STUDI
Gastone Bellabarba

 

Maria, Madre di misericordia e luce eterna di salvezza

 

 

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Introduzione: il peccato e la misericordia di Dio Padre e di Maria SS.ma
1.       Il peccato originale e la promessa della futura redenzione
2.       Il piano salvifico di Dio Padre
2.1.    L’Annunciazione a Maria e l’ Incarnazione del Verbo
2.2.    Maria, l’Immacolata Concezione
2.3.    La vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte
3.       Maria, Madre di Misericordia e Regina del Cielo e della Terra
Conclusioni: Maria e Gesù, principio indivisibile di redenzione e di salvezza

(Seguito)

2. Il piano salvifico di Dio Padre

La storia dell’uomo va considerata secondo tre tempi diversi: 1. nello stato di santità originale, in cui l’uomo era perfetto ed immortale come Dio lo aveva creato; 2. dopo il peccato originale di Adamo ed Eva nel giardino di Eden, in cui l’uomo è profondamente deteriorato e perde i doni preternaturali ricevuti dal Signore Iddio; 3. dopo aver ricevuto il Battesimo di Cristo, per cui l’uomo è nel medesimo tempo “riparato” e “in riparazione”.
Il piano salvifico preannunciato da Dio Creatore fin dal principio (dopo il verificarsi del peccato originale) ha inizio Con l’incarnazione del Verbo nel seno della Vergine Maria per opera dello Spirito Santo ¦nv¦ato dal Padre per sconfiggere il peccato e la morte mediante il sacrificio della Croce e la gloriosa Risurrezione.

 

2.1. L’Annunciazione a Maria e l’Incarnazione del Verbo

L’Angelo Gabriele fu inviato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, ad una vergine di nome Maria, promessa ad un uomo di nome Giuseppe, della casa di Davide. L’Angelo entrato presso di lei, le disse: “Ave, o piena di grazia, il Signore è con te! (Benedetta tu fra le donne)”.
Maria, a queste parole rimase turbata, ma l’Angelo le disse: “Non temere Maria, perché tu hai trovato grazia davanti a Dio. Ecco, tu concepirai nel tuo seno e darai alla luce un figlio, che chiamerai col nome di Gesù; egli sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Iddio gli darà il trono di Davide, suo padre, e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine”. Allora Maria disse all’Angelo:
“Come potrà avvenire questo, se io non conosco uomo”? E l’Angelo rispose: “Lo Spirito Santo verrà sopra di te, e la potenza dell’Altissimo ti coprirà della sua ombra: per questo il bambino santo che nascerà, sarà chiamato Figlio di Dio. ...
Allora Maria disse: “Ecco l’ancella del Signore, che mi avvenga secondo la tua parola” (Lc 1,26-38).
Il “fiat” di Maria, incondizionato, nella piena umiltà ed obbedienza, riscatta la disobbedienza di Eva che invece apre le porte a Satana e quindi al peccato e alla morte.
Al “fiat” di Maria si accompagna il “fiat” del Verbo che si offre di riscattare con il suo sacrificio i peccati degli uomini secondo la volontà del Padre, come pure il “fiat” di Giuseppe che segue il consiglio dell’Angelo di prendere con sé Maria come sua sposa. Sono tre “fiat” che dimostrano come la santità si raggiunge attraverso l’umiltà, l’obbedienza, la carità e la misericordia in totale abbandono alla volontà del Padre come suoi umili servi per la salvezza eterna secondo il piano della Divina Provvidenza che agisce sempre per virtù dello Spirito Santo e per volontà di Dio Padre.

 

2.2. Maria, l’Immacolata Concezione

Maria è la Donna, piena di grazia, coperta dall’ombra dell’Altissimo, che è presente fin dal principio della Creazione come promessa di redenzione fatta dal Signore Iddio (secondo il versetto 15 del libro della Genesi chiamato “protovangelo”). Maria è la stella delle 12 virtù che, insieme al Figlio Gesù Cristo, illumina tutto il cammino della redenzione secondo il piano salvifico di Dio Padre. Nella storia della salvezza, Maria rappresenta la serva del Signore in cui la natura umana è santificata e pura (senza alcuna ombra derivante dal peccato originale), per accogliere la natura divina del Figlio di Dio. Il fatto che l’Incarnazione avvenga per opera dello Spirito santo (la terza persona della SS.ma Trinità) ciò le conferisce una particolarissima condizione come “Immacolata Concezione” in un corpo puro e santificato e con uno spirito nella completa grazia divina che la rendono Madre di Dio e di tutti gli uomini fratelli in Gesù Cristo. L’Immacolata Concezione rappresenta quindi la più alta e perfetta espressione della natura umana sottostante alla volontà di Dio e alle sue leggi divine per dare alla luce il Figlio di Dio inviato per riscattare i peccati e la morte, e aprire le porte alla salvezza e alla vita eterna nel nome del Signore.
Maria, essendo nata piena di grazia, conserva la sua natura immacolata sia nell’Incarnazione del Verbo, sia nel dare alla luce il Figlio di Dio, sia nella sua vita di Sposa e di Madre. In virtù di tale particolare ed esclusiva condizione, nel giorno di Pentecoste lo Spirito Santo discese su di Lei e sugli Apostoli riuniti nel cenacolo (At 2,1-13), poi, nella maturità dei tempi, fu assunta al cielo in corpo e spirito come attestato nell’Apocalisse di San Giovanni (Ap 12,1- ó.13-18), assunzione definita come dogma della Chiesa dal Papa Pio Xll con la costituzione apostolica “Munificentissimus Deus”, il 1° novembre 1950.

 

2.3. La vittoria di Gesù Cristo sul peccato e sulla morte

Il sacrificio della Croce è il segno visibile dell’amore e della misericordia di Dio Padre che, nella maturità dei tempi, ha inviato il Figlio per la realizzazione del piano salvifico che consiste nella vittoria dell’Uomo-Dio sul peccato e sulla morte. Gesù si scontra con i mali del mondo, con l’opera incessante di trasgressione e di corruzione di Satana, principe delle tenebre, e, come preannunciato dalle Sacre Scritture, dovrà essere rigettato dai Sacerdoti, dagli Scribi e dai Gentili, condannato a morte in croce, flagellato come un comune malfattore, egli che è il verace, senza macchia. Gesù, con la vittoria sul peccato e sulla morte, ha squarciato il regno delle tenebre portando la luce divina che rappresenta il faro che illumina il cammino di ritorno di ogni uomo a Dio Padre. Gesù Cristo, Figlio Unigenito di Dio, ci ha fatto conoscere il Padre e ci ha insegnato a pregarlo e ad amarlo perché, essendo peccatori, potessimo vivere secondo i Comandamenti e secondo il Vangelo di Gesù, e rinnovare la nostra vita seguendo gli insegnamenti del divino Maestro, del Pastore del gregge.
La Croce ci insegna due verità fondamentali che ogni cristiano deve conoscere e seguire: a) l’incarnazione del Figlio di Dio nel seno della Vergine Maria, è un atto di amore, di misericordia, di perdono del Padre di fronte ai figli peccatori; b) attraverso la vita, la passione, la morte e la gloriosa risurrezione di Cristo, l’Agnello sacrificale a cui è affidato tutto il gregge alla ricerca della pecorella smarrita, ci è permesso di conoscere Cristo e quindi il Padre perché solo attraverso Gesù e Maria ci è consentito di ricevere la Grazia e partecipare alla mensa gloriosa di Dio, Uno e Trino, nella Gerusalemme celeste dove tutte le cose saranno fatte “nuove “.

 

3. Maria, Madre di Misericordia e Regina del Cielo e della Terra

La misericordia di Dio Padre, che opera fin dal peccato originale di Adamo e di Eva, agisce anche attraverso i due principali protagonisti e realizzatori del piano divino della salvezza: Maria e Gesù Cristo. Maria è Madre di misericordia perché è mediatrice tra l’uomo peccatore e Gesù Cristo Redentore, e lo è in quanto la sua natura umana pura ed immacolata è stata predisposta dallo Spirito Santo ad accogliere nel suo seno la natura divina del Verbo, inviato da Dio Padre fra gli uomini corrotti e peccatori per sconfiggere il peccato e la morte e così aprire la via della salvezza nel regno santo di Dio. Questo stretto legame tra natura umana e natura divina che si realizza nella Vergine Maria in ragione dell’lncarnazione del Verbo determina la ricostituzione dell’anello di congiunzione tra Cielo e Terra, tra Dio e la Creazione, infranto dal peccato originale.
Ne derivano due aspetti sostanziali: a) la incoronazione di Maria come Regina del Cielo e della Terra, cioè dell’intera Creazione riconducendola all’amore, all’armonia, alla pace proprie della fase precedente al peccato originale; b) la assunzione di Maria nella Gloria del Cielo in corpo ed anima, assunzione definita dalla Chiesa (Papa Pio Xll) come verità dogmatica nel 1950. E ciò indipendentemente dalla “querelle” dei teologi divisi tra “mortalisti” i quali ritengono che la Madonna è morta e “immortalisti” che negano la morte della Madre di Gesù. Il Magistero della Chiesa non si è pronunciato in merito, quindi il problema rimane ancora aperto. Resta comunque indiscussa l’Assunzione della Vergine Maria al Cielo in corpo e spirito.

La Sacra Scrittura chiama Maria “ Piena di grazia e Madre di Dio”: una regalità che apre ai suoi figli in Gesù Cristo una nuova prospettiva di salvezza e di pace. Dalle tenebre alla luce del trono santo di Dio, dal peccato e dalla morte della carne e dello spirito al ritorno, purificati e santificati per mezzo della Croce, al Padre nella Gerusalemme celeste. Gesù Cristo che è “la via, la verità, la vita” come Re di Giustizia e di Pace, sarà il Giudice che nel Giudizio finale separerà il Bene dal male, la Luce dalle tenebre, con la vittoria finale della Luce per la vita eterna dei Santi e dei Beati nel regno glorioso di Dio.

 

Conclusioni: Maria e Gesù, principio indivisibile di redenzione e di salvezza

L’Incarnazione del Verbo, per opera dello Spirito Santo, costituisce un principio indivisibile nel mistero della redenzione che si realizza attraverso il bell’amore tra lo Sposo e la Sposa e la remissione dei peccati con la vittoria sulla morte mediante il sacrificio della Croce di Gesù Cristo e della sua gloriosa Risurrezione, a cui si rapporta il dolore e la gioia di Maria, Vergine e Madre di Dio, che partecipa al perdono del Figlio come amore misericordioso. Gesù e Maria vivono sia nello spirito sia nella carne il passaggio luce-tenebre-luce, dalla Grazia divina alla passione, morte e Risurrezione dell’Uomo-Dio. Il sacrificio della morte per il perdono dei peccati come atto di misericordia nei confronti di tutti i fratelli in Gesù Cristo e Figli della Vergine Maria e di Dio Padre, è la via maestra per realizzare il piano salvifico preannunciato dal Signore Iddio fin dal principio della Creazione.
Maria, Assunta in Cielo, rappresenta, insieme a Gesù Cristo, l’anello di congiunzione tra Cielo e Terra, tra Sacra Famiglia e la SS.ma Trinità, tra l’uomo degradato dal peccato originale e la salvezza eterna dell’amore misericordioso di Gesù e di Maria.
I1 piano della salvezza, che ha inizio con l’Incarnazione del Verbo, poggia su tre pietre miliari che costituiscono le fondamenta della redenzione in Gesù Cristo e Maria: l’amore, il perdono-misericordia e la carità. Queste virtù cristiane, proclamate dal Vangelo, ci rendono fratelli di Gesù Cristo e figli di Maria e di Dio Padre, e ci procurano la salvezza e la vita eterna nella Gerusalemme celeste.
La misericordia è strettamente legata al bell’amore e dalla misericordia discende il perdono, la purificazione dal peccato ed il ritorno a nuova vita nella pienezza della Grazia divina che può essere conquistata solo attraverso l’adozione del Vangelo di Cristo e la preghiera e la penitenza sollecitate dai messaggi della Madonna per la salvezza del mondo nella giustizia e nella pace a gloria del Signore Iddio.

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ultimo aggionamento 25 marzo, 2001