DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA
 
P. Domenico Cancian fam

 

Voce del Santuario

Marzo 2004

 

 

 

 

 

 

 

Santuario di Collevalenza

 

"Sono proprio io" (Lc 24,39)

Gesù risorto appare agli apostoli e dice loro: “Pace a voi!”. Non li rimprovera per la loro infedeltà. Offre ancora una volta la gioia della sua Presenza, ormai glorificata, e la pace del perdono.
Gli apostoli restano stupiti e spaventati credendo di vedere un fantasma. Ma Gesù, ancora con pazienza, li rassicura: “Perché siete turbati e perché sorgono dubbi nei vostri cuori? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate: un fantasma non ha carne e ossa come vedere che io ho”. Dicendo questo mostra loro le mani e i piedi, e poi mangia una porzione di pesce arrostito (cf Lc 24,36-43).
Gesù con la sua misericordiosa pedagogia educa i suoi alla fede pasquale. Tre giorni prima si erano scandalizzati di lui: lo avevano abbandonato, rinnegato, tradito. Dimenticando il torto ricevuto, Gesù li fa uscire dallo smarrimento e dall’incredulità nel modo più semplice: guardate e toccate le mie mani e i piedi!
Quelle mani, che per 30 anni avevano fatto lavori pesanti, avevano benedetto e beneficato, Gesù le aveva volentieri distese sul legno della croce perché fossero trapassate dai chiodi e così rimanere costantemente aperte all’abbraccio del mondo intero.
Quei piedi, che avevano camminato per le vie della Palestina per portare il Vangelo dell’Amore Misericordioso ai poveri e ai malati, erano stati capaci di percorrere fino in fondo la via crucis. Gesù non era fuggito; anzi, “con passo così svelto che i suoi non riuscivano a tenergli dietro, si era diretto verso Gerusalemme, desideroso di darci la sua vita in obbedienza al Padre ed anche con l’intenzione di animare i paurosi discepoli” (Madre Speranza, La Passione, pp. 26s). E così aveva lasciato che i suoi piedi fossero crocifissi e il suo corpo fosse sospeso tra cielo e terra.
“Ecco il Salvatore del mondo, intimamente congiunto alla croce, per nostro amore, con vincoli indissolubili di mistiche nozze… Su un’altura dal vasto orizzonte, orientato a tutte le parti del mondo, accessibile a tutti, sta l’altare della croce dove si consuma il sacrificio cruento della Nuova Alleanza.
Mai fu tanto potente Gesù come sospeso sulla croce con le mani e i piedi immobilizzati. In quel momento ebbe inizio la sua regalità. Per questo egli rimane, per così dire, costantemente appeso alla croce e in tale posizione percorre tutto il mondo.
Ha il capo inclinato per baciare, il cuore aperto ad amare, le braccia tese per abbracciarci e tutto il corpo donato per redimerci”
(Madre Speranza, La Passione, pp. 88 s.).
La nostra immagine dell’Amore Misericordioso ripresenta questo Gesù crocifisso e risorto, inchiodato mani e piedi sul trono della croce, l’unico vero Re che ha vinto solamente col suo Amore il male, la morte, il peccato, l’inferno. Il segno di riconoscimento sono le ferite delle mani e dei piedi. “Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!” Scrive Don Tonino Bello: “Mani e piedi, con tanto di marchio! Ecco le coordinate essenziali per ricostruire la carta d’identità del Risorto.
Mani bucate. Richiamo a quella inesauribile carità verso i fratelli, che si fa donazione a fondo perduto.
Piedi forati. Appello esigente a quell’amore verso il Signore, che ci fa scorgere il senso ultimo delle cose attraverso le ferite della sua carne trasfigurata. Buona Pasqua!”

Pasqua 2004

Le ferite di Gesù continuiamo a vederle nei nostri fratelli straziati dalla violenza del terrorismo, dall’ingiustizia, dalla malattia, dalla fame, dalla disoccupazione, da ogni forma di sofferenza.
Anche quest’anno è necessaria la Pasqua per avvertire nei nostri cuori che l’Amore di Dio ha già prevalso sul male e l’ha sconfitto. Il Cristo Risorto illumina e riempie di gioia anche questo momento storico. Beati quelli che cantano l’Alleluia e il Magnificat, l’Exultet e il Te Deum come gratitudine per l’opera compiuta dal Signore: la redenzione e la salvezza.
Con questo spirito il Santuario ripropone ai pellegrini il senso profondo della Pasqua, la speranza invincibile dell’Amore Misericordioso sul male. È un messaggio accolto con molta gioia, quella gioia che si legge nel volto dei pellegrini che ripartono da Collevalenza. Segno evidente che hanno trovato ciò che cercavano.

Mese di marzo

Il mese di marzo, tutto inserito nel tempo quaresimale, è trascorso nella luce della Parola di Dio che ci sollecitava alla conversione. “Ecco il tempo favorevole, il tempo della misericordia!” Abbiamo perciò celebrato con più attenzione la liturgia penitenziale, la meditazione della Passione di Gesù secondo i quattro evangelisti e secondo il commento davvero stupendo della Madre Speranza dal titolo: “La Passione”. Abbiamo percorso più volte la Via Crucis.
La solennità di S. Giuseppe e quella dell’Annunciazione del Signore ci hanno offerto nuovi motivi per vivere ancora di più l’umiltà, l’obbedienza, il nostro sì totale al Signore.

Il flusso dei pellegrini è decisamente aumentato. Nei fine settimana abbiamo avuto la presenza di migliaia di persone provenienti da varie parti d’Italia e dall’estero.
Dobbiamo ricordare anzitutto i 450 guidati dall’infaticabile Don Gregorio del Santuario Madonna della Bozzola (Vigevano). Seguendo un itinerario ormai collaudato da diversi anni, hanno viaggiato la notte del 5 marzo, hanno vissuto una giornata d’intesa spiritualità, il sabato 6, partecipando alla Liturgia Penitenziale ed Eucaristica, alla Liturgia dell’Acqua e alla Via Crucis. La compostezza e la devozione con cui hanno pregato e meditato, mantenendo il silenzio, pur essendo in tanti, la collaborazione di tutti nei vari servizi, tutto questo ci ha edificato. Ormai tra il Santuario della Madonna della Bozzola e il nostro è nata un’intesa particolare che sicuramente continuerà.
In quello stesso sabato erano presenti quasi 200 persone dell’Apostolato della preghiera di Perugia e altri gruppi di Latina, Sulmona, Bologna, Nola, Milano.
Nei giorni 20-21 un’altra fiumana di persone, per lo più con l’intenzione di prepararsi alla Pasqua, hanno partecipato alla Liturgia Penitenziale ed Eucaristica. Inutile dire che quasi tutti si sono confessati e con tanto fervore.
Nell’ultimo fine settimana del mese abbiamo avuto ancora tanti pellegrini provenienti da Misano Adriatico, Montefiascone, Monopoli, Torino, Roma, ecc. Molti di questi vengono già da vari anni. Accompagnati dal parroco fanno qui un vero e proprio ritiro spirituale in preparazione alla Pasqua.
Non sono mancati gruppi dall’estero: dalla Svizzera, Germania e altre nazioni.
Benediciamo il Signore per queste presenze così attente e per lo spirito buono che li guida. Forse il momento più bello è ancora il sacramento della riconciliazione, dove non pochi ritrovano la pace del cuore dopo tanto tempo. E poi l’evangelizzazione dell’Amore Misericordioso così desiderata e così ben proposta dalla Liturgia del tempo quaresimale, specie in quest’anno in cui abbiamo rimeditato la parabola del Padre misericordioso e dell’adultera, soprattutto il Vangelo della Passione secondo Luca che evidenzia il Gesù che muore perdonando tutti gli uomini, portando in paradiso il ladro e abbandonando se stesso nelle braccia del Padre. Dinanzi a queste parole chi non si commuove e non sente la gioia e la speranza di una nuova vita?
Le Piscine, sempre affollate, sono un altro luogo dove si tocca con mano l’aiuto del Signore in situazioni a volte disperate. Non ho visto nessuno andar via deluso! Quante grazie il Signore sta elargendo!
Abbiamo bisogno della vostra preghiera perché possiamo essere strumenti meno indegni nel ricevere e donare la misericordia del Signore, nell’ascoltare e accogliere le persone, specialmente le più bisognose, nel saper vivere noi stessi nello spirito della Madre. E pregate anche perché possiamo crescere con nuove e sante vocazioni religiose e sacerdotali.

I capogruppo

Nei giorni 13-14 marzo ci siamo ritrovati con una quarantina di nostri collaboratori: quelli che noi chiamiamo “i capogruppo”, ossia gli organizzatori dei pellegrinaggi al Santuario dell’Amore Misericordioso.
Abbiamo vissuto insieme momenti di preghiera (liturgia penitenziale, eucaristica, dell’acqua, via crucis), momenti di conoscenza e amicizia, momenti di formazione spirituale e organizzativa.
È un appuntamento ormai consolidato, apprezzato e necessario per servire meglio i pellegrini, possibilmente in sintonia e con la collaborazione del Parroco.
Abbiamo meditato, tra l’altro, un documento dei Vescovi italiani, dal significativo titolo: “Venite, saliamo al monte del Signore”, nel quale tra l’altro è detto: “I Santuari si presentano come segni di una speciale benevolenza di Dio che, a partire dall’evento di fondazione, si prolunga nel tempo, come dimostrano le grazie concesse e le conversioni che si verificano” (n. 29).
Ci siamo impegnati ad offrire ad ogni capogruppo una sorta di guida spirituale, per aiutare a pregare e per offrire le necessarie informazioni.
Ancora ringraziamo questi nostri amici collaboratori, dei quali il Signore si serve anche per avvicinare all’Amore Misericordioso persone che si erano allontanate dalla fede o dalla pratica della fede.

I giovani

Abbiamo incontrato diversi gruppi di giovani provenienti da Città di Castello, Fermo, dalle città vicine al Santuario. Stiamo accompagnando alcuni giovani nel capire la loro vocazione.
Il Papa ci dà l’esempio nell’essere attenti a quelli che saranno i protagonisti del prossimo futuro.
La nostra esperienza ci dice che sono desiderosi, anche se a volte non lo manifestano chiaramente, di incontrare Gesù e il suo Vangelo. Dovremmo avere più fiducia in loro e più attenzione ai bambini che Gesù ha prediletto, indicandoli come modelli di vita evangelica.

Fidanzati

Tre o quattro gruppi di coppie di fidanzati, provenienti da Coreno Ausonio (FR) (col loro parroco), Da Marsciano e da altre città, hanno concluso al Santuario il corso di preparazione al matrimonio.
In questi incontri abbiamo visto la gioia di riscoprire la bellezza del sacramento del Matrimonio. Si leggeva nei loro occhi la voglia di realizzare una famiglia cristiana.
L’Amore Misericordioso lo conceda, anche per testimoniare in mezzo ad un mondo superficiale e orientato in ben altre direzioni, che non c’è vera felicità se non nel progetto di Dio.

Missioni

Padre Claudio e tre nostre suore sono state per alcuni giorni ad aiutare ed animare “La settimana della chiamata” in una parrocchia di Ugento (LE) e in un’altra di Brindisi, dove sono parroci dei Sacerdoti confratelli diocesani con voti.
Anch’io sono stato a predicare “le 40 ore” nella parrocchia S. Maria del Presepe di Nocera Inferiore (Salerno), dov’è parroco Don Ciro.
Sono esperienze belle anzitutto perché alimentano la fraternità sacerdotale: servono ad incoraggiare questi nostri confratelli e servono a noi per renderci conto di quanto lavorano questi sacerdoti che sono ridotti numericamente e devono affrontare ogni giorno mille problemi pastorali. Sono esperienze che ci mettono a contatto diretto con la vita della gente, spesso tribolata e umiliata.

Associazione Biblica Italiana

Come ogni anno, dal 29 marzo al 3 aprile l’ABI ha proposto una riflessione sulla Parola di Dio ai laici che provenivano da varie parti d’Italia. I partecipanti erano circa 40.
E’ per noi una grazia questa opportunità che dà nuovi spunti anche alla nostra spiritualità. Ringraziamo in modo particolare il carissimo P. Giuseppe Danieli e il Sig. Paolo Procaccini.

Episodi del mese

Riporto una lettera indirizzata a Madre Speranza.
“Madre Speranza, mi rivolgo a te con umiltà, per chiederti che la mia vita, già costellata di problemi gravi, possa proseguire con un po’ di tranquillità e soprattutto di salute. La mia famiglia è stata più volte provata, la mia mamma è gravemente ammalata, mio marito soffre di seri problemi. Aiutami ad avere un po’ di sollievo, ad avere soprattutto fede nel Signore, in modo che Lui possa essere il punto di riferimento vero al quale rivolgermi nei momenti di maggior sconforto. Ti chiedo aiuto per i miei figli, che siano sempre sani, seri ed onesti. Per me stessa chiedo di essere sostenuta nella vita di tutti i giorni, di essere sempre in grado di aiutare la mia famiglia.
Madre Speranza, spero un giorno di venire a rivederti e a ringraziarti per il bene che sicuramente distribuisci da sempre. Aiutami a essere migliore di quella che sono, di vedere ciò che mi circonda con gioia. Grazie per il beneficio che porti a coloro che soffrono”.

Defunti

Sono morti in questo mese una giovane nipote di Sr. Provvidenza, una sorella di M. Cecilia Asensio (Spagna) e un cognato di P. Carmelo (Spagna).
Li raccomandiamo all’Amore Misericordioso e chiediamo la consolazione per le loro famiglie.

Foto di gruppo
da Isola della Scala (VR) da Vigevano

 

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ultimo aggionamento 15 maggio, 2004