiore e Sarno. Quest’ultimo ha emesso i voti temporanei, giovedì 23 novembre. E’ stato commovente per lui, per i suoi genitori, per il fratello e per tutti noi. Ci ha comunicato la sua emozione per questa significativa svolta nel cammino della sua vita.
Era presente nella qualità di buon formatore anche P. Angelo Spilla, parroco, come sapete, di S. Cataldo (CL). Qualche giorno prima erano qui per gli Esercizi Don Beniamino e Don Stefano di Ugento.
Quest’ultimo farà la professione temporanea l’8 dicembre nella parrocchia dove svolge il suo ministero.

Dal 24 al 26 a Roma, presso la casa Generalizia della consorelle, una ottantina di Ancelle e di Figli dell’Amore Misericordioso, provenienti da varie nazioni, hanno celebrato il Giubileo della Famiglia. Gli altri l’avevano già celebrato nel febbraio scorso.

Pellegrinaggi e Convegni

A motivo delle condizioni climatiche il flusso dei pellegrini si è un po’ ridotto. In compenso ci sono stati diversi convegni.

Il 4 novembre, ben 650 pellegrini del gruppo “Cinque pani” animati da Don Francesco di Firenze, hanno trascorso l’intera giornata al Santuario, partecipando al mattino alla Liturgia Penitenziale (eravamo una quindicina di confessori) e quindi alla Liturgia Eucaristica. Al pomeriggio si è svolta la Liturgia delle acque e l’Adorazione Eucaristica. Diverse persone avevano problemi di salute. È stato per tutti una giornata di preghiera che il Signore avrà certo gradito.

Il 25 novembre ha celebrato il Giubileo al Santuario l’Associazione Nazionale Carabinieri, organizzati dalla sezione di Todi, nella persona del cav. Grotteschi. Alla celebrazione prefestiva della solennità di Cristo Re, ho detto la nostra gratitudine il servizio del bene comune, dell’ordine e della giustizia.

Dal 20 al 24 ha avuto luogo il Convegno nazionale di studio per i Formatori religiosi, promosso dal CISM. I circa 250 partecipanti hanno riflettuto sull’opportunità di condividere i carismi religiosi con i laici. Insieme alle relazioni di P. Rupnik, P. Cencini e del Prof. Guzzi, ci sono stati i lavori nei vai ambiti. La vita consacrata in Italia sta cercando di esprimere ancora meglio, soprattutto con la santità della vita, tutta la potenzialità dei molteplici carismi a beneficio della Chiesa e del mondo.

Nei giorni 24-26 una ottantina di responsabili dell’Azione Cattolica nazionale hanno trascorso qui un momento di preghiera e di riflessione su come continuare la loro preziosa attività ecclesiale.
Il 28 abbiamo avuto una Messa per i defunti dei volontari della Mostra Missionaria pro India. Da parte nostra li ringraziamo per il servizio convinto e generoso offerto per allestire una riuscita esposizione artigianale, apprezzata dai visitatori. Il ricavato andrà a favore delle attività missionarie della Famiglia dell’Amore Misericordioso, in India. Il Signore li ricompensi!

In vista del prossimo Natale 2000

 

non mi resta che augurarvi di vero cuore da parte della Famiglia dell’Amore Misericordioso che opera al Santuario il Sorriso benedicente del buon Gesù, fatto Bambino a Betlemme. Possa portare a tutto il mondo, ma specialmente all’amata Terra Santa, la Pace, così compromessa in questo momento. Porti Pace nei nostri cuori e nelle nostre famiglie. Una Pace che ci faccia superare i nostri egoismi, le paure, le pigrizie, la rassegnazione ad una vita piatta senza spinte verticali, cioè senza quell’Amore che Gesù è venuto a insegnarci. Buon Natale 2000!

Foto di gruppo
da Prato Alcuni equipaggi del Gran Premio Mongolfieristico che si svolge a Todi in estate da Salerno da Frosinone
da Cagliari da Casalromano da Torlupara da Forlì

 

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ultimo aggionamento 27 aprile, 2002