pastorale familiare

Marina Berardi

 

Anna Cappella,

una vita

 per la vita!

 

Un grembo ed un cuore verginali che hanno "generato" vita attorno a sé, un’esistenza che rimane oltre la morte, una vita per la vita. Il Signore ha chiamato Anna Cappella a partecipare per sempre della Sua gioia, in un incontro preparato e vissuto nell’amore, sigillando quell’alleanza sponsale che l’aveva unita a Lui con la consacrazione religiosa.

Una donna umile e discreta che ha speso la sua esistenza e le sue doti professionali ed umane per riproporre uno stile rispettoso e attento al prezioso valore della sessualità, alla luce del progetto originario di Dio.

È per onorare la "missione" svolta dalla Dott.ssa Cappella, a servizio delle famiglia e della vita nascente, che desidero offrirvi un suo profilo, così come ce lo ripropone il sito dell’informazione on-line della Diocesi di Roma.

"È morta Anna Cappella, prima direttrice del Centro studi per la regolazione naturale della fertilità dell’Università Cattolica di Roma. La scomparsa è avvenuta durante la notte del 20 aprile, a Firenze, all’età di 84 anni (era nata a Rieti il 12 agosto 1924) nella residenza delle Missionarie della scuola, istituto religioso femminile fondato da Luigia Tincani, di cui Anna Cappella faceva parte. La sua è stata la storia di un’intera esistenza dedicata alla promozione della vita umana.

«Per l’incalcolabile contributo alla diffusione del metodo Billings in Italia e nel mondo, promuovendo sempre, instancabilmente, i valori comuni a cui si ispirano le diverse metodiche naturali». In questa sintetica espressione può essere riassunto il ricordo della dottoressa Cappella, come recita la motivazione del premio alla carriera, che le fu conferito il 25 novembre 2005 a nome dell’Ateneo del Sacro Cuore dalle mani di monsignor Elio Sgreccia, già ordinario di bioetica all’Università Cattolica e presidente emerito della Pontificia Accademia per la vita, in una affollatissima aula "Vito" del Policlinico Gemelli, che l’aveva salutata con un lungo applauso. In occasione di quell’omaggio con Anna Cappella furono premiati John ed Evelyn Billings, suoi grandi amici, che il giorno prima avevano ricevuto la laurea honoris causa dall’Università statale di Tor Vergata a conferma del valore scientifico, antropologico, etico e sanitario dei metodi di regolazione naturale della fertilità, cui Cappella ha dedicato una vita intera.


Da sinistra: John e Evelyn Billings, Anna Cappella, Mons. Elio Sgreccia (Foto tratte dal Sito: Cattolica news. Magazine on-line dell’Università Cattolica)

Anna Cappella per circa 30 anni ha avuto come missione di ricercatrice e formatrice la tutela della vita, il rispetto della sacralità del matrimonio e della famiglia e la promozione di una procreazione naturale e responsabile. Laureata a Roma in medicina nel 1952 e poi specializzata in ostetricia e ginecologia, successivamente formatasi in importanti centri clinici e di ricerca degli Stati Uniti, si dedica all’attività missionaria. Nel 1972 è medico volontario presso il St. Dominic Hospital Bawalpur in Pakistan per l’insegnamento del metodo Billings. Nell’agosto 1975 è chiamata a dirigere il nascente Consultorio familiare della Cattolica a Roma, all’interno del quale si attiva un servizio di insegnamento dei metodi naturali con particolare riferimento al metodo dell’ovulazione Billings. «Educare significa anche far conoscere ciò che c’è nella natura», diceva Anna Cappella. E fu proprio Paolo VI a confermarle che era sulla strada giusta dicendole, già nel 1974: «Questo è un lavoro molto importante: diffondetelo!». La vicinanza, la guida e l’incoraggiamento dei Pontefici hanno sempre sostenuto il suo instancabile impegno, radicato in una convinta e gioiosa adesione all’insegnamento del Magistero della Chiesa; numerose sono state le occasioni di incontro personale di Anna Cappella e le udienze private concesse da Giovanni Paolo II alla sua equipe e ai partecipanti a numerosi corsi e congressi da lei organizzati.
«Nel 1980 – ricordava monsignor Sgreccia nel 2005 – nasce il Centro studi e ricerche per la regolazione naturale della fertilità come struttura autonoma in seguito all’ampliamento dell’attività del servizio di insegnamento dei metodi naturali e la dottoressa Cappella ne è nominata direttore. Un vero dono per la Cattolica. La dottoressa Cappella ha portato avanti un centro, una scuola e un insegnamento scientificamente curato con scrupolo, che voleva abbracciare non solo una tecnica, ma tutta la visione dell’uomo, della donna, del matrimonio ispirato alla promozione della dignità della persona umana». Il rettore Lorenzo Ornaghi, in quella occasione, subito dopo l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica, avvenuto alla presenza di Benedetto XVI, espresse in un personale messaggio il «ringraziamento speciale di tutta l’Università Cattolica alla dottoressa Cappella, che ha seguito l’attività che anni fa si avviò, magari con fatica, ma con lungimiranza, sui temi della fertilità e infertilità umana. Tale attività ha avuto un ampliamento crescente dei suoi settori di intervento a livello nazionale e internazionale, testimoniando la grande attenzione del nostro Ateneo a questioni che interpellano fede e ragione, cultura e sviluppo, in una continua disponibilità al dialogo e al confronto critico con tutti, fino alla costituzione dell’Istituto scientifico internazionale (Isi)», che il Santo Padre, per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo indicò «come esempio eloquente di quella sintesi tra verità e amore che costituisce il centro vitale della cultura cattolica»"
1.

 

Il nostro tempo, le nostre famiglie hanno bisogno di testimoni ed Anna Cappella è stata uno di questi, realizzando, grazie alle sue competente professionali e alla sua sensibilità femminile, il compito che Dio affida ad ogni essere umano: "Difendere e promuovere, venerare e amare la vita" (EV 42).

Questa "scuola di vita" è più che mai necessaria nell’attuale contesto culturale in cui, troppo spesso, si oscilla tra posizioni estreme che vanno dalla "paura" e dal "rifiuto" della fecondità e della vita, all’esasperazione del "desiderio" e della "pretesa" di un figlio a tutti i costi.

Gli studi, la scienza, il pensiero, i riferimenti valoriali di questa donna hanno dato un valido apporto a quella che definirei l’"ecologia" della vita e della relazione, ispirata e fondata sui ritmi naturali della fecondità di coppia.

Una vita compiuta, quella di Anna Cappella, stupita, aperta, offerta, feconda… che, ad imitazione di Cristo e sull’esempio di Maria, ha scelto di fare di sé un dono che si è compiuto nel donarsi.

Anche lei ha fatto parte di quel "popolo pellegrinante, popolo della vita e per la vita" che – come ci ricorda Giovanni Paolo II nell’Evangelium Vitae – cammina fiducioso verso «un nuovo cielo e una nuova terra» (Ap 21, 1), volgendo lo sguardo e la preghiera a Colei che è «segno di sicura speranza e di consolazione»:

O Maria,
aurora del mondo nuovo,
Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato
di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere,
di uomini e donne vittime di disumana violenza,
di anziani e malati uccisi dall’indifferenza
o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio
sappiano annunciare con franchezza e amore
agli uomini del nostro tempo
il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo
come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine
in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo
con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà,
la civiltà della verità e dell’amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.

(EV 105)

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ultimo aggiornamento 19 giugno, 2009