DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P. Alberto Bastoni fam

Maggio 2009

 

Voce del Santuario

 

Come giare

Abbiamo vissuto il mese di maggio come un lungo pellegrinaggio verso la solennità di Pentecoste, che quest’anno è coincisa con l’ultimo giorno tradizionalmente dedicato a Maria, madre di Gesù e della Chiesa. Maria è presente nella vita liturgica non solo quando ne celebriamo particolari titoli. La Chiesa fa memoria di lei in ogni celebrazione eucaristica. La "Voce" di questo mese è guidata dalla sua presenza umile e discreta. Una presenza che ci aiuta a raccogliere meglio i profumi pasquali nel giardino della Risurrezione. Con Maria e come Maria insieme agli Apostoli raccolti nel cenacolo, lungo tutto questo mese, ci siamo impegnati ad essere come vasi e come giare che raccolgono ogni goccia di miele che stilla dalla bocca del Risorto il quale, giorno dopo giorno, attraverso la sua parola ci inizia alla vita vera, alla gioia vera, alla felicità che nessuno può rapire.

Di domenica in domenica

Il 3 maggio , quarta domenica di Pasqua, detta di Gesù buon pastore, con tutta la Chiesa abbiamo implorato il dono di nuove vocazioni. Il tema del messaggio di Benedetto XVI per la 46a giornata mondiale di preghiera per le vocazioni "La fiducia nell’iniziativa di Dio e la risposta umana" sottolinea che chi è chiamato al servizio di Dio si fida di Lui e della sua iniziativa..e "Dobbiamo pregare perché l’intero popolo cristiano cresca nella fiducia di Dio, persuaso che il "Padrone della messe" non cessa di chiedere ad alcuni di impegnare liberamente la loro esistenza per collaborare con lui più strettamente nell’opera della salvezza". In questo giorno abbiamo festeggiato particolarmente Suor Assunta Larrión, Suor Adela Mendioroz, Suor Laura Pizzuto e suor Teresina Garcia, che alla presenza di familiari e amici, hanno ringraziato l’Amore Misericordioso per i 50 anni di vita consacrata e di appartenenza alla Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso. Anche noi abbiamo benedetto il Signore e ci siamo congratulati con loro per la lunga e fedele testimonianza di vita evangelica. P. Aurelio Pérez che ha presieduto la celebrazione ha sottolineato questa gioia e questa gratitudine.

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Il 10 maggio si è svolta la giornata conclusiva l’incontro annuale dei gruppi italiani dell’Associazione Laici Amore Misericordioso, iniziato venerdì 8 maggio con una veglia nella cripta della basilica. Durante la celebrazione delle 11,30, presieduta da P. Aurelio Pérez, 25 laici, a conclusione del cammino di formazione, hanno emesso la promessa e sono entrati a far parte dell’Associazione per condividere il carisma della Famiglia religiosa dell’Amore Misericordioso. P. Aurelio, nella sua omelia ha incoraggiato tutti i presenti a lasciarsi inondare dalla linfa vitale che viene donata continuamente dalla vite e a far si che come il tralcio unito alla vite dopo la potatura porta molto frutto così i cristiani in particolare i laici hanno il compito di trasformare le proprie lacrime in lacrime che possano portare frutti di serenità e pace. Il rimanere in Lui rappresenta la nostra libertà; il rimanere in Lui è la nostra VIA, la via della pace, la via della gioia!!!

Un pensiero particolare è andato a tutte le mamme a cui il mondo laico dedica la seconda domenica di maggio, perché trovino in Maria coraggio e forza per la loro missione... Maria, donna del Magnificat, è riferimento per tutte le donne, scelte da Dio per una missione grande attraverso la ricchezza della propria femminilità.

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Il 17 maggio è stata una domenica molto movimentata, per la coincidenza di due eventi che hanno visto una massiccia presenza di convenuti. La mattina si è svolta la VII giornata di preghiera per la terra Santa. Invitati dal Preside per l’Umbria, il dott. Alberto Pasqualoni, Cavalieri e Dame dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro dell’Umbria, si sono radunati per vivere una giornata all’insegna della preghiera, della solidarietà e dell’agape fraterna. Partendo dal Santuario, in forma processionale e tutti rigorosamente in divisa, preceduti dalla croce astile e dal vessillo dell’Ordine, si sono portati in basilica dove, S. E. Mons. Mario Ceccobelli, vescovo di Gubbio ha presieduto la santa messa delle 11,30. Una celebrazione sobria e solenne, al termine della quale, p. Sergio Prima Cerai OFM, ha offerto una testimonianza sulla situazione in Terra Santa.

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In gioiosa unione fraterna si sono raccolti qui presso il santuario anche gli aderenti al movimento dei Cursillos di Cristianità della Diocesi di Orvieto-Todi per festeggiare il loro 30° compleanno. Il motto della giornata era "Per me vivere è Cristo", una delle frasi più citate di san Paolo. Una giornata intensa iniziata presso l’auditorium della casa del pellegrino e conclusasi con la partecipazione alla messa delle 18,30 in basilica presieduta da don Marcello Cruciani. Ancora una volte sono risuonate le note di quel "De colores", inno proprio del Cursillos: una vera e propria esplosione di gioia, per la consapevolezza che ieri, oggi e sempre Cristo conta su di noi!

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Il 24 maggio la liturgia della domenica della celebrazione del Mistero di Gesù asceso al cielo, ci ha fatto entrare nella profondità della Pasqua, un unico mistero dai molteplici aspetti e, proprio dall’ascensione di Gesù è iniziata sulla terra la missione della Chiesa. Egli non ci ha lasciati soli! Ha mandato e manda lo Spirito Santo. Una domenica relativamente tranquilla con un flusso discreto di pellegrini, specialmente nella mattinata. In questa domenica abbiamo celebrato insieme alla Chiesa universale la Giornata per le Comunicazioni Sociali. Il messaggio del Santo Padre in occasione della 43a Giornata per le comunicazioni sociali dal tema : "Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia" , richiama tutti a farci carico dell’annuncio del Vangelo e, rivolgendosi ai giovani: "A voi, giovani, che quasi spontaneamente vi trovate in sintonia con questi nuovi mezzi di comunicazione, spetta in particolare il compito della evangelizzazione di questo ‘continente digitale’…" Le suore Francescane dell’Immacolata, fondate da p. Stefano Maria Manelli, hanno presentato, al termine di ogni celebrazione, il Messalino trimestrale, una pubblicazione curata dalla Casa Mariana Editrice. Si tratta di un sussidio liturgico che oltre ai testi della messa, offre un sobrio commento agli stessi e presenta, giorno dopo giorno, i profili dei santi del calendario liturgico con applicazioni pratiche. Anche questo, credo, sia stato un modo per mettere in pratica l’invito del Signore risuonato nel Vangelo: "Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura". Ringrazio le Suore Francescane per la loro testimonianza e per l’impegno a diffondere la Buona Novella con coraggio e semplicità!

Da questa domenica abbiamo vissuto i giorni di preghiera nel Cenacolo, preghiera suggerita dalla Liturgia eucaristica e delle ore. Il nostro settenario di preghiera ci ha portato verso orizzonti sconfinati. Lo Spirito ci ha resi nuovi e i cuori si sono trasformati.

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E dopo aver contemplato il mistero del nostro Signore Gesù Cristo che «elevato in cielo sedette alla destra di Dio» , ognuno di noi come membra vive del Corpo di Cristo che è la Chiesa, si è trovato nella condizione degli apostoli che nel cenacolo attendevano insieme di essere capaci di portare e annunciare l’esperienza vissuta con il Signore Gesù. Efrem Siro, non esita a immaginare il collegio degli apostoli «come fiaccole pronte in attesa di essere illuminate dallo Spirito Santo per illuminare con il loro insegnamento l’intera creazione». Sprofondandosi nella contemplazione del mistero della Pentecoste il diacono Efrem ci ha aiutato a leggere l’icona della Pentecoste quale grembo che attende di essere fecondato e come « agricoltori che portano i la semente nella falda del loro mantello in attesa di ricevere l’ordine di seminare» o ancora «come marinai la cui barca è legata al porto del figlio e che attendono di ricevere la brezza dello Spirito». Con il dono pieno dello Spirito il fiore della Pasqua matura nel frutto della Pentecoste e il suo profumo di gioia è percepibile come il primo covone che si offre al tempio, come la Legge ormai scritta nei cuori del cui dono sul Sinai si fa memoria nella Sinagoga.

Una Pentecoste animatissima, qui al Santuario per la presenza di numerosi gruppi che hanno partecipato anche alla veglia nella serata di sabato 30 maggio.

Veni sancte Spiritus, veni per Mariam

Come ho già scritto sopra, nel mese di maggio non solo abbiamo vissuto la parte più intensa della cinquantina pasquale ma anche il ricordo filiale di Maria, nostra madre. "Noi siamo più felici della Madonna, perché... Lei non ha avuto una Santa Vergine da amare!...". Questa uscita deliziosa di S. Teresa di Gesù bambino non dovrebbe lasciarci indifferenti. È talmente bella e sorprendente! Ci fa comprendere in un baleno l’incanto dell’amore alla Madonna. Ci fa capire in un attimo di quale felicità noi siamo privi, senza la devozione alla Madonna. . S. Tommaso d’Aquino, ci insegna che la vera devozione consiste nella "donazione pronta e completa di tutto se stesso". La parola devozione significa donazione, o meglio "donarsi". Non un donarsi qualsiasi, naturalmente, ma un donarsi con amore, con generosità, con trasporto. L’esempio supremo di devozione alla Madonna noi lo riceviamo nientemeno che da Dio stesso. Infatti, Dio fu Colui che per primo si donò a Maria, e si donò a Lei in modo così perfetto, da farsi suo Figlio! In questo senso Gesù fu il primo e sommo devoto di Maria Santissima. Ancora una volta, come in Avvento, è stata collocata l’immagine di Maria Mediatrice ai piedi del Crocifisso, quasi ad indicarci la strada, la via da seguire, il sentiero giusto per ottenere la salvezza. Una presenza che ci ha persuasi di giorno in giorno, attraverso la recita meditata direi quasi celebrata del Rosario, che la nostra conformità a Cristo Crocifisso si realizza anche attraverso la nostra figliolanza tenera e devota verso la Madre di Dio: per dirla con un santo: più si è figli di Maria più si è fratelli di Gesù, e viceversa o per dirla con le parole della nostra Venerabile Madre: Maria prepara alla felicità suprema, che è vivere in Gesù, poiché ella è la via più diretta per rendere piena e raggiungibile in breve tempo, la nostra unione con l’Amore Misericordioso.

Mediatrice di Grazia e di Misericordia

In particolare abbiamo esaltato la sua funzione di Mediatrice di grazia l’otto maggio. Come Lei, abbiamo magnificato il Signore per averci chiamati a costruire il suo Regno. E, anche quando sentiamo in noi l’incapacità di raggiungere orizzonti più ampi, Maria sostiene la nostra speranza, lui è la stella che orienta il nostro pellegrinaggio,è il riferimento per il nostro cammino di fede. Alle 6,30 di questo giorno di festa per tutta la Famiglia dell’Amore Misericordioso, ci siamo ritrovati in cripta per una solenne concelebrazione presieduta eccezionalmente da Mons. Cancian attualmente vescovo di Città di Castello e nostro confratello. Alla messa hanno partecipato tutte le comunità del Santuario. In questa circostanza noi Figli dell’Amore Misericordioso, abbiamo rinnovato i voti che ci uniscono in maniera speciale all’Amore Misericordioso, unico bene della nostra vita. Vorrei ringraziare tutti per l’amicizia, la fraternità e la cordialità e la preghiera per il mio 25° anniversario di professione religiosa di cui ho fatto memoria in questo giorno.

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L’ultima settimana del mese di maggio è coincisa con il solenne settenario di preparazione alla Pentecoste. Dal lunedì a venerdì ci siamo raccolti in Santuario per meditare alcuni testi paolini sullo Spirito Santo. Un itinerario di preghiera molto stimolante grazie anche all’abbondante silenzio che lo ha caratterizzato. Non è mancato il ricordo di Maria alla quale abbiamo offerto il nostro omaggio filiale con una recita più semplificata del rosario. A Lei però abbiamo dedicato ampio spazio con ben 2 processioni mariane: una venerdì 29 maggio a conclusione del mese mariano parrocchiale e l’altra la sera del 31, animata dal gruppo Associazione Mariana Assistenza Malati d’Italia proveniente da Napoli.

Pellegrini e convegni

Anche nel mese di maggio si è registrato un notevole incremento di pellegrini, soprattutto nei fine settimana e nei giorni in cui sono aperte le Piscine del Santuario. Sono venuti circa 6.000 pellegrini in gruppi organizzati da:

ALAM-Italia, Amelia (TR), Ancona (AN), Anguillara Sabbazia (RM), Apiro (MC), Arenzano (GE), Arrone (TR), Auronzo Di Cadore (BL), Badia Polesine (VR), Battipaglia (SA), Benevento (BN), Borgo Rivo (TR), Cambiano (TO), Camerino (MC), Campobasso (CB), Cantù (CO), Capriano di Briosco (MI), Carpi (MO), Carrara, Caserta, Cassino, Casteltodino (TR), Cerneto Guidi (FI), Cervaro (FR), Città di Castello (PG), Civitavecchia RM), Como, Costano (PG), Croazia, Cursillos Todi, Erba (CO), Ercolano (NA), Filottrano (AN), Firenze, Flocco Poggio Marino (NA), Fratta Todina (PG), Frosinone, Gabicce Mare (PU), Gambettola (FC), Guardiagrele (CH), Inverigo (CO), Lama (PG), Lecce, Legnago (VR), Lucca, Maglie (LE), Manduria (TA), Mercatello sul Metauro (PU), Milano, Moglia (MN), Mondragone (CE), Monselice (PD), Montebello (VI), Montecastrilli (TR), Montecosaro (MC), Montegiorgio (MC), Monteleone di Spoleto (PG), Montelparo (AP), Napoli, Narni Scalo (TR), Nocera (SA), Perugia - S. Lucia, Pesaro, Pescara, Pietrolo - Monte S. Pietrangeli (MC), Pomigliano d’Arco (NA), Poppi (AR), Prato, Putignano (BA), Ravenna, Riccione (RN), Rieti, Roma, Ronco (FO), Rovagnate (LC), Salerno-Sant’Antonio Abate (NA), Scandicci (FI), Sergnano (CR), Siena, Somma Vesuviana (NA), Subiaco (RM), Svizzera, Terni, Torino, Treviso, Vallerano (VT), Varese, Vasto (CH), Vicenza, Vignanello (VT).

Naturalmente anche e soprattutto in questo mese sono proseguite le giornate di ritiro spirituale in preparazione alla prima comunione ed alla cresima da parte di gruppi di bambini e ragazzi accompagnati dai loro parroci. È stato bello vedere come questi ragazzi dopo vari momenti di ricreazione, svaghi e giochi, riuscivano a ripristinare, al momento opportuno, il silenzio e l’attenzione!

Da segnale un numeroso gruppo UNITALSI proveniente da Manduria (Ta); accompagnato dal loro assistente spirituale, hanno trascorso un intero fine settimana all’insegna della nostra spiritualità.

D. Stefano Gobbi continua a girare il mondo animando i Cenacoli Mariani con grande fervore e con notevole partecipazione. Nel mese di Maggio ha scelto ancora una volta il nostro Santuario per un incontro al quale hanno partecipato alcuni Sacerdoti e oltre trecentocinquanta laici. I momenti di riflessione e di preghiera hanno avuto il loro culmine nella celebrazione Eucaristica che si è svolta in Basilica con grande raccoglimento e solennità.

Un ringraziamento a tutti gli animatori per aver scelto il nostro Santuario come meta spirituale e luogo di ristoro dell’anima: l’Amore Misericordioso ricolmi tutti delle sue abbondanti benedizioni.

L'angolo

della MISERICORDIA

"Le casette di tela blu"

È mercoledì 15 aprile 2009 e sono le 17.30 La mia Land Rover verde bottiglia si ferma dopo due ore di viaggio. Ho lasciato Roma. Sono nel parcheggio disordinato, confuso, polveroso e incredibilmente silenzioso di un’area definita e circoscritta all’interno di un campo sportivo per l’atletica leggera riempito da piccole "casette di tela blu". Scendo dall’auto ed è come se fossi al di fuori del tempo e dello spazio. Sbigottito e incredulo nell’osservare tanto movimento in assenza di rumore. Pur sapendo qual’era la mia destinazione prima della partenza, spontaneamente mi domando:"Dove sono?". All’improvviso una voce dolcissima rompe quel paradossale silenzio ed ecco che la realtà ri-dona la vista alla mia inconsueta e nuova cecità. Una piccola bambina dai capelli neri seduta sulla sua palla rossa, mentre tento di prendere i bagagli, simpaticamente mi domanda:"Stai andando via?". Una domanda tanto legittima quanto, per me, priva di senso. Ero appena arrivato! Faccio fatica a rispondere:"No! Amore, sono arrivato ora." La bambina dolcemente e con fare calmo e allo stesso tempo disarmante continua: "Rimani qui con noi?", Sì! Le rispondo e lei: "Dove dormi?". Mi guardo attorno per darle una risposta credibile e noto due grandi adesivi rettangolari bianchi e rossi con sopra impressa l’immagine del logo della mia azienda, posti sui lembi di tela blu all’ingresso della "casetta di tela blu" posta alle mie spalle e dico: "Dormo lì". Lei mi sorride ancora e aprendo di più i suoi grandi occhi neri fa un bel sospiro e serena dice:"Sono proprio contenta!". Quel sorriso ha trasformato i suoi occhi in fari potenti che hanno illuminato, guidato, sostenuto e scaldato i giorni e le notti del tempo trascorso nel piccolo grande mondo delle "casette di tela blu"!

Questo mondo è protetto da una splendida corona di monti che per cappello hanno cime bianchissime e che sembrano le punte di quelle frecce che indicano la via per raggiungere il cielo.

Il mondo delle "casette di tela blu" è la Tendopoli di Piazza d’Armi nella città dell’Aquila colpita dal sisma, dove mi sono nutrito di una Umanità colma e ricca dell’Amore di un Padre che manifesta la pienezza della Sua Misericordia nei cuori dei Suoi figli che fanno della Solidarietà lo strumento più efficace, più vero ed autentico, testimonianza concreta che tutto è ricapitolato in Cristo Gesù.

È il Tempo di Pasqua, la morte è l’anticamera della Risurrezione. Nel Dolore, nella Sofferenza, tra le macerie, nel profondo rispetto dei sentimenti e dei valori, è la presenza di un Amico a rassicurare un bambino seduto sulla sua bella palla rossa e che non si sente più solo.

Ogni notte prima di addormentarmi sono dentro quei grandi occhi neri. È lì dentro che ritrovo i miei nuovi Amici, i loro Volti, le loro Parole, le loro Storie, le loro incertezze, le loro Speranze, gli odori, le scosse, il freddo della notte, il caldo del giorno, la polvere delle macerie, le mie e le loro foto, i loro ricordi, gli Amici e i Figli che più non sono, i loro Silenzi, la loro dignità, la loro nuova e viva condizione, la capacità di ascoltare e la loro gioia di essere accolti ed amati, i valori ritrovati ormai perduti nel correre frenetico di una città culturalmente ricca di vita e di storia, la mia tenda, il mio sacco a pelo, il profumo della pioggia. Ora la notte non è più buia, come piccole candele i sorrisi di quei bimbi restituiscono dignità, speranza e senso del dono della Vita che viene e ritorna, seguendo l’indicazione delle bianche punte (il cappello dei monti), alla casa di un Padre che non ti abbandona mai.

Per questo la mia esperienza continua pronto a ritornare dai miei "Nuovi" Amici che tanto mi hanno insegnato!

Gianluca Maria,
catechista nel nome e per volontà di Dio, al servizio dei fratelli più piccoli che si preparano nel loro primo anno di catechismo alla Cresima.

Misericordia significa anche riconoscere il luogo attraverso il quale Dio ci parla, ci interpella. L’unica prova concreta che noi crediamo e viviamo la paternità di Dio è trattare tutti gli uomini come figli dell’unico Padre, quindi come nostri fratelli, l’altro esiste perché ci umanizza, i suoi bisogni ci fanno uscire da noi stessi e ci rendono sempre meno attenti a noi stessi e sempre più misericordiosi; il "povero" in questo senso è un privilegiato strumento di misericordia nelle mani di Dio. Il solo carisma superiore, che può e deve essere desiderato, è la carità, e la carità è la radice della misericordia, cioè di un cuore che ama. L’amore cristiano per il fratello è un " amore che viene da Dio e va a Dio" , vivere la misericordia significa fare esperienza di Dio nei luoghi dove ci attende per offrirci la grazia dell’incontro con Lui. Nelle miserie dei piccoli scopriamo le loro ricchezze, dalle quali veniamo a nostra volta arricchiti, trattandoli con rispetto e gratuità, scopriamo non solo le loro richieste, ma la loro sapienza e beatitudine: non siamo più solo maestri che insegnano, esortano e consolano, ma discepoli che si lasciano istruire e restano sorpresi dinanzi alla "misericordia" di un Padre che ama i suoi figli.

Una
lettera...

 

Caro padre, sono stata educata alla religione cattolica. A 9 anni avevo già ricevuto tutti i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Naturalmente senza capirci nulla. Il nostro sacerdote non ha mai accettato le riforme del Vaticano II. Così la mia "fede" è stata segnata dall’abitudine e dal vuoto, vuoto che si è fatto sempre più spaventoso, vuoto che ho tentato di colmare nei modi più disparati. Nulla però che sortisse dei risultati soddisfacenti.

Un Venerdì santo Gesù crocifisso ha sconvolto la mia vita. Lui agisce così, nella semplicità di un attimo, di un gesto, di una parola. È iniziata una luminosa primavera dello spirito: sì, la santità non era più un sogno, non era più soltanto un sogno ma una realtà raggiungibile nell’impegno quotidiano di lasciare a Dio tutto il posto. Tutto questo favorito e incoraggiato da un nuovo sacerdote. Cieli nuovi e terra nuova!!

Poi, nel normale avvicendamento di sacerdoti alla nostra comunità è stato assegnato un altro sacerdote che in poco tempo ha fatto tabula rasa di tutto un lungo lavoro. Ora sembra di vivere ai tempi della prima Chiesa, costretti quasi ad amare Gesù di nascosto, solo che allora i presbiteri erano pieni di fervore ora solo occhi alteri, lingua bugiarda, pulpito violento e aggressivo, menzogne che dividono; una vera sfida per la fede. È tutto fermo e ovunque guardi vedo solo segni di morte. E oggi questa Chiesa che tanto amo, con tutte le sue contraddizioni, mi sembra un sepolcro chiuso, un silenzio muto, una strana logica di cose che mi sembrano assurde, ingiustizie che trionfano, imposture che si vestono di verità. Sì, sono tentata di pensare che tutto è morto. È per me un vero scandalo che mi impedisce di vivere serenamente la mia quotidianità di madre, di moglie, di cristiana. Solo l’amore di Gesù mi dà ancora il coraggio di credere, l’umiltà di sperare e l’impegno di amare. Ma come posso non chiudere il cuore all’attesa?

Una risposta

Carissima, le tue parole mi hanno commosso. Parole che credo non riescano nemmeno ad esprimere tutta la sofferenza. Provo vergogna, poiché come servitore della Chiesa vorrei che ognuno, specie i presbiteri, fosse volto luminoso di Dio, ma lo dici tu stessa: quante contraddizioni. Spesso si fanno incontri che in pochi momenti distruggono persuasioni costruite in lunghi anni e sembra di vedere vaste zone del regno di Dio, invase e dominate da chi è "menzognero e omicida" dall’origine. E forse la domanda che non poni esplicitamente è se la Chiesa è ancora santa, se è ancora santificatrice. La risposta è nei santi di ogni tempo, è nel popolo di Dio che crede e cerca di essere sempre più fedele alla sua chiamata, è in quelle persone che, come te, per Cristo accettano sofferenze e persecuzioni, fame di Dio e solitudini smisurate.

Maria, madre e immagine della Chiesa è il modello per tutti, in ogni tempo. Tra pochi giorni sarà Pentecoste: attendiamo lo Spirito, chiediamolo come un dono a cui non si ha diritto, ma che ci è stato promesso e a Dio chiediamo che venga il suo regno... è Lui che lo costruisce… non noi.

Foto di gruppo

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ultimo aggiornamento 19 giugno, 2009