DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA
 
P. Domenico Cancian fam

 

Voce del Santuario

Gennaio 2004

 

 

 

 

 

 

 

Santuario di Collevalenza

 

Prudente e semplice

Gesù nell’inviare i suoi discepoli in missione a continuare la sua opera, li vede "come pecore in mezzo ai lupi" e raccomanda loro di essere "prudenti come i serpenti e semplici come le colombe" (Mt 10,16).
È una Parola di Gesù che vedo ben testimoniata dalla Madre Speranza: i suoi occhi esprimevano chiaramente intelligente vivacità, amore appassionato, trasparente e innocente semplicità.
Nel ricordarla con immensa gratitudine, dopo 21 anni dalla sua partenza da questo nostro mondo, mi piace richiamare quel suo caratteristico sguardo che lasciava intravedere il suo cuore e la portava all’azione intraprendente e instancabile.
La nostra Famiglia dell’Amore Misericordioso sta riflettendo e meditando sulle virtù cardinali testimoniate dalla Madre. Ce le ha raccomandate nel suo testamento come virtù che "rappresentano la passione e morte di Gesù". Per lei le virtù della maturità umana sono al centro del mistero pasquale. Come dire che non è possibile la vita cristiana senza le virtù umane, in primo luogo senza la virtù della prudenza. Che non significa furbizia negli affari e interessi propri, ma dedizione totale al bene.
Scrive il vescovo Baldovino di Canterbury: "La nostra vita e ogni nostra azione saranno luminose solo se l’occhio sarà semplice, ossia se c’è retto sentire e buona intenzione, senza doppiezza. Tutto si deve fare come sta in Dio e sotto lo sguardo di Dio" (cf Liturgia delle Ore, vol. 3, p. 289).

Per la prossima quaresima

Il prossimo 25 febbraio è mercoledì delle ceneri. Guardando la testimonianza della Madre colgo tre suggerimenti, validi anche per vivere bene questo "tempo forte" che ci prepara alla Pasqua.

1. "Jesus mio".
La Madre con molta passione e molta frequenza chiamava Gesù semplicemente "Jesus mio".Voleva dire in breve ciò che un innamorato esprime con "Amore mio". Voleva esprimere la sua relazione sponsale con Gesù: "Tu, Gesù sei tutto per me e io sono tutta per te; mi hai sedotto e io mi sono lasciata sedurre (cf il profeta Geremia); Tu mi basti".
Certamente è stato Gesù a cercare lei e a manifestarsi come Amore Misericordioso, ma anche lei Gli è andata dietro con passione. Tanto che potrebbero essere messe in bocca alla Madre le parole dell’antifona al "Benedetto" delle Lodi in memoria di Sant’Agnese: "Ti ho tanto cercato, e ora contemplo il tuo volto; tanto sperato, e ora sei mio; in terra ti ho amato senza misura, ora sono tua per sempre" (Liturgia delle Ore, vol. 3, p, 1229).
Il fondamento della santità cristiana è qui: Gesù, col suo Amore, ci attira e ci affascina, ci trascina a seguirlo nell’obbedienza totale al Padre e nel dono – servizio ai fratelli. Solo per Amore.
Come nell’esperienza mistica che lei stessa riferisce nel suo Diario, in data 31 gennaio 1954 (Collevalenza).
"Questa notte mi sono recata per un po’ in cappella per vedere se vicino al tabernacolo potevo conversare con più facilità con l’Amato dell’anima mia, ma vedendo che non riuscivo a dirgli niente per questa sospensione della mia mente che solo mi permette di contemplare il Buon Gesù con uno sguardo fisso senza vederlo, senza sentirlo e senza potergli parlare, né trattare con lui alcuna cosa, mi sono decisa a fare la via crucis e con grande sforzo sono riuscita ad arrivare alla seconda caduta del Buon Gesù e lì mi sentivo come fuori di me e senza potermi mantenere per terra; allora mi sono inginocchiata e, senza sapere come, alle quattro e mezzo mi sono ritrovata abbracciata al tabernacolo, o meglio a Lui che maestosamente mi si è presentato facendomi vedere come sta nel tabernacolo, notte e giorno, mostrando al Padre le piaghe aperte per amore degli uomini e intercedendo continuamente per loro dall’eterno Padre perdono e misericordia per tutta l’umanità. Immagini cosa è successo: quasi sospesa in aria, lui ed io abbracciati insieme; mi ha fatto bere come un liquore che usciva dal suo costato lasciandomi quasi ubriaca.
Mi sono trovata di nuovo per terra,col cuore che saltava di gioia e l’ anima che si sentiva ardere nel fuoco dell’amore di Dio. Come ho potuto, alle cinque sono tornata in camera senza terminare la via crucis".
Credo che ogni cristiano è chiamato ad approfondire sempre più questa relazione mistica con Gesù, nella maniera suggerita dallo Spirito. La più importante conversione è quella di immergerci sempre più nell’abisso dell’Amore Misericordioso di Gesù. E’ Lui la nostra santità. Lui ci ama di amore folle!
Lo psichiatra Vittorino Andreoli, che si definisce non cristiano, nel riportare alcune estasi di S. Gemma Galgani (in parte simili delle Madre Speranza), scrive così: "Confesso di essere meravigliato che sia dominata nella Chiesa la tendenza a dare poco spazio a queste espressioni straordinarie di amore che i santi esprimono nei confronti di Gesù… Io le trovo una testimonianza di come una ragazza possa manifestare il proprio amore, l’unica via per poterlo esprimere pienamente… Io lo confesso, reciterei queste espressioni di amore in chiesa come parte importante della liturgia del legame tra fedele e Dio" (La follia del mondo, Genova 2003, p. 213s.).

2. Rinnega te stesso, prendi la tua croce ogni giorno con amore.
Gesù è stato molto esplicito nel predire, a chi vuol seguirlo, il massimo impegno, la fatica, addirittura l’ingiusta persecuzione.
La quaresima vuole ricordarci che l’esperienza mistica è strettamente collegata all’esperienza ascetica, cioè alla concentrazione di tutte le nostre forze per seguire Gesù e il suo Vangelo, ad ogni costo, pronti a rinunciare a tutti e a tutto per Lui. Con un impegno non minore di quello dell’avaro nel cercare di accumulare il denaro, o dell’atleta nel vincere il premio.
Occorre che rimeditiamo ogni giorno con attenzione il Vangelo e la Bibbia, dove troviamo scritto:
"Beati i poveri, gli affitti, i miti, i misericordiosi, i puri, i perseguitati…" (Mt 5,3-10).
"Se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo… Se la tua mano ti è occasione di scandalo, tagliala" (Mt 5,29-30).
"Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa" (Mt 7,13).
"Chi ama il padre, la madre, i figli più di me, chi non porta la propria croce, chi non è pronto a rinunciare a tutti i suoi beni, non può essere mio discepolo" (cf Mt 14,25-35).
Se non meditiamo attentamente il Vangelo, c’è pericolo reale che arriviamo a non distinguere più il bene dal male, dato che nella cultura attuale diversi comandamenti di Dio, sono completamente disattesi, se non irrisi. Basti il riferimento al "grande fratello", davvero indegno dell’uomo.
La Madre Speranza si era proposta di non negare nulla a Gesù, di fargli piacere in tutto. Per questo non solo ha accettato un’infinità di sofferenze, ma le ha anche cercate con lo scopo di dilatare il suo cuore nell’amore.
Abbracciamo meglio la nostra croce, anche quando ci fa molto soffrire o non riusciamo a capire il perché.
Possiamo proporci di eliminare o almeno controllare di più i nostri vizi e cattive abitudini: curiosità, golosità, superbia, ira, lussuria, invidia, avarizia, pigrizia… impegno a parlare poco e bene.
La Madre Speranza rivolge ai suoi figli la seguente esortazione: "Certamente Gesù dà gioia, serenità, libertà, ma nel medesimo tempo è infinitamente serio. E noi dobbiamo essere lieti e fiduciosi, ma anche molto riflessivi, seri e prudenti. La prudenza ci fa considerare la vita con serietà. Dobbiamo anche evitare con la massima attenzione la frenesia, la leggerezza, la dissipazione" (El Pan 2).

3. "Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro" (Lc 6,36).
La comunione con Gesù e il nostro impegno a eliminare il male, sono finalizzati a sviluppare la nostra capacità di amare, servire, perdonare, aiutare il prossimo, specialmente i più poveri. Alla sera della vita saremo giudicati sulla carità. Chi ha imparato ad amare può accedere nel Regno dell’Amore, se no no.
La Madre Speranza ha aperto il suo cuore a tutti: bambini e anziani, sacerdoti e famiglie, gente povera e tribolata, disperati e lontani da Dio, malati… Ogni genere di sofferenza ha preso su di sé. Ha pregato dicendo: "Signore, sono pronta a pagare io!"
Avremo fatto una buona quaresima nella misura in cui saremo cresciuti, sotto l’azione dello Spirito, nella capacità di amare alla maniera di Gesù.

Il mese di gennaio

I pellegrini sono decisamente diminuiti, soprattutto a motivo del freddo. Il Santuario, durante i giorni feriali era silenzioso. Noi abbiamo potuto recuperare tempi e spazi di meditazione, di riflessione ed anche di riposo che normalmente durante gli altri mesi dell’anno facciamo fatica a trovare. Anche noi abbiamo bisogno di formazione spirituale, pastorale, culturale, sia per sviluppare la nostra vocazione, sia per poter aiutare meglio le persone che il Signore ci fa incontrare.
I primi di gennaio la Casa del Pellegrino era abbastanza piena; il giorno dell’Epifania molti hanno partecipato alla Liturgia, specialmente alle Messe del pomeriggio. Era presente anche un pellegrinaggio proveniente da Latina: circa 200 persone.
Altri gruppi sono arrivati nei fine settimana: tra questi uno di Prato di circa 100 persone. Altri ancora da Caserta, Macerata, Ancona, Milano, Bergamo…

Domenica 18 gennaio

Alle ore 11 il nuovo Vescovo, S. Ecc. Mons. Giovanni Scanavino, ha celebrato per la prima volta nella nostra Basilica, gremita di pellegrini.
Dopo il saluto del nostro P. Generale, il vescovo all’omelia (che potete leggere in questo numero della rivista), ci ha rivolto delle parole molto incoraggianti.
Ha detto che considera il Santuario "gemma della Chiesa di Orvieto-Todi".
Questo santuario - ha proseguito – lo voglio sentire completamente mio… il regalo più bello che il Signore attraverso il S. Padre mi ha fatto… La nostra chiesa respirerà proprio per la potenza di questo Amore Misericordioso".
Ha motivato queste affermazioni sostenendo che l’Amore Misericordioso prevale sulla nostra miseria: la sua misericordia è infinitamente più grande. "Madre Speranza ha intuito, ha capito e ha detto: voglio lasciare un luogo dove la miseria si incontra con la Misericordia… Signore, io ti ringrazio e ti chiedo: aiutaci a valorizzare questo luogo di salvezza; aiutaci, quando veniamo qui, a ritornare con il cuore pieno di speranza, che non è solo una virtù, ma anche una nostra sorella che ci ha insegnato come stare con Te".
Queste parole autorevoli del nostro Vescovo sono una nuova conferma ecclesiale del disegno divino che questo santuario incarna. Vengono in mente le parole della Madre Speranza che assicurava: "Questo è il Suo Santuario!
L’ha voluto Lui, non l’ho inventato io. Signore compi il tuo disegno e le tue promesse!"
E poi pregava: "Fa’, Gesù mio, che vengano a questo tuo Santuario le persone del mondo intero, non solo col desiderio di curare i corpi dalle malattie più strane e dolorose, ma anche di curare le anime dalla lebbra del peccato mortale ed abituale.
Aiuta, consola e conforta, Gesù, tutti i bisognosi e fa’ che tutti vedano in Te non un Giudice severo, ma un Padre pieno di amore e di misericordia che non tiene in conto le miserie dei propri figli, ma le dimentica e le perdona"
(Preghiera per il Santuario: El Pan 22).

Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani

Dal 18 al 25 gennaio anche il nostro Santuario si è unito al coro di preghiera che si è elevato da tutti coloro che credono in Gesù e nel suo Vangelo.
Insieme abbiamo chiesto quello che Gesù stesso aveva invocato dal Padre prima di lasciarci: "Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato" (Gv 17,21). Il nostro Dio, uno e trino, è comunione perfetta di amore nella diversità delle tre Persone divine: l’una nell’altra e per l’altra.
Gesù chiede che pure noi siamo una cosa sola nella Trinità: così il mondo ha davanti agli occhi il segno più chiaro della presenza di Dio. "Dov’è carità, lì c’è Dio!"
Le divisioni tra cristiani (nelle famiglie e comunità cristiane, nei vari gruppi, movimenti e confessioni) sono davvero uno scandalo, sono controtestimonianze. Gli atei e gli indifferenti possono dire: "Se i cristiani sono così divisi e litigiosi come noi, che differenza c’è? Dio non esiste, perché non esiste l’amore, il perdono, la riconciliazione".
E’ chiaro che l’Unità è un dono da chiedere e il nostro massimo impegno. Non possiamo chiedere l’unità dei cristiani, se noi stessi non ci impegniamo a fare unità dentro di noi e tra di noi, nelle nostre famiglie e comunità
Scrive Sant’Ignazio di Antiochia: "Nell’accordo dei vostri sentimenti e nella perfetta armonia del vostro amore fraterno, s’innalzerà un concerto di lodi a Gesù Cristo. Ciascuno di voi si studi di far coro. Nell’armonia della concordia e all’unisono con il tono di Dio per mezzo di Gesù Cristo, ad una voce inneggiante al Padre, ed egli vi ascolterà. Rimanete in un’unità irreprensibile, per essere sempre più partecipi di Dio" (Liturgia delle Ore, vol 3, p. 64).
Quest’anno il tema era: "Io vi lascio la mia pace" (Gv 14,23-31). La pace del Signore, di cui abbiamo urgente bisogno, non può esserci che nell’unità e nella comunione tra di noi.
Al Santuario abbiamo meditato le proposte bibliche, giovedì 22 abbiamo concelebrato e poi pregato davanti al SS.mo Sacramento, domenica 25 abbiamo avuto una celebrazione ecumenica presieduta da P. Aurelio Perez e dal sacerdote ortodosso rumeno P. Vasile Andreica. E’ stato un momento che ha coinvolto tutti i partecipanti in una preghiera molto sentita. Ci siamo proposti di incontrarci più spesso per chiedere il dono dell’unità, anche perché vanno crescendo le presenze di persone appartenenti a varie confessioni cristiane.

Esercizi Spirituali

Le nostre consorelle stanno approfittando di questo periodo, in cui la Casa del Pellegrino è chiusa, per fare gli Esercizi Spirituali. Ben tre corsi si stanno svolgendo: dal 10 al 20 gennaio a Campobasso (la guida è stata P. Enzo Ignazi fam.), dal 26 gennaio al 5 febbraio a Collevalenza (guidati da P. Giacomo Martina, s.j.), dal 10 al 19 febbraio (guidati dal P. F. Rossi De Gasperis s.j.). P. Aurelio ha condotto le prime due giornate sul tema dell’Eucaristia.
Sono occasioni di grazia per ricaricarci spiritualmente.

Giornata della Vita Consacrata

Il 2 febbraio è la giornata della vita consacrata. In molte diocesi il Vescovo convoca i religiosi, le religiose e tutta la chiesa particolare per pregare e riflettete sull’importanza di questo dono e di questa presenza.
Gesù è il "religioso" per eccellenza perché si è offerto completamente al Padre obbedendo fino alla morte di croce e ha amato con amore casto e povero gli uomini fino a farsi loro cibo.
Maria Vergine l’ha seguito da vicino.
Quelli che sono chiamati alla vita consacrata seguono in povertà, castità e obbedienza l’esempio di Gesù e di Maria.
Da molti anni la nostra Madre ha voluto che le sue figlie rinnovassero i loro voti proprio nella festa della "Presentazione del Signore", per invitare ad offrirci con Gesù nello Spirito al Padre. Allora la nostra offerta è gradita a Dio.

Vita della Famiglia dell’Amore Misericordioso

Padre Lucas e Madre Mediatrice, assieme ad altri confratelli e consorelle, si sono recati in Bolivia per l’inaugurazione di una nuova chiesa dedicata all’Amore Misericordioso, il 25 gennaio, a Cochabamba.
In quella circostanza la giovane Sara Betancourt ha fatto la sua prima professione religiosa.
Il 7 febbraio prossimo altre due giovani brasiliane, Maria e Taisi, professeranno come Ancelle dell’Amore Misericordioso.
Il giorno dopo, anniversario della morte della Madre, sarà aperta una nuova comunità nella Diocesi di Ourinhos (Brasile).
Il 1 febbraio Sr Seena e Sr Jalaja, a Roma, hanno rinnovato i loro voti per tre anni.
Chiediamo la vostra preghiera perché la nostra vita sia sempre più in linea con la nostra vocazione. Se viviamo bene la nostra vita religiosa, possiamo portare qualche aiuto alla Chiesa e al mondo.
Voglia il Signore far ardere i nostri cuori con il fuoco della carità che era nel cuore di Gesù e dei santi!
Giusto in questi giorni abbiamo ricordato il primo anniversario della morte di Ennio Fierro (25 gennaio) e Anna Maria Sancricca (1 febbraio).
Due persone che hanno vissuto quasi tutta la loro esistenza a Collevalenza, offrendo in modo diverso, una testimonianza luminosa di dedizione all’Amore Misericordioso e alla nostra Famiglia, svolgendo il loro servizio con grande generosità. Li ricordiamo con affetto e gratitudine, chiedendo alla loro intercessione nuove vocazioni

Capitolo FAM

Dal 10 al 17 febbraio avranno luogo qui a Collevalenza gli Esercizi Spirituali per i Figli dell’Amore Misericordioso che parteciperanno al Capitolo Generale, previsto per il 6 luglio prossimo. E’ un momento importante per il cammino della Congregazione e chiediamo la vostra preghiera perché sia lo Spirito della Madre a guidare le nostre riflessioni e le decisioni. Possa segnare una tappa significativa nel perseguire i desideri del Signore sulla nostra Famiglia da Lui voluta.

S.E. Mons. Alfredo Magarotto

Il 3 febbraio abbiamo accolto con molta gioia il Vescovo emerito di Vittorio Veneto: S. Ecc. Mons. Alfredo Magarotto. Da tempo aveva espresso il desiderio di venire a vivere con noi, come già S. Ecc. Mons Giovanni Bianchi.
Il nostro P. Generale lo ha accolto dicendo che la sua presenza è una grazia del Signore per la comunità e per il Santuario.
Lo ringraziamo fin d’ora per la sua preziosa disponibilità al servizio e per la testimonianza che renderà a noi e ai pellegrini nel Santuario.
Le auguriamo che si trovi a suo agio nella nostra comunità e nel continuare a svolgere qui il suo ministero apostolico.

Sacerdoti

Tra i pellegrini al Santuario, accogliamo con particolare attenzione i sacerdoti che vengono per pregare, per la confessione, per restare con noi qualche momento o qualche giorno.
È stato con noi qualche giorno il simpatico Don Alessandro di Prato, più volte pellegrino al nostro Santuario.
Ci ha fatto visita anche Don Angelo di Fossato di Vico, paese di origine dell’indimenticabile Don Terenzio.
Altri sacerdoti stanno organizzando, presso di noi, incontri e ritiri spirituali con i loro parrocchiani.
È per noi un vero piacere poter accogliere dei sacerdoti e condividere momenti di fraternità e amicizia.

Episodi del mese

Una dottoressa mi racconta che negli anni 60, quando lei era adolescente, la sorella gemella si ammalò di tumore ad una gamba. I genitori la portarono dalla Madre Speranza per chiedere aiuto e consiglio.
La Madre disse subito: "Purtroppo l’unica cosa da fare è amputare la gamba e poi la ragazza può vivere".
I genitori non ebbero il coraggio di sottoporla a questo intervento.
Andarono a Lourdes a chieder la guarigione.
Ci fu un miglioramento che faceva ben sperare, ma dopo poco tempo la metastasi si diffuse in modo irreparabile e morì.
La dottoressa concluse: "Pensi, padre, il mio dolore, quando studiando medicina, ebbi la certezza che se si fosse seguito il consiglio della Madre, mia sorella non sarebbe morta di quel male e sarebbe ancora qui con me!"
Mi ha fatto molta tenerezza una donna sui 50 anni non sposata, col volto segnato da una pesante tristezza.
Racconta di essere stata una bravissima impiegata di banca, con tanti amici, piena di vita e di interessi. Poi d’improvviso il crollo. Anni di depressione e cure inutili. Tanti tentativi di suicidio.
L’ascolto con attenzione e poi le dico le parole che mi sembravano più utili, assicurando la preghiera e la disponibilità per altri incontri. L’ho vista accennare un sorriso che mi ha fatto intravedere la speranza di una ripresa.
La raccomando alle vostre preghiere. Come vi raccomando una ragazza di 26 anni, che si da’ al cibo e al lavoro per tentare di fuggire dalla sua bruttissima situazione esistenziale.
Qualche giorno fa mi arriva la notizia della morte improvvisa di un ragazzo di 28 anni, appena laureato in ingegneria. Stava benissimo. Sabato 24 gennaio un aneurisma cerebrale e lo trovano morto.
Non era battezzato, ma si stava preparando per ricevere il battesimo e poi celebrare il matrimonio. Gli amici vengono a dirmi: "Francesco è stato portato al cimitero senza la Messa. Noi vogliamo chiederti se la puoi celebrare al Santuario".
Il sabato seguente, presenti i genitori, la fidanzata e gli amici di Francesco, abbiamo offerto la Messa per lui. Nella sua brevissima esistenza aveva superato tante difficoltà, aveva completato gli studi e stava approdando alla fede.
Mi hanno confidato gli amici: "Da quando frequentava le catechesi era più sereno".
Dalle loro testimonianze ho avuto l’impressione di un ragazzo buono che il Signore ha chiamato a sé nel fiore della vita, accettando la sua buona volontà.
Ma come consolare i genitori e la fidanzata?
Ricordiamoli nella preghiera.

Defunti

Il 22 gennaio è morto Don Dorino Celli, un sacerdote della diocesi di Rimini che da anni frequentava il Santuario e la nostra comunità.
Aveva anche il desiderio di diventare Figlio dell’Amore Misericordioso, ciò che non ha potuto realizzare per motivi non dipendenti da lui.
Aveva messo in grande evidenza nella sua chiesa parrocchiale le immagini del Crocifisso dell’Amore Misericordioso e di Maria Mediatrice.
Diverse volte ci aveva invitato e ci aveva offerto calorosa accoglienza.
Lo raccomandiamo con affetto e gratitudine al Signore.
Il 23 gennaio è morta una sorella di P. Mario Petrucci, a Castellino (CB).
Una donna ricca di fede, una persona che ha saputo svolgere con semplicità la sua missione, portando con coraggio la sofferenza. L’Amore Misericordioso l’abbia nel suo Regno, tra gli eletti. Al nostro confratello e ai suoi parenti le nostre condoglianze.

Foto di gruppo
da Bologna da Forlì da Jesi
Esercizi Spirituali delle nostre suore da Fabro

 

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ultimo aggionamento 08 marzo, 2004