DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA
 
P. Domenico Cancian fam

 

Voce del Santuario

Novembre 2002

 

 

 

 

 

 

 

Santuario di Collevalenza

 

"Troverete un bambino" (Lc 2,12)

L'angelo del Signore, avvolto di luce, ai pastori che vegliavano il gregge a Betlemme, annunciava così il Natale di Gesù: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia” (Lc 2,10-12).
Il Natale di Gesù è come un faro di luce inesauribile (la stella cometa) che illumina la notte del mondo, è Dio stesso che viene ad abitare la nostra terra e rallegra l’umanità immersa nella tristezza. È nato, a Betlemme, Gesù, il Messia, il Salvatore, il Dio con noi, il Verbo di Dio fatto carne, pieno di grazia e di verità, colui che noi chiamiamo Amore Misericordioso!

Betlemme, Gerusalemme e tante altre città della Terra Santa ormai da diverso tempo vivono la guerriglia, il terrorismo e la vendetta che ha provocato la morte a centinaia di innocenti.
Signore Gesù invochiamo pace per la tua amata terra.
Fa’ che questo Natale porti alla riconciliazione e alla pacifica convivenza!”

Come scambiarci un augurio cristiano, senza ricorrere alle solite parole umane che sfiorano superficialmente questo Mistero d’Amore? Ho pensato ad una parola dell’Angelo ai pastori: “Troverete un bambino”. Significa che Gesù non l’abbiamo meritato noi. Gesù è un dono, anzi il Dono del Padre all’umanità. Il Padre tanto ci ama da mettere nelle nostri mani il suo stesso Figlio nel quale si compiace perfettamente. Il Padre dona il suo Figlio ad ogni uomo, lo dona per le mani di Maria. E Gesù stesso si dona con gioia a noi.
“Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere” (Lc 2,15). Andarono senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia.
Natale vuol dire cercare Gesù, vuol dire credere alla Parola, mettersi in cammino come i pastori e come i magi, riconoscere in un evento di una sconvolgente semplicità (un bambino in una mangiatoia) il Figlio di Dio. C’è pericolo di vivere il Natale senza aver cercato e trovato Gesù, là dov’era. Sapete la storia di quel tale che cercava il tesoro in tutti gli angoli del mondo e s’era dimenticato di guardare sotto la stufa di casa sua?
Noi, Gesù, l’abbiamo trovato? Abbiamo visto la Luce e sentito la Gioia, oppure ci siamo fermati alla festa, ai regali, agli auguri, all’evasione consumistica?
L’augurio che faccio a me e a voi è quello di trovare e incontrare Gesù là dove si trova: nell’eucaristia, nel sacramento della riconciliazione, nella carità verso il povero, lo straniero, verso colui che ti ha fatto del male… Nel tuo cuore Gesù desidera ardentemente rinascere per renderlo simile al suo. Allora il Natale di Gesù coincide con il natale dell’uomo.

“Imparate da me” (Mt 11,29)

La prima lezione di Gesù dalla cattedra del presepio (è un’espressione di Madre Speranza) è chiarissima e dice in modo estremamente semplice quello che sarà lo stile di vita che il Figlio di Dio, venendo in mezzo a noi, ha voluto scegliere, sorprendendo tutti.
Gesù sceglie di nascere nel grave disagio di un’obbedienza ad una legge (il censimento) che crea non poca difficoltà a Maria che sta per darlo alla luce e a Giuseppe; Gesù sceglie non un palazzo regale, ma una stalla, cioè la povertà; sceglie la compagnia di persone ricche di fede e molto umili come Maria e Giuseppe; l’angelo invita i pastori, gente abituata al lavoro duro, forse anche poco onesto; Gesù accetta la vita dell’innocente perseguitato e del fuggiasco che lo porterà dopo aver lavorato per 30 anni come falegname, dopo aver predicato il Vangelo facendo del bene a tutti, alla morte in croce.
Quel bambino è già, in piccolo, tutto questo mistero di Amore Misericordioso.

In questi giorni siamo chiamati a contemplare, commossi e stupiti, questo Bambino che ancora sorride e incoraggia, riflettendo su di noi la sua Luce e la sua Pace, infondendo Speranza. Di questo abbiamo bisogno. I regali e gli auguri che ci scambiamo in un clima di festa hanno senso se ci richiamano il mistero di quel Bambino.
Guardando il presepio incontriamo almeno alcuni personaggi che ci aiutano ad entrare nel mistero di Gesù.
Maria che “conserva tutte queste cose meditandole nel suo cuore” ci suggerisce il silenzio e la contemplazione.
Giuseppe, che obbedisce e collabora senza dire una parola, ci ricorda che l’importante è fare bene ciò che ci viene chiesto.
La santa famiglia di Maria, Giuseppe e Gesù, è esempio luminoso per ogni famiglia che voglia mettere insieme la gioia della comunione con Dio e la gioia della comunione umana.
I pastori ci parlano di una fede semplice che sa riconoscere il canto degli angeli e in un povero bambino il Figlio di Dio.
I magi ci ricordano che i cosiddetti lontani sono più vicini di noi.

Contemplare Cristo con Maria

È questo il titolo del primo capitolo della Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II che stiamo commentando in questo anno dedicato al rosario.
Maria, scrive il Papa, è modello di contemplazione.
“Quando finalmente lo dà alla luce a Betlemme, anche i suoi occhi di carne si portano teneramente sul volto del Figlio, mentre lo avvolge in fasce e lo depone nella mangiatoia” (cf Lc 2,7). Da allora il suo sguardo, sempre ricco di adorante stupore, non si staccherà più da Lui”.
Il Papa descrive lo sguardo di Maria con aggettivi molto belli:
interrogativo, come quando nel tempio disse: “Figlio, perché ci hai fatto così?” (Lc 2,48);
misericordioso, come alle nozze di Cana, quando intuì che Gesù sarebbe intervenuto;
addolorato, soprattutto nel vedere il Figlio morire in croce;
radioso per la gioia della risurrezione;
ardente per l’effusione dello Spirito a Pentecoste.
O Maria, insegnaci a guardare così Gesù! Educaci a vivere i suoi sentimenti. Prega per noi peccatori e donaci di accogliere come te Gesù e la sua Parola!

Pellegrini

Nonostante il freddo e la pioggia, il flusso dei pellegrini è continuato, specialmente nei giorni festivi.
Quelli che arrivano per la prima volta e quelli che ritornano, s’incontrano e sembra di percepire un dialogo di questo tipo: “Ve lo dicevo che era bello!” dicono i vecchi. “Sì, hai proprio ragione, ci voglio ritornare con più calma per vivere qualche momento di pace!” rispondono i nuovi.

Sabato 16 novembre abbiamo avuto ben 750 persone da Firenze, animate da Don Francesco. Hanno trascorso l’intera giornata partecipando alla Liturgia Penitenziale, a quella Eucaristica e al pomeriggio alla Liturgia dell’Acqua. Il vento forte e la pioggia non hanno potuto spegnere il fervore della preghiera.

Gruppi composti da 2/3 pulman provenivano da Ischia, Pistoia, Capranica, Cortona. Quando c’è un buon animatore si nota una partecipazione davvero fruttuosa. Ma anche il gruppo che noi chiamiamo “di passaggio”, spesso si coinvolge con stupore.
Domenica 24 novembre l’Arma dei Carabinieri ha voluto partecipare alla celebrazione Eucaristica nel Santuario, ricordando la celeste patrona, la “Virgo Fidelis”. Maria è davvero modello di fedeltà al Signore e agli uomini, e certamente, come Madre buona, desidera per i suoi figli la pace, la giustizia, il bene comune, valori per i quali l’Arma dei carabinieri è benemerita.
È stato il presidente Nando Fettuccia a organizzare egregiamente il tutto.

La CEI

Abbiamo avuto la grande gioia di poter accogliere, se non vado errato, ormai per l’ottava volta, la Conferenza Episcopale Italiana che, quest’anno celebrava la 50ª Assemblea Generale.
Ve li immaginate circa 250 Vescovi che riempiono la Basilica per la Celebrazione Eucaristica e l’aula magna per le riflessioni sui temi più importanti della nostra Chiesa italiana?
La CEI è stata qui da noi dal 18 al 21 novembre. Ha trattato in particolare la “questione antropologica”, oggi tanto problematica.

Per noi è sempre una grazia, perché si sente, direi fisicamente, la presenza della chiesa nei suoi pastori. I quali, visti così da vicino, tutti insieme, hanno offerto una testimonianza di fede viva, di semplicità, di comunione fraterna. Abbiamo notato in loro tratti davvero edificanti, come ad esempio il non chiedere particolari attenzioni, il fervore della preghiera, l’impegno nell’ascolto e nell’approfondimento dei problemi pastorali, il portamento dignitoso e sereno, l’andare a confessarsi con l’umiltà di un semplice fedele… tutto questo ci ha fatto pensare che il nostro Paese ha la grazia di avere dei santi vescovi. Per questo benediciamo il Signore e preghiamo per la loro delicata missione.
D’altra parte abbiamo osato pensare che pure Collevalenza sta offrendo qualcosa alla Chiesa Italiana: non solo un luogo, ma anche un centro di spiritualità che ha promosso la nuova evangelizzazione incentrata nell’Amore Misericordioso, aiutando meglio che può i sacerdoti.
Sapete che la CEI ha come benemerito Presidente il card. Camillo Ruini e come segretario S. Ecc. Mons. Giuseppe Betori? A loro la nostra gratitudine e la nostra preghiera.

Sacerdoti

Negli stessi giorni della CEI abbiamo avuto la gioia di accogliere nella nostra comunità i Sacerdoti diocesani Figli dell’Amore Misericordioso. Erano circa una quindicina. L’esperienza, ormai alla terza edizione, aveva come titolo le parole della Madre Speranza: “Figli miei, camminate nella santità”. Al mattino ci sono state le meditazioni sulla fede, sulla speranza e sulla carità. Al pomeriggio i nostri confratelli sacerdoti diocesani hanno offerto le loro testimonianze sulla comunione presbiterale. Sicuramente è stata anche questa una grazia per tutti noi.
La Madre Speranza ci ottenga di realizzare la missione affidataci dal Signore nei confronti dei sacerdoti!

Nei giorni 11 – 15 novembre, circa una settantina di sacerdoti diocesani hanno partecipato al Corso di Esercizi Spirituali, guidato da S. Ecc. Mons. Giuseppe Costanzo, arc. di Siracusa. Il tema era: “Itinerario di vita spirituale con i Salmi della misericordia”. È stato molto partecipato e apprezzato.
Il Vescovo ha offerto degli spunti davvero notevoli per pregare meglio i Salmi, aiutando a comprenderli e a farli nostri nella meditazione e soprattutto nella vita. Centrale il motivo della lode al Signore per l’eterna sua misericordia.

Pastorale Familiare

La Consulta regionale per la Pastorale della Famiglia ha organizzato un Progetto Triennale offrendo una serie di iniziative a Collevalenza. Per la formazione dei presbiteri l’11 novembre si è avuto un primo incontro davvero interessante sul tema: “Persona e relazione”. Relatori sono stati Gilberto Gillini e Maria Teresa Zattoni.
Il 3 novembre altri relatori hanno guidato un primo incontro per la Formazione degli operatori di Pastorale familiare.
Il 24 novembre Don Giorgio Mozzanti ha parlato alle coppie sulla spiritualità familiare.
Guidato da P. Aurelio Del Prado e dalla Dott.ssa Marina Berardi si sta svolgendo un corso, ormai ben collaudato, per fidanzati.

Siamo contenti che Collevalenza dia il suo contributo alla Famiglia, nella quale Madre Speranza e noi molto crediamo. Vogliamo sostenerla con tutte le nostre forze soprattutto in questi momenti così critici.

Convegno Nazionale CISM

Dal 25 al 29 novembre la CISM ha organizzato a Collevalenza un Convegno nazionale di Studio e Formazione per Formatori, Animatori vocaizonali e Superiori. Tema: “Protesi verso il futuro” … per essere santi”.
Hanno partecipato circa 250 religiosi. Tre relazioni, due tavole rotonde, gruppi di studio, hanno reso molto interessante il convegno. Ci auguriamo che rinasca in tutti i religiosi un grande desiderio di santità, come lo richiede il Vangelo, il carisma di ogni istituto e il mondo d’oggi.

Santuari: scuola di preghiera

L’annuale convegno dei rettori dei santuari, svoltosi al Divino Amore (Roma) dal 25 al 28 novembre, ha affrontato il tema della preghiera.
È stato auspicato che i nostri santuari diventino scuole di preghiera, come chiede il Papa nell’ultima enciclica. Il libro di preghiera da riscoprire e valorizzare sono i Salmi, Parola di Dio offerta a noi per dialogare con Lui. Lo Spirito ci dona queste stupende preghiere che sono delle suppliche per invocare l’aiuto del Signore, o lodi per benedirlo e ringraziarlo. Essendo parola ispirata, essendo stati pregati da moltissime generazioni (compreso Gesù), i salmi sono quanto mai preziosi per rivolgerci al Padre.
Dovremmo educarci a pregare con i Salmi, riferendoli naturalmente al Vangelo.

L’esperienza di P. Andrea Gasparino è stata provocatoria. Diceva: “Il cristiano vale quanto prega. Si prega poco, si prega male, troppi non pregano: urge insegnare a pregare”. La preghiera è un dono che richiede un impegno metodico.
Occorre pregare con la Parola di Dio, facendo attenzione a ciò che diciamo. Occorre imparare ad ascoltare e a vivere quello che il Signore ci dice.

Per noi, Famiglia dell’Amore Misericordioso, è importante poter riflettere ancora sul modo di pregare della Madre Speranza e di offrire delle indicazioni anche a voi. Aiutateci a farlo.

Episodio del mese

Una nipote di due nostre consorelle era rimasta incinta e il bambino di appena tre mesi correva seri pericoli di rimanere paralizzato e menomato a causa della toxoplasmosi. I medici consigliavano l’aborto. Ma lei, anche sostenuta dalle zie suore, decise di andare avanti. Prese l’acqua del Santuario e fece la novena all’Amore Misericordioso. Dopo un po’ rifece il controllo e dalle analisi risultò che tutto era perfetto e non serviva più nessuna cura.
Con molta gioia stanno ringraziando il Signore. Anche noi benediciamo l’Amore Misericordioso e la Madre.

Defunti

Il 10 novembre oltre alla sorella di Sr Angelica Riesco (Germania), è morto il papà della novizia Suja (India). Immaginate il dolore di questa figlia che non ha potuto rivedere il padre.
È morto anche un fratello di Sr. Avelina García (Collevalenza).
Per queste persone chiediamo la gioia del cielo e tanto conforto ai loro familiari, in modo particolare per la famiglia di Suja.

Foto di gruppo
Gruppo di Cresimandi e famiglie da Capranica Ass. Arma dei Carabinieri in congedo di Todi da Citerna da Forlì
da Forlì da Cortona da Spinaceto (Roma)

 

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ultimo aggionamento 21 dicembre, 2002