DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA |
Voce del Santuario Gennaio 2002
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"Ti Benedica il Signore"(Num. 6,24) |
Allinizio della quaresima è quanto mai opportuno richiamare queste ultime parole della preghiera di Gesù.
Non è forse una tentazione la vita delluomo sulla terra? si chiede Giobbe (7,1).
Il Signore certo non ci induce in tentazione nel senso che amerebbe vederci soffrire o addirittura perdenti e sconfitti.
Ci insegna a chiedere al Padre di essere liberati dal male e dal maligno.
La tentazione fa parte della vita umana e Gesù stesso lha affrontata e superata.
Dio non tenta luomo al male. La tentazione viene dal maligno che, proponendoci il modo di pensare e di vivere del mondo, fa leva sulla nostra debolezza umana (la concupiscenza), per allontanarci dallAmore divino.
Chi abbandona Dio, diventa schiavo delle proprie passioni: superbia, avarizia, invidia, ira, lussuria, golosità, pigrizia (sono i vizi capitali).
Scegliendo il Signore e ciò che è bene, diventiamo liberi e mettiamo in atto quelle virtù umane (cardinali) e cristiane (teologali), che sono i frutti di unesistenza vicina a quella di Gesù.
Oltre alle tentazioni, ci sono le prove che vengono da Dio. È il Padre che mette alla prova i suoi figli: Abramo (cfr. Gen. 22), il suo popolo (cfr. Dt. 8,2-16; 13,3), luomo giusto (cfr. Giobbe), Gesù stesso ... allo scopo di farne risaltare le virtù e quindi la santità. Allora il Padre si congratula con i suoi figli e questi benedicono il Padre, che attiva tutta la nostra capacità di libertà e responsabilità.
Dio è fedele e non permette che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via duscita e la forza per sopportarla (1 Cor 10,13).
Ecco unaltra manifestazione dellAmore misericordioso che vogliamo approfondire nel cammino verso la Pasqua.
Quali sono le nostre tentazioni? |
Sono quelle che ha affrontato Gesù stesso e che corrispondono alla concupiscenza della carne, concupiscenza degli occhi e superbia della vita (1 Gv. 2,16).
Gesù, condotto dallo Spirito nel deserto, vince le provocazioni del diavolo.
Non cede al materialismo di chi si preoccupa solo o principalmente del pane e dei soldi, trascurando la fame della Parola di Dio, dicendo: Non cè tempo per pregare!.
Non si butta dalla torre alta del tempio per dare spettacolo; al contrario Gesù rivela la sua divinità nellumiltà e nella mitezza.
Gesù non è interessato al potere di questo mondo, tanto meno agli idoli. Affermerà la sua regalità nel donare la propria vita per amore, sulla croce. È venuto a servire e non a farsi servire.Ci sono poi le prove del Signore: ad esempio una malattia, un fallimento, unincomprensione, una calunnia . E la croce che provoca scandalo: ma dovè il buon Dio? I nostri desideri di successo, riconoscimento, tranquillità, affetto sono frustrati.
Si aggiungono le nostre paure, i nostri limiti, i lati oscuri, soprattutto i peccati.
Oltre a ciò, ogni giorno porta la sua pena, fatta talvolta di piccole cose che vanno male e fanno crescere la tensione (vedi convivenza e relazioni, lavoro e preoccupazioni quotidiane).
Ed infine lavvicinarsi della morte con tutta la drammaticità del termine inesorabile dellesperienza umana.
Tutto questo Gesù chiama croce. Unimmagine che evoca sofferenza, morte violenta. Gesù ci dice, percorrendo per primo la via crucis: Se vuoi essere mio discepolo, prendi con amore la tua croce ogni giorno e seguimi! È così che si prova lobbedienza al Padre e lamore al fratello.Come vincere la tentazione?
Gesù ci offre le indicazioni per superare le tentazioni:
essere umili, riconoscere la nostra debolezza e quindi evitare sia la presunzione, sia lo scoraggiamento;
pregare per attingere la forza dallo Spirito e dalla Parola di Dio;
essere semplici come le colombe e furbi come i serpenti per distinguere il bene dal male (anche quando questo si traveste), per non metterci ingenuamente nel pericolo.
Gesù riassume tutto questo così: Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole (Mt. 26,41).
Sono convinto della verità di queste parole?
Quali le mie sconfitte e per quale motivo? Quali le mie vittorie e con quali mezzi? Se non mi faccio queste domande e non cerco di organizzare una adeguata strategia spirituale, mi condanno a ripetere gli sbagli ed a vivere in maniera superficiale.
In questo senso ci può aiutare la meditazione della lettera di Giacomo e la prima lettera di Giovanni.
Chiediamo al Padre di donarci lo Spirito per cogliere il fascino dellAmore Crocefisso, così da esserne attratti e non scandalizzati. Chiediamogli che si realizzi la parola di Gesù: Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me (Gv. 12,32).
La Pasqua cristiana è il lasciarci attrarre dal Cristo crocefisso che ci fa passare dalla morte alla vita, dal peccato al suo Amore. Lui ci trascina alla vittoria sul male e sul maligno.
Abbiate fiducia: io ho vinto il mondo (Gv. 16,33).
Come prepararci alla Pasqua |
Il mercoledì delle ceneri, giorno di digiuno e di astinenza (dalla carne), vuole richiamare con forza, specialmente noi, gente del benessere, ad uno stile di vita improntato a sobrietà ed austerità, ad un impegno più serio di giustizia e di riconciliazione.
Il Vangelo di quel mercoledì (Mt. 6,1-8) è tutto un programma di vita autenticamente cristiana. Risponde alla domanda: quali sono gli atteggiamenti che lo Spirito del Signore vuole suscitare in noi per farci entrare nella Pasqua di Gesù?
Gesù stesso propone ai suoi cosa fare e con quale spirito agire, fermo restando che è lo Spirito ad animare tutta lesistenza cristiana.
Questo Spirito mette nel cuore delluomo anzitutto lAmore divino che si esprime in mille forme di carità cristiana. Per esempio lelemosina, un piccolo gesto, alla portata di tutti, molto prezioso se proviene da un cuore buono che sa compatire e condividere, senza umiliare e senza farsi notare, come fece Maria a Cana, e il buon samaritano.
Lo Spirito grida nei nostri cuori Abbà, Papà, insegnandoci a pregare con la confidenza filiale di Gesù, magistralmente espressa nel Padre nostro. Ma ci sono anche i Salmi e la meditazione della Parola di Dio, ci sono i sacramenti, la via crucis (che Madre Speranza faceva ogni giorno), il Rosario
Lo Spirito ci suggerisce le mortificazioni: smettere di fare il male, sradicare i vizi, lasciare qualche comodità, non fare sempre ciò che piace tutto questo per dare sempre più spazio al Signore, al fratello bisognoso, alla gloria di Dio ed alla santità di vita.Carità, preghiera, digiuno, vanno insieme: la carità cristiana proviene da Dio e quindi esige preghiera e questa, se non è accompagnata dal digiuno, non coinvolge concretamente tutta la persona nel bene.
Carità, preghiera e digiuno vanno fatti - questo Gesù lo raccomanda con molta forza - con uno stile di massima discrezione, con semplicità e naturalezza, senza teatralità ed esibizionismo. Gesù ripete: il discepolo mio agisce nel segreto, in modo che solo il Padre veda e ricompensi.
Chi deve essere lodato è il Signore, perché è Lui la fonte di ogni bene. Così risplenda la nostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al nostro Padre che è nei cieli (Mt. 5,16).
La fiaccola della Pace |
Un giornalista di La Repubblica ha scritto il 25 gennaio, a proposito della giornata per la Pace tenutasi ad Assisi il giorno prima: Da uomo laico quale sono, davanti ad una giornata come quella di Assisi, posso dire soltanto che se il Papa continua così comincerò anchio a credere in Dio. La mia non è una battuta. Oggi ci vuole un atto di fede per credere nella pace.
Tutti abbiamo davanti agli occhi limmagine delluomo bianco seduto al centro e intorno a lui, a semicerchio, i rappresentanti delle religioni del mondo in atteggiamento di profonda riflessione, finalmente insieme.
Agli stessi rappresentanti delle religioni invitati a pranzo in Vaticano, il Papa ha detto: La porta di questa mia abitazione è aperta a tutti e voi vi sedete a questa mensa come amici. Con tutte le nostre diversità, siamo uniti nellimpegno per la causa della pace. Dio ci conceda di essere umili ed efficaci strumenti della sua pace.
Collevalenza, il 24 gennaio era tutta ad Assisi, anche perché il carisma dellAmore Misericordioso, il perdono e la riconciliazione, sono elementi essenziali della pace.
Collevalenza è molto vicina ad Assisi, geograficamente (appena 50 Km.) e spiritualmente. Francesco e Speranza sono avvicinabili, anche se distanti nel tempo. Hanno contemplato un Crocefisso regale: quello di S. Damiano e quello dellAmore Misericordioso. Francesco, il poverello, e Speranza, donna della tenerezza di un Dio che è Padre e Madre, hanno riproposto con freschezza la bellezza del vangelo, invitando tutti alla fiducia nel Signore e allamore fraterno. Il loro augurio era simile: pace e bene (Francesco), salute e pace (Speranza).
LUmbria, con il suo dolce e mistico paesaggio, è lo sfondo ideale, in cui nellesperienza di Francesco e Speranza, natura e Vangelo si sono incontrati meravigliosamente.
In te è la sorgente della vita |
È stato questo il tema della settimana di preghiera per chiedere al Signore il dono dellunità dei cristiani, celebrata in tutto il mondo dal 18 al 25 gennaio.
Il senso della vita è lamore e quindi non si può vivere come uomini, tanto meno come cristiani, senza volerci bene.
Una dimensione essenziale dellamore è la riconciliazione e il perdono fraterno, senza cui non si possono superare le divisioni.
La conversione di S. Paolo, che abbiamo ricordato alla conclusione della settimana, da una parte ci dà tanta fiducia nellonnipotenza della grazia e dallaltra ci provoca a rispondere con il coraggio dellapostolo. In me la sua grazia non è stata vana.
Pellegrini |
In gennaio si sono ridotte notevolmente le presenze di massa, ma sempre arrivano singole persone o famiglie con la voglia di fare una buona confessione, partecipare allEucarestia, pregare, visitare il Santuario.
In modo particolare vengono per chiedere grazie che riguardano la salute e con fede prendono parte alla liturgia delle acque.
19 anni dopo |
Tanti sono gli anni trascorsi dalla morte della nostra carissima Madre e la sua Presenza spirituale è sempre più viva, specialmente qui nel Santuario dove Lei ha speso con tanta dedizione gli ultimi 30 anni della Sua vita, consumando tutte le Sue forze, accettando con amore unanzianità piena di sofferenza, spegnendosi come una candela, dopo aver bruciato lultimo grammo di cera.
Ha saputo progressivamente ritirarsi, ha responsabilizzato tutti, ha lasciato le cose in ordine, si è dedicata interamente alla preghiera ed al silenzio, in attesa dellarrivo dello Sposo. Chissà quale incontro in quell 8 febbraio 1983 alle 8 del mattino!
In quellora celebreremo lEucarestia benedicendo il Signore e la Madre. In vista della prossima beatificazione, preghiamo così:
La Tua Famiglia, Madre, possa continuare a camminare sulle Tue orme, testimoniando il Tuo spirito di carità, preghiera e sacrificio!.
Episodi del mese |
Quando arrivano al Santuario marito e moglie in profonda crisi, piange il cuore. Viene in mente la parola forte di Gesù: Quello che Dio ha congiunto, luomo non lo separi (Mt. 19,6).
Era arrivata lennesima coppia e temevo il peggio. Invece, grazie allAmore Misericordioso ricevuto attraverso il dialogo paziente (a volte al limite della rottura) e i sacramenti, attraverso il reciproco perdono che comprendeva anche il tradimento, quei due sono tornati a sorridere ed a volersi bene. Che grazia!
E i figli dicono: adesso il clima è veramente bello, siamo contenti!
Un giorno arrivarono due signore sulla cinquantina e mi chiedono di benedirle. Confesso limmediato pregiudizio: chissà per quale banale motivo? Mi dovetti subito ricredere. Una disse: Padre, io ho un tumore da qualche anno. Non ho detto nulla ai miei figli per non farli soffrire. Ho continuato a lavorare in silenzio. Ma ho paura, preghi per me.
Laltra, di professione ostetrica, aggiunge: Anchio ho un tumore. Mia madre è morta di tumore. Sto continuando con gioia il mio lavoro: sapesse comè bello aiutare la vita che nasce! Ma è ancora più bella la vita eterna che spero di godere.
A differenza della mia amica, non ho paura della morte. Vorrei solo, se Lui lo vuole, di poter continuare ad aiutare un po i miei figli, ma per il resto sono pronta.
Mi venivano in mente le parole di Gesù quando benediceva il Padre Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, poiché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli (Mt.11,25)
Defunti |
È morta la mamma della nostra consorella spagnola Sr. Laura Castaño. Era da molto tempo malata e la figlia ha cercato di assisterla.
È deceduto uno zio di Sr. Francesca Chiucchiolo, il signor Antonio. Era zio anche di Mons. Antonelli, arcivescovo di Firenze.
Don Fernando Battisti, un sacerdote della Diocesi di Orvieto-Todi, parroco per tanti anni a Montemolino, stava da noi da diversi mesi. Aveva fatto fatica a ritirarsi. Nonostante i suoi acciacchi, desiderava rimanere ancora nel campo, anche perché non ci sarebbero stati sacerdoti disponibili per rimpiazzarlo nella sua amatissima parrocchia. Il Signore lo ha chiamato il giorno prima che compisse i 90 anni, il 22 gennaio scorso. A lui auguriamo di cuore la ricompensa che Dio dà ai suoi servi fedeli.
Forse diversi lettori conoscevano un certo Abramo, medico nigeriano, che viveva a Casteltodino (TR). È morto a soli 48 anni, allimprovviso.
Raccomandiamo allAmore misericordioso del Signore queste persone che ci hanno lasciato e tutti i nostri cari.
Foto di gruppo |
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ultimo aggionamento 03 marzo, 2002