DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA
 
P. Domenico Cancian fam

 

Voce del Santuario

Luglio 2002

 

 

 

 

 

 

 

Santuario di Collevalenza

 

Festa del Santuario

Bisogna far risuonare il messaggio dell’Amore Misericordioso con nuovo vigore. Il mondo ha bisogno di questo amore. E’ giunta l’ora in cui il messaggio della Divina Misericordia riversi nei cuori la speranza e diventi scintilla di una nuova civiltà: della civiltà dell’amore”.
Queste autorevoli parole che suonano come un proclama e un’indicazione profetica, sono state pronunciate da Giovanni Paolo II, domenica 18 agosto, in Polonia, nella beatificazione di 4 nuovi servi di Dio, coraggiosi testimoni della misericordia. Queste parole ci sembrano così vicine alla nostra spiritualità, da sentirle come appropriate per prepararci a vivere al meglio la festa del Santuario, il prossimo 29 settembre.
Faccio notare che il 18 agosto abbiamo ricordato il 51° anniversario della venuta di Madre Speranza a Collevalenza. Abbiamo benedetto e ringraziato il Signore per aver scelto sia questa donna umile e appassionata, sia questo modesto paesino in cui il roccolo per gli uccelli è diventato il roccolo della misericordia.

Il Papa, nel suo discorso, si riferiva al messaggio e alla testimonianza di S. Faustina, ma mi permetto di immaginare che pensasse anche a Madre Speranza. In ogni caso le due donne consacrate, senza conoscersi direttamente, hanno portato agli uomini di oggi lo stesso messaggio: l’Amore Misericordioso.
Il Papa in quel discorso afferma che proprio sperimentando il mistero dell’iniquità, l’uomo vive la paura del futuro, del vuoto, della sofferenza, dell’annientamento. E in questo contesto urge la misericordia divina.
Rivolgendosi ai sacerdoti, li esorta così: “Vi prego, Fratelli, non dimenticate che, in quanto dispensatori della Divina Misericordia, avete una grande responsabilità; ricordatevi pure che Cristo stesso vi conforta con la promessa tramandata attraverso Santa Faustina: “Dì ai miei sacerdoti che i peccatori induriti si inteneriranno alle loro parole, quando essi parleranno della mia sconfinata Misericordia e della compassione che ho per loro nel mio Cuore…”. Aiutate l’uomo moderno a sperimentare l’amore misericordioso di Dio! Che nel suo splendore e calore salvi l’umanità!

E il giorno prima, il 17 agosto, durante la dedicazione del Santuario della Divina Misericordia, il Papa aveva detto: “Bisogna trasmettere al mondo questo fuoco della misericordia. Nella misericordia di Dio il mondo troverà la pace e l’uomo la felicità!… Siate testimoni della misericordia!
Il nostro Santuario è direttamente interpellato da queste parole. La nostra Famiglia, attraverso le Comunità disseminate nel mondo (ne abbiamo una quarantina), attraverso i sacerdoti diocesani con voti, attraverso l’Associazione laici, vuole portare dovunque questa speranza fondata nell’amore misericordioso del Signore.

“Bisognava far festa e rallegrarsi” (Lc. 15,22)

Quest’anno i testi liturgici della Festa ci ripresentano la grande parabola del Padre misericordioso. Tantissime volte l’abbiamo letta. Ma, come tutti i grandi capolavori, continua ad incantarci. Com’è diverso da noi questo padre che tratta il figlio ribelle col massimo rispetto e lo lascia partire con l’eredità. E poi l’aspetta con pazienza e, quando lo intravede da lontano, subito gli corre incontro, lo abbraccia, lo bacia e gli fa una grande festa, dicendo a tutti: “Che gioia, ho ritrovato mio figlio!” E al figlio perbene che gli fa notare la stranezza della festa, il Padre, con dolcezza e fermezza, gli fa presente che è giusto così, che pure lui dovrebbe far festa per il fratello ritrovato.
Se noi davvero credessimo che il nostro Dio è questo Padre misericordioso rivelatoci da Gesù, noi ci convertiremmo tutti e diventeremmo anche noi misericordiosi, e il mondo sarebbe un paradiso.
Aiutateci a far conoscere l’Amore Misericordioso del Signore, perché ogni uomo possa trovare sicura speranza. La luce della divina misericordia sembra essere il dono dello Spirito per il terzo millennio.
Il Signore ha voluto scegliere, nel secolo appena trascorso, S. Faustina e Madre Speranza, per “rispolverare” questa grande verità del Vangelo. E poi lo stesso Signore ha voluto che Giovanni Paolo II°, dopo averle conosciute e apprezzate, proponesse l’amore misericordioso come cuore della nuova evangelizzazione e fondamento della nuova civiltà.
Mi ha anche stupito constatare come il Santuario della Divina Misericordia a Lagiewniki, dove si è recato il Papa per la Dedicazione, in qualche modo richiami il nostro Santuario: la forma circolare, il campanile e tutto l’insieme. I due Santuari, come le due donne consacrate, si richiamano.

Pellegrini

A luglio e ad agosto, i mesi delle vacanze, abbiamo avuto molte persone che o passavano al Santuario per fare una breve sosta, oppure addirittura sceglievano Collevalenza come luogo per riposare il corpo e lo spirito, soggiornando alla casa del Pellegrino. Gli uni e gli altri hanno avuto modo di incontrarsi o rincontrarsi con l’Amore Misericordioso, in modo meno agitato e frenetico del solito. Che bello vedere le famiglie al completo partecipare ai sacramenti, alla liturgia delle acque, alla Via Crucis! Ancora più bello, per noi e per loro, offrire il perdono di Gesù a chi da molti anni non si confessava! Purtroppo non possiamo raccontarvi tante “storie” di misericordia, perché sono giustamente coperte dal segreto sacramentale. Possiamo solo dirvi che talvolta confessore e penitente piangono insieme: lacrime di pentimento, di liberazione, di gioia, di gratitudine… per questo perdono divino. Sembra di toccare con mano la grazia onnipotente dell’Amore Misericordioso! Se tutti “i lontani” potessero immaginare questo momento, andrebbero tutti a confessarsi. Se tutti noi sacerdoti dessimo più tempo e disponibilità per renderci mediatori attenti di questa grande grazia, tanti di più s’incontrerebbero col Padre misericordioso che li aspetta a braccia aperte per la festa. E noi sacerdoti potremmo essere come il Curato d’Ars, il Santo Padre Pio, S. Leopoldo…

Ricordo il giovedì 22 agosto, memoria della Beata Vergine Maria Regina, un normale giovedì in cui ci siamo ritrovati con diverse centinaia di pellegrini, tutti ben intenzionati e ben disposti. Noi sacerdoti eravamo pochi, anche perché non prevedevamo tanto afflusso. Nel mio cuore ho benedetto e ringraziato il Signore che sta mantenendo le promesse fatte alla Madre. Ma ho anche pregato perché lo stesso Signore chiamasse tanti giovani a diventare Figli dell’Amore Misericordioso. Ad alcuni, che giustamente si lamentavano un po’ per la lunga attesa, ho risposto: “Qui bisogna che tutti preghiamo per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Vedete che non ce la facciamo!”

Questo flusso di pellegrini si è intensificato soprattutto nella settimana di ferragosto e nei fine settimana di luglio. Diverse migliaia di persone provenienti da tutte le città italiane, ma anche dall’estero: Austria, Francia, Svizzera, Spagna… Tantissimi sono venuti con le macchine e chiedono meravigliati: “Padre, ci spieghi un po’ questa storia…!”
I più arrivano perché hanno sentito parlare “dell’acqua” e, siccome le sofferenze non mancano, eccoli qui a cercare l’aiuto del Signore.
Quando vedo la Cripta strapiena di gente che si prepara per “fare il bagno” ascoltando la Parola di Dio, partecipando alla riconciliazione, non vedo, sinceramente, né fanatismo, tanto meno superstizione. Colgo piuttosto nell’animo di questa “povera gente”, tanto desiderio sincero di essere aiutata dal Signore. Spesso mi viene in mente la parola della Madre: “Voi, figli miei, dovete accompagnare i pellegrini all’Amore Misericordioso. Dovete essere buoni “portinai”, buoni samaritani”. Mi vengono in mente le scene evangeliche di Gesù accalcato dalla folla di malati e peccatori… e Lui che guarisce e perdona instancabilmente….
E noi diciamo a Gesù: “Ecco, ti portiamo questi fratelli e queste sorelle, sofferenti, tribolati, oppressi dal male. Tu li hai chiamati qui e noi li portiamo a Te. E cerchiamo di “portare” Te a loro, perché attraverso di Te incontrino il Padre misericordioso.
Signore, aiutali! Per loro ti preghiamo. Ascolta le loro domande! Rivela il tuo volto misericordioso. Continua, anche per mezzo nostro, quello che tu hai operato in Palestina 2000 anni fa e quello per cui hai inviato nel mondo i tuoi discepoli, e cioè: annunciare il Vangelo dell’Amore di Dio, guarire gli infermi, cacciare i demoni”.

Episodi del mese

Danilo era un uomo sui 65 anni circa. Portava due baffi ben curati e lo soprannominavano “il baffone”. Un tipo simpatico e buono, ma fino a due anni fa lontano dalla Chiesa. La gente lo conosceva come un “buon toscanaccio”.
Arriva il malaccio: tumore al fegato. Danilo s’intristisce e quasi dispera. Un amico gli fa conoscere Collevalenza. Da quel giorno quasi ogni settimana si fa 150 Km per venire a confessarsi, a fare il bagno, a partecipare alla Messa. Con molta devozione. La gente quasi non lo riconosce. Quando, al giovedì, lo vedevo arrivare,
era sempre gioioso e fiducioso. “Padre, sono guarito, vado meglio, i medici sono meravigliati. Ho ripreso a lavorare, anzi vado a pescare”.
Il Signore, Amore Misericordioso, gli ha donato non solo due anni di vita in più, ma soprattutto di portare a maturazione la fede, di stabilirsi nella pace. Tanto che, sorella morte lo ha colto in questo stato di grande serenità che gli faceva dire, anche ultimamente, quando la situazione stava precipitando: "Io sto bene!"
È deceduto il 15 Agosto, nella solennità dell’Assunta. Anche Maria, sicuramente, gli ha dato una mano. “Danilo, ora che sei in paradiso, prega per la gente che si trova nella tua situazione!”

Voglio approfittare qui per raccomandare alla vostra preghiera alcune situazioni molto gravi di cui siamo venuti a conoscenza. Una coppia che aveva un unico figlio di 14 anni, bravissimo. Qualche giorno fa si è buttato dal decimo piano. Morto, ovviamente. Pensate che disperazione! Sono arrivati qui per la prima volta e un confratello è riuscito a confortarli. Prima di ripartire, la mamma ha detto: “Padre, ricomincio a sorridere! Grazie!”
Diverse coppie in crisi, sul punto di separarsi, qualche giovane sacerdote in difficoltà, malati molto gravi, giovani nella devianza… Chi può aiutare o risolvere tutte queste situazioni, se non l’Amore Misericordioso che non solo non giudica e non condanna, ma guarisce, perdona, rimette a nuovo, cambia tutto. A chi crede in Lui, tutto è possibile.

Vita di Famiglia

Il 14 agosto due nostre consorelle di Collevalenza, M. Candida e Sr. Juana De La Fuente, hanno celebrato, con sentimenti di gioiosa gratitudine al Signore, il 50° di vita consacrata. Ambedue hanno lavorato molti anni vicino alla Madre, hanno seguito il suo esempio: spirito di sacrificio e di obbedienza, dedizione totale a Gesù e servizio alla Congregazione. Mentre rinnoviamo il nostro grazie e gli auguri, invochiamo per loro di portare a compimento la fedeltà alla vocazione di Ancelle con un rinnovato impegno alla santità.
La nostra Famiglia religiosa, sia pure in maniera non eclatante, continua a crescere, nelle varie Provincie.
In Spagna il 22 giugno è stato ordinato sacerdote il Figlio dell'Amore Misericordioso Alberto Javier Casado. Vi hanno partecipato anche P. Lucas e P. Aurelio Perez. Due novizie, Maria Gal e Cristina Jacobuti, e due novizi, Antonio Engo e Juan Carlos Mandje, il 7 settembre, in Spagna emetteranno la loro prima professione religiosa come Figli e Ancelle dell'Amore Misericordioso.
A Collevalenza il 28 settembre Flavio Manzo e Josif Gentha diventeranno Figli dell'Amore Misericordioso e il 1° novembre due novizie, Alina Balint e Cecilia Gabor, diventeranno Ancelle dell'Amore Misericordioso.
Anche in Brasile, in Bolivia, in Messico, in Romania, in India, le consorelle e i confratelli lavorano con molto sacrificio sia per portare l'Amore Misericordioso in quelle nazioni, sia perché nascano nuovi evangelizzatori, santi testimoni del Vangelo della misericordia.
Durante l'estate in ogni Provincia si sono organizzati campi-scuola, esercizi spirituali, corsi di orientamento vocazionale, per offrire un aiuto ai giovani in cerca della fede e della loro vocazione specifica. Per loro, perché abbiamo il coraggio di rispondere positivamente al Signore, preghiamo.

Defunti

In questi mesi abbiano avuto molti lutti. Vogliamo ricordare all'Amore Misericordioso del Signore le seguenti care persone.
Anzitutto la nostra carissima consorella sr. Teresa Sanchez, già da diversi anni qui, nella Comunità di Collevalenza. Aveva 96 anni. Era un po' la nostra "nonna". Ci ha dato esempio di obbedienza (accettando di svolgere molteplici servizi nella Congregazione), di preghiera e unione col Signore, di carità fraterna, di lavoro e di grande semplicità. Si è spenta pregando e offrendosi allo Sposo con gioia.
Sono deceduti il fratello di M. Gemma Brustolin (Roma), il fratello di Sr. Matilde Bigolin (Collevalenza), il fratello di Sr. Felicisima (Madrid), il fratello di Sr. Natividad (Spagna), la sorella di M. Cecilia Asensio (Spagna), il fratello di M. Gemma Ortuzar (Collevalenza), la sorella di M. Giacinta Garcia (Spagna), il cognato di Sr. Bindhu (India) e il papà di Sr. Esperanza (Roma).
Li ricordiamo con affetto.

Venite alla festa!

Concludiamo con un cordiale invito a tutti voi, carissimi abbonati, perché vogliate partecipare alla festa del Santuario dell'Amore Misericordioso, il 29 settembre.
Vi chiediamo di farlo sapere ai vostri amici e alle persone che ancora non conoscono il Santuario. Avete in questa rivista il programma.
Come dice il Papa, "bisogna far risuonare il messaggio dell'Amore Misericordioso con nuovo vigore. E' giunta l'ora in cui il messaggio della Divina Misericordia riversi nei nostri cuori la speranza!"

Foto di gruppo
da Vigevano da Villa San Filippo, Corridonia (MC) - Calzaturificio "Fabi" Enrico. da Potenza Picena - Don Aldo con la parrocchia di S. Girio
da Ancona da Cagliari Coro Cappella Musicale della Cattedrale di Forlì

 

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ultimo aggionamento 11 ottobre, 2002