DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P. Alberto Bastoni fam

Ottobre 2009

 

Voce del Santuario

 

 

Anno di grazia

Tutto per Amore

Nell’itinerario liturgico del mese di ottobre l’evangelista Marco ci ha presentato Gesù-Messia, venuto "per servire e dare la propria vita in riscatto per molti" (Mc 10,45).

A partire da Gesù siamo chiamati a dare il giusto peso ai beni di questo mondo; l’orizzonte dell’entrare nel Regno ci chiede di fare un discernimento nelle nostre scelte per dare valore alle cose presenti a partire appunto da Gesù e dalla vita che dura per sempre e a cui Egli ci introduce.

Credere in Gesù significa accogliere nella vita quel soffio di eternità, significa intravedere frutti d’amore, di perdono, di pace. Solo in Gesù può trovare fondamento la speranza di cui il mondo, oggi, ha immensamente bisogno.

In questa necessità si inserisce il tema della Giornata Missionaria Mondiale: "Le nazioni cammineranno alla sua luce" (Ap 21,24). Il Papa sottolinea che lo scopo della missione della Chiesa è di illuminare con la luce del Vangelo tutti i popoli: sentire l’ansia e la passione di illuminare tutti i popoli con la luce di Cristo, che risplende sul volto della Chiesa, perché tutti si raccolgano nell’unica famiglia umana, sotto la paternità amorevole di Dio.

La spinta missionaria ha come via privilegiata la testimonianza: testimonianza che passa soprattutto per la quotidianità della vita. Tutti siamo chiamati a offrire la preghiera come primo ed indispensabile contributo all’azione missionaria della Chiesa.

Il mese di ottobre, nella sensibilità della gente, è il mese del Rosario: se la liturgia, azione di Cristo e della Chiesa, è azione salvifica per eccellenza, il rosario, quale meditazione su Gesù con Maria, è contemplazione salutare. Immergersi di mistero in mistero nella vita di Gesù fa sì che quanto egli ha operato e la liturgia attualizza venga profondamente assimilato e plasmi l’esistenza.

Rendo lode al Signore per questo anno di permanenza al Santuario. Anno di grazia, di amore e misericordia senza fine. Il Regno di Dio è più grande dei confini visibili della Chiesa, il campo d’azione di Dio è il mondo intero, perché lo Spirito soffia dove vuole. Chiedo, con tutta la fiducia di cui sono capace, che il buon Gesù renda il mio orecchio sempre più attento all’ascolto del mondo perché non mi riduca a rispondere a domande che nessuno si pone ma sia sempre disponibile ad un dialogo aperto, umile e rispettoso con tutti, nella sincera ricerca della verità e del bene comune.

A tutti auguro un buon inizio dell’anno pastorale nel segno del servizio umile e prezioso che siamo chiamati a compiere nelle nostre famiglie, parrocchie, comunità. Presi per mano da Maria, fedele nell’ascolto e nel servizio.

p. Alberto fam

Pellegrini

Nel mese di ottobre, abbiamo registrato un numero considerevole di presenze. I pellegrini che vanno ad Assisi o a Cascia, in genere passano anche per Collevalenza. Il Santuario dell’Amore Misericordioso sta occupando un suo posto abbastanza rilevante in Umbria e in Italia. Sempre di più viene scelto come luogo di spiritualità. Il forte richiamo delle Piscine e del Messaggio, invita sempre più a sostare qui per celebrare la Sua Misericordia, cantare le sue Meraviglie e lodare il suo Nome per le grandi opere del suo Amore. Non sono solo semplici citazioni, ma veri atteggiamenti che, grazie all’aiuto e alla preparazione dei capigruppo, i pellegrini vivono e assumono. Inutile parlare di cifre. Tutto è andato a pieno ritmo. La Casa del Pellegrino è stata quasi sempre piena. Vedere tanti gruppi da varie parti d’Italia che s’incontrano per un fine settimana, che pregano e mangiano insieme, è proprio bello. Par di capire che si sentono a loro agio, come in casa loro. Era ciò che voleva la Madre. Ci fa piacere vedere soprattutto l’attenzione, il raccoglimento, la fede dei pellegrini che arrivano al Santuario molto motivati. Un po’ di ressa ai confessionali non manca mai come pure sul piazzale delle Piscine, in attesa dell’immersione.

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Ringrazio di cuore la Signorina Gabriella Serra, da tutti conosciuta come colei cha ha riportato il nostro Crocifisso allo splendore originale, dopo un lungo e delicato restauro, per il dono che mi ha fatto. Le avevo espresso un desiderio: un ritratto della Madre, così come la ricordava e come le avrebbe fatto piacere rappresentarla. Anche per Gabriella ricorreva un an­no giubilare: quello del suo primo incontro che avrebbe dato una svolta alla sua vita e che le avrebbe permesso di realizzare il suo più grande sogno. Da qui l’occasione e lo spunto per realizzare quanto già anche in passato le era stato chiesto. Con questo nuovo ritratto, l’artista altoatesina, esprime tutta la gratitudine e la riconoscenza di una figlia, per la l’affetto e l’aiuto ricevuto dalla Madre.

Convegni

Anche quest’anno, nei primi giorni del mese di Ottobre i rappresentanti di tutti i gruppi italiani dell’Associazione Laici dell’Amore Misericordioso si sono riuniti a Collevalenza per la loro annuale Assemblea. Celebrazioni e momenti comunitari hanno permesso ai partecipanti un interessante scambio di idee e di esperienze.

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La sofferenza dell’uomo è un dato inconfutabile. Nessuno è esente, altrimenti non sarebbe vita. Che Dio soffra e in quale modo invece può essere oggetto di discussione, perché una certa idea della divinità, che ci viene più dalla filosofia che dalla teologia, ci fa pensare a Dio come l’essere perfetto in cui non vi è alcuna carenza e quindi nessuna sofferenza. La testimonianza biblica e in essa particolarmente la presenza del Figlio di Dio fatto uomo, ci fa pensare a un Dio vicino, talmente prossimo a noi da condividere i nostri dolori. Dall’idea che abbiamo della sofferenza di Dio dipende non solo la nostra fede, bensì anche e soprattutto la sua realizzazione pratica e l’atteggiamento nei confronti del nostro personale dolore e della risposta che diamo al dolore degli altri. Chi lavora in sanità sa bene che questi non sono quesiti astratti e accademici, sono il nutrimento quotidiano dell’azione concreta.

In questo senso si è mosso il convegno, giunto ormai alla sua venticinquesima edizione, organizzato dall’A.I.Pa.S. (Associazione Italiana di Pastorale Sanitaria) sul tema: "Sofferenza di Dio, sofferenza dell’uomo" tenutosi dal 5 all’8 ottobre 2009. L’A.I.Pa.S., recentemente riconosciuta dalla Conferenza Episcopale italiana come associazione ecclesiale. L’apertura del convegno, alquanto originale, ha visto come prima relazione la lettura teatrale, grazie alla presenza dell’attore Roberto Iannone, di un testo"Diario di un dolore" di C. S. Lewis (autore del più famoso Le Cronache di Narnia). Il piccolo saggio descrive a livello fenomenologico la sua esperienza di accompagnamento della moglie affetta da cancro. Ha fatto seguito un’intera giornata di riflessione sia nella prospettiva della teologia cattolica con Don Roberto Repole, sia nella visione ortodossa con Natalino Valentini; un intermezzo dedicato alla Sindone ha sottolineato, con intensità emotiva, la sofferenza dell’uomo raffigurato sul telo più famoso. Il terzo giorno i convegnisti sono stati protagonisti attraverso workshop dedicati a sette situazioni nelle quali l’uomo contemporaneo affronta sofferenza e dolore, per analizzare le questioni e individuare criteri di risposta e piste di soluzione. Le conclusioni, a carattere spirituale e pastorale, sono state affidate alla teologa Chiara Vasciaveo.

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Sempre alla Casa del Pellegrino si è svolto il quarto Convegno triennale della Famiglia Mondiale di Radio Maria, apertosi l’ 11 ottobre, fino al 16. Ritenuto momento fondamentale per l’attività delle emittenti della particolarissima stazione e dell’associazione collaterale ‘World Family of Radio Maria’. Presenti i rappresentanti delle cinquantuno radio nazionali e delle sette radio per le minoranze linguistiche diffuse nei cinque continenti. Accanto a loro un rappresentante per ognuna della nazioni che sono in attesa di poter iniziare una loro Radio Maria e più precisamente: Bielorussia, Bosnia, Camerun, Guinea Conakry, Kazakhistan, India, Irlanda, Lettonia, Montenegro, Niger, Nigeria, Slovacchia, Svizzera e Ucraina. "Con Maria servitori della Chiesa" è stato il tema del convegno internazionale, perché "in questo ideale - afferma Emanuele Ferrario, presidente WF - la grande famiglia di Radio Maria si sente profondamente unita sotto il "Manto di Maria". Unitamente alle riunioni e ai dibattiti per aree di lavoro, l’evento centrale è stato l’incontro con il Santo Padre nell’Udienza Pubblica di mercoledì 14 ottobre", momento molto atteso per rinnovare l’entusiasmo con cui gli operatori del gruppo portano in tutto il mondo la "Buona Novella".

Vita di Famiglia

Il 15 ottobre del 1914, Madre Speranza, informava la mamma del suo desiderio di farsi religiosa e nello stesso tempo di lasciare la casa paterna. Era il giorno di Santa Teresa d’Avila, santa della quale la Madre era particolarmente devota e di cui ammirava la statura spirituale. "Quiero llegar a ser grande santa como ella y que me ayude a seguir al Señor como ella lo siguò..". In questo giorno, la giovane novizia Camelia Pal, ha emesso i primi voti come Ancella dell’Amore Misericordioso. La celebrazione eucaristica, presieduta da Mons. Cancian, Figlio dell’Amore Misericordioso, ora vescovo di Città di Castello, si è svolta ai piedi del Crocifisso. Ha visto la partecipazione di molte consorelle e confratelli della Famiglia Religiosa dell’Amore Misericordioso. Suor Camelia si è raccomandata a Maria Mediatrice con questa bellissima preghiera di Madre Speranza che possiamo fare nostra: "Vergine Santissima, Madre di tutti gli uomini, prendimi sotto le tue materne cure per amore del tuo divin Figlio. Da oggi, giorno della mia professione Ti scelgo come Madrina della mia nuova vita spirituale e della mia felicità, perchè Tu sia sempre la mia speciale e tenera Madre; proteggimi in questa vita e prendimi nelle tue braccia nell’ora della morte."

Chiusura anno giubilare

Il 31ottobre nel ricordo del anniversario della Dedicazione della Basilica dell’Amore Misericordioso, si è concluso l’anno giubilare indetto per commemorare i cinquant’anni dell’erezione canonica del Santuario. Nel prossimo numero la cronaca dettagliata dell’evento. Abbiamo ricordato con tanta gratitudine il sacrificio della Madre, la preghiera di numerosissimi pellegrini, le grazie di guarigione fisica e spirituale ricevute in questo luogo voluto dal Signore per richiamare l’uomo d’oggi alla fiducia e confidenza nella misericordia del buon Gesù. Noi, Figli e Ancelle dell’Amore Misericordioso, che abbiamo la grazia di vivere qui, siamo testimoni dei molteplici e meravigliosi incontri tra l’Amore Misericordioso e l’uomo di oggi. Preghiamo perché questo Santuario porti a compimento la sua missione e sia per tutti luogo di pace, di perdono, di speranza.

 

L'angolo

della MISERICORDIA

Propongo per questo mese questa riflessione tratta da un racconto rabbinico:

Ognuno è legato a Dio da una corda. Quando commetti una colpa, la corda si spezza. Ma appena ti penti, Dio fa subito un nodo e la corda si accorcia: ti avvicini un poco di più a lui. Così di colpa in colpa, di pentimento in pentimento, di nodo in nodo, ci avviciniamo sempre di più, e si arriva al cuore di Dio! Tutto è grazia... anche i peccati!...

Commento:

Tutta la storia della salvezza non fa che dimostrare come l’amore misericordioso di Dio prevalga sul peccato e sull’infedeltà dell’uomo.

Il perdono di Dio ed il suo amore compassionevole verso l’uomo ed il suo agire sono il grande motivo conduttore delle Scritture, gli uomini peccano Dio perdona, Dio usa misericordia, Dio cerca l’uomo: questa è la "novità" sconvolgente, questo è l’annuncio incredibile racchiuso nella "Buona Novella. Riconoscersi peccatori è un dono di Dio, un atto possibile solo alla luce della fede, una difficile vittoria sulla tendenza all’autogiustificazione. Anche il nostro peccato se accompagnato da un profondo pentimento può diventare occasione di grazia e di conversione, perché quello che ci salverà sarà soltanto l’amore e il perdono di Dio che ci ri-accoglierà come figli e ci permetterà di entrare sempre più nel suo cuore. San Paolo diceva che quando sono nella debolezza che può maggiormente manifestarsi la grazia di Dio in me.

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ultimo aggiornamento 17 novembre, 2009