dagli scritti di madre speranza

a cura di P. Mario Gialletti fam

 

“Il Tuo Spirito Madre”

Madre Speranza di Gesù Alhama Valera nata il 30 settembre 1893 a Santomera morta in Collevalenza l’8 febbraio 1983. Fondatrice delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso e del Santuario di Collevalenza

È in corso il Processo canonico per la sua canonizzazione e il 23 aprile 2002 la Chiesa l'ha dichiarata venerabile. 

In questo anno celebriamo il 50° anniversario della erezione canonica del Santuario dell’Amore Misericordioso in Collevalenza; riproponiamo alcuni brani degli scritti della Madre sul santuario.

 

 

Madre Speranza

22 novembre 1981

Il Papa al Santuario

Una visita attesa e desiderata, ma forse nessuno di noi pensava che potesse arrivare tanto presto

La stessa Madre ce ne aveva parlato 16 anni prima, il 9 settembre 1965, l’anno che si terminò e consacrò il grande Santuario, l’attuale Basilica e la Cripta.

"La notte passata il buon Gesù mi ha detto che un giorno il Vicario di Cristo verrà a visitare il Suo Santuario.

Io con tutta me stessa e con tutto il desiderio Gli ho detto che vorrei che questo avvenisse subito, adesso…"

(El pan 21, exh 659).

Era Papa Paolo VI nel 1965 quando la Madre il 9 settembre ci preannunciò che un giorno un Papa sarebbe venuto al Santuario. La Madre ha avuto sempre una "venerazione" per la persona del Santo Padre e tutti i Pontefici l’hanno sempre incoraggiata e benedetta; ad Essi ha sempre sottoposto il progetto del Santuario e ne ha ricevuto sempre incoraggiamento.

  • Molto amata e apprezzata da Papa Pio XII (1939-1958),

  • incoraggiata da Papa Giovanni XXIII (1958-1963) [cfr El Pan 21 exh 26 ],

  • da Papa Paolo VI (1963-1978) che aveva espresso un grande desiderio di venire al Santuario e le aveva promesso di voler venire [cfr El pan 21 exh 788-791],

  • da Papa Giovanni Paolo I (1978) che aveva apprezzato il lavoro delle sue figlie in veneto,

  • a Papa Giovanni Paolo II (1978-2005) che, a sorpresa, per Sua esplicita scelta e decisione, di fatto è venuto pellegrino al Santuario.

 

Ripresentiamo la trascrizione di alcuni brani delle cose che la Madre ci diceva a voce, parlando a braccio; a volte abbiamo potuto registrare con il magnetofono la sua viva voce.

 

18/12/1959

Era Papa Giovanni XXIII.

Festa della Madonna della Speranza, parlando ai pellegrini:

… Tutte le cose del Signore, viste umanamente, sembrano strane. Ad esempio, poteva sembrare strano, questa mattina, che un sacerdote di Roma – religioso di altra Congregazione – celebrasse la Messa della Comunità, nella festa onomastica della Fondatrice. … Si tratta del P. Vincenzo Figlio di Maria Immacolata, ecco. Questo per dirvi che nelle cose che sembrano storte la Provvidenza agisce sempre diritta. Oggi è venuto; ha celebrato la Messa in luogo di Padre Alfredo Di Penta, Primo Figlio dell’Amore Misericordioso. Forse le Suore e qualche altro può esserci rimasto male, ma io no. Ho detto: "Signore, come sei fatto, con Te sembra che tutto sia squinternato, invece, alla fine, ogni cosa è al suo posto". Dovete sapere che questo figliolo che oggi ha celebrato la Messa per me è stato come un primo figlio dell’Amore Misericordioso, anche se ha fatto i suoi Voti con i Pavoniani, un’altra Congregazione.

Ora passiamo ad altro argomento.

Mi dispiace tanto, figlioli miei, che in italiano non riesca ad esprimere l’amore e la gioia che sento nel vedermi vicino a voi. Vicino a voi, in questo roccolo con le meraviglie che Nostro Signore, Amore Misericordioso vi opera.

Fino al momento di realizzare un Santuario dell’Amore Misericordioso, io non sapevo cosa fosse un roccolo. Il luogo dove si veniva a cacciare per prendere gli uccelli… che doveva diventare per l’Amore Misericordioso un luogo per cacciare anime… Io dicevo: per favore, Signore!!!

Invece le anime lontane da Lui qui devono capire che è il luogo dove il Signore le prende per sostenerle. E i Figli e le Ancelle dell’Amore Misericordioso con l’amore, la carità e il sacrificio, richiameranno quelle anime lontane dal Signore in questo luogo che ricorda come un tempo era di richiamo per gli uccelli. E così anime lontane, che vanno senza sapere dove, che volano ad occhi chiusi, verranno a cadere nel roccolo.

Beata Collevalenza, che ha avuto la fortuna di essere la sede del roccolo, in questa montagnola, in un paese così lontano, senza comunicazioni… Tanti verranno a vedere Collevalenza, perché? Verranno in questo roccolo fatto per le anime, quelle che volano senza sapere dove sbattono, che come farfalle sbattono di qua e di là e non sanno che andranno a finire nel roccolo dove l’aspetta LUI, l’Amore Misericordioso.

Nostro Signore per fare le cose grandi prende quanto di più basso esista, ed ha fatto la prova, sapeva bene ciò che prendeva: non poteva prendere una cosa peggiore. Allora ha preso me per portarmi qui da un’altra nazione, dove non mi disimpegno con la lingua, dove mi trovo dal 1936. E mi è stato chiesto di edificare il primo Santuario dell’Amore Misericordioso, dove io devo lavorare contenta e piena di entusiasmo. Perché? Perché faccio la sua volontà.

Perché il Signore ha voluto che avvenisse in questa montagnola, molta gente domanda: che hanno fatto a Collevalenza? Io ho il conforto che Collevalenza ha fede, sa corrispondere e in mezzo alla sua povertà sa innalzare un Santuario all’Amore Misericordioso; che è piccolo e la gente non c’entra. Però con il tempo si avrà la gioia di vederne uno grande di 40 metri per 65, come una basilica, sarà grande, vedranno!

Quando ho detto al Vescovo di Todi che si doveva costruire questo grande santuario, scherzando mi ha detto: - Madre, la chiesa che ha già è troppo grande per Collevalenza -. Io, come ho visto che scherzava ho risposto: - Il Signore, dato che è tanto grande non sa chiedere cose piccole!- Ed è rimasto contento. E’ venuto qui ed ha detto: adesso vedo che il Signore ha ragione di dire che Collevalenza ha bisogno di una basilica, che si farà.

Ecco cos’è Collevalenza! Collevalenza, un giorno non lontano, arriverà ad essere una città, e verranno da tutte le parti del mondo a visitarla.

Non dovete dimenticare, figlioli miei, che il primo fondatore di tutto questo è stato un Bianchini. Un Bianchini che nella storia è un grande santo. E’ ancora vivente la sua famiglia, però quell’uomo era dato completamente alla carità, e non conosceva soltanto la carità, ma era pieno di amore per Nostro Signore. … Per cui la fonte principale di questo Santuario, di questo roccolo, è stato quell’uomo che dal paradiso aiuta. Io ogni giorno mi raccomando a lui dicendogli: "aiutami tu, che quando eri in vita aiutavi tanta gente; ora aiuta questa creatura, che non ha altro che quello che la Provvidenza dà per fare una cosa tanto grande. E veramente lo fa. Voi che siete nati a Collevalenza potete esserne orgogliosi.

"Quando il Signore mi ha chiesto di fare un Santuario io sono restata sgomenta (spaventata, turbata, impaurita); mi pare che fosse una notte del settembre dell’anno passato. Il giorno 27 settembre potei andare a Castel Gandolfo ed essere ricevuta dal santo Padre. Gli dissi: Santità, ora il Signore mi chiede un Santuario! Lui mi rispose: Coraggio, figlia, coraggio! Se è il Signore che te lo chiede di che ti preoccupi? … Coraggio, figlia, devi essere ferma e risoluta!...

Figlioli miei, pregate per me. Non pregate perché il Signore mi dia salute, ma perché io possa dare al Signore tutto quello che mi chiede.

Pregate il Signore, che per un Santuario così, si serve di una suorina, mezza morta; perché io non so se cammino… al punto che le persone, la gente più anziana, crede che io muoia di fame, e non è così… Per cui c’è chi mi porta quattro arance, chi una bottiglietta di olio… (ElPan 21 exh 26)

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ultimo aggiornamento 04 settembre, 2009