DAGLI SCRITTI DI MADRE SPERANZA
 

 

"Io vi dico, figli, miei, che non vi dovete turbare"

 

 

Crocifisso

Io vi dico, figlie mie, che non vi dovete turbare neanche quando vi accusassero di una cosa che non avete fatto e che neanche avete immaginato. Anche se un giorno una superiora, o una maestra del noviziato o chiunque vi dovesse rimproverare per una cosa che non avete fatto, in quel momento elevate il cuore e il pensiero al Signore per dirgli: “Signore, aiutami perché mi trovo in un momento difficile”. Il Signore verrà in vostro aiuto e la vostra anima resterà tranquilla, in pace, senza nessun turbamento perché sentirete il Signore dalla parte vostra e preoccupato di difendere l’anima che in Lui confida e a Lui si è consacrata. (El pan 21, Exh 1143-1153 del 15.9.1967)

Questo per me è una preoccupazione perché io ho sempre sognato di poter radunare su questa collina anime consacrate al Signore, capaci di vivere come colombe e in spirito di espiazione per tutte le anime; anime che potrebbero essere provate, che saprebbero accettare anche di essere accusate di una cosa che non hanno fatto perché per loro sarebbe stata una occasione di poter offrire qualche cosa al Signore in sconto dei propri peccati. (El pan 21, Exh 1143-1153 del 15.9.1967)

Io vedevo questa casa, sperduta in mezzo alla campagna, come il parafulmine di tante famiglie e di tutte le persone che sarebbero venute qui al Santuario... Io vi vedevo così, figlie parafulmine delle famiglie e di tutte le persone che qui sarebbero venute; vi vedevo sempre disposte a riparare davanti all’Amore e alla Misericordia del Signore, in modo che tutti quelli che arrivano qui tristi o sconsolati non se ne dovessero andare senza aver fatto esperienza del conforto del Signore... Io vengo a dirvi, figlie mie, che con il vostro lavoro e con la vostra vita siate sul serio parafulmini della giustizia di Dio. (El pan 21, Exh 1143-1153 del 15.9.1967)

Se una quando si alza dice: “Signore fa che il mio lavoro sia in riparazione dei peccati di tutte le persone che vengono qui al Santuario”; se un’altra mentre si custodisce dice: “Fa, Signore, che la mia vita e le mie sofferenze siano a beneficio della mia famiglia, o in riparazione per le persone che Ti offendono, o per quelli che non Ti conoscono, o per la Tua gloria, ecc.” In questo modo, figlie mie, se ognuna al mattino facesse un simile proposito... il Signore sarebbe tanto contento!... Figlie mie, lo farete?...” (El pan 21, Exh 1143-1153 del 15.9.1967)

Un buon cristiano, scrive Madre Speranza, deve offrire allegria a tutti; per me è una sofferenza vedere un cristiano che ha perso la allegria del cuore. State attenti: la tristezza è sorella del dubbio e dell’ira, è un pericolo costante. Chi vive contento cerca sempre il bene, pensa bene degli altri, non cede allo scoraggiamento. (Elpan 2,109)

La tristezza non dà più valore alle cose che facciamo, ma, anzi, lo diminuisce. Gesù ama molto di più chi lo serve con allegria. La allegria diventa una delle componenti più importanti nella vita di ogni persona; sono molto frequenti i casi di persone che progrediscono a fatica o che non perseverano solo perché non vivono con allegria. Cosa si può chiedere a una persona triste, melanconica, spaventata? (El pan 2,107)

Se fossimo condannati a vivere tristi e melanconici per le mancanze che ogni giorno commettiamo, chi avrebbe pace e riposo? Invece l’unica cosa che dobbiamo fare, anche quando avessimo commesso brutti errori, è quella rivolgerci con confidenza a Gesù, pentirci ma non lasciarci prendere dalla sfiducia, recuperare la allegria perduta perché non deve vivere triste chi crede in Gesù. (El pan... 5,291)

Io lo so che a volte potrete provare momenti di sfiducia e di sconforto, ma sappiate vincerli poggiando tutta la vostra fiducia in Gesù. Senza l’aiuto di Gesù mai usciremo dal fango delle debolezze umane; unendosi a Gesù con la orazione sentirete forza, soavità e aiuto. (El pan... 2,20)

È più che evidente che ognuno di noi si ritrova appesantito da tante debolezze. Ma non possiamo trascurare di avere alte aspirazioni, con amore e confidenza in Gesù, carichi di colpe o no, fervorosi o tiepidi, animati o scoraggiati. È certo che, ogni volta che ricorriamo a Gesù con umiltà e con amore, ci ritroveremo migliori e più buoni. (El pan... 2,101)

Ho parlato qualche tempo fa con una persona di poca virtù, ma convinta della bontà e dell’amore di Dio. Aveva avuto la disgrazia di fare peccati gravi; si era rivolta con fiducia a Gesù, pentita e contrita con sincerità; era restata molto umiliata davanti alla gente; ha chiesto a Gesù che la accogliesse come accolse il figlio prodigo; dopo aver confessato i suoi peccati, si è sentita incoraggiata verso la generosità e ha intrapreso una vita esemplare; è morta in concetto di santità. (El pan... 5,63) Se avesse ceduto alla tentazione di sfiducia e avesse creduto di non poter ricominciare una vita nuova, solo Gesù potrebbe dire come sarebbe finita, ma per fortuna essa ha avuto confidenza in quel Padre che è sempre disposto al perdono. (El pan 5,64)

Io devo impegnarmi a fare qualche cosa perché tutti arrivino a capire che Gesù è verso tutti un Padre buono, che ci ama con amore infinito, che non fa distinzioni. Anche l’uomo più perverso, il più miserabile, il più emarginato, Dio lo ama con tenerezza immensa, è per lui un padre e una tenera madre. (El pan... 2,67)

Che cosa dobbiamo fare per incontrarci con Dio? - si chiede Madre Speranza.
Per incontrarci con Dio non è necessario che ci affatichiamo molto, andando di qua e di là: Egli si trova molto vicino a noi ed anche dentro di noi. Si trova molto vicino a noi, perché è presente in tutte le creature che ci circondano; si trova dentro di noi perché la nostra persona può diventare un Tabernacolo vivente, se invitiamo il Signore a rimanere con noi, con la certezza che Egli vi resterà e prenderà dimora nel nostro povero e misero cuore. (El pan... 15,163-164)
La persona che ama il Signore è felice e gode continuamente della sua presenza. Ha compreso che per trattare con Lui non c’è bisogno di muovere neppure un passo, poiché il Signore dimora e vive dentro di noi. (El pan... 5,19)

 

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ultimo aggionamento 08 marzo, 2004