SULLE ORME DI MADRE SPERANZA
P. Maximiano Lucas fam

Superiore generale dei fam

 

"Vidi come Gesù piantava la ‘vigna’ della Congregazione"

 

 
Inserto.jpg (22010 byte)

 


Verso il 50° di fondazione dei "Figli dell’Amore Misericordioso" Roma 1951 - Collevalenza 2001

Come è ormai consuetudine da 18 anni nella ricorrenza dell’anniversario della morte di Madre Speranza, la Famiglia dell’Amore Misericordioso insieme a voi, cari pellegri, si raduna intorno alla sua tomba per fare memoria della sua persona, per pregare, per ringraziare il Signore del dono grande che è per noi Madre Speranza, e per ringraziare anche lei per tutto ciò che ha fatto in vita per i poveri, per i malati, per i bisognosi di ogni genere e che continua a fare ancor oggi dal cielo.

Celebriamo la messa in onore di "Maria Vergine Madre e Mediatrice di grazia", un’immagine tanto cara a Madre Speranza che l’ha scelta come Patrona della Famiglia religiosa da lei fondata.

Maria Mediatrice è dalla Madre rappresentata, nello stesso atteggiamento di Gesù sulla Croce, con le braccia aperte, implorando dal suo divin Figlio la misericordia e la compassione per ogni bisognoso.

Nel mirabile disegno d’amore del Padre, Maria è stata costituita madre e collaboratrice del Redentore. Lei ha generato nel suo grembo e ci ha donato "l’Autore della grazia". Al suo invito e con la sua intercessione: "Fate quello che vi dirà", Gesù ha fatto il primo miracolo alle nozze di Cana. Ai piedi della Croce, come continua a farlo anche oggi, insieme a Gesù implora dal Padre la misericordia e il perdono per tutti gli uomini che sin d’allora sono diventati suoi figli.

Maria, scrive il Papa nella "Dives in Misericordia", è colei che in modo particolare ed eccezionale, come nessun altro, ha sperimentato la misericordia e, al tempo stesso, ha reso possibile col sacrificio del suo cuore la propria partecipazione alla rivelazione della misericordia divina. Tale rivelazione è specialmente fruttuosa perché si fonda nella Madre di Dio sul singolare tatto del suo cuore materno, sulla sua particolare idoneità a raggiungere tutti coloro che accettano piu facilmente l’amore misericordioso da parte di una madre (cf DM n 8).

Non è forse un caso che il Signore abbia voluto servirsi quasi sempre di donne per rivelare al mondo il messaggio dell`Amore Misericordioso. E una di queste donne scelte dal Signore è Madre Speranza che noi ricordiamo e veneriamo oggi con particolare affetto e devozione filiale.

Sono trascorsi 18 anni da quando la Madre ci ha lasciato, ma il suo spirito è rimasto qui e lo sentiamo più che mai presente in mezzo a noi.

È presente in modo particolare in questo Santuario voluto dal Signore e realizzato da lei con tanto sacrificio e con tanto amore per esaltare e continuamente celebrare i tratti più squisiti dell’Amore Misericordioso, e che è punto di riferimento per tutta la Famiglia religiosa, culla della nostra vocazione, centro e segno della nostra particolare spiritualità come ci ha ricordato il Papa nella sua visita del 1981 a Collevalenza.

La Madre è presente attraverso le innumerevoli opere sparse nelle diverse nazioni dei vari Continenti, realizzate in favore dei bambini, dei giovani, degli anziani, dei sacerdoti, dei pellegrini, dei malati. Tutte queste opere sono una testimonianza concreta del suo grande cuore materno, della sua preoccupazione e premura per ogni sorta di necessità, del suo amore verso tutti i poveri e bisognosi, della sua generosità senza limiti, spendendo la sua vita al servizio degli altri.

Ella è viva in mezzo a noi soprattutto con i suoi scritti con i quali ci ha trasmesso il messaggio e la dottrina dell’Amore Misericordioso. Una dottrina affascinante e anche nuova, che ci scopre e ci rivela un nuovo volto di Dio. Il Dio di Madre Speranza è un Padre pieno di bontà, misericordioso e compassionevole, che ha per l’uomo un amore più grande del suo peccato, che cerca con tutti i mezzi di confortare, aiutare e rendere felici i propri figli come se Lui non potesse essere felice senza di loro (El Pan 18, 2). Un Padre che ama, che non tiene in conto, perdona e dimentica. Un Padre che attende il figlio prodigo per abbracciarlo e fare festa, che non si arrende mai, anzi Egli raddoppia il suo Amore nella misura in cui l’uomo diventa più miserabile (El Pan 21, ).

Questo tesoro di pensieri e di insegnamenti costituisce il dono più grande e il patrimonio più ricco lasciato da Madre Speranza ai suoi Figli, alle sue Figlie, alla Chiesa e agli uomini del nostro tempo che hanno tanto bisogno della misericordia di Dio, anche se spesso non lo sanno.

Nella recente Lettera Apostolica "Novo Millennnio Ineunte", Il Papa traccia alla Chiesa le linee pastorali programmatiche per l’evangelizzazione nel nuovo millennio. Il pensiero dottrinale della Madre si ritrova molto bene nel programma proposto dal Papa: contemplare e conoscere il volto di Cristo.

In Cristo e mediante Cristo, diventa particolarmente visibile Dio nella sua misericordia. Egli stesso è in un certo senso la misericordia. Per chi la vede in lui -e in lui la trova- Dio diventa particolarmente visibile quale Padre "ricco di misericordia", così scrive il Papa nella Dives in Misericordia (cf DM n 2).

E rivolgendosi alla Chiesa che ha anche come compito della sua missione quello di annunciare la misericordia, Giovanni Paolo II scrive: "Occorre che la Chiesa nel nostro tempo prenda più profonda e particolare coscienza della necessità di render testimonianza alla Misericordia di Dio in tutta la sua missione"(DM n 12). La Chiesa, aggiunge ancora il Papa, deve professare e proclamare la misericordia divina in tutta la verità. Essa vive una vita autentica, quando professa e proclama la misericordia -il più stupendo attributo del Creatore e del Redentore- e quando accosta gli uomini alle fonti della misericordia del Salvatore. (Cf DM n 13).

Ma tra tutte le realizzazioni di Madre Speranza, la più eccellente ed importante, insieme al Santuario, è ovviamente la fondazione delle due Congregazioni delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso: le mie amate Congregazioni, così come lei le chiamava abitualmente.

Per la nostra Famiglia religiosa e in particolare per noi Figli dell’Amore Misericordioso, la commemorazione dell’anniversario della morte di Madre Speranza di quest’anno, assume anche un significato di profonda ed intima riconoscenza ricorrendo i 50 anni della nostra Fondazione.

Il 15 agosto 1951 fecero i voti a Roma i primi tre religiosi, tra cui il giovane Alfredo di Penta che dopo sarebbe diventato sacerdote e primo Superiore generale. Nasce così la Congregazione avverandosi quanto il Signore aveva chiesto alla Madre nel lontano 28 marzo 1929: "Il buon Gesù, scrive la Madre nel suo diario, mi dice che è giunto il momento che scriva le Costituzioni sulle quali più tardi si dovranno reggere la Congregazione dei Figli del suo Amore Misericordioso e molto presto la Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericdordioso"(El Pan 18, 31).

Sappiamo quante sono state le sofferenze che la Madre ha dovuto sopportare nel realizzare questo disegno voluto espressamente da Dio, quante le incomprensioni e le difficoltà che ha dovuto superare e i sentimenti di paura, di piccolezza e inadeguatezza che lei avvertiva davanti ad una richiesta di tale impegno. "Ciò mi ha spaventato molto perché non solo quello che devo scrivere, né cosa fare. Io mi sono messa a piangere come una bambina piccola e mi affoga la pena, non perché non voglia fare quello che il buon Gesù mi chiede, ma perché non sono capace e sono convinta che non farò niente di buono" (El Pan 18, 32).

Con la fondazione della Congregazione maschile si completava il piano di Dio che era iniziato con la fondazione delle Suore a Madrid il 24 dicembre del 1930. Le due Congregazioni costituiscono un’unica Famiglia ed hanno lo stesso carisma di annunciare e testimoniare con la vita e con le opere l’Amore Misericordioso di Dio, la stessa spiritualità, la stessa missione e sono figlie della stessa Madre.

La nostra Congregazione, oltre alla missione di carità senza limiti verso i più bisognosi che ha in comune con le consorelle, ha come fine specifico l’unione con i Sacerdoti del Clero Diocesano, per aiutarli fraternamente e per fomentare l’unità e la santità. Diceva Madre Speranza che non c’era bisogno nella Chiesa di una nuova Congregazione. Ve ne sono già molte per le varie necessità apostoliche ma ne occorreva una che si occupasse dei sacerdoti.

Il 14 agosto, vigilia della Fondazione, in seguito ad una delle sue "distrazioni", la Madre ripeteva: "In questo giorno ho visto come Gesù piantava la vigna della Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso che, crescendo, dava abbondanti frutti".

In questi 50 anni la vigna è cresciuta rigogliosa e si è ramificata un pò ovunque. Alcuni dei primi Figli, tra cui i carissismi P. Alfredo e P. Gino, sono tornati dal divin Vignaiolo con le mani piene di grappoli, frutto di una vita forgiata alla scuola dell’Amore Misericordioso sotto la guida di Madre Speranza. A tutti loro esprimiamo la più profonda riconoscenza per l’esempio che ci hanno lasciato di sacrificio e di generosità, di fedeltà alla Madre e di amore alla Congregazione.

Ma soprattutto vogliamo dire grazie a te, Madre, con tutto l’affetto filiale del nostro cuore. Grazie perché, quale vera Madre, ci hai generato spiritualmente e ci hai fatto diventare Figli dell’Amore Misericordioso. Grazie perché con la tua vita e con i tuoi insegnamenti hai tracciato a noi e a tante altre anime il cammino da percorrere per arrivare alla santità. Quella santità che tu, Madre, hai già raggiunto e che ci auguriamo sia presto riconosciuta e proclamata dalla Chiesa.

Omelia alla Concelebrazione del giorno
8 febbraio 2001, in Cripta,
nel 18° anniversario della morte della Madre.

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione nuovacedis@edisons.it
ultimo aggionamento 16 agosto, 2001