SULLE ORME DI MADRE SPERANZA
 

I Figli e le Ancelle dell'Amore Misericordioso nel mondo

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L’Arcivescovo di Fermo, Mons. Gennaro Franceschetti, con alcuni Figli dell’Amore Misericordioso.

 

Fermo

 

FERMO,
8 MAGGIO 2001:
50° di fondazione dei FAM

Quest’anno 2001 ricorre il 50° anniversario di fondazione della Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso. Sono state previste alcune manifestazioni per solennizzare l’avvenimento in varie parti d’Italia e all’estero dove essi sono presenti con le loro opere. Particolare importanza si è ritenuto dare alla manifestazione dell’8 maggio ultimo scorso a Fermo, città in cui la Famiglia dell’Amore Misericordioso di Madre Speranza ha lavorato per quasi mezzo secolo.
La manifestazione ha avuto come momento di maggiore solennità la Concelebrazione eucaristica nella Cattedrale di Fermo, presieduta dall’Arcivescovo Mons. Gennaro Franceschetti, con la partecipazione di numerosi sacerdoti della diocesi, dei teologi del seminario diocesano, religiosi e religiose dell’Amore Misericordioso e una folta presenza di laici tra i quali anche diversi membri dell’Associazione A.L.A.M.
All’inizio della solenne concelebrazione ha parlato il Superiore Generale della Congregazione, P. Maximiano Lucas, esprimendo sentimenti di stima e riconoscenza nei riguardi dell’Arcivescovo Mons. Franceschetti e dei suoi predecessori Mons. Bellucci e Mons. Perini, nonché nei riguardi di tutta la Chiesa locale e della città di Fermo.
Durante la concelebrazione, all’omelia, l’Arcivescovo ha messo in evidenza, tra l’altro, con grande compiacimento di tutti i membri della Famiglia religiosa, la misericordia di Dio nella spiritualità di Madre Speranza e la gratitudine della diocesi per la testimonianza dei Figli e delle Ancelle.
Terminata la Concelebrazione eucaristica, buona parte dei presenti si è trasferita all’ingresso dell’Istituto Artigianelli per assistere all’inaugurazione di una lapide-ricordo in onore di Madre Speranza e di Don Ricci. Il direttore del Centro di Formazione Professionale di detto istituto, P. Albino Pérez, ha fatto memoria dell’attività generosa e misericordiosa di Madre Speranza e di Don Ricci, incoraggiati sempre dall’Arcivescovo Mons. Norberto Perini, che accolse paternamente la nostra Famiglia Religiosa.

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Il Padre Generale dei FAM, in Cattedrale a Fermo,
rivolge un saluto agli Ecc.mi Arcivescovi
e a tutti i Sacerdoti concelebranti.

La manifestazione programmata a Fermo per questo 50° anniversario ha avuto altri due momenti significativi: uno di fraternità ed un altro di preghiera. Il momento di fraternità si è concretizzato con un pranzo condiviso con tanta cordialità ed amicizia tra la Famiglia religiosa, i numerosi sacerdoti, laici ed amici del Collegio Artigianelli. Il momento di preghiera per l’azione di grazie a Dio si è svolto con i vespri solenni nella chiesa parrocchiale di Cristo Amore Misericordioso, nel quartiere di Santa Petronilla, presieduti dal Superiore Generale P. Maximiano Lucas.
L’augurio conclusivo che ci siamo scambiato con l’Arcivescovo, i sacerdoti e con i laici è quello di sentirci sempre più impegnati con la diocesi e con la città di Fermo, per continuare a testimoniare l’Amore Misericordioso con la spiritualità trasmessaci da Madre Speranza.
Che la nostra opera possa essere feconda qui come quella che si sta testimoniando nelle nostre varie realtà dove operiamo a favore del Clero diocesano e per i più bisognosi, sia in Italia come in Spagna, Germania, Brasile, Bolivia, India, Romania, Messico, nonché nelle due Opere affidateci dalla Santa Sede in territorio Vaticano nella Basilica di San Pietro e nella Casa di accoglienza per Sacerdoti denominata Domus Romana Sacerdotalis.

Fierro Ennio

 

UNA LAPIDE IN RICORDO DI
DON RICCI E DI MADRE SPERANZA

 

Ci troviamo nell’entrata di un tempio, tempio della misericordia, dove la presenza di Dio si rende vera e palpabile nelle opere di amore misericordioso. Qui si incontra Gesù affamato, assetato, povero, nudo, carcerato… Già all’entrata la cosiddetta “botola dei bambini”, da poco restaurata, con la scritta incisa su pietra “QUI LA PIETA’ ACCOLSE QUANTI FURONO RIFIUTATI DAI GENITORI” concretizza la parola di Gesù: “chi accoglie questi piccoli, accoglie me”. E’ da secoli, quindi, che qui si pratica il Vangelo della carità verso gli ultimi, è da secoli che c’è come una gara di solidarietà per farsi amici i poveri della terra che diventeranno i portinai che apriranno le porte del regno dei cieli.
In questi ultimi decenni però sono state due le figure esemplari di amore misericordioso che hanno dato nuova luce a questo luogo: Don Ernesto Ricci e Madre Speranza. Personaggi dal cuore grande, simile al Sacro Cuore a cui è intitolato questa casa, per i quali rivolgere lo sguardo e le mani verso gli ultimi era naturale come per il Cristo. Istituzioni come questa si realizzano non con il desiderio e neppure con la ricchezza ma col cuore, col cuore innamorato di Dio e di conseguenza anche dei bisognosi.

DON RICCI:

nasce a Monte San Martino l’11 Giugno 1887. Durante la guerra 39-45 si distingue nell’aiutare i sinistrati di guerra aprendo un refettorio presso la Chiesa del Carmine e distribuendo, oltre a un piatto di minestra e un paio di scarpe, esempi di bontà e di carità. Per i ragazzi dei dintorni fonda nel 1946 il Collegio Artigianelli del Sacro Cuore, prendendo questo edificio dove ospita fino alla morte, centinaia di ragazzi orfani e sinistrati di guerra, a cui provvede cibo, vestito, istruzione religiosa e professionale. Così Mons. Perini nella commemorazione di Don Ricci: “il suo nome era sussurrato tra i poveri, era ricercato tra i piccoli più abbandonati. Per questo suo amore per gli ultimi, il suo nome divenne popolare. Mia mamma, prosegue Mons. Perini, gli diceva: Bravo don Ernesto, lei è il Don Bosco di Fermo”

Alcuni detti di Don Ricci:

La Provvidenza non è il Cavalier De Vecchis (benefattore di Montefiore dell’Aso che gli riempiva il camioncino di quintali di pesche), né la Contessa Sara Falconi insigne benefattrice prima di Don Ricci e poi anche di Madre Speranza, ma è il Signore perché l’uno e l’altra vengono meno, il Signore invece non viene mai meno.
Ho un medico (il Prof Doria), primario dell’ospedale civile di Fermo, che quando viene a far visita a qualche ragazzo malato, paga lui la visita medica (il Prof. Doria offriva ogni visita medica £ 10.000 (allora!)
Diceva che il fondatore dell’Istituto era il Sacro Cuore di Gesù. Ogni sera, prima di ritirarsi chiedeva perdono al Sacro Cuore se non avesse compiuto bene il suo dovere di padre di orfani.

MADRE SPERANZA

Nasce a Santomera, in Spagna il 30 Settembre 1893, da famiglia poverissima oltre che numerosa. Nel 1930, nella notte di Natale fonda a Madrid, in un appartamento affittato e nella povertà più grande, la Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso. Insieme ad altre tre suore, povere come Gesù a Betlemme, mangiano un po’ di zuppa di cavoli, dormono per terra, appoggiano la testa sull’unico materasso che hanno e sono piene di gioia ed entusiasmo.
Così racconta lei stessa: Compresi che il Buon Gesù voleva che si realizzasse la fondazione delle EAM per aprire collegi dove educare orfani, poveri, figli di famiglie numerose e delle classi più modeste della società… ed inoltre collegi per bambini e bambine anormali, ed anche case per anziani e ospedali per ogni tipo di bisognosi. Tutto per Amore, diceva. È il suo programma: l’amore e la misericordia sempre e ovunque. Il 15 Agosto 1951, poi, fondò la Congregazione dei FAM.
Due fatti che ci aiutano a capire le profonde certezze di vita di Madre Speranza e il programma di vita che Dio le ha preparato:
Molto giovane, già desidera dedicare tutta la sua vita a Gesù e alla gente povera e bisognosa che ben conosce. “Passando con la Suora incaricata per una corsia di ospedale, avevo notato un povero uomo in fin di vita, ormai con il rantolo e che soffriva tanto… Lo indicai alla Suora pensando che ella non se ne fosse accorta… La Suora si avvicinò al letto del moribondo e con il lenzuolo gli coprì la faccia… e partì. Io ne restai tanto scossa e provavo tanta pena per quell’uomo che soffriva; la Suora se ne accorse e mi disse: “Vedrai che anche a te con il tempo ti si farà il cuore duro!” E io: “Mi basta questo, prima che mi si faccia il cuore duro, io me ne vado”.
Nel Natale del 1927 avviene quest’altro episodio. Madre Speranza è ormai inserita con le Clarettiane, ma in una casa appartenente ad una Associazione di Signore Cattoliche. Madre Speranza prepara, con l’aiuto della Provvidenza, un pranzo per circa 400 poveri che, affamati, riempiono la casa. Una Signora dell’Associazione arriva in quel momento: “molto dispiaciuta e sostenuta mi chiede: chi ha dato il permesso di far entrare tutta questa gente a sporcar tutto?” - “No, signora, non sono venuti a sporcare ma a mangiare, perché oggi è Natale anche per loro” - “Si guardi bene dal portare un’altra volta tutta questa gente in casa; questo lo potrà fare quando la casa sarà sua”. E partì. Io andai di nuovo in cappella dal Signore e sentii che Lui mi diceva: “Speranza, dove non possono entrare i poveri, non ci devi entrare neanche tu. È ora di partire da questa casa”.
Don Ricci muore il 6 Agosto 1950. I suoi “abissini” sono cresciuti di numero, la sua opera è nel cuore dei fermani, e non solo. I momenti sono difficili ma Dio sa come dare un futuro alle sue opere. In modo inatteso e provvidenziale, fin dal 1952 Madre Speranza invia le sue suore e poco dopo i Sacerdoti a continuare l’opera di Don Ricci.

Alcune frasi di Madre Speranza:

bussate poveri e vi sarà aperto, bussate sofferenti e troverete consolazione, bussate ammalati e sarete assistiti, bussate orfani e nelle ancelle… incontrerete delle madri.
Vi prego, sforzatevi di educare con l’esempio più che con le parole; che in voi risplenda la carità e la misericordia di Gesù; siate madri per i bambini poveri tenendo presente che il cuore di una madre ha maggior cura e preoccupazione verso il figlio più debole, per lui sono sempre le manifestazioni di maggior affetto.
Per trattare con i bambini che ci affida la Divina Provvidenza, abbiamo bisogno più di cuore che di scienza, più di pazienza che di metodologie ed essere per loro più madri che maestre.
Non c’è opera più grande e gradita a Gesù che quella di evangelizzare i bambini. E’ cosa meravigliosa imprimere l’immagine di Gesù nel cuore del bambino. E’ molto difficile farlo quando si è grandi e ancor più difficile se si sono contratte abitudini perverse. L’anima del bambino, tenera come la cera, è disposta a ricevere la verità del Vangelo, in lui possiamo imprimere l’amore a Gesù. Non c’è cosa più grande che insegnare ai bambini a conoscere Dio come Padre.

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Mons. Arcivescovo Norberto Perini, come ottimo e santo pastore, capì subito che Don Ricci era un uomo di Dio e che questa opera era voluta dalla Provvidenza. Pose quindi il suo sigillo e la sua approvazione e diede coraggio e sostegno. Nella commemorazione ebbe a dire di Don Ricci dopo averlo ringraziato dell’esempio e dell’onore che aveva dato alla Chiesa: “Ti diciamo che la tua opera non morrà. L’hai fondata come opera di Dio. E le opere di Dio non finiscono con la morte degli uomini. Sarà ripresa da altri sacerdoti cresciuti alla tua scuola, con la stessa tua fede e carità. I poveri continueranno ad affluire ed a chiedere; i ricchi continueranno a comprendere e a dare. Tu dal cielo inizierai un’opera di supplica e di protezione e il Signore continuerà a benedire quanto sarà fatto nel suo nome”. Grazie Don Ricci, pochi qui ti hanno conosciuto, ma tutti ti amiamo nella tua opera,

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Un grazie sincero, da parte di tutta la Famiglia dell’Amore Misericordioso all’Archidiocesi di Fermo ed in particolar modo a Mons. Norberto Perini. Lui vide in Madre Speranza un’anima di Dio, la accolse, le diede fiducia, le affidò il compito di continuare l’opera di Don Ricci, accolse la Congregazione dei FAM, permise a vari suoi sacerdoti di entrare in Congregazione, a una gran parte di seminaristi della Congregazione diede la possibilità di frequentare il liceo e la teologia presso il seminario diocesano ottenendo un’ottima preparazione. E da allora, secondo le necessità dei tempi, qui la Famiglia dell’Amore Misericordioso, testimonia concretamente ed efficacemente che Dio è Amore e Misericordia. Questa Opera, questo luogo è per tutti noi una delle tante voci che riecheggiano nel mondo e ci dicono che saremo giudicati sull’Amore.

CI AUGURIAMO CHE LA CARITÀ E LA MISERICORDIA, TESTIMONIATE DA DON RICCI E DA MADRE SPERANZA, ANCHE ATTRAVERSO QUESTA LAPIDE, CONTINUINO A RISPLENDERE IN QUESTO LUOGO.
ABBIAMO IL DOVERE DI PROSEGUIRE SULLA LORO STRADA PENSANDO ALLA FRASE DI GESU’ “I POVERI LI AVRETE SEMPRE CON VOI”.

 

I Figli dell’Amore Misericordioso
nella Archidiocesi di Fermo:
gli inizi e la erezione a Congregazione di diritto diocesano

(Alcune notizie dai Diari di Congregazione)

12/05/1952
La Madre si reca a Fermo per organizzare, d’accordo con Mons. Norberto Perini, Arcivescovo di quella Archidiocesi, un’altra Comunità di Figli dell’Amore Misericordioso, nel Collegio Artigianelli del S. Cuore, fondato dal compianto Don Ernesto Ricci, dove già le nostre Suore prestavano la loro opera, dopo che la Rev.ma Madre s’era presentata al medesimo Arcivescovo, offrendosi di assumere la responsabilità del Collegio stesso.

18/11/1953
S. E. Mons. Norberto Perini, Arcivescovo di Fermo, firma la donazione del Collegio Artigianelli del S. Cuore, detto anche Collegio “Don Ricci” alla Congregazione delle Ancelle dell’A.M. di cui la Madre Speranza assume la responsabilità.

20/08/1954
La Madre si reca a Fermo con Alfredo Di Penta ed il P. Arsenio Ambrogi. Conferisce con l’Arcivescovo e decide di adattare una parte del Collegio “Don Ricci” ad abitazione dei Fam che prenderanno la direzione del Collegio stesso. Incarica immediatamente la ditta Gili di fare gli adattamenti necessari.

04/10/1954
Da Collevalenza parte per Fermo la nuova comunità dei Figli dell’Amore Misericordioso: P. Arsenio Ambrogi - Superiore e Direttore del Collegio, P. Mario Straffi Vicario ed Economo, Fr. Francesco Acciarri.

13/10/1954
I lavori di adattamento nella Casa di Fermo sono ultimati; la Cappellina interna è pronta. S. E. Mons. Perini la benedice e vi celebra la prima S. Messa. La Madre è costretta, in questo giorno, a lasciare in autombulanza il Collegio di Fermo per causa di malattia. Parte, dopo aver ricevuto, in camera, la visita di Mons. Arcivescovo. La sera precedente la Madre aveva illustrato dettagliatamente alla Comunità di Fermo il fine principale della Congregazione: l’unione con il Clero secolare.

08/12/1954
Primo centenario della proclamazione del Dogma dell’Immacolata. A Fermo, nella Casa dei Fam si aggregano alla Congregazione, come Sacerdoti diocesani in vita di comunità, pronunziando i Voti nelle mani del loro Arcivescovo due sacerdoti: il Parroco di S. Matteo in Città, Don Luigi Leonardi, ed il Can.co Lucio Marinozzi, professore del Seminario. Sono i primi di questa categoria.

08/07/1955
Tutti i primi dodici sacerdoti della Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso, secondo il desiderio della Madre Fondatrice, si recano in pellegrinaggio al Santuario di Loreto, celebrano la Messa nella S. Casa di Nazareth in ringraziamento alla Augusta Madre Celeste. Viene così adempita la promessa che la Madre aveva da tempo fatta alla Vergine S.S.: presentare a Lei i primi dodici Sacerdoti “Figli dell’Amore Misericordioso”, perché li benedicesse.

02/11/1955
La Madre si reca a Fermo e manifesta a Mons. Perini il desiderio che fosse lui a chiedere il “nulla osta” alla santa Sede per poter erigere la Congregazione di diritto diocesano. Questi accetta, non solo, ma dice anche di sentirsi molto onorato di presentare la Congregazione. Già da qualche tempo la Madre aveva deciso di acquistare il vecchio Seminario di Fermo. In questa occasione concretizza il progetto e con esponenti della Curia Diocesana determina la somma del contratto: 60 milioni. Il vasto fabbricato sarà adibito a “Casa del Clero”, a Seminario dei nostri studenti in Fermo ed ad altre opere di bene non ancora determinate.

29/02/1956
La SCRIS comunica di non poter accogliere la domanda del Vescovo di Fermo di erigere la Congregazione fam di diritto diocesano per il numero estremamente esiguo dei sodali e per il periodo di tempo troppo breve di esperimento (solo 4 anni). L’arcivescovo di Fermo lo trasmette alla Madre in data 03/03/956.

03/04/1956
A Fermo tramite P. Alfredo Di Penta e la M. Emilia di Gesù suindicata viene stipulato con S. E. Mons. Perini il contratto per l’acquisto dei locali del vecchio Seminario da parte della Congregazione per la somma di 60 milioni pagabili in 10 rate annuali.

01/07/1956
Nell’estate 1956, nel Collegio Artigianelli del S. Cuore di Fermo iniziano i lavori per la costruzione dei nuovi laboratori: falegnameria, calzoleria e sartoria, con attrezzature di macchine moderne.

08/12/1956
Festa dell’Immacolata. Nella Chiesa del Carmine, in Fermo si inaugura una grande tela, raffigurante Maria Mediatrice, eseguita dal pittore Elis Romagnoli. L’immagine è stata eseguita e donata alla Congregazione da Don Luigi Leonardi Fam, parroco di S. Matteo in città.

01/01/1957
Nel gennaio 1957 sorge in Fermo il nuovo Collegio Maria Mediatrice, per circa 100 bambini piccoli fino a 12 anni. Viene affidato alla cura delle Suore “Ancelle dell’Amore Misericordioso” per tutto quel che riguarda la parte disciplinare e formativa. Ai Figli dell’Amore Misericordioso è riservata la parte morale-religiosa ed amministrativa. Tale Collegio sorge nelle adiacenze del Collegio Artigianelli del S. Cuore ed occupa i locali più vicini, del vecchio Seminario. Il refettorio ed i servizi sono stati costruiti ex-novo, mentre i dormitori e gli studi sono stati restaurati ed adattati.

11/02/1957
A Fermo si uniscono alla Comunità delle “Ancelle dell’Amore Misericordioso”, che da alcuni mesi dimora nell’appartamento delle Suore del vecchio Seminario, ampliato e restaurato, le prime Suore in abito secolare facenti parte della medesima Congregazione. Pronunciano i S. Voti nella nuova Cappella della Comunità. Sono quattro; i S. Voti vengono ricevuti dall’Ecc.mo Arcivescovo di Fermo Mons. Norberto Perini.

28/02/1957
Con un ritiro mensile per circa cento Sacerdoti della città di Fermo e Diocesi viene inaugurata la Casa del Clero in detta città. I Figli dell’A.M. hanno rimesso a nuovo il vecchio appartamento dei professori del Seminario con alcuni locali vicini perché possa servire da “casa” per tutti i sacerdoti che intendono approfittarne sia per “ristabilirsi, riposarsi”, per viverci abitualmente se non hanno casa o ne sentono il bisogno essendo di età avanzata e per rafforzare lo spirito al contatto con anime religiose. Intanto fervono i lavori per il riadattamento completo dei restanti locali del vecchio Seminario che debbono servire come studentato per i nostri giovani del Ginnasio Superiore, Liceo e Teologia. S.E. Mons. Perini si è vivamente compiaciuto delle diverse opere iniziate, in modo particolare della Casa del Clero.

08/09/1957
A Fermo detta gli Esercizi un Padre Missionario di Rho e sono presenti circa venti sacerdoti; è questo il primo corso di Esercizi che si tiene nella nostra Casa del Clero in Fermo.

24/09/1957
A Fermo, nei locali del Vecchio Seminario, si inugura una nuova tipografia. Scuola Tipografica Artigianelli S. Cuore. La Tipografia dipende direttamente dal Governo Generale della Congregazione; è una delle attrezzature più moderne del genere esistente nella zona; vi sono occupati oltre trenta ragazzi del Collegio Artigianelli, è in grado di assumere qualsiasi lavoro: volumi, riviste, giornali e qualunque stampato. È dotata di una fonditrice di caratteri monotype con tastiera; macchine da stampa piane, semplici e automatiche; platine automatiche e comuni da stampa; impianto completo per stampa manifesti; impianto completo per legatoria con cucitrici automatiche a filo di refe e metallico. S.E. Mons. Norberto Perini, Arcivescovo di Fermo, ha benedetto i locali ed il nuovo impianto. Erano presenti il Prefetto di Ascoli Piceno, il Sindaco di Fermo e altre autorità provinciali e locali. Il Santo Padre per l’occasione ha inviato il seguente telegramma: “Madre Speranza di Gesù - Superiora Generale - Collegio Artigianelli S.Cuore - Fermo - Augusto Pontefice assai lieto per compimento et inaugurazione Tipografia destinata preparazione professione cari Artigianelli fa voti di proficua benefica attività et invia volentieri in auspicio divini aiuti maternità vostra intera comunità ragazzi assistiti benefattori et presenti implorata Apostolica Benedizione - Dell’Acqua Sostituto”.

02/11/1957
A Fermo la Rev.da Suor Emilia di Gesù, come rappresentante legale della Congregazione delle E.A.M. firma con la Curia Arcivescovile il contratto di copra-vendita del Vecchio Seminario. Nei primi giorni del mese a Fermo viene collocata nella Chiesa del Carmine la Salma di Don Ricci.

15/02/1958
L’Ecc.mo Arcivescovo di Fermo, Mons. Norberto Perini, per la seconda volta inoltra domanda all’Ecc.mo Cardinale Valerio Valeri, Prefetto della Sacra Congregazione dei Religiosi, per poter erigere come Diocesana la Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso.

26/02/1958
A Fermo, nella Casa del Clero, muore improvvisamente, il Rev.do Don Luigi Leonardi, assistito dai Confratelli e munito dei Conforti Religiosi. Aveva 58 anni di età; faceva parte della Congregazione come Sacerdote Diocesano con Voti dall’8 dicembre del 954.

11/04/1958
L’ Ecc.mo Arcivescovo di Fermo con una lettera dell’11.04.58 all’Ill.mo Signor Cardinale Valerio Valeri, Prefetto della Sacra Congregazione dei Religiosi, “allo scopo di superare difficoltà eventualmente derivanti dal fatto che la Congregazione ha per Fondatore una Religiosa”, si impegna “ad assumere la protezione e la responsabilità del buon andamento della Congregazione medesima”.

26/11/1959
A Fermo si inaugurano con un ritiro per il Clero le trentadue camere della Casa del Clero, rimesse a nuovo ultimamente. Detta le meditazioni del Ritiro S.E. il Vescovo di Rieti, Mons. Raffaele Baratta. Sono presenti una settantina di sacerdoti.

21/12/1960
S.E. l’Arcivescovo di Fermo benevolmente concede il nulla osta per l’apertura di una nuova Casa della Congregazione in Bilbao (Spagna):
“A Sua Eccellenza Reverendissima il Signor Vescovo di Bilbao - Il sottoscritto Arcivescovo di Fermo, nella cui Archidiocesi si trova la ‘Casa Madre dei Figli dell’Amore Misericordioso’, a norma del can. 495 C.J.C. permette che i detti Religiosi possano fondare una nuova Casa nella Diocesi di Bilbao con l’augurio che facciano anche lì quel bene che con l’aiuto del Signore compiono in questa ed in altre Diocesi d’Italia. - Fermo, 21 dicembre 1960 - Firmato Norberto Perini, Arcivescovo”.

07/08/1961
S.E. l’Arcivescovo di Fermo, Mons. Norberto Perini inoltra per la terza volta domanda alla S. Congregazione di Religiosi per la nostra approvazione. Il numero dei Fam è di 29 e il prossimo 15 agosto ricorre il primo decennio di vita. Unisce una lettera all’Em. Card. Pizzardo pregandolo di voler presentare lui stesso la domanda a S.Em. il Card. Valeri.

23/09/1963
S. E. l’Arcivescovo di Fermo, Mons. Norberto Perini, parte in aereo insieme al P. Arsenio per presenziare in Spagna l’inaugurazione della nuova Casa. Ci ha commosso il pensiero che l’Ecc.mo Arcivescovo abbia voluto accompagnare personalmente i Padri alla loro prima Casa in Spagna.

01/10/1965
S.E. l’Arcivescovo di Fermo Mons. Norberto Perini ci fa sapere che ci potrebbero essere buone speranze per una prossima approvazione della Congregazione. Si troveranno ancora notevoli difficoltà soprattutto per i Sacerdoti Diocesani con Voti perché, trattandosi di una cosa assolutamente nuova e non prevista dal Codice di Diritto Canonico, per poter mettere la S. Sede in condizione di approvarla ci vorrebbe l’esperienza di qualche anno di più e soprattutto un numero maggiore di Sacerdoti Diocesani con Voti, e non semplicemente 3 o 4.

22/04/1966
Il P. Arsenio Ambrogi ci telefona da Fermo che è pervenuto a Sua Ecc.za Mons. Norberto Perini la risposta della S. Congregazione dei Religiosi per la pratica della ns. approvazione: ancora negativa: c’è ancora da attendere: ci sono ancora altri emendamenti da apportare: c’è da aspettare almeno il termine della vacatio legis dei Decreti Conciliari, ecc.

19/07/1968
Approvazione Diocesana

23/07/1968
Da Roma ci telefona il P. Arsenio che ha potuto leggere il decreto di autorizzazione della S. Congregazione dei Religiosi al Vescovo di Fermo per la erezione a Congregazione di diritto diocesano per la ns. Congregazione.

24/07/1968
A Roma S. Em.za il Card. Ildebrando Antoniutti firma il “Nulla Osta” all’Arc. di Fermo, Mons. Norberto Perini per la erezione di diritto diocesano della ns. Congregazione.

28/07/1968
Il Decreto Arcivescovile di S. E. Mons. Perini con la erezione a Congregazione di Diritto Diocesano porta la data del 28/07.

28/07/1968
Decreto - Approvazione della Congregazione Fam a diritto Diocesano

14/08/1968
Il Rev.mo Padre Arsenio, come Superiore Generale, fa i S. Voti perpetui a Fermo nelle mani di Sua Ecc.za Mons. Norbero Perini. La cerimonia si svolge nella Cappella della Casa del Clero. Con Sua Ecc.za e il Padre Alfredo concelebrano anche tutti i Padri del Consiglio Generale.

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ultimo aggionamento 16 agosto, 2001