STUDI

Sr. Giuseppina Viozzi eam

 

 

LA GESTIONE DEL PERSONALE NELLE ORGANIZZAZIONI NON PROFIT:

IL CASO DELLA CONGREGAZIONE DELLE ANCELLE DELL’AMORE MISERICORDIOSO

Tesi di laurea in organizzazione aziendale

Presso università degli studi di macerata

Facoltà di economia - Anno Accademico 2007-2008

Relatore: Prof. Federico Niccolini

 

Premessa

Il caso di studio intende riflettere su un passaggio epocale per gli istituti religiosi: da un servizio fatto in maggioranza da personale religioso appartenente all’istituto al crescente aumento di assunzioni di personale laico nelle opere dell’Ente. Una gestione complessa, una forma ibrida: personale religioso e laico (volontario e stipendiato) insieme. Segno dei tempi che, invita a riflettere sul dono-carisma ricevuto e la disponibilità a condividerlo per l’edificazione vicendevole, " … in una spiritualità di comunione in un aiuto reciproco che favorisce la comprensione della specificità e della bellezza di ciascun stato di vita"1.

Può suonare in modo strano un linguaggio "aziendale" utilizzato nell’ambito delle attività poste in essere dagli istituti di vita religiosa, se ci ferma ad un concetto di azienda errato o riduttivo. L’esperienza di studio fatta in questi anni mi ha portato a rileggere tali termini e a giungere alla consapevolezza del bisogno di attingere alle conoscenze di tipo aziendale per raggiungere gli obiettivi, per evitare la creazione di situazioni in "stato di emergenza". In particolare, per un’accurata attenzione nella gestione delle risorse umane e finanziarie, per rendere un servizio agli altri, soprattutto ai più bisognosi, il più efficace possibile, il più rispondente ai loro bisogni.

Introduzione

 

Il presente lavoro prende in considerazione la gestione del personale nelle organizzazioni non profit, rilevando l’importanza che rivestono le risorse umane, in particolare nella prestazione dei servizi, dove la qualità è data essenzialmente dalla professionalità del personale che si interfaccia con l’utente. Acquista particolare importanza, la selezione e la formazione del personale.

Nel presente caso di studio, la Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, dopo aver illustrato la mission e le opere dell’Ente, si osserva il cambiamento nell’ultimo decennio riguardo il personale. Da attività realizzate solo da personale religioso al crescente aumento di personale laico, dipendente e volontario, presente nei servizi gestiti direttamente dall’Ente.

Nel primo capitolo vengono prese in considerazione alcune caratteristiche delle organizzazioni non profit: la presenza dei donatori, la compresenza di personale appartenente a categorie diverse, l’importanza della leadership e della cultura organizzativa per la creazione di un ambiente collaborativo, una tipologia di organizzazione, un’organizzazione che apprende che pone al centro le persone ed, infine, la focalizzazione sulle Congregazioni religiose cattoliche come Enti non profit.

Nel secondo capitolo viene descritto il caso di studio, partendo dal carisma, dalla vision della Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, per analizzare nella storia lo sviluppo organizzativo, la struttura e le caratteristiche operative delle divisioni di secondo livello.

Nel terzo capitolo, viene preso in considerazione la gestione del personale all’interno dell’Ente, individuando i punti di forza e quelli di debolezza, riportando la riflessione sui core values della vision per intravedere uno stile alla luce del carisma ed infine considerare il ruolo che riveste il management all’interno delle divisioni.

Il lavoro termina con alcuni spunti di riflessione sia operativi, dove si osservano tre differenti stili di gestione, sia teorici, dove, si nota in particolare, come la caratteristica delle organizzazioni non profit, quella di essere organizzazioni vision and value based, è presente, in alcuni casi, anche nel mondo profit, di modo che le due realtà, pur con finalità diverse, si possono "illuminare" a vicenda nel loro modo di essere organizzazioni.

Riportiamo alcuni stralci della Tesi, cominciando da una considerazione del Capitolo I° per una focalizzazione delle Congregazioni religiose cattoliche come Enti non profit. (NdR)

 

 

1.5 Le Congregazioni religiose cattoliche: Enti non profit

 

«… Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi ». Le parole del Vangelo di Matteo, secondo alcuni autori, sono il fondamento delle esperienze sia degli Enti ecclesiastici che delle organizzazioni operanti nel mondo non profit2. Gli Enti ecclesiastici possono essere considerati Enti non profit? G. Feliciani afferma: "Le confessioni religiose possono, a giusto titolo, considerarsi come organizzazioni non profit ante litteram in quanto caratterizzate da quel fine di religione e di culto che è per sua natura diverso da scopi di lucro, comunque intesi3.

Gli istituti religiosi vengono a trovarsi in una situazione di "mercato" che impone loro di proporre forme di gestione della spiritualità attraverso la realizzazione di strategie e criteri simili a quelli aziendali. Tali strategie però, non incidono sui contenuti dell’evangelizzazione ma sulle modalità attraverso cui realizzano le loro finalità istituzionali4. Entrando nel merito delle Congregazioni religiose cattoliche, esse sono definite dal Codice di Diritto Canonico (CIC) in una duplice dimensione: una teologica e una giuridica. Il canone 607 del CIC, al comma 1, sottolinea l’aspetto teologico della vita religiosa, definendola come una "consacrazione di tutta la persona", che "manifesta il mirabile connubio istituito da Dio nella Chiesa, segno della vita futura". Nella sua dimensione giuridica (607 CIC, § 2), invece, l’Istituto religioso si configura come " una società, i cui membri emettono secondo il diritto proprio, i voti pubblici, perpetui o temporanei da rinnovarsi a scadenza, e conducono vita fraterna in comunità". E’ usato il termine società, in quanto insieme di persone, essa viene istituzionalizzata mediante l’atto di erezione della competente autorità della Chiesa, atto necessario perché l’Istituto assuma la qualifica di "persona giuridica"(can. 114, §1). Le Congregazioni religiose, sotto l’aspetto organizzativo-economico si inseriscono tra le organizzazioni non profit nel Terzo Settore. L’enciclica Centesimus annus di Giovanni Paolo II (1991) sottolinea che, se il punto di partenza dell’azione ecclesiale è l’evidenza del bisogno altrui, oggi come ieri, la risposta a tale bisogno richiede anzitutto vicinanza e immediatezza, ma anche profondità e permanenza nel tempo. Le organizzazioni religiose si preoccupano, in tal senso, di concretizzare questo principio, cercando di unire alla dedizione evangelica competenza ed efficienza5.

I religiosi da sempre hanno saputo progettare e attivare servizi in qualche modo "profetici" grazie alle loro specifiche caratteristiche:

modalità comunitaria di azione (ovvero lavoro di squadra o di gruppo);

continuità di tradizione e carisma (stabilità dei core values e missione);

coinvolgimento nel servizio con totale dedizione di sé (coinvolgimento negli obiettivi organizzativi).

(continua)


1 Cfr. Istruzione della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, Ripartire da Cristo, pag. 68.

2 Di tale opinione Giuseppe Rivetti, opera citata, pag. 60. Cfr. Vangelo di Matteo 25, 35-37.

3 G. Feliciani, Relazione svolta il 28 novembre 1996 al convegno La religione nella città, organizzato dalla rivista Quad.dir. pol. Eccl., presso la Camera dei deputati.

4 Giuseppe Rivetti, opera citata, pagg. 58, 60, 61.

5 Anna Monia Alfieri, Un ente ecclesiastico civilmente riconosciuto, opera citata, pagg. 4-5.

 

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ultimo aggiornamento 16 dicembre, 2008