DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA
 
P. Domenico Cancian fam

 

Voce del Santuario

Novembre 2003

 

 

 

 

 

 

 

Santuario di Collevalenza

 

"Gloria a Dio e pace agli uomini" (cf Lc 2,14)

In occasione della celebrazione liturgica del Natale di Gesù, non possiamo farci un augurio più bello di quello formulato dagli angeli ai pastori:
“Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama"
(Lc 2,14)

Il Natale di Gesù si colloca al centro della storia umana. "Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo" (Gv 1,9).
Il Messia promesso dai profeti, il Figlio di Dio, prende la nostra carne umana e nasce da Maria, nella grotta di Betlemme, "in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo" (Lc 2,7). Per tre volte l'evangelista Luca insiste nel dire che lui, il Salvatore del mondo, fu deposto in una mangiatoia perché nessuno lo accolse nella propria casa (cf Lc 2,7.12.16). E l'evangelista Giovanni conferma: "Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto" (Gv 1,11).
È questo il mistero, stupendo ed anche drammatico, del Natale. Contiene già il mistero della Pasqua: l'incomprensibile grazia del "Verbo che si fa carne e viene ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1,14) e l'altrettanto incomprensibile rifiuto degli uomini che di Lui hanno assolutamente bisogno.
Ma se Cristo tornasse ad incarnarsi oggi in un paese di questo mondo (anche cristiano) troverebbe migliore accoglienza? Non corriamo ancora il rischio di celebrare il Santo Natale chiudendo le porte a Gesù che è nel povero senza casa, nell'extracomunitario, nel profugo trasportato qui dalla carretta del mare?
Don Tonino Bello, il Vescovo di Molfetta, morto qualche anno fa, scrisse in un libro che vi invito a leggere (Alla finestra la speranza, ed. Paoline 1988): "Ho paura che questa sera in quel presepe che mi hanno chiamato a benedire, voi, Maria e Giuseppe, non ci sarete. E neppure il bambino Gesù. Chi sa, sarete forse sulla provinciale Molfetta-Terlizzi, nello sconnesso tugurio dove, dopo venti secoli di civiltà cristiana, siete state ridotti ancora una volta a trovare un rifugio di fortuna" (p. 106). E più avanti scrive una lettera dal titolo: "Tanti auguri scomodi!", dove tra l'altro ha il coraggio di augurare: “Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità ad uno sfrattato, ad un marocchino, ad un povero di passaggio. Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali. E vi conceda la forza di inventarvi un'esistenza carica di donazioni, di preghiera, di silenzio, di coraggio" (p. 108).

“Non temete. Vi annunzio una grande gioia” (Lc 2,10)

"Non temete! Gesù è la gioia di tutti perché è il Salvatore di tutti”.
Come non sentire ancora oggi l'urgente necessità di queste parole rivolte ad un mondo impaurito dal dilagare del terrorismo e dallo scontro etnico-religioso.
Lì, in quell'umilissimo Bambino di Betlemme, deposto in una mangiatoia "è apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini" (Tito 2,11).
Lui è venuto a salvare l'umanità e la sta salvando. Gesù significa: "Jahvé salva" (cf. Mt 1,21).
Ci salva perché lui è l'Amore Misericordioso di Dio che vince i nostri peccati: l'orgoglio e la prepotenza, l'egoismo e l'ingiustizia, la violenza a catena e il piacere sfrenato, la cupidigia e la disperazione…
Il Natale ci dice in modo commovente quanto Dio Padre ami il mondo: fino al punto di mandare a noi il suo Figlio e il suo Spirito. La gloria di Dio è la grande rivelazione dell'Amore Misericordioso, è l'onnipotenza divina che si cala nel bel mezzo dell'intricatissima vicenda umana con la dolcezza inerme di un povero bambino deposto in una mangiatoia. Lui ci salverà, Lui è la Pace.
Quel Bambino è già il falegname di Nazareth, Colui che viene a portare il Regno di Dio predicando la Buona Novella, guarendo l'uomo malato e peccatore, cacciando il demonio, morendo sulla croce e risorgendo da morte. Quel Bambino è il vero Re del mondo: l'unico che lo salva dalla distruzione, dal degrado e dall'inquinamento dovuto al peccato dell'uomo.
Di conseguenza la vita di Gesù diventa l'unica modalità di vita umana con pienezza di significato: rimanere nel suo Amore!. "A quanti l'hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio" (Gv 1,13).
La nostra vita proviene dall'Amore di Dio rivelato in Gesù di Nazareth e ha senso pieno se, lasciandoci permeare da quell'Amore, riflettiamo nelle nostre opere.

“L'assedio della Natività”

È il titolo di un libro di G. Bonavolontà (ed Ponte alle Grazie, 2003) che vi inviterei a leggere. Racconta la drammatica esperienza dell'occupazione della Basilica della Natività a Betlemme, incominciata il 2 Aprile 2002 e durata 39 giorni, fino al 10 maggio. Oltre un mese di vero e proprio assedio.
Ho potuto ascoltare la testimonianza di Padre Ibrahim Faltas, Padre Francescano che, assieme ai suoi confratelli, da diversi anni vive a Betlemme ed è il custode della Basilica.
Ecco qualche passaggio del suo racconto.
"Il 2 Aprile dell'anno scorso ci siamo trovati d'improvviso 240 palestinesi dentro la Basilica. Alcuni di loro erano armati. Alla vista dei carri armati israeliani hanno subito pensato di trovare rifugio nella chiesa. Gli israeliani hanno intimato ai frati di uscire, ma essi si rifiutarono pensando che era loro dovere proteggere questi rifugiati, oltre la chiesa. Allora hanno tagliato i viveri, la luce e l'acqua. Col passare dei giorni la vita diventava molto dura. Non si sa come, in una stanza continuava ad arrivare l'acqua e la corrente elettrica.
Ma intanto tutti i tentativi di trovare un accordo pacifico fallivano. Attraverso le finestre venivano lanciati proiettili che sfioravano gli occupanti.
Quando ormai prevaleva il nervosismo e si stava decidendo una reazione violenta che avrebbe comportato o un massacro o la prigionia, arriva del tutto inaspettata una telefonata del Papa: «Non abbiate paura! Io prego per voi e sono con voi 24 ore su 24: il Signore vi aiuterà!». Riprendemmo coraggio e finalmente si trovò poco dopo la soluzione pacifica: tutti salvi e tutti liberi!"

Questa commovente testimonianza ci sostiene nel credere nella possibilità della pace, senza cedere alla logica della violenza e dello scontro. Certo, occorre pagare di persona, come Gesù, che ha vissuto più di tutti le parole: "Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano" (Lc 6,27).

In una prigione dove erano stati torturati degli ebrei durante il nazismo, fu trovata questa scritta: “Credo nel sole, anche quando non splende; credo nell’amore, anche quando non lo sento; credo in Dio, anche quando tace”.

Il nuovo Vescovo Giovanni

L'8 Novembre è arrivata la notizia ufficiale che il S. Padre aveva nominato il successore del nostro Vescovo Decio Lucio Grandoni nella persona del Rev.mo P. Giovanni SCANAVINO, Provinciale degli Agostiniani Italiani.
Nello stesso giorno il neo-eletto scriveva una lettera a Mons. Grandoni e alla Chiesa di Orvieto - Todi. Ecco qualche passaggio:
"Se io sono rimasto stupito e perplesso per una novità così grande, posso immaginare quanto lo siate rimasti tutti voi. Chi è costui?, vi sarete chiesti… Il Papa ha scelto questo povero frate per il bene della Vostra Chiesa.
Mi ha detto il Papa: "C'è un giardino di paradiso in Umbria che affonda le sue radici in una fede che viene da lontano e oggi ha bisogno di ritrovare nuovo splendore". A questo punto ho detto: "Eccomi, Santità. Grazie per il giardino".
Che Gesù Eucaristia ci aiuti a costruire una Chiesa unita e feconda; il suo Amore Misericordioso ci raccolga nella gioia del suo abbraccio paterno”.

Un nuovo Vescovo è un altro dono del Signore alla sua Chiesa. Il Santuario lo accoglie con gioia e gratitudine. Abbiamo pregato perché il Signore scegliesse la persona che, nella Sua sapienza, potesse guidare la Chiesa Particolare di Orvieto - Todi sulle vie della santità. Siamo contenti della scelta fatta, anche perché abbiamo ascoltato sul suo conto apprezzamenti molto positivi da parte di tutti. Siamo pronti ad obbedirgli e ad offrire la nostra sincera collaborazione.
A mons. Grandoni esprimiamo ancora una volta la nostra gratitudine, augurando di poter continuare a servire questa Chiesa per la quale ha profuso generosamente le sue notevoli risorse.
Il neoeletto vescovo Giovanni sarà consacrato il 27 Dicembre prossimo, festa di S. Giovanni Evangelista alle ore 16.00 nella Cattedrale di Orvieto. Vi invitiamo a ricordarlo nelle vostre preghiere. Il 6 gennaio celebrerà nella Con cattedrale di Todi e il 18 nel nostro Santuario.

Il mese di novembre

I pellegrini, nonostante il freddo e la pioggia (davvero benedetta!), hanno continuato a venire, specie nei fine-settimana 8-9 (una trentina di gruppi), nei giorni 15-16, 22-23, 29-30.
Segnalo in particolare quelli di Empoli (150), Vigevano, Irpinia, Treviso, Campobasso, Novara, Fiesole ecc. Non mancano presenze di persone provenienti da altre nazioni del mondo.
Sabato 15 Novembre quasi mille pellegrini hanno partecipato alla Liturgia Penitenziale, alla celebrazione Eucaristica e a quella delle Acque. È stata una giornata di preghiera e di grazia.

Domenica 16 l'Unitalsi di Todi ha richiamato molti malati e personale del volontariato che li assiste.

Domenica 23 l'Arma dei Carabinieri ha voluto una celebrazione al Santuario per ricordare la loro patrona, Maria "Virgo Fidelis". Quest'anno, dopo l'uccisione dei nostri soldati di pace in Iraq, la ricorrenza ha assunto un particolare rilievo. Sono intervenuti il Consigliere di Stato, Generale Siracusa, il Comandante della Compagnia di Todi, Capitano Petronio, le autorità militari e civili. Tutto è stato organizzato dal vice brigadiere Nando Fettuccia.
Abbiamo detto il nostro grazie e il nostro incoraggiamento a questi fratelli che si espongono a volte anche a grandi rischi per assicurarci l'ordine e la sicurezza.

Non mancano i gruppi che vengono al Santuario per esperienze mirate: gruppi di famiglie che vogliono pregare e riflettere sui problemi della coppia, gruppi parrocchiali che con il loro parroco si propongono incontri di formazione pastorale, gruppi di giovani che vogliono approfondire il loro cammino spirituale con impegni nel sociale.
Infine ci sono i singoli pellegrini che arrivano "alla spicciolata", a volte con tante e pesanti sofferenze. Spesso trovano il conforto desiderato e sembrano ripartire contenti. Soddisfazione per loro, ma anche per noi.
Qualche giorno fa un confratello con le lacrime agli occhi mi raccontava delle autentiche conversioni avvenute nel Santuario. Purtroppo non possiamo riferire nessun particolare, trattandosi di cose molto private.
Possiamo però, anzi dobbiamo dire che questo luogo è proprio benedetto dal Signore.
Coglieva nel segno un pellegrino quando con molta convinzione mi assicurava qualche giorno fa: “Sono ritornato assieme a mia moglie perché ne avevamo bisogno. Qui ci trovo l’aiuto spirituale che mi sostiene nel cammino cristiano. Forse non vi rendete conto neanche voi della ricchezza del carisma dell’Amore Misericordioso!”.

Esercizi Spirituali per Sacerdoti

Dal 10 al 14 novembre S. Ecc. Mons. Giuseppe Agostino, arc. di Cosenza-Bisignano, ha guidato un corso di esercizi spirituali per Sacerdoti. E’ stato il terzo e l’ultimo di quest’anno. La partecipazione davvero notevole: circa 90 sacerdoti. Il tema: “Siate misericordiosi com’è misericordioso il Padre vostro” (Lc 6,36).
Tutti hanno apprezzato le meditazioni di Mons. Agostino, un Pastore competente, ricco di esperienza, di cordialità, di attenzione ai sacerdoti. Ha partecipato anche Mons. Elio Sgreccia, il quale ci ha offerto un’interessante lezione sugli organismi geneticamente modificati.
Chiediamo di pregare per i sacerdoti perché non mancano le difficoltà nella loro vita e nel loro ministero.

SDFAM

Dal 17 al 21 novembre ha avuto luogo l’incontro formativo con i nostri sacerdoti diocesani Figli dell’Amore Misericordioso.
Si sono succedute relazioni e testimonianze davvero interessanti. Il 19 don Angelo Caputo della Diocesi di Brindisi ha fatto la sua prima Professione nelle mani del suo Vescovo che presiedeva la Liturgia. E’ stata anche questa una grazia del Signore condivisa da tutti noi e da tanti parenti ed amici del nuovo confratello.
Il 20 sono andati in pellegrinaggio a Loreto e quindi a Fermo. E poi hanno fatto delle proposte per celebrare degnamente il prossimo anno il 50° della fondazione di questi sacerdoti FAM.

CISM

Nell’ultima settimana di novembre la Conferenza Italiana Superiori Maggiori ha organizzato a Collevalenza il Convegno per i formatori, dal titolo: “Nel solco del territorio per il mondo”. Diversi relatori hanno offerto degli interessanti approfondimenti che poi sono stati verificati nei numerosi laboratori.
La vita consacrata continua il suo cammino di testimonianza e di servizio, confrontandosi con le sfide interne ed esterne. I circa 150 partecipanti hanno pregato e riflettuto, hanno vissuto un’altra esperienza di fraternità, qui nella nostra Casa del Pellegrino. I nuovi hanno chiesto di conoscere il carisma dell’Amore Misericordioso e P. Aurelio Pérez lo ha presentato in una apprezzata conversazione.

Episodi del mese

Una ragazza di 20 anni, infermiera in un ospedale, mi racconta che era stata ricoverata una donna sessantenne, malata di altzeimer. I parenti si dileguarono e questa poveretta è restata sola.
Dissero: “Tanto non capisce!”
La ragazza si è sentita coinvolta al punto da assisterla meglio che poteva. “Un giorno – mi disse – mentre le davo da mangiare, una lacrima le uscì da un occhio. Gliela asciugai con delicatezza, con la netta percezione che questa donna in qualche modo capiva. Provai molta gioia!”
Mi vennero in mente le parole del profeta Isaia: “Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto” (Is 25,8). Asciugare una lacrima con amore, è un’opera di carità divina!
Mi venne anche in mente che Madre Speranza chiedeva di diventare “un fazzoletto che asciuga le lacrime di quelli che piangono”.

Molte sono le persone che vengono a chiedere la carità di una preghiera: perché devono subire delicati interventi chirurgici, perché il figlio si droga, perché marito e moglie stanno per divorziare, perché le famiglie si trovano improvvisamente davanti a problemi più grandi di loro… Per quanto possiamo cerchiamo di confortare, benedire, assicurare la nostra preghiera all’Amore Misericordioso. Vogliamo raccomandare anche a voi queste persone perché possano trovare le grazie desiderate o quanto meno trovino la forza di continuare a portare la croce, senza disperare, anzi scoprendo la beatitudine pronunciata da Gesù su quelli che soffrono e piangono (cf Lc 6,21).

Vita di famiglia

L’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, cinque nostre sorelle faranno la loro prima professione come nuove Ancelle dell’Amore Misericordioso. Sono: Deepthi, Ruby, Seema, Suya, Lidia.
Il 18 dicembre, festa della Madonna della Speranza e quindi onomastico della nostra Madre, tre Ancelle rumene faranno la loro professione perpetua a Barticesti (Romania). Sono Sr. Angela, Sr. Cecilia, Sr. Ana.
Molti di voi le conoscete.
Porgiamo loro i nostri auguri perché la Famiglia dell’Amore Misericordioso cresca e si espanda nel mondo con lo spirito della Madre.

Defunti

Il 7 novembre è tornata al Padre la nostra consorella Sr. Beatrice Santi. Aveva 77 anni. Tutti abbiamo sottolineato la sua grande gioia nel fare tanti umili e importanti servizi, soprattutto come cuoca. Con molta fantasia ha cercato di mettercela tutta per offrirci cibo ben preparato. Con evangelica disponibilità ha detto di sì ogni volta che le era chiesto di cambiare comunità. Pregava e cantava con tanto fervore. Ha portato la sofferenza e la malattia con amore, abbandonandosi alla volontà del Signore, morendo col sorriso.
Grazie, sorella! Il Signore ti ricompensi e la Madre ti accolga assieme ai confratelli e alle consorelle che hanno speso la vita solo per amore. come hai fatto tu.

In questo mese è deceduta anche una sorella di Sr. Agata, la nostra benemerita dispensiera che non ha potuto recarsi in Spagna per confortarla prima di morire, e neanche per partecipare al funerale.
Sono morte inoltre una zia di Madre Laura e di Sr. Silvana; la sorella e il cognato di due nostre consorelle che vivono in Spagna: Sr. Sofia e M. Teresa de J. Angoitia. Raccomandiamo i defunti alla misericordia del Signore e chiediamo il conforto per chi è rimasto nel dolore.

 

L’Augurio

Termino con l’Augurio di un Santo Natale e di un nuovo Anno di Grazia. Maria Mediatrice che in questo mese celebriamo come Immacolata, come Donna della Speranza e soprattutto come Madre di Dio, conceda a noi e al mondo intero la grazia di aprire il cuore a Gesù che vuole ancora rinascere dentro di noi. Gloria a Dio e Pace agli uomini tutti!

Foto di gruppo
da Campobasso da Montegiorgio da Servigliano da Vigevano
da Amalfi da Roma da Parma da Amalfi
da Udine da Ponzano di Fermo e Torchiano da Bolzano

 

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ultimo aggionamento 02 gennaio, 2004