Il pellegrinaggio al
Santuario dell'Amore
Misericordioso

P. Alberto Bastoni
 

I n ogni credente si rinnova il gesto di Abramo che sente la chiamata di Dio e inizia un cammino che non è ancora finito ... si ripete tutto il cammino del popolo di Dio che aspettava la sua redenzione e attraverso il deserto va verso la terra promessa ... tutto il suo lento costruirsi e organizzarsi come popolo ... e anche il suo disgregarsi sotto il peso del peccato che, allontanando da Dio , fa perdere la forza di coesione e di vita ... si rinnova e si illumina tutta la storia di Israele che, nonostante il suo peccato, è scelto da Dio come luogo del suo manifestarsi e del suo entrare nel mondo ... tutta la vita umana è un cammino ... e ogni giorno è un pezzo di strada ... .talvolta è un cammino noioso ... monotono ... senza senso ... e si vorrebbe renderlo nuovo ... libero ... autentico...

Il cammino di conversione, destinato a sfociare nella celebrazione, dovrebbe cominciare prima ancora di intraprendere il pellegrinaggio stesso ... e molto dipende proprio dal cercare di capire e di scoprire il "perché" del pellegrinaggio che rispecchia e ripercorre quel viaggio sulla terra come stranieri e pellegrini con tutti i suoi perché ... cosa attende l’uomo? perché vive? dove va? da dove viene? perché? sì! perché? eppure la risposta, l’unica, è talmente paradossale da non sembrare possibile ... nessuno di noi è nato per fare qualcosa ma per essere; essere felici, essere nella gioia ... felici di esistere secondo il disegno di Dio, ognuno nel proprio stato, ciascuno con la propria vocazione ... che è sempre e comunque una vocazione d’amore. Lo stesso anno liturgico, così come è strutturato, ci forma e ci trasforma per renderci così simili a Gesù ... unica "via" per l’uomo, per aderire totalmente alla volontà del Padre. Come pastori d’anime non ci dobbiamo sentire mai soddisfatti e dobbiamo investire tutte le nostre energie per dare risposte credibili e autentiche alle profonde domande di senso che penetrano il cuore dell’uomo ... l’intimo della coscienza ... lì dove le domande si fanno più inquietanti, le risposte più compromettenti ... le attese più promettenti ... Dio stesso prende l’iniziativa di offrire a tutti quelle risposte con un dono che prosciuga la diffidenza e sostiene nel cammino ... il dono della grazia, ricevuto nel sacramento della riconciliazione, celebrato in modo attento e delicato, supera il vuoto del peccato e tutto riacquista senso ... tutto rinasce ... tutto si rianima ... nulla va perduto ... e il perdono gratuitamente ricevuto si fa perdono donato in amore senza limiti ... sì ... è un obiettivo alto, superiore alle nostre fragili possibilità ... ma allo Spirito che abita il cuore di chi è riconciliato nulla è impossibile. Questo passaggio sublime si esprime anche con l’immersione nelle piscine ... lavacro che purifica, guarisce, rigenera e riattiva la grazia del Battesimo, nostra Pasqua ... memoria del battesimo che si attua in ogni azione liturgica e ci rende partecipi del mistero pasquale della morte e resurrezione di Gesù ... e anche nei giorni di maggiore afflusso di pellegrini il silenzio è sempre di casa ... e i rumori inevitabili del quotidiano entrano come una musica piacevole che dà colore al silenzio stesso ... un silenzio collegato strettamente all’ascolto della Parola e via di incontro con Dio ... così, dopo una giornata trascorsa al Santuario ognuno riprende il suo cammino ... la sua Via Crucis ... la strada che ciascuno è chiamato a percorrere se vuole gustare in pienezza la gioia della resurrezione ... Via crucis ... vita quotidiana ... via che assume le tante vicende che si presentano nella vita ... vita quotidiana e via crucis ... due facce della stessa medaglia che conducono alla stessa meta ... il dolce abbraccio col Padre ... Sostenuti dalla speranza riprendiamo il viaggio facendo della nostra vita un rendimento di grazie.

Preghiera del pellegrino *

Signore Gesù, pellegrino di Emmaus,

per amore ti fai vicino a noi,

anche se, a volte, lo sconforto e la tristezza

ci impediscono di scoprire la tua presenza.

Tu sei la fiamma che ravviva la nostra fede.

Tu sei la luce che purifica la nostra speranza.

Tu sei la forza che infiamma la nostra carità.

Insegnaci a riconoscerti nella Parola,

nella casa e alla Mensa

dove si condivide il Pane della Vita,

nel servizio generoso al prossimo che soffre.

E quando si fa sera, Signore, aiutaci a dire:

"Resta con noi". Amen.

* Preghiera del santo Padre benedetto XVI in occasione del II Congresso Mondiale di Pastorale dei Pellegrinaggi e Santuari, celebrato a Santiago di Compostela dal 27 al 30 settembre 2010.

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ultimo aggiornamento 17 novembre, 2010