La lettera

 

È questione del cuore

Carissimo,

    sì, è il mistero del cuore, è la misericordia che può decidere la meraviglia, la straordinarietà della vita, che può dare tenerezza alla storia.
    Stare dalla parte del cuore, del giudizio dell’ultimo giorno, ridare amore all’uomo, alle nuove frontiere di povertà, alle tante fragilità di oggi, rendere il mondo più affettuoso.
    Ritrovarci, tutti, impegnati in questa “operazione del cuore”, lasciarci trascinare dal cuore, dal vento dello Spirito. E, per questo, ascoltare. È il bisogno, la grande fame dell’uomo di oggi.
    Ascolto, come fermata, come accoglienza, come condivisione, come futuro.
    È la competenza che dovremmo avere, la capacità di ascoltare, il dono dell’ascolto che ospita l’altro: “Non ti chiedo di parlare o di fare qualcosa, ti chiedo unicamente di ascoltarmi”.
    Ma c’è un’operazione previa all’ascolto. È la fermata, il sedersi, l’interrompersi. Non si può ascoltare se si corre. E la nostra vita, purtroppo, è una corsa. Si corre tutto il giorno. Sospinti da mille impegni, da mille preoccupazioni, da mille cose da fare.
    Sedere è fermarsi dinanzi all’altro. Per vederlo. Per entrare nel suo cuore. Per fare accoglienza dell’altro. Non soltanto ascoltare la parola, ma accogliere l’altro, la persona che parla. Entrare in comunione con l’altro, aver bisogno dell’altro, vivere nell’altro.
    Così, ascoltare diventa condivisione. Condividere l’altro, fare spazio all’altro, dare il proprio tempo, se stessi, all’altro. Liberare noi stessi da ogni pensiero, da ogni occupazione, da ogni resistenza che possa distrarci. Sospendere (non annullare, ma sospendere) ogni giudizio, per passare dall’ascolto al dialogo.
    Sì, sono tante le strutture, ma c’è in noi questo servizio dell’ascolto, la disponibilità della fermata, dell’accoglienza, della condivisione, il bisogno di fare futuro insieme?

Nino Barraco

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ultimo aggiornamento 18 dicembre, 2006