DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P. Alberto Bastoni fam

Aprile 2010

 

Voce del Santuario

 

 

Sabato Santo

La breve riflessione di questo mese parte dal sabato santo… Un giorno di attesa... un giorno in cui tutto è sospeso, un giorno che sembra vuoto ed invece ha la sua pienezza pregante... c’è un morto che riempie di sé ogni luogo... ogni persona... e non lascia pace a nessuno... e ritorna alla mente di tutti con la sua parola... presente in chi lo ha ascoltato...

Chi non conosce quei giorni in cui tutto si ferma, in cui ovunque si guarda si vedono solo segni di morte... chi non sa cosa vuol dire portarsi dentro il peso di un "morto"... il grido del suo silenzio... lo sguardo inquietante dei suoi occhi chiusi... Chi non conosce il peso di certi vuoti dopo scontri..egoismi... che ci chiudono in noi stessi... dopo certe esperienze fallite... certi insuccessi che bruciano e lasciano il segno... Quante volte si vorrebbe distruggere tutto... smettere tutto... andarsene... per non fare la fatica di ricominciare ancora... per non sentire l’umiliazione di riconoscere la propria parte di colpa...

Eppure non è tutto finito, c’è ancora qualcosa che fa sperare... c’è Gesù nel sepolcro... è il chicco di grano che gettato nella terra marcisce e dà molto frutto... è un morto che lentamente smuove in profondo la crosta indurita dei nostri cuori... più pesante della pietra che chiude il sepolcro.

Tornare al sepolcro porterà alla meravigliosa esperienza della resurrezione... Il sabato santo è il giorno della meditazione, il giorno della pazienza… il giorno della speranza... bisogna passare per il sabato santo..anche nel rapporto con gli altri:..nulla come un amore vero fa scoprire la propria incapacità..il proprio limite..la pochezza delle forze spese e donate senza riserva... nulla come la preoccupazione della crescita fa capire che la vita, la grazia, la fedeltà, non vengono da noi ma da chi ne è la sorgente... bisogna aspettare… seminare il meglio… e affidare alla buona terra, generosa e fedele... alla Provvidenza... il nostro dono... se amiamo è necessario accettare anche la tristezza angosciosa di certe morti e portare il peso di lunghi silenzi...

Dio è fedele e risorge..apre tutti i sepolcri… abbatte tutte le pietre tombali… rompe tutti i sigilli… quando è l’ora… quella che lui solo conosce...

Ogni giorno è un sabato santo... tutta la vita è una attesa... aspettiamo l’invito a non cercare tra i morti chi è vivo e dona la vita... a non cercare tra i morti nemmeno noi stessi... torniamo al sepolcro! appena è possibile… anche se è ancora notte... anche se non sappiamo chi potrà aprirne l’entrata bloccata dalla pesante pietra… anche solo per piangere… ma Lui ci chiamerà per nome e lo riconosceremo...
rettore.santuario@collevalenza.it

Pasqua

Anche quest’anno a Collevalenza di Todi, la Domenica delle Palme, sulle gradinate del Santuario dell’Amore Misericordioso e nell’area sacra, si è svolta la sacra rappresentazione rievocativa dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. La storica manifestazione che si svolge con il patrocinio del Comune di Todi, e che va avanti da circa trent’anni, è unica del suo genere in Umbria e con le sue scene struggenti richiama la partecipazione di numeroso pubblico dai diversi centri della regione. Venerdì santo alle 21 è stata rimessa in scena la Grande via Crucis. L’intera organizzazione, dagli attori agli oltre cento figuranti, dai costumi alle musiche, dalle luci alla coreografia e alla cinefotografia, è curata nei minimi particolari dai protagonisti tutti volontari e membri della Parrocchia di Collevalenza e del suo Oratorio Anspi. I parrocchiani collaborano tutto l’anno perché questo evento registri la più ampia partecipazione di pubblico.

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Il Santo Triduo è il vertice di tutto l’anno liturgico..abbiamo cercato di vivere questi giorni con tutta l’intensità e la consapevolezza possibili...Nel giovedì santo la Chiesa fa memoria della istituzione dell’Eucaristia, del sacerdozio ministeriale e ricorda il "mandato" del Signore..il Vangelo di Gesù che lava i piedi ai suoi durante la cena è un altro modo per dirci cosa che cosa egli fece della sua vita...è lo sconvolgente gesto di Dio che si china davanti agli uomini per deporre ai loro piedi la propria vita... è l’Eucaristia..depose la propria gloria... e donò la sua vita... Belli e suggestivi i riti del Sacro Triduo. Nel numero precedente è stata pubblicata l’omelia di Padre Aurelio tenuta durante la messa nella Cena del Signore. Lo stesso P. Aurelio ha presieduto anche la Veglia Pasquale con un bel numero di concelebranti.

"Eterna è la sua misericordia"

Era il titolo del Corso di spiritualità per Sacerdoti e seminaristi che il Cesam-Centro Studi della Congregazione della Famiglia dell’Amore Misericordioso ha promosso dal 6 al 9 aprile presso la struttura di accoglienza del Santuario. Il Corso si è aperto martedì 6 aprile alle ore 15 con una relazione del Prof. Luigi Alici dell’ Università di Macerata su "Fame di misericordia: in ascolto del nostro tempo"; mercoledì 7 la Prof. Bruna Costacurta della Pontificia Università Gregoriana ha parlato su "Padre perdona loro, il volto del Dio di misericordia"; nel pomeriggio. P. Aurelio Perez, Superiore Generale FAM su "Madre Speranza: Una famiglia religiosa per l’amato clero"; giovedì 8 la Prof. Ina Siviglia della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia ha proposto una relazione dal titolo: Il volto femminile della misericordia", e nel pomeriggio, mons. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello, ci ha fatto riflettere sul tema: "Sacerdote segno e strumento della misericordia di Dio"; venerdì 9, il Prof. Tonino Cantelmi, psichiatra, presidente AIPPC ha concluso l’incontro parlando su "Lasciarsi amare per essere capaci di amare".

La Divina Misericordia

Festa grande al santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza in occasione della II Domenica di Pasqua in cui si celebra la Divina Misericordia. Numerosa la partecipazione dei pellegrini dalle diverse città italiane venuti in questo luogo di culto unico nel suo genere per lucrare anche l’indulgenza messa a disposizione dalla Madre Chiesa. La solenne concelebrazione alle 11,30 è stata presieduta dall’Arcivescovo Piergiacomo De Nicolò, Nunzio apostolico emerito. La liturgia è stata animata dalla Corale "Don Licio Guidi" di Peglia (prov. di Pesaro-Urbino) diretta dal M° Carlo Baffioni. All’omelia mons. De Nicolò con riferimento forte al Risorto e alle testimonianze rese dai discepoli ha ricordato come a Patmos Gesù stesso a Giovanni dice : "ero morto, ora vivo; io sono il vivente, ho sconfitto la morte". Gesù è venuto per rimettere i peccati e darci la pace, per darci la gioia di una vita pervasa dal suo Amore. Però – ha detto mons. De Nicolò – per realizzare questa presenza nella nostra vita bisogna credere, avere una fede non condizionata, non essere inchiodati, come Tommaso, ad una visione positivistica che rende miopi. Da parte nostra, come ha insegnato Madre Speranza occorre una risposta pronta e libera all’Amore di Dio per aprirci alla sua misericordia e perché il suo Amore venga a noi". Alla concelebrazione delle ore 17 P. Alberto Bastoni, Rettore del Santuario, all’omelia nel ricordare la festa della Divina Misericordia ha detto: "la liturgia di oggi ci propone la luce e la gioia..e ci chiede in un modo del tutto originale di esserne testimoni... siamo chiamati ad essere testimoni della Misericordia e dell’Amore che sgorga dal Cuore di Gesù trafitto per l’amore verso tutti...la misericordia di Gesù che attende che l’uomo volga il suo sguardo a Lui e gli apra con fede il proprio cuore..Lui conosce la nostra fatica nel credere e perseverare..ed è sempre lì che ci attende..ci perdona...ci accoglie… dimentica..non tiene in conto... nemmeno il nostro voler verificare sempre e tutto ..il nostro desiderio di avere delle "garanzie" ... è un mistero che ci supera..ma che viene incontro alla nostra misura fragile e povera... Lui sa attendere...e sa quando e come illuminarci..sa vincere le nostre tentazioni...le nostre ostinazioni..sa passare attraverso le nostre porte chiuse... oggi ci affidiamo a Tommaso… al nostro "gemello" (Didimo)perché ci aiuti ad osare anche quando tutto sembra inutile..a fissare lo sguardo altrove quando la pesantezza della vita e del peccato ci schiacciano… a lavorare per la costruzione del Regno sapendo che il mondo è già salvo... ma non lo sa."

XXV° di P. Fernando Manni

Martedì 13 nel santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza ha avuto luogo una solenne liturgia eucaristica nel corso della quale è stato ricordato il 25° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di padre Fernando Manni, superiore della Missione dei Figli dell’Amore Misericordioso a Barticesti, diocesi di Jasi, in Romania. Si sono stretti intorno al festeggiato che ha presieduto la concelebrazione per rendere grazie al Signore, Padre Buono e Madre Tenera, i confratelli e le consorelle, i genitori e i numerosi parenti e amici intervenuti alla cerimonia. Ha tenuto l’omelia mons. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello che come si sa è anche Figlio dell’Amore Misericordioso. Al termine della solenne eucaristia gli ospiti sono stati accolti nei saloni della Casa del Pellegrino.

ANSPI

La Festa nazionale di primavera dell’Anspi e la Corsa campestre, cui hanno partecipato più di 300 giovani atleti, dirigenti e familiari venuti da tutt’ Italia, si e svolta quest’anno a Collevalenza di Todi e ha avuto come scenario la cittadella del Santuario dell’Amore Misericordioso. Tra i testimoni autorevoli di questo Incontro Nazionale di primavera c’erano Renato Malangone Responsabile di Anspi-sport, Margherita Dusi e Cesare Stoppani della segreteria nazionale, D. Francesco Fongo, presidente Anspi-Umbria e P. Quinto Tomassi, presidente Anspi-Todi-Orvieto, gli Assessori del Comune di Todi Tonino Serafini e Nazareno Menghini in rappresentanza del sindaco avv. Ruggiano. Come molti ricorderanno l’Anspi è nata nel contesto conciliare 1962-1965 che ha visto la comunità ecclesiale porsi in dialogo con la modernità, in ascolto e ricerca degli elementi positivi che da essa si potevano trarre. Fondata da Mons. Battista Belloli, il prete degli "Oratori", per dare piena legittimità agli Oratori di operare nel tessuto sociale per l’educazione integrale dei giovani. L’Anspi si occupa di tutte le fasce sociali e con particolare attenzione a quelle socialmente deboli e meno tutelate. L’Anspi definisce la sua presenza e il suo ruolo nell’ambito della Pastorale della chiesa ed in particolare della Parrocchia. Il servizio che compie è di far sperimentare e rendere evidente, attraverso l’esperienza dell’Oratorio, l’amore di Dio mediante uomini e donne che si esprimono nel reciproco dono di sé.

Oremus pro pontifice nostro

Ricordando il V anniversario della elezione al pontificato di Benedetto XVI ed accogliendo l’invito della Cei, lunedì 19, ci siamo raccolti in santuario per pregare per il Papa, centro di unità e segno visibile di comunione di tutta la Chiesa, alle ore 6,30 con una concelebrazione presieduta da P. Aurelio Pérez, Superiore Generale Fam, e alle 17,30 con l’adorazione eucaristica, il rosario meditato, il vespro e la novena.

47a Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

Anche la 47a Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, celebrata il 25 aprile nella IV domenica di Pasqua- domenica del Buon Pastore- ha proposto alla nostra riflessione un tema che si intona bene con l’Anno Sacerdotale: "La testimonianza suscita vocazioni"..Benedetto XVI , nel suo messaggio, sottolinea tre aspetti fondamentali della vocazione sacerdotale e della consacrazione alla vita religiosa: l’amicizia con Cristo, il dono totale di sé a Dio, vivere la comunione. Molto opportunamente la Chiesa dedica la domenica del Buon Pastore alla preghiera per le vocazioni. Ciascuno di noi, attraverso la vocazione specifica a cui è stato chiamato, è invitato a seguire le orme di Gesù, ad imitare il suo esempio di amore.

I discepoli continueranno a pescare ma è il Risorto che attira a sé gli uomini...Pietro e gli altri sono la mediazione visibile del Risorto..il sacramento della sua presenza..e anche quando la Chiesa appare come un sepolcro chiuso dobbiamo avere la certezza che Cristo è presente anche lì..al di sotto delle istituzioni che scandalizzano...la nostra preghiera, specie in questo anno sacerdotale sia sempre forte e autentica..

Cenacolo Mariano

Giornata di intensa spiritualità mariana quella organizzata qui al Santuario dal Movimento Sacerdotale Mariano, alla presenza di don Stefano Gobbi. Decine di sacerdoti e di pellegrini fin dal mattino hanno gremito la basilica dove si è svolto il programma della giornata culminato nella concelebrazione pomeridiana presieduta dallo stesso Fondatore del Movimento. Il M.S.M. è un piccolo seme piantato dalla Madonna nel giardino della Chiesa. Ben presto si è fatto grande albero, che ha disteso i suoi rami in ogni parte del mondo. È un’Opera di amore, che il Cuore Immacolato di Maria oggi fa sorgere nella Chiesa, per aiutare tutti i suoi figli a vivere, con fiducia e filiale speranza, i momenti dolorosi della purificazione. In questi tempi di gravi pericoli, la Madre di Dio e della Chiesa si muove, senza soste ed incertezze, per aiutare soprattutto i Sacerdoti, che sono i figli della sua materna predilezione. Sono tre gli impegni che caratterizzano la spiritualità del Movimento Sacerdotale Mariano: la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria; l’unità al Papa ed alla Chiesa a Lui unita; condurre i fedeli ad una vita di affidamento alla Madonna. Quale è la sua funzione nella vita ecclesiale? Un aiuto, che la Mamma Celeste oggi offre alla Chiesa, perché avverta la sua presenza materna, sia consolata in mezzo a grandi sofferenze, e si senta sempre circondata dall’amore e dalla preghiera di tanti suoi figli.

Pellegrinaggi

È ripreso alla grande il flusso dei pellegrini al Santuario; ad essi si sono aggiunti molti gruppi di ragazzi/e che hanno concluso qui la loro preparazione alla messa di Prima Comunione o alla Cresima. Sempre accompagnati dai loro parroci e animatori, hanno scorazzato per la piazza e in ogni angolo. Alternando momenti di riflessione a pause ricreative, sono passati poi tutti attraverso la sorgente della misericordia, il sacramento della riconciliazione, dove, pazienti li abbiamo attesi e accolti. Ancora, da tante parti d’Italia, hanno raggiunto Collevalenza, carichi di speranza e attese, intere famiglie, gruppi, parrocchie, comunità religiose. Merita una parola il pellegrinaggio organizzato dalla comunità terapeutica "Centro Speranza" di Fratta Todina (Pg). Il Centro offre un servizio qualificato e integrato che permette a chi è affetto da patologie che comportano menomazioni e/o ritardi nello sviluppo neuropsicologico, di trovare insieme alle proprie famiglie, un punto di riferimento e sostegno sul piano terapeutico, oltre che psicologico. Dopo un breve ristoro sottopiazza, personale e assistiti sono stati accolti da p. Roberto che ha celebrato con loro l’Eucarestia. Gli facevano corona i bambini della Scuola per l’infanzia con il loro cappellino giallo. Da queste pagine vorrei ringraziare tutti per la significativa presenza e scusarmi se l’accoglienza non è stata secondo le loro aspettative.

 

 

L'angolo

della MISERICORDIA

Propongo alla vostra riflessione queste parole del Gesuita Marko Ivan Rupnik: "Il Vangelo insegna che l’uomo cambia la sua vita, la sua mentalità, si converte al bene non perché viene sgridato, rimproverato, punito, ma perché si scopre amato nonostante sia peccatore."

Commento:
"Sion ha detto il Signore mi ha abbandonato, si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio del suo seno? Anche se ci fosse una donna che si dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai" (Is. 49,15). In questo modo Dio ci ama con il cuore di un padre e di una madre che sono attaccati visceralmente al proprio figlio, i frutti di un tale amore fedele e misericordioso saranno naturalmente il perdono, il desiderio instancabile di rimettere l’uomo in uno "stato di grazia", di rendergli la speranza nell’avvenire, in una salvezza possibile. Si potrà allora cambiare la nostra vita, sarà  possibile vivere la generosità al posto del calcolo, la fiducia al posto dell’interesse, la speranza al posto del profitto, il perdono al posto della vendetta, beati noi se potessimo comprendere che Dio ci ha donato non solo la misericordia ma anche la possibilità di viverla nella nostra vita quotidiana.

 

Maria e il sacerdote

La celebrazione del mese mariano, ci trova nell’approssimarsi della conclusione dell’anno sacerdotale. Questo anno, come scrive nella lettera di indizione il Santo Padre Benedetto XVI, è stato voluto per: "promuovere l’impegno d’interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti per una loro più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi". Con grande dolore in questi ultimi tempi abbiamo assistito ad un forte attacco mediatico nei confronti di quei Sacerdoti che "hanno tradito la fiducia e violato la santità del Sacramento dell’ordine", come scrive lo stesso Pontefice nella lettera ai Cattolici d’Irlanda.

Ma dinanzi a questo minuscolo gruppo, non possiamo non riconoscere, che c’è una lunga teoria di Sacerdoti che ogni giorno offre la propria vita per il bene del Popolo Santo di Dio, nutrendolo con i Sacramenti, spezzando loro il pane della Parola di Dio e promuovendo ogni azione pastorale che salvaguardi e tuteli la dignità della persona umana. Ecco perché, in questo mese, guardando all’esempio della Vergine Santissima, vogliamo particolarmente pregare per i Sacerdoti di tutto il mondo perché come Lei siamo pronti ad affidarsi all’imperscrutabile volere di Dio ripetendo ogni giorno "Eccomi, si compia in me la Tua Parola" (Lc 1, 38); siano pronti e solleciti ai bisogni dei fratelli, sull’esempio di Colei che non esitò di "andare in fretta verso la regione montuosa in una città di Giuda" (Lc 1, 39) per offrire il disinteressato servizio alla cugina Elisabetta; perché al di fuori di ogni sterile protagonismo sappiano mettere sempre il Signore Gesù al centro della propria esperienza di vita e ripetere insieme alla Madre, come quel giorno a Cana di Galilea, "fate tutto quello che Egli vi dirà" (Gv 2,5); affinchè siano esperti nell’offrire e nel soffrire al pari di Colei che impietrita "stava presso la croce del Figlio" (Gv 19,25); perché siano promotori e fautori dell’autentica comunione guardando a Maria che "perseverante e concorde nella preghiera" stava nel cenacolo insieme agli Apostoli nel’attesa del dono dello Spirito (At 1, 14). A Lei, Regina degli Apostoli, affidiamo tutti i Sacerdoti del mondo, perché resi conformi a Cristo, mediante il Sacramento ricevuto, non abbiano mai a svendere la propria identità ma, attraverso una trasparente esistenza e un ineccepibile servizio ministeriale, siano guide del popolo santo di Dio pellegrino nel tempo.

Mons. Roberto Strano

Foto di gruppo

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ultimo aggiornamento 19 maggio, 2010