STUDI
Maria Mediatrice
 

P. Claudio Corpetti fam

 

 

Maria Mediatrice:
la Madonna dalle braccia spalancate

 

 

 

 

 

 

Maria è il nome più popolare che esista. Difatti è difficile incontrare una famiglia che non abbia una donna che si chiami Maria, o, magari, Mary... tanto per seguire la moda statunitense.
Perfino chi non frequenta la chiesa, prima di dormire, di solito non può omettere di pregare per lo meno... una Ave Maria!
I luoghi più belli, le grotte, le cappelline, i santuari più popolari, in genere, sono dedicati a Maria, la Madre di Gesù. Il Signore, veramente, ha fatto in lei meraviglie e, perciò, tutte le generazioni, tra cui anche la nostra che da poco ha inaugurato il nuovo millennio, la chiameranno beata, felice! (Cf Lc 1, 46-50).
Miriam è grande perché si è fatta piccola, la “Serva del Signore” (Lc 1, 38), ascoltando e mettendo in pratica la parola di Dio, pellegrinando ogni giorno come noi nella fede provata, a esempio di Abramo. Maria, tutta di Dio e Maria del popolo (Cf GV 2, 1-12; At 1, 14), specie dei più poveri, bisognosi di giustizia e di liberazione: i favoriti di Dio che depone gli orgogliosi e promuove i piccoli.
La nostra Fondatrice ci ha lasciato delle perle mariane molto preziose, eccone alcune:
  • La maggiore delle felicità che ci è concessa di gustare sulla terra, come anticipazione del cielo, è vivere uniti a Maria.
  • Non siamo orfani, ma abbiamo una mamma amorosa. Infatti quando si ha una madre, non esistono pene insopportabili. Lei, sempre sta al nostro fianco per portare la cosa più pesante. Gesù stesso, dalla croce, ci ha donato, come mamma nostra, la sua stessa madre, arricchendole il cuore di misericordia materna (Cf Gv 19, 25-27).
  • Dopo Gesù, è Maria il modello più facile da imitare perché si è santificata con un tipo di vita, molto simile alla nostra.
La Madre Speranza ci ha insegnato a ricorrere alla Vergine Mediatrice di tutte le grazie con affetto e fiducia filiale, come lei stessa ci ha dato esempio, specie in momenti difficili o, addirittura tragici.
Stando a Roma, durante la cena del giovedì santo del 1941, comunicò la disposizione del S. Ufficio: una vicaria avrebbe occupato il suo posto di madre generale mentre lei avrebbe dovuto rimanere in esilio a Roma e senza autorità per intervenire negli affari interni della Congregazione. I superiori ecclesiastici avrebbero provveduto a un direttore. Lei, con la fede eroica di Maria rispose: Ecce ancilla Domini: eccomi, sono la serva del Signore! Infatti, invitò le suore ad obbedire, accettando la dura sentenza della Chiesa.
Il 13 agosto 1943, dopo il terribile bombardamento di Roma, la Rai aveva diffuso la notizia che il convento delle suore spagnole con le bambine lì ricoverate, sicuramente era stato spazzato via con violenza. Dal Vaticano e da varie ambasciate, alte personalità e molti curiosi, accorsero sul luogo per vedere se c’erano sopravvissuti. Rimasero sbalorditi e gridarono al miracolo vedendo il convento in piedi e tutti fuori pericolo. Ma, passata la furia infernale, le suore notarono con sorpresa che perfino la statua della Madonnina che da una nicchia guardava verso il cancello di accesso alla Villa Certosa, era rimasta intatta.
Il 26 maggio del 1951 la Fondatrice si mise in viaggio per Fermo con Alfredo Di Penta. Si sarebbe dovuta incontrare con l’Arcivescovo Mons. Norberto Perini. Ma, prima, volle visitare la Vergine della Santa Casa di Loreto. Nel santuario, mentre pregava, fu rapita in estasi e Gesù le assicurò che avrebbe aiutato Alfredo negli studi perché arrivasse presto ad essere sacerdote e primo Figlio dell’Amore Misericordioso. Ambedue inginocchiati chiesero la benedizione. Gesù acconsentì e, stendendo le mani sopra di loro, disse:
   Vi benedico in nome di mio Padre, in nome mio e dello Spirito Santo. E la Vergine SS. aggiunse: Rimanga sempre con voi la benedizione dell’Eterno Padre, di mio Figlio e dello Spirito Santo.
Maria Mediatrice è la protettrice delle due Congregazioni. Illuminata dallo Spirito, col suo gesto maestoso e sacerdotale, spalanca le braccia e mostra sul petto il giglio e l’ostia santa. E’ un gesto che ispira tanta fiducia e affetto. Lei è l’icona della Chiesa e il modello vivo per ogni vocazione. Tutti, infatti, guardiamo a lei e tutti amiamo con tenerezza la Madonna Santa. In Brasile esiste un proverbio che dice così: Nel cuore della mamma c’è sempre spazio per un altro figlio. Coraggio, allora: c’è un posto anche per te!
   Madre mia, tu che stai continuamente con le braccia aperte, implorando dal tuo Divino Figlio la sua misericordia e compassione per ogni bisognoso, chiedigli che mi dia il suo santo timore e la sua santa grazia e che giammai commetta un peccato mortale. E tu, Madre mia, insegnami a far sempre la sua divina volontà. Amen.

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ultimo aggionamento 24 giugno, 2001