50° del Santuario

 2  note di storia

L’acqua dell’Amore
Misericordioso con
il Pozzo del Santuario

"A esta agua y a las piscinas,

el nombre que les has de dar es el de mi Santuario.

Y también quiero que digas

y lo procures grabar en el corazón

y mente de todos los que a Ti acuden,

que usen de esta agua con mucha fe y confianza,

y se verán libres de grandes enfermedades,

y que antes pasen todas a curar sus pobres almas

de las llagas de que adolezcan

por este mi Santuario, donde les está esperando

no un juez para juzgarlos y darles pronto el castigo,

sino un Padre que les ama, perdona, no cuenta y olvida".

La storia del Santuario è strettamente legata alla storia dell’Acqua dell’Amore Misericordioso e alla storia del pozzo del Santuario. Madre Speranza ci fece conoscere questo gesto di amore e di tenerezza di Dio per tutti noi nello stesso anno della erezione canonica del santuario, nel 1959; negli ultimi tre mesi del 1959 la Madre ebbe la gioia di poter avere il Decreto di erezione canonica del Santuario, poté iniziare la pubblicazione di una Rivista mensile e poté iniziare i lavori per trovare l’Acqua promessa da Dio.

I lavori di trivellazione del pozzo furono segnati da particolari difficoltà. Dalle note della nostra storia estraiamo alcuni appunti, scritti a suo tempo da Ferruccio Bordacchini, dalle Segreterie generali delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso.

26/11/1959

Il Sig. Bordacchini Ferruccio, che ha partecipato ai lavori per la costruzione del pozzo del Santuario dell’Amore Misericordioso, nel suo Diario racconta le difficoltà incontrate durante la sua costruzione, ed è stato testimone dell’incrollabile fede e fiducia della Madre nel "Buon Gesù".

Madre Esperanza Pérez del Molino racconta le difficoltà incontrate durante la costruzione del pozzo, le sofferenze della Madre causate dal maligno contrario alla sua costruzione per il bene che quell’Acqua avrebbe apportato alle anime ed al corpo dei pellegrini del Santuario A.M.

Dal diario di padre Mario Gialletti fam sulla trivellazione del Pozzo dell’Amore Misericordioso

     
     

01/02/1960

Quando il 21 gennaio u.s. sono ripartiti i Padri e le Suore per Campobasso, la Madre ha fatto fermare a Collevalenza Fratel Giuseppe Tubiana per fare dei lavori. Prima gli ha fatto finire di mettere la rete al terreno di recente acquistato dall’Opera Cortesi, poi gli ha fatto sistemare la presa per l’acquedotto; oggi gli ha chiesto di iniziare una trivellazione nell’orto per trovare acqua, perché sa che c’è acqua. Il punto da trivellare è nello spazio che resterà tra la Casa della Giovane e la Basilica. Nessuno di noi si sa spiegare la necessità di questo nuovo pozzo, se appena ieri si è fatto l’allaccio all’acquedotto comunale. Ci scappa anche detto che valeva la pena aver fatto questa prova prima di fare la spesa con l’acquedotto.

     
     

04/03/1960

La Madre da alcuni giorni è sofferente di broncopolmonite; non solo è stata in piedi come al solito, ma è voluta uscire e fermarsi a seguire i lavori di trivellazione del pozzo per trovare l’acqua nell’orto. E’ stata sul luogo del lavoro dalle 9,30 alle 11,50 circa. Alle 11,35 si è spezzata la trivella mentre lavorava a circa 12 metri di profondità. La Madre ci ha detto che nella mattina era venuto il diavolo e le aveva ripetuto che lì l’acqua non c’era, … che se ce ne fosse un bicchiere solo quello servirebbe per affogarla, … che con la trivella non avrebbe ottenuto nulla perché lui avrebbe spezzato tutte le trivelle dell’Umbria (assotterrerai in questo pozzo tutte le trivelle dell’Umbria ecc). La Madre si era voluta portare sul posto per pregare lì e scongiurare dal Signore la grazia di evitare la rottura della trivella. Il Signore ha permesso ugualmente che la trivella si rompesse e allora la Madre ha acconsentito a non proseguire più con le trivelle ma a cercare l’acqua facendo direttamente un "pozzo romano", in muratura, in modo che il diavolo non avesse potuto mettere più in atto le sue minacce.

     
     

05/03/1960

Essendosi spezzata la trivella alla profondità di 12 m., si decide di iniziare un pozzo romano; lo esegue la ditta Salici di Marsciano.

     
     

30/03/1960

Alle 9, 45 si cava la prima acqua dal pozzo, è presente anche la Madre. I muratori sono a 22 metri e ne mandano su una prima bottiglia da un litro; è tutta torbida. La Madre ne beve un sorso versandola sul palmo della mano; poi ne abbiano bevuto tutti: P. Gino, P. Daniele, tutti i Padri, tutte le Suore. Di quella che ne è avanzata parte è nell’archivio delle Suore.

     
     

07/04/1960

Il Geom. Guariso comunica i dati di resistività apparente dovuti alla esplorazione elettrica fatta nel terreno per vedere se c’è acqua nel sottosuolo dove dovrebbe venire il Pozzo del Santuario ma risultano negativi fino alla profondità di 70 metri.

     
     

08/04/1960

Arriva a Collevalenza un camion della Ditta De Togni di Isola della Scala (Verona) con l’attrezzatura per la trivellazione di pozzi. Non essendo più possibile proseguire con il pozzo romano nella ricerca di acqua per le piscine, si è deciso di affidare a questa ditta il lavoro.

     
     

29/04/1960

Accompagno la Madre all’orto, dove stanno lavorando per la trivellazione del pozzo. Sono con il pozzo a 75 mt. di profondità e ora stanno lavorando a sistemare all’esterno tutta la terra estratta. Preparano il posto per i nuovi tubi da 230 mm. che devono arrivare da Verona e con i quali si proseguirà la trivellazione.

 

 

     
     

02/05/1960

Per la trivellazione del pozzo arrivano da Verona altri tubi-camicie di lavorazione da 230 mm.

 

05/05/1960

Verso mezzogiorno alla Madre, in cella, il demonio rompe in testa un thermos in cui le Suore le avevano preparato un po’ di the. La Madre ci dice che il demonio era furioso per il pozzo.

 

06/05/1960

Acqua nel pozzo, a 92 mt. di profondità. Gli appunti descrivono i momenti che precedono: la sonda bloccata a 90 mt. di profondità, … tutti i presenti pregano il Trisagio alla Santissima Trinità perché si sblocchi la sonda, … alla fine del Trisagio l’argano riprende a funzionare, … si riprendono i lavori e a 92 mt. di profondità, si trova l’acqua. Viene avvisata subito la Madre che alle 18,25 cade in estasi; presenti P. Gino, P. Gialletti, P. Enzo fr. Ennio, fr. Pietro, Don Pietro Baldelli, Bruno Benfatti il sondatore, Ferruccio Bordacchini, Goffredo il fabbro, gli altri tre operai che lavoravano alla trivellazione e quattro persone del paese.

     
     

06/05/1960 - Primo venerdì del mese.

A 92 metri di profondità, acqua nel pozzo per le piscine, tanta che la sonda ha avuto un rientro di circa tre metri. Poco dopo le 18 varie persone vedono la Madre in estasi, al pozzo, e La sentono ringraziare il Signore per questa acqua e chiedere al Signore che voglia dare a questa stessa acqua la virtù di curare in modo particolare i malati di cancro, di paralisi e di leucemia. e la gente, accorsa alla notizia, non avendo visto mai la Madre estasiata, si commosse profondamente

     
     

09/05/1960

Nella mattinata notiamo la Madre tanto preoccupata, portarsi continuamente dalla cucina, al pozzo, in sala, al pozzo ecc... Solo verso le 9,30 o le 10, ci dice che è tanto preoccupata perché il demonio ha minacciato una disgrazia al pozzo: la morte di un operaio e di conseguenza molto disonore e guai per la Congregazione. La Madre raccomanda al sondatore Bruno Benfatti tanta prudenza.

     
     

19/05/1960

Alle 10,45 a 114 mt. di profondità si trova tanta acqua che causa il "rientro" alla sonda per più di tre metri. Pensando ormai, alla definitiva sistemazione del pozzo chiediamo alla Madre una frase da poter mettere su una pergamena, chiusa in un tubo di piombo, in fondo al pozzo. La Madre ci dice che ci avrebbe pensato. Al pomeriggio, verso le 15, ci porta la frase richiesta; sono parole dette da Gesù, dettate durante un’estasi (il P. Gino conserva il foglio scritto dalla Madre durante l’estasi, a caratteri tanto grossi). Ci meraviglia che sopra ci sia scritto: "Decreto" e la Madre ci spiega: «Il 3 di aprile - dice la Madre - stavo in camera ringraziando il Signore per il Decreto dell’Indulgenza Plenaria concessa dal S. Padre al Santuario; mi sono distratta e Lui ha detto: "Adesso scrivi un altro decreto e mi ha detto questi pensieri, che quindi hanno il valore di un decreto».

 

«Decreto. A esta acqua y a las piscinas, el nombre que les has de dar, es el de mi Santuario. Y también quiero que digas y lo procures grabar en el corazón y mente de todos los que a ti acuden, que usen de esta agua con mucha fe y confianza, y se verán siempre libres de graves enfermedades y que antes pasen todos a curar sus pobres almas de las llagas de que adolezcan por este mi Santuario donde les está esperando no un juez para juzgarlos y darles pronto el castigo, sino un Padre que les ama, perdona, no cuenta y olvida».

"DECRETO. Il nome che devi dare a questa acqua e alle Piscine è quello del mio Santuario. Desidero anche che tu lo dica e che ti sforzi di inculcarlo molto nel cuore e nella mente di quanti avvicinerai che facciano uso di questa acqua con molta fede e fiducia: si vedranno sempre liberati da gravi malattie; e che prima passino tutti a curare le loro povere anime dalle piaghe di cui soffrono per questo mio Santuario dove li sta aspettando non un giudice per giudicarli o per dar loro un castigo ma un padre che li ama, li perdona, non tiene in conto e dimentica".

     
     

21/05/1960

La Madre ci avverte che, al di là dei tentativi fatti fino ad oggi, la trivellazione del pozzo, data la profondità di circa 120 mt., andrebbe fatta con tubi da 360 a cannocchiale su tubi da 305 in modo che il pozzo reale resti da almeno 200 mm, con molta ghiaia e filtri buoni; e che la trivellazione sia ripetuta sullo stesso preciso punto della precedente. La Madre stessa comunica tutto al geometra di De Togni e questi sarà a Collevalenza mercoledì prossimo, 25 c.m.

Il sig. De Togni ha un colloquio a solo con la Madre di circa 20 minuti ed esce trasformato; telefona subito a Verona per dare ordini, risponde la segretaria: «...senti Carla ...mi servono tubi da 360 e da 305, tubi da 200 per il pozzo con i migliori filtri ...cercali ovunque a Dalmine, a Torino, a Milano ...senti ...qui è qualcosa come Lourdes».

     
     

06/06/1960

Da Verona arrivano i nuovi tubi da 360 e 305 per la trivellazione del pozzo.

     
     

14/06/1960

Il giorno 6 c. m. è arrivata anche la nuova macchina e il nuovo castello per la trivellazione. Dopo alcuni giorni di sistemazione, gli operai cominciano a lavorare per ricavare i tubi che sono restati nel terreno e precisamente 115 mt di tubo da 230 e 70 mt di tubo da 260. Questi tubi non sono stati più mossi da una ventina di giorni ed è molto difficoltoso poterli cavare, si devono aiutare oltre che con la macchina, con 4 binde, devono forarli ogni mezzo metro per mettere uno spinotto di appoggio per le binde, ecc ... e si ottiene tanto poco. Questo per quelli da 230, di cui solo 30 mt. circa sono a contatto con la terra, gli altri lavorano a cannocchiale entro quelli da 260; molto più difficoltoso sarà smuovere quelli da 260 che per tutti i 70 mt. sono a contatto della terra e che cominciano a 23 mt. sotto la macchina, cioè in fondo al pozzo romano. E’ la sera del 14 c.m., verso le 18. La Madre sta al pozzo. La Madre mi dice che ha promesso tre serie di Messe Gregoriane se entro la giornata di domani si cavano tutti i tubi. Il giorno seguente sono stati ricavati tutti i tubi, compresi quelli da 260, senza fatica, senza binde, con la sola macchina, tra la meraviglia di tutti. La mattina seguente, il 17 c.m., si comincia la celebrazione delle tre serie di Messe G­re­goriane: P. Gino Capponi per le anime del Purgatorio; P. Mario Gialletti per il religioso più bisognoso di suffragi; P. Franco Scendoni per l’anima più bisognosa di suffragi.

     
     

14/07/1960

Terminati i lavori, si inaugura il Pozzo; la Madre non vorrebbe partecipare ma viene obbligata da P. Gino ad andare in Cappella dove cade in estasi alla presenza di diversi pellegrini.

La Segretaria Generale nel diario descrive la festa di inaugurazione del pozzo e trascrive alcune frasi della Madre durante l’estasi: Comincia con parole piene di amore e di gratitudine a ringraziare il Signore per averle concesso di trovare l’acqua … dice la sua commozione per quanto ha fatto il vescovo Mons. De Sanctis erigendo la Cappella del nostro Istituto a Santuario dell’Amore Misericordioso … qui verranno da tutte le nazioni per liberarsi dalla lebbra del peccato mortale e dalla paralisi del peccato abituale … riceveranno la grazia per mezzo della confessione e dell’eucarestia per passare poi in preghiera alle Piscine e riuscirne guariti … La Madre è presa da grande fervore e si dice disposta a qualunque cosa per amore a Lui … che però Lui le tenga la Mano sulla testa perché ha paura di rovinare tutto … Non desidero altra cosa che Te … desidero essere e vivere solo per Te … Tu sei un Padre tanto buono …

Poi alle 19,30 la Madre, accompagnata dalle Suore, dai Padri e da un buon gruppo di persone di Collevalenza e da una rappresentanza di Assisi, va al pozzo e vi getta dentro – racchiusa in un tubo di piombo perfettamente sigillato - la pergamena ricordo, con una immagine del Crocefisso del Santuario e con il "Decreto" di cui si è fatto nota al giorno 19 maggio".

Per l’occasione esorta tutto il popolo a una grande fede e fiducia nell’A.M., esortandoli a preoccuparsi di rendere sempre più cristiana la propria vita.

… Il Signore ha scelto questo paese come centro della devozione al Suo Amore Misericordioso … qui ha voluto che sorgesse il Suo santuario al quale verranno persone da tutto il mondo … Io vi assicuro che non verrà la fine del mondo prima che la devozione all’Amore Misericordioso fosse arrivata all’ultimo confine della terra, fino a quando tutto il mondo non avrà conosciuto questo amore di padre che Dio ha per tutti noi … Abbiamo la certezza della predilezione di Dio … voi sapete come tutti dicevano chi qui non ci poteva essere acqua … e io non potevo mettere in dubbio la promessa del buon Gesù … qualcuno diceva: perché non fermano questa suora che è pazza? … se qui c’è acqua io mi faccio frate! … Ecco: ormai abbiamo l’acqua …

Alla fine si canta il Te Deum di ringraziamento.

     
     

14/09/1960

Alle 9,30, d’improvviso, il pozzo si illumina tutto in modo da permettere di vedere tutto chiaramente fino in fondo: tubi, acqua, fondo del pozzo, sistemazione del ghiaietto, ecc... Erano presenti a tale fatto prodigioso la Madre, Madre Ascensione, Suor Sacrario, Padre Mario Straffi, P. Luigi Macchi e Ferruccio Bordacchini.

 

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ultimo aggiornamento 02 marzo, 2009