La lettera

 

La notizia come festa

Carissimo,

   tre figli che nascono insieme, che si aggiungono ad altri tre figli.
   Novità, stupore, sgomento, circuito di sangue, fantasia di Dio. Mistero ed esistenza “lettera” con cui Dio ci manda a dire che Egli non si è pentito di amarci!
   È stata la notizia-dono con cui tu hai voluto farmi gli auguri di Natale. Dono stupendo, di ottimismo, di futuro, che chiede meraviglia, sorpresa, innamoramento della visione, del cuore, degli occhi.
   Ho dentro di me tutta la gioia con cui mi hai voluto bene, nel raccontarmi questo evento.
   Evento, sì, capace di stabilire un rapporto felice con la vita, una alleanza di festa con il Signore, un patto nuziale con la storia, il mondo, con noi stessi.
   Tre gemelli. Certo, la scienza ti avrà spiegato. E però come spiegare l’inspiegabile, l’essere che ci viene partecipato?
   Fare figli! È Dio che rompe i vetri della nostra casa e ci lascia le tracce del suo passaggio, una culla, un vagito ... l’essere.
   Hai ragione, hai ragione di essere felice. Lo sono anch’io, augurando a Te, alla tua famiglia, e, permettimi, alla madre (riceviamo i figli dalla madre, dall’amore della madre, e tua moglie è donna stupenda, donna biblica, donna straordinaria, per te che sei straordinario), dicevo, augurando a tutti voi la benedizione di ogni giorno.
   La benedizione del Signore, che ha compiuto in te il Salmo della promessa: “Tua moglie come una vite abbondante ai lati della tua casa, i tuoi figli come virgulti d’ulivo attorno alla tua mensa”.
   Ancora auguri. E grazie per la speranza che, insieme, date al mondo, a questa minuscola zolla di terra che, vertiginosamente nello spazio, tra sogni e sconfitte, implora la vita!

Nino Barraco

 

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ultimo aggionamento 12 marzo, 2003