DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA
 
P. Domenico Cancian fam

 

Voce del Santuario

Settembre 2002

 

 

 

 

 

 

 

Santuario di Collevalenza

 

"Siate testimoni della misericordia"

Queste parole di Giovanni Paolo II, pronunciate a Cracovia il 17 agosto 2002, ce le ha riproposte con forza S. Ecc. Mons. Edward Nowak, segretario della Congregazione delle Cause dei Santi, nella festa del nostro Santuario, il 18 settembre scorso.
Il presule così concludeva l’omelia:
Siate testimoni della misericordia. Ecco la consegna del Santo Padre a tutti noi, che siamo figli del Padre, ricco di misericordia, e fratelli di Cristo, Volto del Padre. E’ la consegna particolare fatta a voi Figli e Figlie dell’Amore Misericordioso. Nel giorno della festa di questo Santuario, vogliamo assumere e far nostra questa consegna”.
Mons. Nowak ha mostrato come il Santuario esalti quell’Amore Misericordioso che la Parola di Dio rivela. Quell’Amore Misericordioso, di cui questo nostro mondo, ancora minacciato dall’ingiustizia, dal terrorismo e dalla guerra, ha più che mai bisogno.

Signor mio e Dio mio, la tua misericordia ci salvi, il tuo Amore Misericordioso ci liberi da ogni male”. Con questa preghiera la Madre Speranza aveva allontanato le bombe della II° guerra mondiale dal luogo dove abitavano le sue figlie. Con questa preghiera, che noi continuiamo a ripetere, facciamo appello alla divina misericordia. Ad essa vogliamo affidarci. Con tutte le nostre forze desideriamo che essa ispiri una nuova civiltà fondata sulla giustizia, sul perdono e sulla pace.

Testimoniare questa misericordia è la missione principale della Chiesa. E’ quello che ha riproposto con forza il card. Camillo Ruini nella prolusione al Consiglio permanente della CEI, il lunedì 16 settembre scorso.
Ha detto ai Pastori della Chiesa Italiana:
Se vogliamo che la proposta di fede esca dall’indeterminatezza assumendo spessore esistenziale, dobbiamo aiutare a contemplare il volto misericordioso di Dio… Ponendo al centro della nostra pastorale l’annuncio e la testimonianza della misericordia di Dio siamo dunque totalmente fedeli all’esempio e all’insegnamento di Gesù, ma rispondiamo anche al bisogno più profondo dell’uomo…
Il richiamo alla misericordia di Dio aiuta a liberarsi da quelle immagini di un Dio indifferente alle sorti dell'uomo, o incline soltanto a giudicarlo con rigore, che ancora rendono difficile a non poche persone aprirsi ad un autentico rapporto con Lui. Ma oggi l'annuncio del Dio ricco di misericordia si contrappone specialmente all'idea e all'esperienza di un mondo crudele e privo di significato, perché dominato soltanto dalla casualità, dall'egoismo e dalla forza bruta.
"L'autentica conoscenza del Dio della misericordia... è una costante ed inesauribile fonte di conversione: non si limita cioè a consolarci e rassicurarci, di fronte alle durezze della vita e al peso dei nostri peccati, ma soprattutto ci chiama ad essere a nostra volta testimoni e operatori di misericordia, pronti alla riconciliazione e al perdono, come Gesù ci chiede con la più grande forza nel Vangelo (cfr Mt 18,21-35 ecc.). Per questa via l'annuncio della misericordia di Dio è diventato, attraverso i secoli, principio di una umanità rinnovata e anche oggi esige di cambiare le nostre vite e di incidere su tutta la trama delle vicende umane.
“Considerata in tutte le sue implicazioni, la testimonianza della misericordia di Dio appare dunque un criterio vivificante e unificante dell'intera missione della Chiesa
”.

Queste autorevoli parole del Card. Ruini, rivolte ai nostri pastori, orientano, in linea col Vangelo e col Magistero del Papa, la missione della Chiesa nella direzione della testimonianza dell’Amore Misericordioso, in cui “misericordia e verità s’incontreranno” (Sal 85,11).
Mi pare sia un’indicazione quanto mai preziosa perché, come diceva la Madre, la mentalità della gente è ancora lontana dal credere realmente a Dio come Padre misericordioso. E senza questa fede la vita cristiana è proprio impossibile o, quanto meno, generica.

Il racconto della festa

Questo nostro Santuario, dichiarato tale il 1° ottobre 1959 da S. Ecc. Mons Alfonso Maria De Sanctis, ha visto nei giorni della festa un grande afflusso di persone. Ne sono passate certamente diverse migliaia. Ancora più bella la partecipazione, soprattutto al sacramento della riconciliazione. Proprio la rivelazione dell’Amore misericordioso di Dio (misterium pietatis) ci rende capaci di riconoscere e confessare la gravità del nostro peccato (misterium iniquitatis) che solo Lui può redimere.

La solenne novena, che ha preceduto la festa, ci ha dato l’occasione di rimeditare il prezioso commento della Madre al Padre nostro.
Qualche gruppo di pellegrini ha potuto parteciparvi. Ma la presenza più significativa è stata quella dei 250 cappellani militari che, guidati dall’Arc. Mons. Giuseppe Mani, hanno vissuto dal 23 al 28 settembre intense giornate di spiritualità. Esemplari le loro liturgie e le celebrazioni, come pure le riflessioni offerte da uomini politici e da note personalità del mondo della cultura e della Chiesa. Molto partecipata la liturgia penitenziale e l’adorazione eucaristica. Quanto mai attuale la riflessione su alcuni testi di Don Carlo Gnocchi, un cappellano per la pace.

Mercoledì 25 abbiamo potuto ascoltare con piacere il bellissimo concerto d’Organo del Maestro M. Jean-Paul Imbert di Parigi.

Giovedì 26 oltre 200, tra malati e accompagnatori, hanno partecipato alla Liturgia Penitenziale e dell’Acqua. E’ seguita la Messa presieduta da Mons Bianchi, il quale ha rivolto parole di gratitudine e d’incoraggiamento ai nostri fratelli e alle nostre sorelle che portano la sofferenza con grande dignità umana e cristiana. Dopo l’adorazione eucaristica e la benedizione, abbiamo avuto con loro un bel momento ricreativo.

Venerdì 27 settembre alle ore 21.30 il bel tempo ci ha consentito di percorrere con devozione, pregando e cantando, le stazioni della Via Crucis. P. Franco Sbarbati ha guidato le riflessioni.

Sabato è stato un giorno affollatissimo. Strapiena la Basilica per la celebrazione delle 17.30, dove Flavio e Josif hanno emesso la loro prima professione. Ha voluto esser presente anche l’Arc. S. Ecc. Mons. Tricarico, della Segreteria di Stato.
Ringraziamo il Signore per questi due nuovi Figli dell’Amore Misericordioso e a loro auguriamo un cammino di santità sulle orme della Madre. Molti i sacerdoti a celebrare, tanti i giovani, amici e conoscenti di Flavio e Josif.
Alle 21.30 una processione in onore di Gesù Amore Misericordioso, partita dal Santuario del Crocifisso, ha attraversato la piazza e si è conclusa in Basilica. Anche questo è stato un momento molto sentito. Ha presieduto S. Ecc. Mons. Nowak, esortando alla fiducia e alla gioia, e quindi benedicendo.

Il 29 abbiamo avuto un pienone dalle ore 10 in poi. Una quindicina di confessori sono stati superimpegnati. Abbiamo offerto ben tre liturgie penitenziali. I pellegrini erano molto attenti.
Il nostro Vescovo diocesano ha presieduto la celebrazione eucaristica delle ore 11, mentre S. Ecc. Mons. Chiarinelli, Vescovo di Viterbo, ha presieduto quella delle ore 17. Le omelie, molto belle, sono riportate in questa nostra rivista perché meritano di essere lette e rimeditate.
Il coro, guidato dal Maestro P. Carlo, ha eseguito alla perfezione canti appropriati, mentre l’impeccabile Fr. Piero, coadiuvato dai nostri giovani, ha curato le celebrazioni che sono risultate molto dignitose.

Il Compleanno della Madre

Subito dopo la festa dell’Amore Misericordioso, il 30 settembre, abbiamo ringraziato il Signore per il dono della Madre Speranza, nata 109 anni fa a Santomera. Al mattino con la presenza di 4/5 gruppi di pellegrini, si è riempita la Cripta. E’ seguita la liturgia dell’Acqua.
Alle ore 17 P. Lucas, nostro Superiore Generale, ha presieduto un’altra celebrazione eucaristica e alle 21.30, attorno alla tomba della Madre, abbiamo vegliato.
La sua presenza si è fatta sentire nel clima di pace e di meditazione che regnava. Tutti abbiamo chiesto la sua materna intercessione presso il Signore affinché la Famiglia dell’Amore Misericordioso, compresa l’Associazione dei Laici e i numerosi pellegrini, possa seguire le sue orme di Ancella e Apostola della tenerezza materna di Dio.

Il 23 settembre abbiamo celebrato per la prima volta, con tutta la Chiesa, la memoria di S. Pio da Pietralcina. L’antifona d’inizio cominciava così: “Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo del quale il mondo è stato per me crocifisso come io per il mondo” (Gal 6,14).
Faceva riferimento alle sue stimmate.
Dentro di me pensavo: quando potremmo celebrare la memoria di S. Speranza?

Radio Maria

Venerdì 20 settembre dalle 7.30 alle 8.40, proprio nel bel mezzo della novena in preparazione alla festa, abbiamo avuto l’opportunità di collegarci con i moltissimi ascoltatori di Radio Maria. Nel Santuario abbiamo pregato con devozione il Rosario, abbiamo celebrato la S. Messa e le Lodi. E’ stata un’altra occasione per far giungere a quelli che erano in ascolto il messaggio di speranza dell’Amore Misericordioso. Tanti ci hanno telefonato, ringraziando per il bene che avevano ricevuto.

Pellegrini

Nel mese di settembre abbiamo registrato una crescita delle presenze dei pellegrini: sicuramente alcune decine di migliaia. Provenivano dalle più svariate città d’Italia e anche dall’estero (Francia, Inghilterra, Messico, ecc). La gran parte si prenotano e vengono per pregare, per (ri)trovare la pace e la gioia di vivere. Sono arrivati soprattutto nei fine settimana: tantissimi il 7 e 8 settembre, il 21-22 e il 28-29 (una trentina di pullman).

Una particolare menzione merita il gruppo di Pratola Peligna (L’Aquila). Anna Grazia e Cesidio, una coppia che conosciamo da 4 anni, stanno organizzando dei pellegrinaggi con molto amore e molte attenzioni. Hanno promosso delle esperienze con i Vedovi/e, una categoria di persone che vive evidenti difficoltà. Ora si stanno specializzando in questo tipo di servizio e prevedono di far riferimento anche a Collevalenza.
Sabato 21 settembre sono arrivati con un pulman. Alla fine di una giornata intensa di spiritualità, li ho visti felici: insieme hanno consumato qualcosa e ognuno ha ricevuto un ricordino personalizzato.
Hanno proposto: perché non si prova a far amicizia con i vari gruppi che provengono da altre città italiane? E’ un’idea interessante.

Episodi del mese

Chiedo la vostra preghiera per dei bambini gravemente malati, arrivati in questi giorni al Santuario. In particolare per Omar (due anni) e Emmanuele (tre anni e mezzo), bambini bellissimi che umanamente hanno problemi non lievi.
Ci ha commosso la fede dei giovani genitori che venivano a implorare la grazia della guarigione, invocando la nostra preghiera. E’ nata una vera amicizia che fa bene a loro e a noi.

Mi hanno molto edificato due malati sui 50/60 anni in carrozzella.
Il primo, senza gambe, lo vedevo particolarmente sorridente. Mi avvicino. Lo saluto. E lui mi fa: “Padre, da quando mi hanno amputato le gambe, ho deciso di continuare a fare tutto da me, servendomi naturalmente della carrozzella e del mio ingegno. Sono un falegname. Venga a vedere per esempio come salgo da solo in macchina e guido”. Sono andato e sono rimasto stupito nel vedere come, servendosi di una tavoletta, passava dalla carrozzella al sedile con la sveltezza di chi può camminare.
La moglie, lì presente, completa dicendomi: “Guardi che in questa sofferenza che ci ha colpito da qualche anno, il più coraggioso è stato proprio lui. Quando io piangevo e mi scoraggiavo, lui mi rimproverava e mi diceva: “Vedrai che mi arrangio da solo!” Confesso di non aver mai visto una reazione così bella dinanzi al male.

Abbastanza simile il caso di una donna, anch’essa in carrozzella, a motivo di una paralisi. Sorridente, mi disse: “Ho chiesto alla Madonna non la grazia di guarire, ma di non dare fastidio agli altri, di essere autonoma nel lavarmi, vestirmi, cucinare, stirare i panni… La Madonna mi ha ascoltato e io sono molto contenta”. Mi sono sentito tanto piccolo e le ho chiesto di pregare per noi sani, tanto spesso lamentosi per niente.
Una signora con molta semplicità mi confida: “Lo sa, ci voleva la morte del mio secondo figlio per convertirmi al Signore! E’ morto in un incidente il mio figlio e poi, per droga, il figlio adottato. Ora mi rimane l’ultimo, anche lui adottato”.

Infine una deliziosa testimonianza.
“Padre, ho un bel ricordo di Madre Speranza. Tanti anni fa venni a Collevalenza. Mi misi a pregare in Santuario. Davanti a me stava pregando la Madre. Io ero raffredata e sentivo freddo. Senza che io dicessi nulla, ho visto la Madre in persona alzarsi e andare a chiudere le porte. Rimasi commossa da questo particolare che mai scorderò”. Mi sono detto: molte volte basta una piccola attenzione fatta col cuore per testimoniare qualcosa di bello che resta indelebile, come una carezza data con amore sul viso sofferente di una persona afflitta.

Esperienze spirituali

L’Unitalsi di Fiesole, ancora una volta, seguitando una lunga e bella tradizione, ha vissuto l’esperienza degli Esercizi Spirituali, nei giorni 9-12 settembre. L’infaticabile e gioioso Don Sergio Boffici è il grande animatore. Le meditazioni che ho proposto sono state seguite con molta attenzione. Il Vescovo, S. Ecc. Mons. Luciano Giovannetti, che da poco aveva guidato una corso di Esercizi per sacerdoti, è venuto per la celebrazione conclusiva.
La serenità di questi nostri fratelli malati è segno inequivoco della particolare presenza del Signore in loro.

Nei giorni 7-8 settembre abbiamo avuto il raduno giovanile promosso dalle nostre comunità d’Italia. Sono arrivati circa 200 giovani che hanno approfondito nei vari “laboratori” temi molto importanti, hanno partecipato alla liturgia penitenziale e dell’Acqua, hanno pregato. Dopo cena un concerto del cantautore cristiano Roberto Bignoli ha rallegrato l’ambiente. Ha suscitato molta attenzione e ammirazione la sua preziosa testimonianza di ragazzo portatore di handicap, con esperienze di droga e altro, e infine approdato alla fede.
Dopo la veglia, sono seguite l’adorazione eucaristica notturna e le confessioni.
L’incontro si è concluso con la celebrazione eucaristica animata da loro e con il pranzo.
Nell’insieme è stata un’esperienza ricca. I giovani hanno dato quanto di meglio potevano e hanno accolto con attenzione la proposta dal titolo: “La Luce dell’Amore, il Sale della Speranza”.
Abbiamo fiducia di poter continuare queste esperienze in maniera sempre più significativa, ricordando che i giovani, più che un “problema”, sono una ricchezza. Che futuro può esserci per la Chiesa e per il mondo senza di loro? Preghiamo perché anche la nostra pastorale giovanile vocazionale possa dare buoni frutti.

Il 21-22 settembre si è riempita la Casa del Pellegrino con la presenza dell’Associazione “Difendere la Vita con Maria”.
Il can. Maurizio Gagliardini ha organizzato molto bene sia le riflessioni, sia la preghiera. Dopo aver ascoltato con attenzione la storia del Santuario, hanno celebrato la liturgia dell’Acqua. Dopo cena la Veglia notturna. Infine una stupenda celebrazione eucaristica, presieduta niente meno che dal card. Lopez Trujllo, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha concluso il convegno.

Defunti

Il 4 settembre ci ha lasciato in modo abbastanza inatteso la sig.na Emma Antolini. Un’Ancella dell’Amore Misericordioso esemplare per il suo tratto rispettoso, per la sua delicata carità, per la preghiera e l’obbedienza. L’abbiamo vista affrontare la sofferenza e la morte con molta serenità, desiderando fortemente l’incontro con lo Sposo. “Emma, tu che avevi un cuore buono, usaci la carità di pregare dal cielo per la nostra fedeltà”.

Il 7 settembre è deceduto, a Firenze, Mario, il fratello di S. Ecc. Mons. Giovanni Bianchi, il nostro amatissimo Vescovo emerito. Abbiamo cercato di stargli vicino perché la sofferenza è stata grande, sia per la rapidità con cui il male è avanzato, sia perché era il fratello minore. Posso testimoniare, avendolo conosciuto bene, che Mario ha dato un’esemplare testimonianza di fede, di amore per la famiglia, di accettazione della volontà di Dio e di perdono.
Sono morte anche Domiziana (aveva poco più di 30 anni), nipote di P. Carlo, la Sig. Graziano Teresa e il fratello di Sr. Giuseppina Marimón (Roma).
Raccomandiamo all’Amore Misericordioso queste care persone e chiediamo il conforto per le loro famiglie.

Le missioni e il rosario

Il mese di ottobre è tradizionalmente dedicato alle missioni, o meglio, alla riscoperta della dimensione missionaria di ogni cristiano che dovrebbe testimoniare la fede come il bene più prezioso.
Il Papa ha invitato a vivere la Giornata Mondiale (20 ottobre), all’insegna del perdono. “La missione della Chiesa è essenzialmente l’annuncio dell’amore, della misericordia e del perdono di Dio, rivelati da Gesù. È la proclamazione della lieta notizia che Dio ci ama e ci vuole tutti uniti nel suo amore misericordioso, perdonandoci anche le offese più gravi”.
Il mese di ottobre è anche il mese dedicato al S. Rosario. Si pensi alla tradizione secolare di questa umile ed efficace preghiera. Si pensi all’insistenza con la quale il Rosario è stato raccomandato da tanti Pontefici e da tanti santi, a partire da S. Domenico, fino a Giovanni Paolo II che, dicono, sta per pubblicare qualcosa in proposito.
Nelle apparizioni a Fatima la Madonna aveva la corona in mano. “Il rosario è come la scala di Giacobbe che, attraverso 15 gradini, porta fino al cielo” (S.L. Grignion de Montfort). La Madre Speranza pregava ogni giorno tutti e quindici i misteri.
Noi preghiamo il rosario, magari in famiglia, leggendo prima una pagina del Vangelo?

Foto di gruppo
da Pratola Peligna Il M° Jean-Paul Imbert Prima Professione di Flavio e Josif Flavio e Josif
da Londra da Monte San Pietrangeli (AP) da Paternò
da Corridonia (MC) da Ripatranzone (AP) da Giffoni Valle Piana (SA)

 

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione nuovacedis@edisons.it
ultimo aggionamento 24 novembre, 2002