équipe di pastorale giovanile vocazionale
 

 

 

"Ascoltatelo!"

 

 

 

 

Carissimi amici,
Con questo numero, desideriamo presentare la riflessione del pomeriggio di domenica 24 ottobre, giornata che, insieme a P. Sante, ci ha coinvolto per un ritiro-giovani nella Parrocchia della SS.ma Risurrezione, della diocesi di Brindisi-Ostuni.
Anche insieme ai giovani di questa Parrocchia, la nostra Famiglia religiosa vuole percorrere il cammino che la Chiesa ci propone, in preparazione alla Giornata mondiale della Gioventù (16-21 agosto GMG 2005).
“Al centro della GMG sta essenzialmente – e prima di tutto – la proposta e la possibilità dell’incontro con il Cristo vivente. Il tema di Colonia2005, Siamo venuti per adorarlo, sottolinea decisamente tale centralità…”1.
Perciò abbiamo trascorso con questi giovani brindisini la prima tappa di questo cammino verso Colonia: quella della RICERCA, meditando il Vangelo che racconta la venuta dei Magi (Mt 2,1-12) e cercando di comprendere il significato del LOGO della GMG alla luce del Vangelo della TRASFIGURAZIONE secondo Marco. Abbiamo concluso la nostra giornata “fermandoci ad adorare come i Magi, Gesù vivo in mezzo a noi2”.
A voi presentiamo il testo del Vangelo di Marco e la sua lettura secondo l’evento GMG ed in particolare l’immagine che lo rappresenta. Un’immagine si può spiegare solo con un’altra immagine. L’Icona della Trasfigurazione ci è sembrata la più bella!


La trasfigurazione

Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò con sé sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli.
Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè, che discorrevano con Gesù: Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: “Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè ed una per Elia!”. Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. Poi si formò una nube che li avvolse nell’ombra e uscì una voce dalla nube: “Questi è il Figlio mio prediletto: ascoltatelo!”. E subito, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risuscitato dai morti. Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti (Mc 9,2-10).

1. GESU CI PRENDE CON SE’ E CI PORTA A COLONIA
Mc 9,2: Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò con sé sopra un monte alto

Gesù porta con sé su un monte alto i suoi tre apostoli. Questo monte è figura del monte escatologico dove, alla fine dei tempi, affluiranno tutte le nazioni della terra3. Può essere interpretato come simbolico dell’appuntamento della prossima Giornata mondiale della Gioventù a Colonia, rivolto a tutti i giovani del mondo!

 

2. LA STELLA COMETA E LO SPLENDORE DI CRISTO
Mc 9, 2b-3: Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche

La trasfigurazione di Gesù è una trasformazione visibile4.
Marco descrive la materialità delle vesti splendendi: questo splendore è segno della Gloria celeste, concessa agli eletti quando divengono simili agli angeli5.
Gesù deve essere diventato più bello che mai! Luminoso, radioso… con il volto che sorride del sorriso di Dio6.
Gesù svela, in un attimo che ha il sapore dell’infinito, la sua divinità. C’è una velo che viene tolto davanti agli occhi dei suoi amici. Molti giovani, durante le GMG, hanno riscoperto il vero volto di Cristo.
Questo svelamento mi ricorda un altro momento, dal gusto più amaro, quando viene tolto a Gesù “il velo” della sua tunica, prima della crocifissione, e le sue “candide” vesti vengono tirate a sorte7. Gesù in croce muore nudo: è il segno di un amore incommensurabile, di una Verginità, quella divina, che rende visibile, toccabile quasi, il dono della sua vita, della sua Persona.
Tornando al momento della Trasigurazione, è davvero originale, nella versione di Marco, il particolare del lavandaio terreno a cui non è possibile garantire un tale risultato (altro che Coccolino!). Evidenzia in modo concreto e quotidiano, come tale splendore di bellezza non dipenda dall’uomo, ma sia un dono che procede dall’alto, come la stella cometa dell’immagine della GMG.
In questo logo, la stella sta al centro dell’immagine: fra la C, che può significare l’abbraccio del Padre e la croce, che simbolizza il martirio salvifico di Cristo.
La luce che promana da Gesù trasfigurato sul monte media fra la Gloria divina che ci è stata promessa (saremo dei!) e la nostra fragile umanità, la nostra incapacità di comunicare, di fare comunione.

 

3. È BELLO, MA… CHE PAURA, GESU’!
Mc 9,5-6: “Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè ed una per Elia!”. Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento.

Lo stupore che già era sorto dinanzi al bagliore divino e ineguagliabile delle vesti si trasforma in paura.
E Pietro, impulsivo come sempre, ma anche intuitivo8, risponde a quelle forti emozioni con l’esclamazione: E’ bello per noi essere qui!
Le emozioni sono importanti, e a volte ci salvano… Sarebbe bello non fermarsi a questo livello, che è suscettibile di errore… Pietro vorrebbe trattenere qualcosa che è inafferrabile, vorrebbe fissare il momento. Come si può prendere in mano un raggio di luce?
Dio, però, si può servire delle nostre emozioni ed anche della nostra paura per portarci al senso nascosto delle cose belle che ci possono capitare.
Le GMG per molti giovani sono state fonte di emozioni intense, indimenticabili! Ma, tornando a casa, i fuochi si spengono e a volte rimane una tiepida nostalgia! Ci auguriamo che quest’anno di prepazione serva anche a dare spessore alle emozioni positive e a dar loro un abito di buone abitudini: per educarci alla preghiera, all’adorazione, alla contemplazione della bellezza straordinaria di Gesù, nelle circostanze ordinarie della vita.

 

4. TRE TENDE… A COLONIA
Mc 9,5: “…facciamo tre tende9, una per te, una per Mosè ed una per Elia!”.

Dice Dio nella Scrittura: “Io ho fatto dimorare in capanne gli Israeliti quando li ho condotti fuori dal paese d’Egitto” (Lv 23,43). Il ricordo dell’Esodo, dell’uscita dall’Egitto può essere paragonato al nostro pellegrinaggio verso il Duomo di Colonia, la Chiesa che, secondo la tradizione, custodisce le reliquie dei Magi. La figura stilizzata del Duomo (le due punte di colore rosso, come la croce che è Cristo) ci fa pensare a delle capanne… delle dimore… in cui Dio vuole oggi abitare. Tabernacolo è anche il nome della dimora di Gesù, che è Dio con noi, presente in modo speciale nel Pane eucaristico che ci fa Chiesa 10. Anche la barca che sta sotto alle due punte simbolizza la Chiesa, ed è nella Chiesa che vogliamo vivere l’esperienza dell’incontro con Gesù; con Essa vogliamo sentire il dramma delle nostre contraddizioni e rinnovare in Essa il cammino verso la santità!

 

5. L’ABBRACCIO DEL PADRE
Mc 9,7a: Poi si formò una nube che li avvolse nell’ombra e uscì una voce dalla nube…

La voce che proviene dalla nube è quella di Dio che risponde allo stupore di Pietro e a noi.
Guardando alla grande C a sinistra dell’immagine della GMG, si può vedere in essa il simbolo dell’abbraccio del Padre. Il suo abbraccio si protende e si congiunge alla croce di Cristo, l’Amato. Quando Gesù salirà sul monte del Calvario per soffrire in espiazione dei nostri peccati11, innamorato del Padre e dell’umanità e secondo la volontà di Colui che lo ha mandato, allora l’abbraccio del Padre si compirà. Allora Gesù potrà impetrare ed ottenere il perdono. Allora morirà consegnandoci le parole che addolciscono sorella morte: “Padre, nelle tue mani (nelle tue braccia!) consegno il mio spirito12.

 

6. “ASCOLTATELO!”
Mc 9,7b: “Questi è il Figlio mio prediletto: ascoltatelo!”.

Ascoltate Gesù nella morte di croce, riconoscete Lui nell’anticipo della Gloria, nella sua divinità, ascoltate in Lui la Parola di figlio dell’uomo e di figlio di Dio, scelto perché amato.
La trasfigurazione è un anticipo della gloria del Cristo risorto ed anche della gloria futura a cui, per grazia, per dono, per eccesso di Misericordia e di perdono siamo chiamati a partecipare.
Pietro non può trattenere la Gloria, così come non può afferrare la luce… Ma con loro rimane Gesù.
Gesù soltanto: è Lui che resta, è Lui a cui dobbiamo l’ascolto, la sequela; è il suo volto, magari deturpato dalla violenza, mascherato dalla nostra indifferenza, che dobbiamo adorare…
Perché Pietro, gli apostoli e noi siamo creati a immagine di Gesù.
Guardando Gesù, l’Amato del Padre, vediamo anche il Figlio dell’uomo: è nell’uomo, soprattutto il fratello lontano, il giovane da noi dimenticato, il ragazzo diversamente abile. E chi, forse, alle GMG non potrà mai andare…
Se saltiamo l’uomo, il nostro quotidiano soffrire, anche la gloria di Gesù perde significato, perde splendore. Mentre è dal buio che può risaltare la LUCE.
Sì, noi andiamo incontro alla Luce e desideriamo gustare la sua bellezza.
Sarà bello per noi andare a Colonia, contemplare il volto trasfigurato dell’Amore Misericordioso, così come hanno fatto i Magi, Pietro, Giacomo e Giovanni… Ma sarà ancora più bello scendere dal monte in compagnia del Figlio dell’uomo, che ha già posto la sua tenda in mezzo a noi e vuole trovare dentro di noi lo spazio in cui abitare.
Il Signore Gesù desidera rimanere con noi e fare del nostro cuore, della Chiesa tutta, il suo TABERNACOLO.
Facciamo di noi stessi il tabernacolo di CRISTO!
Non occorrono tre tende, ne basta una per ospitare la pienezza delle Persone della SS. Trinità: il Padre, il Figlio e lo Spirito.
Allora sì che la parola di Pietro risplenderà di un altro senso, più profondo del primo: è bello per noi essere qui!
E magari anche i TRE diranno lo stesso.

Per l’équipe di pastorale
giovanile e vocazionale
sr. Erika di Gesù


1 Servizio Nazionale Per La Pastorale Giovanile, XX Giornata mondiale della gioventù, 1.
2 Così si esprime Valeria nel giornalino parrocchiale: Giovani a colori, curato dai Giovani e dal Rev.mo Parroco, Don Mimmo!
3 Cf. Is 2,2-3; 11,9; Dn 9,16.
4 Le versioni di Mt e Lc notano che il volto di Gesù brillò come il sole: è Gesù la stella luminosa che ci guida verso il monte dell’incontro.
5 Cf. Mt 28,3; Ap 3,4; 4,4.
6 “La trasfigurazione è un mistero di bellezza anzitutto in quanto mostra che la bellezza è dimensione in Dio che si rivela in Cristo: Cristo narra la bellezza di Dio con la luminosità irradiante del suo volto trasfigurato” (E. Bianchi).
7 Cf. Mt 27,35; Gv19, 24; Sl 22,19.
8 Pietro poco prima aveva compreso: “Tu sei il Cristo” (Mc 8,29); poco dopo era caduto nella menzogna giungendo a rimproverare Gesù (Mc 8,32-33).
9 Tende o capanne, tabernacoli. Cf. Es 23,16; Lv 23,42-43.
10 Ricordiamo che il significato di Betlemme, dove è nato Gesù e dove i Magi lo hanno incontrato è Città del Pane.
11 Cf. Lv 16,1-34. Giorno dello Yom-Kippur, del Grande Perdono.
12 Lc 23,46. Cf. Sl 31,6.

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ultimo aggionamento 24 dicembre, 2004