DAGLI SCRITTI DI MADRE SPERANZA
 
“Il Tuo Spirito Madre”
a cura di Madre Gemma eam

 

 

 

Giovedì Santo

 

 

 

 

Madre Speranza


Madre Speranza di Gesù Alhama Valera nata il 30 settembre 1893 a Santomera morta in Collevalenza l’8 febbraio 1983
Fondatrice delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso
Fondatrice del Santuario di Collevalenza
È in corso il Processo canonico per la sua canonizzazione.

Giovedì Santo: 21 marzo 1940

Il giorno del Giovedì santo ho potuto parlare alle mie Figlie, e ho potuto comunicare a loro la pena che porto nel mio cuore al veder quanto lavorano tutti i nemici della mia amata Congregazione ma soprattutto quelle che hanno ricevute tantissime grazie dal Buon Gesù e sono state mie Figlie.
Ho concluso informandole della supplica, che ho fatto a Gesù questa mattina, e delle esortazioni e osservazioni che in questo momento desidero fare alle mie Figlie fedeli, proprio in questa notte del Giovedì santo, ma che è mio desiderio che si ricordino per sempre.
Bilbao, 21 marzo 1940: SUPPLICA che rivolgo al Buon Gesù ed esortazioni e osservazioni che faccio alle mie Figlie in questa notte del Giovedì santo del 1940.
Figlie mie, oggi Giovedì santo, festa memorabile della triste cena del nostro Gesù, con il cuore trapassato dal dolore per il ricordo della sofferenza del nostro divino Maestro in questa memorabile notte e per l’amarezza di vedere una delle mie Figlie, senza abito religioso ma con voti, girare per le strade senza perdere tempo nel cercare tutti i mezzi in suo potere, così come Giuda, mossa dalla sola ambizione del benessere e tutta impegnata a voler rimuovere dalle nostre amate Costituzioni tutto quello che costa, per conseguire di arrivare a essere servite dai poveri e vivere con meno sacrifici.
In questa notte, Figlie mie, questa vostra Madre chiede a Gesù di voler rinnegare per prima a me stessa, povera figlia sua, e a qualunque Figlia mia che pretendesse mettere nella nostra amata Congregazione lo spirito di discordia, di rilassamento o di ribellione, diventando pietra di scandalo per le altre o che solo pretendesse distruggere lo spirito che desidero regni sempre nella nostra amata Congregazione e che non è altro che lo spirito di sacrificio, di carità, di mortificazione, di abnegazione in modo che tutte le mie Figlie arrivino a essere vere madri con i piccoli, specialmente con quelli più abbandonati.
Allo stesso tempo chiedo alle mie Figlie fedeli che siano forti ed energiche nel fare tutto quello che sarà possibile per allontanare dalla nostra amata Congregazione tutte quelle religiose che pretendessero introdurre qualcuna delle cose suddette.
Chiedo a Gesù oggi, per le mie Figlie accecate dalla passione, che Lui voglia concedere a loro la grazia del pentimento o, altrimenti, la immediata espulsione dalla nostra amata Congregazione.
Per ultimo chiedo a tutte voi mie Figlie fedeli di aver sempre una grande preoccupazione e vigilanza perché il nemico non possa mai più entrare nella nostra Congregazione. Perdonarle si, come sul serio le perdona questa vostra Madre.

 

Giovedì Santo (21 marzo 1940)

Oggi, giorno del Giovedì santo, rinnovo, Gesù mio, la mia offerta fatta nell’anno 1927 al mio Dio, come vittima per i poveri sacerdoti che si allontanano da Lui e Lo offendono gravemente. E Ti chiedo, Gesù mio, di non lasciarmi neanche un attimo senza dolori o senza tribolazione in modo che la mia vita sia un continuo martirio, lento ma doloroso, in riparazione di queste povere anime e per impetrare la grazia del loro pentimento.
Fa, Gesù mio, che io non abbia altro desiderio che soffrire costantemente come hai fatto Tu, che hai desiderato essere battezzato con lo spaventoso e doloroso battesimo della Tua Passione.

 

11 aprile 1941

Ieri, 10 aprile, Giovedì santo, abbiamo partecipato alla Liturgia nella Parrocchia e, trovandomi lì, sono uscite dal mio cuore oppresso queste parole: “Gesù mio, i potenti del mondo e alcune Personalità della mia Madre Chiesa mi perseguitano, però il mio cuore brucia del Tuo amore e con Te, Gesù mio, aspetto serena e tranquilla la sentenza, che vorrei ricevere oggi, per avere la fortuna di essere condannata come Te, in questo memorabile giorno”.
Alle 10 chiamano dal Santo Offizio e alle 12 già mi trovo al Santo Offizio a ricevere la mia sentenza dall’Assessore, che mi dice: “Madre, la chiamo per darle una notizia che ha una parte buona e una dolorosa; la guardi dalla parte buona. La sua Congregazione resta accolta dalla Santa Sede in via di esperimento e il Santo Offizio ha deciso che Lei resti qui, senza poter intervenire nel Governo della sua Congregazione. Il Santo Offizio darà facoltà ai Signori Vescovi nelle cui Diocesi la Congregazione ha le sue case, di nominare, riuniti insieme, la persona che dovrà reggere la Congregazione; sarà nominata una Vicaria o si confermerà quella attuale. Che le pare?”. Non rispondo e allora Lui prosegue: “Madre, ricordi con frequenza San Giovanni de la Salle”.
Siamo usciti dal Santo Offizio Pilar ed io, con una grande pena nel cuore; arrivata a casa, non dico niente alle Figlie e, anche Pilar come me, ci sforziamo di apparire serene e a non far conoscere il nostro dolore, fino all’ora della cena quando ho parlato e raccontato quanto stava succedendo. La stessa sera del Giovedì santo ho scritto alla Figlie e ho mandato la lettera all’Assessore del Santo Offizio perché, se lo avesse creduto conveniente, l’avesse inoltrata alle Figlie.

 

Giovedì Santo: 2 aprile 1942

Oggi, giorno del Giovedì santo, Ti supplico, Gesù mio, di non dimenticarti dei sacerdoti del mondo intero per i quali io desidero vivere come vittima: fa a loro conoscere la verità, Gesù mio, con la Tua chiarezza in modo che capiscano ed esperimentino il vuoto e il niente delle cose umane; attraili a Te, manifestandoti a loro come un padre amoroso e fonte di ogni bene; dà, Gesù mio, alla volontà di tutti loro la forza e la costanza di cui hanno bisogno per non volere né desiderare nulla fuori di Te.

 

Roma, Giovedì Santo 1943 -

Oggi giorno del Giovedì santo chiedo al buon Gesù di benedire, insieme a questa povera figlia sua, tutte le mie Figlie fedeli, cioè tutte quelle Figlie che, mosse dall’amore e dalla carità’ hanno saputo sacrificarsi per la loro amata Congregazione, difenderla, lavorare nell’esercizio della carità, senza riposo, sole, perseguitate, sopportando per amore a Gesù e alla Congregazione i dispiaceri che il nemico ha procurato in questo tempo di prova e di persecuzione.

 

29 febbraio 1952

Non posso nasconderle, Padre mio, che, nonostante tutto, mi sento felice, tanto felice, poiché questa notte il buon Gesù mi ha invitato a soffrire accanto a Lui, facendomi vedere in un modo misterioso (che non so spiegarle) la sua immolazione come vittima nella celebrazione della Santa Cena, o meglio, nella prima Messa celebrata nel mondo dal Santo dei Santi. Una Messa che Lui ha avallato col Suo stesso Sangue!

Dal Diario di Madre Speranza
Estratto da El Pan 18, Hoy:
603, 606-609, 610, 645, 646, 647, 756, 864, 1137

...come un padre e come una tenera madre...

Ti supplico, Gesù mio, di non dimenticarti dei sacerdoti del mondo intero: fà a loro conoscere la verità, Gesù mio, con la Tua chiarezza in modo che capiscano ed esperimentino il vuoto e il niente delle cose umane; attraili a Te, manifestandoti a loro come un padre amoroso e fonte di ogni bene; dà, Gesù mio, alla volontà di tutti loro la forza e la costanza di cui hanno bisogno per non volere né desiderare nulla fuori di Te.
     
Giovedì santo 1942.

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ultimo aggionamento 02 aprile, 2002