DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA
 
P. Domenico Cancian fam

 

Voce del Santuario

Giugno 2002

 

 

 

 

 

 

 

Santuario di Collevalenza

 

"Programmare" la santità

La canonizzazione di P Pio il 16 giugno ha richiamato moltissime persone a Roma. Il Papa ha ricordato a tutti che il santo Cappuccino in tutta la sua esistenza aveva cercato una sempre maggiore conformità al Crocifisso. Aveva avuto la grazia di portare nel suo corpo le stimmate di Gesù. E San Pio aveva accettato.
I santi sono quelli che, accogliendo con molta attenzione l'Amore del Signore, amano in maniera "divina" gli uomini del loro tempo, vivendo in questo modo una vita segnata dalla croce e dalla gioia. E' questa l'esperienza di Gesù e dei suoi discepoli migliori.
"Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione" (1 Tes 4,3). "Tutti i fedeli di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità" (Lumen gentium, n. 40).
Perché allora non siamo tutti santi? E in che consiste la santità della vita? Come "programmare" la santità? Sono le domande fondamentali alle quali ci richiama il Papa e alle quali anche la nostra spiritualità vuole rispondere.
Voglio offrire qui alcune brevi riflessioni che possono essere utilizzate (me lo auguro), specialmente in questo tempo delle vacanze estive. Le due case del Pellegrino volute dal Signore e realizzate da Madre Speranza, hanno infatti lo scopo di aiutare l'uomo di oggi, oltre che a riposare in modo genuino, a "programmare" la santità nella luce dell'Amore Misericordioso.
Tale santità esige i seguenti atteggiamenti.
Credere fortemente che il Signore è per ognuno di noi un Padre e una tenera Madre. Come tale, vuole e permette solo il nostro bene. "Quanto a voi, perfino capelli del vostro capo sono tutti contati; non abbiate dunque timore" (Mt 10,30). "Se voi che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!" (Lc 11,13).

Questi atteggiamenti fioriscono nella preghiera continua, nella vigilanza, nelle virtù umane e cristiane che ogni giorno possiamo esercitare. La Madre Speranza ci fa pregare ogni mattina: "Ti offro, o mio Dio, l'oro della carità, l'incenso della orazione e la mirra della mortificazione".

"Il dono della pace"

 

In questi giorni ho letto con molta commozione un libro che consiglio anche a voi: Il dono della pace, riflessioni del cardinale J. Bernardin, ed. Queriniana 1998.
Mi permetto di riferirvi qualche passaggio.
"Gli ultimi tre anni della vita mi hanno insegnato molto su me stesso e la mia relazione con Dio, la Chiesa e gli altri. Tre eventi principali mi hanno portato dove sono oggi. Primo, la falsa accusa di cattiva condotta sessuale nel novembre del 1993, e la mia riconciliazione finale con il mio accusatore un anno dopo. Secondo, la diagnosi di cancro al pancreas nel giugno del 1995 e l'intervento chirurgico che mi ha "guarito" per quindici mesi. Terzo, il ritorno del cancro alla fine di agosto del 1996 - questa volta al fegato - e la mia decisione di interrompere un mese dopo la chemioterapia e vivere nella maniera più piena possibile il resto della mia vita" (p. 37).
Il cardinale morirà qualche giorno dopo aver scritto questo libro, il 14 novembre 1996, edificando col suo esempio tutta l'America. E' stato uno dei cardinali più famosi, anche perché aveva ricevuto molte onorificenze ecclesiastiche e civili.
Più volte il cardinale afferma di aver pregato il Signore, di essersi abbandonato nelle sue mani, di voler vivere queste sofferenze con fede, senza amarezza e senza eccessiva ansia. "Il dono speciale che Dio mi ha dato è stata la capacità di accettare difficili situazioni, specialmente la falsa accusa contro di me, e poi il cancro. Il dono speciale che mi ha riservato è stato il dono della pace" (p.118).
"Se Glielo permettiamo, Dio scrive dritto sulle righe storte... Se ci abbandoniamo al Signore, se ci mettiamo interamente nelle sue mani, il bene prevarrà" (p. 24).
"Nel radicarmi nel Signore, nell'aprire me stesso alla sua volontà, sono stato capace di accettare la mia malattia, ed ora la mia morte imminente" (p. 117).
Il cardinale sottolinea l'importanza di due atteggiamenti per poter accogliere il dono della pace: la preghiera e la carità. E ricorda che occorre pregare quando si sta bene, perché nella malattia è molto più difficile. In compenso la sofferenza ci aiuta non poco a capire ciò che è essenziale nella vita, le cose che contano e quelle che sono secondarie, o servono poco. Quel che conta di più è diventare per gli altri strumenti dell'amore, della compassione e della misericordia del Signore.
Invece di ripiegarsi sul proprio male, possiamo aprirci agli altri e cercare di alleviare le sofferenze altrui
"Visto che sono entrato in contatto con persone ammalate, ho compilato una lista di nomi delle persone per cui pregare. All'inizio la mia
lista di preghiera era piuttosto ridotta, cosicché potevo recitare tutti i nomi durante la mia Messa quotidiana. La lista contiene ora 700 nomi! Quello che faccio è tenerla nelle mie mani mentre prego Dio per tutti coloro che soffrono di cancro o altre malattie gravi
" (p. 134s..).
Viene in mente la preghiera della Madre Speranza, quando, di notte, davanti al Crocifisso pregava per ogni persona che aveva incontrato durante il giorno. Pregava col cuore, come si trattasse di figli suoi e diceva: "Signore, prendo io le loro sofferenze; a questi pellegrini concedi la grazia che sono venuti a chiederti!". È questo un bel modo di vivere l'amore misericordioso. È la preghiera di Abramo per la salvezza di Sodomia e Gomorra (cf Gen 18), è la preghiera di Mosé che ottiene il perdono a Israele (cf Es. 32-34), è la preghiera di Gesù in croce (cf Lc 23,34.43).

Pellegrini nel mese di giugno

Sono stati tantissimi, specie nei fine settimana. Ne abbiamo contati, solo con i pullman, circa 10.000.
Devo dire che in certe giornate caldissime sono rimasto edificato dal comportamento paziente delle persone che con gioia accettavano di soffrire il caldo, pur di ascoltare la riflessione, pregare, partecipare a tutti i momenti programmati.
Per quanto possibile cerchiamo di essere accoglienti, di curare le celebrazioni, di favorire il clima di preghiera, di riflessione e di silenzio.
Il Santuario quindi va "a pieno regime". La soddisfazione dei pellegrini e nostra è tanta, soprattutto quando arrivano `"fratelli lontani", o con` situazioni gravi. Ognuno sembra trovare quel che cercava e li vediamo ripartire contenti, specialmente chi non era mai stato qui. Provengono da tutte le città d'Italia, ma anche dall'estero: Olanda, Australia, Canada, Filippine, Francia, Germania, USA...
Non sono pochi quelli che chiedono la Liturgia penitenziale e quella delle Acque. E' nel sacramento del perdono che s'incontra in modo particolare la pace del cuore. La gente ha più che mai bisogno di essere ascoltata, incoraggiata nella fede, sostenuta nelle tribolazioni.

Casa del Pellegrino

Diverse volte si è riempita con gruppi di pellegrini che vogliono fare un'esperienza prolungata dell'Amore del Signore. Il clima familiare, l'accoglienza, la vicinanza del Santuario, aiutano non poco a ritrovare i riferimenti essenziali di una vita santa, in linea col Vangelo. Avviene una sorta di disintossicazione da ciò che è male, si accoglie la luce e la forza della grazia e rinasce la gioia.
Ciò vale per i singoli, ma vale anche per le famiglie che oggi devono fare i conti con non poche difficoltà e sono fortemente tentate dalla separazione e dal divorzio.
Numerose coppie di sposi hanno voluto celebrare al Santuario l'anniversario del loro matrimonio. È motivo per richiamare la bellezza e la responsabilità di questo grande sacramento. Una di queste coppie ha scritto: "Il raggiungimento di questo traguardo in piena armonia (40 anni di matrimonio) è dovuto alla certezza che il Signore era al nostro fianco a sostenerci e alla nostra capacità di sopportare i difetti, perdonandoci e amandoci, controllando l'orgoglio e l'egoismo".
Nei giorni 14-16 giugno un gruppetto di vedove, accompagnate dai bravissimi coniugi Cesidio e Maria Grazia de L'Aquila e P Giovanni, hanno avuto un'interessante "esperienza di spiritualità vedovile". Ha coordinato Marina Berardi. I partecipanti sono rimasti molto contenti e sicuramente faranno conoscere ad altri questa possibilità, che li ha ricaricati spiritualmente.

Domenica 23 la corale di Campofilone (AP) ha animato stupendamente la Messa delle 12. Guidati da Andrea Induti, hanno voluto partecipare come pellegrini alla preghiera, alla Via Crucis, alla conoscenza di Madre Speranza.

Domenica 30 giugno abbiamo celebrato nel Santuario la "Festa della Famiglia" preceduta da un bel Raduno di Ragazzi. Questi erano circa 170 e con i loro genitori sono arrivati a circa 500. Il momento più significativo è stato quello della celebrazione Eucaristica, alle ore 15.30 di domenica. Un'esperienza davvero riuscita, grazie agli organizzatori P. Sante, P. Claudio, Sr. Lucia, Sr. Speranza, Sr. Erika, Sr. Graziella e altre consorelle.
I ragazzi hanno cantato e pregato sul tema: "Un Amore grande... così!" Hanno fatto amicizia, hanno riflettuto, si sono confessati, si sono divertiti. Che bello vedere le famiglie unite e contente! Certamente un'esperienza da continuare.

Sacerdoti

Molteplice è stata l'attività in favore dei sacerdoti nel mese di giugno.
Anzitutto la grande giornata di Spiritualità Presbiterale che ha avuto luogo il 6 giugno. Hanno partecipato circa 400 sacerdoti e una dozzina di Vescovi. Il card. Achille Silvestrini ha invitato a diventare contemplatori del volto di Cristo. Ha citato Caterina da Siena e Teresa di Lisieux. Ha sollecitato alla santità che si esprime nella': carità, nella gioia e nella gratitudine, propria di chi ha trovato in Cristo il senso pieno della vita.

Una giornata analoga si è svolta martedì 18 giugno a Matrice (CB) con la presenza del card. Silvano Pivanelli. Anche questa ha avuto notevole partecipazione.

Nei giorni 3-7 ci sono stati gli Esercizi Spirituali per Sacerdoti, guidati magistralmente da Don Luciano Pascucci, responsabile della Formazione permanente del clero di Roma. Erano una trentina e hanno riflettuto sul tema: "Sacerdoti, siate santi!". E' stato un momento di grazia, sia per l'ottima qualità delle riflessioni proposte, sia per la serietà della partecipazione.
Anch'io ho avuto la grazia di guidare una corso di Esercizi Spirituali ai sacerdoti di Fermo, a Loreto, dal 10 al 15. Una quarantina i partecipanti. Il tema era: "Sacerdote, mistero di misericordia!".

Dal 23 al 29 un gruppo di 250 sacerdoti e una decina di Vescovi del Movimento Mariano, provenienti da tutto il mondo, hanno avuto i loro Esercizi Spirituali. Ci ha edificato la loro fervorosa preghiera, la devozione eucaristica e mariana.

Molti sacerdoti nel mese di giugno hanno ricordato il giorno della loro ordinazione sacerdotale.
Domenica 30 il nostro carissimo P Mario Straffi ha celebrato il 50° di sacerdozio. Con lui abbiamo benedetto il Signore. A lui abbiamo detto il nostro grazie per il ministero esercitato in maniera esemplare nella nostra Famiglia dell'Amore Misericordioso.
Presiedendo la Celebrazione Eucaristica, ha ricordato la sua storia vocazionale, con sentimenti di gratitudine e commozione. È stato educatore, economo, parroco, coadiutore nelle case del clero, spendendo le sue energie con generosità e dedizione.

Sabato 29, solennità degli Apostoli Pietro e Paolo, è stato ordinato sacerdote, nella nostra Diocesi di Orvieto-Todi, Don Andrea Rossi. Nella nostra comunità si è preparato con gli Esercizi Spirituali, dettati da Mons. Bianchi. In un tempo di crisi delle vocazioni, Don Andrea è un dono quanto mai gradito per la nostra Chiesa Particolare. Domenica 7 luglio ha celebrato nel nostro Santuario.

Dall'8 al 12 luglio, circa 200 sacerdoti esorcisti provenienti da varie parti del mondo hanno avuto la loro assemblea. Hanno analizzato la presenza del male e del maligno oggi, e come aiutare la persone in particolare difficoltà.

Episodio del mese

Questa volta, invece di raccontare, preferisco pubblicare una lettera che ho ricevuto, in data 16 giugno. La rendo nota, soprattutto perché, insieme, possiamo ottenere dall'Amore Misericordioso l'aiuto di cui ha bisogno una famiglia che è venuta al Santuario.
"Caro Padre Domenico, mi ero ripromessa di telefonarle o di scriverle per attingere un po' di conforto, ma poi il ricovero in oncologia e la successiva cura chemioterapica da persona mi hanno trasformata in un ammasso dì dolore, scosso tutti i giorni da febbri altissime, incapace di reggermi in piedi e, quello che è peggio, di pensieri lucidi.
Il 25 c.m. sarò sottoposta ad una scintigrafia ossea perché... Ma quello che mi fa più dispiacere è il fatto che ieri a mio figlio, dopo ulteriori esami, i medici hanno diagnosticato nuovi problemi e preventivato la necessità di un altro intervento oltre a quello importantissimo a cui sarà sottoposto il 26 giugno.
La prego, Padre Domenico, lo raccomandi, ci raccomandi all'Amore Misericordioso di Gesù ed invochi per noi l'intercessione di Madre Speranza. Tornare a Collevalenza è uno dei nostri più grandi desideri e se Qualcuno che tutto può ci dà una mano, potrebbe diventare realtà.
Confidiamo nelle sue preghiere. Gradisca i sensi della più profonda gratitudine ed un abbraccio fraterno di chi ha tanto bisogno di calore umano. Anna
"

Foto di gruppo

In questo mese ci hanno lasciato:
un fratello di Sr. Piedad Puertas della Comunità di Matrice; la giovane sorella di Don Beniamino Nuzzo di Acquarica; il cognato di Sr. Mediatrice Salvatelli; Santino, il fratello di P. Vittorio Moroni; Michele, il fratello di P. Mario Petrucci; la mamma di Sr. Aránzazu della Comunità di S. Sebastián; la mamma della consorella Sr. Flavia della Comunità di Francenigo; il papà della giovanissima consorella indiana Sr. Seena, molto provata da precedenti lutti familiari; il cognato di M. Maria Luisa e Sr. Emérita Gómez; la mamma di Bruno Salerno, il nostro volontario dell'ALAM.
Una menzione particolare merita la nostra carissima consorella Sr. Visitazione che è deceduta il 4 luglio, dopo lunghi mesi di sofferenza e un'intera esistenza a servizio della Famiglia dell'Amore Misericordioso. È stata una delle prime Ancelle, collaboratrice della Madre in Spagna, a Roma, a Macerata, a Collevalenza. Ci lascia un grande esempio di preghiera, sacrificio, bontà e altre virtù. A lei la nostra gratitudine.
Vogliamo ricordare anche un sacerdote deceduto in un incidente stradale a Pordenone. Era nella macchina con il nostro Don Italo Del Bianco e stava festeggiando con gli amici l'anniversario dell'ordinazione sacerdotale. Preghiamo perché il Signore conforti il nostro confratello e accolga nel suo Regno il sacerdote defunto.

Foto di gruppo
Famiglie di Caselle di Moltignano (AP) da Macerata Incontri di Spiritualità per vedovi/e
Giornata di Spiritualità Presbiterale Giornata di Spiritualità Presbiterale da Fermo

 

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ultimo aggionamento 21 agosto, 2002