LA PAROLA DEL PAPA

 

Giovanni Paolo II

 

Giovanni Paolo II

Dal discorso ai partecipanti
all’assemblea del “forum delle associazioni familiari”

Sabato, 18 dicembre 2004

La famiglia
non è solo il cuore della vita cristiana; essa è anche il fondamento della vita sociale e civile

Quest’anno, il 26 dicembre, la festa di Santo Stefano cede il posto a quella della Santa Famiglia.
Il Figlio di Dio si prepara a compiere la sua missione redentrice, vivendo in modo laborioso e nascosto nella santa casa di Nazaret.
In tal modo Egli, unito ad ogni uomo per l’incarnazione (cfr Gaudium et spes, 22), ha santificato la famiglia umana.

La Santa Famiglia, che ha dovuto superare non poche prove dolorose, vegli su tutte le famiglie del mondo, specialmente su quelle che versano in condizioni difficili.
Aiuti, altresì, gli uomini di cultura e i responsabili politici perché difendano l’istituto familiare fondato sul matrimonio e lo sostengano nell’affrontare le gravi sfide del tempo presente.

In quest’ “Anno dell’Eucaristia”, la famiglia cristiana ritrovi la luce e la forza per camminare unita e crescere come “chiesa domestica” soprattutto nell’assidua partecipazione alla celebrazione eucaristica domenicale (Lumen gentium, 11).
Maria, Regina della Famiglia, prega per noi!

1. Saluto con affetto il Forum delle Associazioni Familiari e ringrazio per le parole che a nome di tutti voi mi ha rivolto la Presidente, Professoressa Luisa Santolini. Questo incontro con voi, rappresentanti di milioni di famiglie italiane, avviene in prossimità del Natale. Proprio contemplando il mistero di Dio che si fa uomo e che trova accoglienza in una famiglia umana possiamo comprendere appieno il valore e la bellezza della famiglia.
La famiglia non è solo al cuore della vita cristiana; essa è anche il fondamento della vita sociale e civile, e per questo costituisce un capitolo centrale nell’insegnamento sociale cristiano, come ben evidenziato dal Compendio della Dottrina sociale della Chiesa (cfr nn. 209-254). Occorre continuamente approfondire l’intima portata personale e al tempo stesso la valenza sociale, originaria e irrinunciabile di quell’unione tra l’uomo e la donna che si attua nel matrimonio e che dà origine alla comunità familiare. Chi distrugge questo tessuto fondamentale dell’umana convivenza causa una ferita profonda alla società e provoca danni spesso irreparabili.

2. Purtroppo gli attacchi al matrimonio e alla famiglia si fanno ogni giorno più forti e radicali sia sul versante ideologico che sul fronte normativo (cfr Ecclesia in Europa, 90). Il tentativo di ridurre la famiglia ad esperienza affettiva privata, socialmente irrilevante; di confondere i diritti individuali con quelli propri del nucleo familiare costituito sul vincolo del matrimonio; di equiparare le convivenze alle unioni matrimoniali; di accettare, e in alcuni casi favorire, la soppressione di vite umane innocenti con l’aborto volontario; di snaturare i processi naturali della generazione dei figli introducendo forme artificiali di procreazione, sono solo alcuni degli ambiti in cui è evidente il sovvertimento in atto nella società.
Nessun progresso civile può derivare dalla svalutazione sociale del matrimonio e dalla perdita di rispetto per la dignità inviolabile della vita umana. Ciò che viene presentato come progresso di civiltà o conquista scientifica, in molti casi è di fatto una sconfitta per la dignità umana e per la società.

3. La verità dell’uomo, la sua chiamata fin dal concepimento ad essere accolto con amore e nell’amore, non può essere sacrificata al dominio delle tecnologie e alla prevaricazione dei desideri sui diritti autentici. Il legittimo desiderio del figlio o della salute non può essere trasformato in un diritto incondizionato al punto da giustificare la soppressione di altre vite umane. La scienza e le tecnologie sono veramente a servizio dell’uomo solo se tutelano e promuovono tutti i soggetti umani coinvolti nel processo generativo.
Le associazioni cattoliche, assieme a tutti gli uomini di buona volontà che credono nei valori della famiglia e della vita, non possono cedere alle pressioni di una cultura che minaccia i fondamenti stessi del rispetto della vita e della promozione della famiglia.
Tra le “forme di mobilitazione” auspicate già nella Familiaris consortio per cui le famiglie devono crescere nella coscienza di essere “protagoniste” della “politica familiare” e assumersi la responsabilità di trasformare la società (cfr n. 44), appare quanto mai rilevante la voce profetica per l’Italia e per l’Europa del Forum delle Associazioni Familiari.

4. Il Forum, infatti, assolve l’importante compito, per molti aspetti inedito, di essere voce di chi non ha voce, di essere portavoce dei diritti della famiglia, a partire da quelli ricordati nella Carta dei diritti della famiglia, che è parte integrante del vostro Patto associativo, agendo così in modo del tutto nuovo ed originale nella società italiana.
Grazie per quello che avete fatto in questi dieci anni e per quello che siete. Nell’esortarvi a proseguire nel vostro impegno a servizio della famiglia e della vita, a tutti imparto con affetto l’Apostolica Benedizione.

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ultimo aggionamento 31 gennaio, 2005