ASSOCIAZIONE LAICI
 

    Federico Antonucci   

Coordinatore Nazionale

 

 

Il significato dell’approvazione dei Laici dell’Amore Misericordioso

 

 

Con lettera del 20 Dicembre 2005 la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, ha approvato le finalità e la progettualità della nostra Associazione, dichiarandola e riconoscendola pienamente inserita nella missione apostolica della Famiglia Religiosa dell’Amore Misericordioso.
Cosa significa tutto ciò?
Nel documento conclusivo redatto dalle Congregazioni Religiose in un recente convegno si leggeva "La situazione di comunità in cui religiosi e laici che condividono una medesima esperienza di fede, ispirata al carisma di un Istituto, costituisce una delle prove di come oggi la vita religiosa in Italia sia pronta per una matura e feconda relazione con quello che tradizionalmente ha rappresentato il fuori da noi, il lontano, cioè il mondo del laicato."

Quindi religiosi per i laici e con i laici all’interno della loro vocazione e missione; ecco la novità, ecco l’elemento principale che ha caratterizzato e che ha generato i primi due articoli del nostro statuto.

 

Un altro dono

Il riconoscimento ecclesiale dell’ALAM è per tutta la Famiglia dell’Amore Misericordioso motivo di gratitudine al Signore, perché è la conferma che l’Opera viene da Lui.
Ma è anche motivo di soddisfazione per quanto è stato fatto fin qui e dunque siano ringraziate le persone che ci hanno creduto, si sono rese disponibili, hanno dato il proprio contributo di tempo, di servizio, di aiuto in vari modi.
È infine un incoraggiamento per tutti a portare avanti quest’Opera a livello formativo (il più importante), di comunione fraterna e di servizio.
La Famiglia dell’Amore Misericordioso insieme all’ALAM potrà portare con più efficacia il carisma di Madre Speranza nel mondo: specialmente nelle famiglie, nell’ambiente dell’educazione, della salute, del lavoro.
Auguriamo di cuore all’ALAM di continuare la bella testimonianza laddove è presente e di diffondersi laddove non è ancora conosciuta. Auguriamo una crescita nella santità laicale ispirata al "tutto per amore di nostro Signore Gesù".

Padre Domenico Cancian
Superiore generale fam

Art.1 È costituita l’Associazione "Amore Misericordioso" la quale è un’unione di laici cristiani che partecipano, secondo la loro vocazione specifica, alla spiritualità ed alla missione della Famiglia religiosa dell’Amore Misericordioso, fondata da Madre Speranza di Gesù e comprendente le due Congregazioni delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso.

Art.2 Il fine dell’Associazione è di favorire la santità della vita cristiana dei laici e di coinvolgerli più attivamente nella diffusione del regno di Dio nel mondo, secondo le indicazioni del Magistero della Chiesa, alla luce della spiritualità dell’Amore Misericordioso.

Ecco il cuore, il centro, le fondamenta della nostra Associazione, una comunità di laici che secondo la loro condizione vogliono condividere l’insegnamento evangelico alla luce del carisma di Dio Amore Misericordioso, per raggiungere uno scopo: quello della santità, e oggi anche la Chiesa ci affida formalmente questa missione come regola di vita.

E’ inevitabile dire che quest’approvazione si inserisce nel più grande processo di maturazione dei laici che oggi è interpretato dalla Chiesa come un "segno dei tempi", "grazia", "azione dello Spirito ", "appello dello Spirito", "nuovo capitolo nella storia dell’Istituto", "tappa irreversibile della storia"; la Chiesa rileva sempre più che il mondo contemporaneo recepisce meglio la testimonianza fatta da laici, uomini e donne, che producono un impatto più diretto ed efficace, perché si suppone non parlino e agiscano per logica di appartenenza.
Essi rispondono meglio alle nuove domande culturali dei giovani, parlano un linguaggio più adatto alle situazioni ordinarie della vita e spesso posseggono specificità professionali che li rendono preziosi nella missione di evangelizzazione.

Pio XII in un discorso ai nuovi cardinali fatto il 20/2/1946 diceva: i fedeli, e più precisamente i laici si trovano nella linea più avanzata della vita della Chiesa; per loro la Chiesa è il principio vitale della società umana. Perciò essi, specialmente essi, debbono avere una sempre più chiara consapevolezza, non soltanto di appartenere alla Chiesa, ma di essere la Chiesa, vale a dire la comunità dei fedeli sulla terra sotto la condotta del Capo comune il Papa e dei Vescovi in comunione con Lui.

Alla luce di quanto detto e in forza della comune dignità battesimale il laico è corresponsabile, insieme con i ministri ordinati, della missione della Chiesa, ma tale dignità battesimale assume nel laico una modalità che lo distingue particolarmente dal religioso, il Concilio Vaticano II diceva: l’indole secolare è caratteristica propria e peculiare dei laici.

Il fondamento evangelico e teologico di questa missione è che la dignità battesimale ha reso ogni battezzato e quindi ogni laico, a immagine di Gesù Cristo, Sacerdote, Re e Profeta.

Secondo lo spirito della Christifideles laici, considerata la Magna Charta per il laicato del Terzo millennio, alcuni documenti ricordano che: "La Chiesa ha un’autentica dimensione secolare, inerente alla sua intima natura e missione, la cui radice affonda nel mistero del Verbo incarnato, e che è realizzata in forme diverse per i suoi membri". Si riconosce dunque che i laici, prima che essere cooperatori, coadiutori, collaboratori, sono cristiani che cercano, come tutti, di interpretare, assimilare il senso del Vangelo e riviverlo. A questo livello dell’essere, tutti sono uguali. Si legge nel canone che: "fra tutti i fedeli di Cristo, in virtù appunto della loro rigenerazione in Cristo, c’è una vera uguaglianza di dignità e di attività; ne consegue che tutti cooperano all’edificazione del Corpo di Cristo, ciascuno secondo la propria condizione e la propria funzione"(CDC, 208).

Nella reciprocità quindi, si riconosce che tutti sono attratti dalla forza gravitazionale del Cristo, e perciò si sforzano di vivere la stessa radicalità evangelica. Del resto, sia i religiosi che i laici vivono a modo proprio i consigli evangelici della castità, della povertà e dell’obbedienza, se li orientano all’amore e alla comunione.

 

La novità di questa relazione con un Istituto religioso significa per noi laici vivere nuovi rapporti con i religiosi illuminati dalla riscoperta del carisma, come un suo frutto maturo. Nel comune sentire, religiosi e laici possono avvertire un senso di corresponsabilità nella vita della Chiesa e, oltre essa, nella disponibilità ad accogliere la pluralità di voci che emergono dalla società. Insieme è più facile trovare gesti, parole, opere evangelicamente significative per le donne e gli uomini di oggi, come pure affrontare la difficoltà di una fedeltà, talvolta sofferta alla Chiesa, a fronte della domanda di laicità della cultura contemporanea.
Concludendo, vogliamo veramente di cuore fare un sincero augurio a tutti i Laici dell’Amore Misericordioso che oggi vengono accolti e riconosciuti dalla Chiesa all’interno della grande Famiglia dell’Amore Misericordioso; l’augurio poi si estende all’intera Congregazione che si vede crescere nel proprio interno con questa realtà di fratelli che operano più direttamente inseriti nelle attività temporali al fine di testimoniare e comunicare il medesimo carisma dell’Amore Misericordioso.
Siamo sicuri che la Madre di certo di questa approvazione ne sarà contenta, ma tale approvazione ci obbliga anche ad essere maggiormente responsabili verso la Chiesa per essere validi collaboratori dell’azione di salvezza.
È importante, allora, riconoscere questo momento storico dell’approvazione dell’Associazione come "momento di salvezza", un occasione che ci apre nuovi orizzonti, attraverso cui il Signore servendosi di ciascuno può  annunciare il suo Amore Misericordioso per ogni uomo.

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ultimo aggiornamento 20 marzo, 2006