P A S T O R A L E

g  i  o  v  a  n  i  l  e

p a s t o r a l e  g i o v a n i l e

     Sr. Erika di Gesù, eam

 

Con fede e amore

 

 

Lo scoop del diluvio

Oggi tuona! Invece, durante il diluvio del Raduno ragazzi, nemmeno una goccia!

Da lontano, da vicino, tanti ragazzi sono giunti all’appuntamento ormai tradizionale della nostra Famiglia religiosa e sono entrati nell’arca che li avrebbe portati sani e salvi sulla rotta della vita.

Giorni fa, un ragazzo tentava di raccontarmi la sua vacanza in crociera.

Ma come si fa a dare l’idea di quanto si è visto e udito, di ciò che ci ha confuso o rallegrato, di ciò che ci ha esaltato o fatto trepidare?

Come si fa a portare in barca, o meglio in arca, chi non è venuto o si è sentito male ancora prima di salire a bordo?

L’Unico che potrebbe rendere l’idea con efficacia è Dio!

È Lui il giornalista che ha diffuso lo scoop del diluvio universale! Anche i Maja vengono dopo, no?

Più che dare la notizia in mondovisione, ha preferito avvisare il buon Noè che qualcosa non sarebbe andato per il suo verso – il verso giusto rispetto al quale aveva creato la terra, e l’uomo come signore del creato.

Ora, Dio si è scomodato per Noè, per Abramo, per Mosè, per Davide e i profeti… ai quali ha parlato nei modi più svariati, ma noi… possiamo trovare un messaggero che in Sua vece ci faccia gustare la storia dal di dentro?

Il messaggero

Eccolo, il messaggero: la colomba che Noè ha fatto uscire dall’arca e per vedere se le acque del diluvio si fossero ritirate!

Ad ogni diluvio che si rispetti, lei non manca all’appello e corre, anzi vola in nostro aiuto!

Ha le ali stanche, poveretta! Durante il raduno, i ragazzi non hanno fatto altro che correre: da Ark-land – un parco giochi davvero speciale! – alle camere; dal refettorio alla festa nella piazza del Santuario; dalla catechesi in cripta ai laboratori; dal grande gioco – Tutti sull’arca! E guai a chi perde il biglietto! – alla memoria del Battesimo e al sacramento della Confessione; dall’accoglienza ai genitori sotto la grande tenda alla Messa in Basilica e infine – per i ragazzi più vicini e più sportivi – dal pranzo al torneo di calcetto…

Che ci dirà? Come si chiama?

La colomba di nome Speranza

Presso il Santuario, ormai da molti anni, abita colomba Speranza che, in diretta dal Raduno ragazzi, racconta così: «Nella mia missione speciale, da venerdì 11 a domenica 13 giugno, avvisto tanti ragazzi contenti! Che meraviglia nei loro occhi e che gioia nel cuore!

Caotici, silenziosi, eccitati e stanchi, al termine delle giornate si rannicchiano in braccio agli animatori, che sulla scalinata del Santuario, proprio come mamma e papà, ne custodiscono il riposo…

Anch’io li stringo a me, in questi momenti, e nella notte volo da una parte all’altra delle camerate, dei corridoi per vegliare su tutti coloro che in questi giorni abitano la mia casa.

Anche il passero trova una casa e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli, presso gli altari del Signore.

Ascoltano la Parola, che intesse dal di dentro le viscere del Padre con i fili della nostra storia.

Consumano energie per conquistare il premio di un gioco, affinando la capacità di spenderle per la vita.

Impiegano talenti per raccontare in pubblico la storia bellissima del diluvio, imparando a credere più all’amore che al castigo di Dio.

Fanno nuove amicizie e guardano i vecchi amici con occhi nuovi.

Nell’arca il posto c’è per tutti ed anche da mangiare non manca!

Il Signore sazia di pane i suoi poveri.

Provvede il cibo ai piccoli del corvo.

Ecco i genitori, contenti di vedere i loro figli e di ascoltare segreti su mari che a me risultano poco noti e infidi. Ma con qualche aiuto in più, anche dal diluvio di Internet, ci salveremo!

Apro l’ombrello arcobaleno: è il segno di un’amicizia eterna tra Dio e ogni sua creatura…

Con il mio becco aiuto i bambini a intrecciare una corda con fili rossi, arancioni, gialli, verdi, blu, azzurri e violetti… e così guarnire una piccola borraccia.

Ciascuno riceve il mandato: "Vai alle vasche del Santuario e riempi la borraccia con l’acqua dell’Amore Misericordioso che disseta, purifica e guarisce".

Vai, prendi per mano i tuoi genitori e torna alla fonte, riempi la borraccia fino all’orlo per colmare la misura dell’amore!

Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.

I ragazzi volano, quando li mandi.

Cantano, quando insegni loro una canzone.

Lodate Dio nel suo santuario.

Ogni vivente dia lode al Signore.

I genitori sorridono, commossi.

Sorrido anch’io: lancio una tenera foglia d’ulivo dall’alto del campanile.

Guarda, si è posata sulla croce, pinnacolo del grande cono di luce che sovrasta la Basilica!

Volo a prenderla, poso la pianta del piede ben salda sulla croce e attendo.

Scuoto leggermente la foglia verso il basso, per infondere pace e speranza nei cuori dei presenti.

Gocce d’argento scivolano in Chiesa e si posano dolcemente sui capelli dei bambini.

La missione è finita.

Il Signore tende le sue mani ed io, sul far della sera, ritorno da Lui.

Il Signore ti custodirà da ogni male: egli custodirà la tua vita.

Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri, da ora e per sempre».

Che diluvio, ragazzi!

Sr. Erika di Gesù

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ultimo aggiornamento 21 luglio, 2010