DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P. Alberto Bastoni fam

Gennaio 2009

 

Voce del Santuario

 

Da pacem Domine, per Mariam

Il nuovo anno è iniziato sotto lo sguardo materno di Maria, Madre di Dio e Madre nostra. Ci siamo sentiti avvolti da questa maternità e, attraverso il suo sguardo amorevole, la liturgia ci ha dischiuso la profondità e l’ampiezza del mistero dell’Incarnazione e ha rinnovato in noi la consapevolezza che Gesù abita in mezzo a noi e con noi cammina.

La Chiesa ci ha fatto dono di una commovente benedizione che viene trasmessa da Dio, attraverso Aronne, a tutto il suo popolo. Per intercessione di Maria, Mediatrice di grazia, abbiamo invocato e invochiamo tale benedizione, e il dono della pace in particolare, per noi stessi e per tutti i nostri fratelli.

La parola "pace" include molti significati ma, per noi, è quella condizione intima che, una volta conquistata, si estende a tutti i rapporti con gli altri..fino all’amore reciproco.

La "Giornata della Pace", voluta da Paolo VI nel 1967, anche quest’anno è stata accompagnata da un messaggio del Papa ; il tema proposto da Benedetto XVI per la 42ma Giornata Mondiale è "Combattere la povertà, costruire la pace".

Dal Papa viene un invito pressante a non rassegnarsi alla condizione attuale, anzi, siamo tutti chiamati a farci carico della povertà, e non solo di quella materiale ma, anche e soprattutto, della miseria spirituale e morale che rende l’uomo indifferente alle sofferenze del prossimo.

"Ad ogni discepolo di Cristo, come anche ad ogni persona di buona volontà, rivolgo pertanto all’inizio di un nuovo anno il caldo invito ad allargare il cuore verso le necessità dei poveri e a fare quanto è concretamente possibile per venire in loro soccorso. Resta infatti incontestabilmente vero l’assioma secondo cui «combattere la povertà è costruire la pace».

La conversione del cuore che ci è richiesta dal Vangelo è prima di tutto individuale ma la dottrina della Chiesa ci ricorda che i valori della giustizia e della pace si esprimono principalmente nei comportamenti collettivi per far fronte e vincere lo scandalo della fame. Qui potrremmo aprire una lunga parentesi per descrivere come e quanto la Madre abbia operato in tal senso. Rimando alla lettura del libro di P. Giovanni, i particolare i capitoli: La fantasia della carità, Un pasto per tutti e Una carità intelligente.

Pellegrini

Vorrei sottolineare che il Tempo di Natale include due grandi solennità che costituiscono un segno di comunione fra le Chiese d’oriente e occidente. L’Epifania è una delle festività che l’Oriente celebra con maggiore solennità ed è stata ripresa dall’Occidente, conservandone anche il nome greco e la Chiesa d’oriente ha ripreso la festività del Natale dall’occidente. Il Battesimo del Signore ci ha rinviati al nostro Battesimo...ci ha dato l’occasione di dire ancora sì..sì a tutto quanto il Battesimo comporta..compresa la croce di ogni giorno. Ed proprio in occasione di queste due ricorrenze che c’è stato un notevole flusso di pellegrini.

Gennaio, come si sà, è un mese tranquillo. Direi quasi che il ritmo del Santuario si adegua a quello della natura che attende paziente il ritorno della bella stagione per riprendere vitalità. La chiusura della Casa del Pellegrino poi, ha definitivamente dato inizio al clima di meritato riposo per le nostre consorelle, che in questo periodo si rigenerano nello spirito. I pellegrini sono decisamente diminuiti, soprattutto a motivo del freddo. Il Santuario, durante i giorni feriali era silenzioso, luogo ideale per lunghe meditazioni. Sembra proprio un tempo favorevole per il recupero di quelle forze, soprattutto spirituali, necessarie ad affrontare il lungo periodo che va da marzo a novembre. Anche noi abbiamo bisogno di formazione spirituale, pastorale, culturale, sia per sviluppare la nostra vocazione, sia per poter aiutare meglio le persone che il Signore ci fa incontrare.

Vita di Famiglia

Nella prima settimana di gennaio i superiori e i formatori dei Figli e delle Ancelle dell’Amore Misericordioso si sono riuniti qui presso il Santuario, per un incontro formativo di aggiornamento sul recente documento della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di vita Apostolica "Il servizio dell’autorità e l’obbedienza". Tale documento, diceva nella sua presentazione Annamaria Oppo che ha guidato l’incontro, vuole condurre verso l’instaurazione, nelle comunità religiose, di un servizio dell’autorità che promuova la crescita della fraternità in un clima favorevole all’ascolto e al dialogo, la creazione delle condizioni opportune per la condivisione e la corresponsabilità, la partecipazione di tutti alle cose di tutti, il servizio equilibrato al singolo e alla comunità, il discernimento, la promozione dell’obbedienza fraterna (SAO 20). "L’autorità nella via religiosa va colta allora dentro questo quadro, cioè quale aiuto alla comunità (o Istituto) a cercare e compiere la volontà di Dio. L’obbedienza non si giustifica quindi a partire dall’autorità religiosa, poiché tutti nella comunità religiosa, l’autorità per prima, sono chiamati ad obbedire. L’autorità si pone a servizio della comunità perché la volontà di Dio sia insieme cercata e realizzata".

Penso sia stato opportuno e significativo che l’incontro si sia svolto qui al Santuario, dove possiamo contemplare il Cristo obbediente fino alla sua morte di Croce e nel luogo dove la Madre ha vissuto e trasmesso un atteggiamento davvero eroico e singolare nel vivere questo consiglio evangelico. A questo proposito mi permetto di citare un episodio. Il 15 agosto del 1965 la Madre così esortava le sue dilette figlie giunte dalla Spagna a Collevalenza.«… figlie mie come ci faremo sante? Compiendo l’obbedienza, un’obbedienza cieca. Nella Vita Religiosa non ci sono cose grandi o cose piccole: il valore ad esse lo conferisce l’obbedienza, il fine per cui si fanno e lo spirito di sacrificio con cui si portano a termine. Io da giovane sono stata molto discola, molto ribelle e il Signore ha permesso che mi accadessero certe cose perché da religiosa e da madre non le riproponessi alle mie figlie. Ricordo che un tempo avevamo una cuoca che ci vedeva poco e nell’orto c’era dell’insalata a cui il Signore diede una "benedizione di insetti"; così succedeva che siccome la cuoca non ci vedeva, a volte se ne trovava qualcuno morto nel piatto. Io che non sono mai stata capace di tacere nulla, dissi alla superiora: Madre, mi sembra che la cuoca non ci veda bene e ogni tanto troviamo nel piatto degli insetti che non ci permettono di proseguire a mangiare… " Ecco una mancanza di mortificazione: morirà senza sapere che cos’è la mortificazione".. mi fece questo richiamo.. me lo meritavo perché ero molto superba.. " Adesso – mi disse ancora – sa cosa farà? Andrà tutti i giorni nell’orto e metterà in un secchio tutti gli insetti che trova". Si, certo! Che ribrezzo mi facevano quegli insetti e che brividi nel raccoglierli! Vedete, figlie mie, sono stata molto tempo a raccogliere insetti, finche dissi che non ce ne erano più. Questo permise il Signore per piegare la mia volontà e la mia superbia».

Preghiera per l’unità dei cristiani

"Ut unum sint! L’appello all’unità dei cristiani, che il Concilio Ecumenico Vaticano II ha riproposto con così appassionato impegno, risuona con sempre maggiore vigore nel cuore dei credenti.. La potenza dello Spirito di Dio fa crescere ed edifica la Chiesa attraverso i secoli. Volgendo lo sguardo al nuovo millennio, la Chiesa domanda allo Spirito la grazia di rafforzare la sua propria unità e di farla crescere verso la piena comunione con gli altri cristiani.

Come ottenerlo? In primo luogo con la preghiera. La preghiera dovrebbe sempre farsi carico di quell’inquietudine che è anelito verso l’unità, e perciò una delle forme necessarie dell’amore che nutriamo per Cristo e per il Padre ricco di misericordia". (Giovanni Paolo II)

È stata ancora la liturgia che ci ha guidati nella settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani, con attenzione alla storia della Chiesa in Corea, che quest’anno ha avuto il compito di preparare la traccia di preghiera della settimana : "Riuniti nella tua mano" (Ez 37,17). Possiamo imparare molto dai nostri fratelli delle diverse confessioni cristiane (dalle Chiese riformate alle confessioni ortodosse, ai nostri fratelli ebrei..), e su tutti giunga la benedizione di Aronne che per noi ha il volto di Gesù Amore Misericordioso, "Benedizione" del Padre che splende su di noi.

Dal 19 al 24 gennaio i padri del Santuario hanno presieduto, ogni sera, la Liturgia della Parola, esortando pellegrini e non a far propria la preghiera di Cristo: che tutti siano una sola cosa.

Esercizi spirituali

Dal 26 gennaio all’1 febbraio, P. Sante Pessot, Figlio dell’Amore Misericordioso, ha proposto un corso di esercizi spirituali per le Ancelle dell’Amore Misericordioso, provenienti da tutte le comunità d’Italia. All’inizio del corso, guidate dalla Madre Generale, M. Speranza Montecchiani, si sono ritrovate in cripta e hanno partecipato alla Liturgia delle Acque, proprio per sottolineare il desiderio di purificazione e di conversione. L’acqua del Santuario va considerata come segno della Grazia e come strumento della Misericordia del Signore: elementi essenziali per una ripresa di quel cammino spirituale al seguito di Gesù, Maestro e Signore che ogni giorno ci chiama al suo servizio nella Chiesa del Dio Vivente.

Prossimamamente

Mentre vi scrivo, ci prepariamo a vivere la prima settimana di febbraio, quella in cui cade l’anniversario del pio transito di Madre Speranza. Una settimana ricca di appuntamenti e avvenimenti. Dal convegno promosso dal Centro Studi Dives in Misericordia al raduno dei Giovani "Sui Passi di Madre Speranza". Incontri, momenti di preghiera, approfondimenti per celebrare un anniversario: la nascita al cielo della nostra amata Fondatrice. Ne stiamo raccogliendo la preziosa eredità spirituale ma soprattutto desideriamo conservare e far maturare il suo spirito. Permettetemi allora di rivolgermi a Lei a nome di tutti: Madre, donaci il tuo spirito.

Nella "Voce" del prossimo mese, un’ ampia pagina dedicata a questa circostanza. Per ora depongo la penna. Vorrei segnalarvi il mio indirizzo telematico per eventuali comunicazioni, sug­gerimenti, proposte o quant’altro un bravo rettore dovrebbe sapere: rettore.santuario@collevalenza.it ma soprattutto per avere un contatto più diretto con pellegrini e lettori.

Il 25 febbraio inizia il sacro tempo di quaresima: auguro a tutti un fecondo cammino di conversione e di santificazione.

Foto di gruppo

Il Prespe del 50° del Santuario

Suore Francescane dell’Immacolata

Suore in Esercizi Spirituali

Da Terni, parenti di P. Augusto e 50° di Sr. Maria Annunziata Dominici

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ultimo aggiornamento 31 marzo, 2009