P. Alberto Bastoni fam

Il Significato Battesimale della Quaresima e il santuario dell’Amore Misericordioso

 

Ad ogni Quaresima rispunta la domanda: Ha ancora senso la Quaresima? Che senso ha celebrare oggi questo tempo liturgico? Chi s’accorge più che questo è un tempo non solo di penitenza ma anche di grazia? Come seguire i ritmi e i tempi dell’Anno Liturgico, quando si è pressati da mille e mille impegni, incalzati e quasi soffocati dal lavoro e dalle esigenze che la vita prospetta?

In realtà, capire e celebrare bene la Quaresima ha anche lo scopo di evitare che il tran tran quotidiano finisca per sommergerci e che noi ci lasciamo trascinare dagli eventi. Come non sprecare allora questo tempo forte, un tempo più favorevole di altri, ad esempio dell’Avvento, in quanto è meno disturbato da sollecitazioni consumistiche? Come impostare allora tale celebrazione? Come vivere la triplice consegna della preghiera, del digiuno e della carità?

Inutile nascondercelo: quando sentiamo parlare di Quaresima, istintivamente pensiamo ad un periodo triste, in cui non si possono fare cose allegre senza sentirsi in colpa, in cui tutto assume una tonalità sommessa, quasi un filo lugubre. Eppure, se solo sapessimo aprire un pò gli occhi, scopriremmo che la Quaresima è invece una bellissima "chance" da cogliere, forse la più forte di tutto l’anno liturgico, proprio perché deve prepararci a celebrare il cuore della nostra fede: il mistero della morte e della resurrezione di Gesù Cristo! E siccome la Chiesa conosce bene i propri figli, pian piano ha creato una sorta di percorso di allenamento, perché ognuno possa riprendere in mano la propria vita, che tende spesso a sfuggirci, non per fustigarsi e disperarsi davanti alla propria debolezza, ma per crescere nella conoscenza e nell’amore di Dio, di noi stessi e del prossimo.

Il Concilio Vaticano II ha semplificato la struttura di questo tempo liturgico. La Costituzione conciliare sulla liturgia, Sacrosanctum Concilium, al n. 109 afferma: Il duplice carattere del tempo quaresimale che, soprattutto mediante il ricordo o la preparazione del battesimo e mediante la penitenza, dispone i fedeli alla celebrazione del mistero pasquale con l’ascolto più frequente della parola di Dio e con più intensa preghiera, sia posto in maggiore evidenza tanto nella liturgia quanto nella catechesi liturgica. Perciò:

  1. si utilizzino più abbondantemente gli elementi battesimali propri della liturgia quaresimale e, se opportuno, se ne riprendano alcuni dalla tradizione antica;

  2. lo stesso si dica degli elementi penitenziali. Quanto alla catechesi poi si imprima nell’animo dei fedeli, insieme con le conseguenze sociali del peccato, quell’aspetto proprio della penitenza che detesta il peccato in quanto è offesa a Dio; né si dimentichi la parte della chiesa nell’azione penitenziale e si solleciti la preghiera per i peccatori.

Anche Benedetto XVI nel messaggio per la Quaresima 2011 dal titolo: "Con Cristo siete sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti", evidenzia molto bene questo aspetto battesimale, quando afferma che il battesimo ci ha donato una vita nuova in Cristo: "Questa stessa vita ci è già stata trasmessa nel giorno del nostro Battesimo, quando, "divenuti partecipi della morte e risurrezione del Cristo", è iniziata per noi "l’avventura gioiosa ed esaltante del discepolo". 1

Nella Quaresima troviamo, allora, due dimensioni fondamentali per la vita di ogni cristiano quella BATTESIMALE e quella PENITENZIALE. Cristo ci ha radicalmente trasformati, cioè convertiti, inserendoci nel suo Mistero pasquale con il Battesimo. La Chiesa professa la sua fede in un solo Battesimo, per il perdono dei peccati. La penitenza, in senso cristiano, è fondata sulla stessa realtà battesimale per il perdono dei peccati ed è poi ripresa e resa segno espressivo per quanti ricadono nel peccato, nel sacramento della Riconciliazione. Questo tempo liturgico non solo prepara i catecumeni al Battesimo, ma è il tempo in cui la Chiesa e i singoli sono chiamati a vivere maggiormente questo sacramento mediante una più profonda conversione. Battesimo e Penitenza sono così i misteri propri della Quaresima. La Quaresima è il tempo della grande convocazione di tutta la Chiesa perché si lasci purificare da Cristo suo sposo. La penitenza ha sempre come effetto la riconciliazione non solo con Dio, ma anche con i fratelli, la penitenza quaresimale non deve essere soltanto interna ed individuale, ma anche esterna.

Il Vaticano II, lo abbiamo visto, ha ribadito questo "duplice carattere" della Quaresima che, soprattutto mediante il ricorso o la preparazione al Battesimo e mediante la penitenza, dispone i fedeli alla celebrazione del Mistero Pasquale con l’ascolto più frequente della parola di Dio e la preghiera più intensa. La Quaresima, non va dimenticato, è Liturgia, cioè azione di Cristo e della Chiesa. Ogni comunità cristiana, pertanto, è chiamata a vivere questo tempo di quaranta giorni come azione strutturata in gesti e parole il cui significato è dato dalla parola di Dio e dalla presenza operante di Cristo. La Quaresima, quindi, è un grande segno sacramentale mediante il quale la Chiesa partecipa nella fede-conversione al mistero di Cristo che per noi fa l’esperienza del deserto, digiuna, è vittorioso della tentazione, scegliendo la via del messianismo del servo umile, obbediente e sofferente fino alla croce.

Il valore sacramentale della Quaresima rende questo tempo liturgico perennemente attuale. Il problema che si pone ad ogni comunità cristiana consiste nel valorizzare i quaranta giorni, partendo dalla celebrazione liturgica, con modalità adeguate al contesto culturale attuale. Occorre seriamente interrogarsi su che cosa significa vivere il Battesimo oggi, che cosa significa rinunciare agli idoli oggi per convertirsi a Cristo. L’attuale momento costituisce una vera e propria sfida alla pastorale. Anzi è proprio da questo che dobbiamo ripartire per proporre all’uomo di oggi lontano dal mistero di Cristo la "nuova evangelizzazione", cioè quella che annuncia che Cristo è morto per ricondurci al Padre e risorto per aprirci le porte della salvezza eterna.

Questo itinerario storico salvifico si sviluppa, nei singoli anni liturgici in specificazioni diverse; diviene itinerario battesimale, cristologico-pasquale, penitenziale. L’anno A, ad esempio, caratterizza la Quaresima proprio per la ri-scoperta del nostro Battesimo; le letture dell’anno A sono riprese, infatti, dalla tradizione antica che accompagnava il catecumeno nella scoperta del Battesimo: sono una grande catechesi battesimale.

I Domenica: domenica della tentazione. È una introduzione generale a questo tempo quaresimale, prospetta la lotta che attende l’uomo per le scelte definitive. In questa domenica la Chiesa, dopo aver udita la testimonianza dei padrini e dei catechisti, celebra l’elezione di coloro che sono ammessi ai sacramenti pasquali. Nelle domeniche successive presenterà loro il battesimo nelle immagini dell’acqua, della luce, della vita.

 

II Domenica: domenica di Abramo e della trasfigurazione. Il battesimo è il sacramento della fede e della figliolanza divina. Con Abramo, padre dei credenti, anche il catecumeno deve partire, uscire dalla sua terra (la lettura); la mèta si intravede nella trasfigurazione del Cristo (vangelo), in cui anche il battezzato sarà chiamato «figlio di Dio».

 

III Domenica: domenica della Samaritana. Come Israele nell’esodo, anche il catecumeno ricerca l’acqua che lo salva (1a lettura); Gesù gli annuncia, come alla Samaritana, di avere un’acqua di vita, che estingue ogni sete (vangelo); quest’acqua è il suo stesso Spirito (2a lettura). Come aveva intravisto Giovanni Battista, Gesù è colui che battezza in acqua e Spirito Santo. La Chiesa in questa domenica celebra il primo scrutinio; durante la settimana compie la consegna del simbolo (il Credo).

 

IV Domenica: domenica del cieco nato. Nel Battesimo l’uomo viene liberato dalle tenebre e illuminato (vangelo); è reso capace di vivere da figlio della luce (2a lettura), consacrato con una unzione regale (1a lettura). Si celebra il secondo scrutinio.

 

V Domenica: domenica di Lazzaro. Nel Battesimo l’uomo passa da morte a vita (vangelo e la lettura) e diviene capace di piacere a Dio vivendo dello Spirito del risorto (2a lettura). Si celebra il terzo scrutinio e durante la settimana viene consegnata ai catecumeni l’orazione del Signore (Padre nostro).

 

Ma come incarnare questo "lavacro" di salvezza presso il Santuario dell’Amore Misericordioso?

Tutti noi sappiamo che l’acqua è un elemento essenziale, non solo di pulizia, ma anche di sopravvivenza, e da sempre il suo uso nella fede è un simbolo di purificazione interiore e di appartenenza a Dio. Il segno dell’acqua, nelle Scritture è usato per descrivere la realtà divina che si fa presente nella storia umana. Dio è partecipe della vita dell’uomo: l’acqua che lava è il segno della grazia divina che purifica la nostra coscienza da ogni peccato2, l’acqua che disseta è il segno dell’amore di Dio che sazia la nostra sete interiore di verità e di pace3.

Pertanto possiamo affermare certamente che l’acqua ha ricevuto un potere "medicinale" per l’intervento di Dio: "dovete rinascere dall’alto…. In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio…" 4. "Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna" 5. L’acqua dunque è il segno della grazia, di vita nuova; tale dono sacramentale perdona tutti i peccati commessi e consente di essere figli adottivi di Dio, e ci aiuta anche a realizzare il progetto che Dio ha su ognuno di noi.

Troviamo, allora, racchiuso nel Santuario l’inseparabile azione di grazia che è rappresentata dalle "piscine". La speciale funzione dell’acqua presente nelle piscine è strettamente collegata con il messaggio spirituale proclamato presso il Santuario: Dio vuole risanare anche da malattie incurabili, per farci capire che la Sua Misericordia può guarirci da ogni forma di infermità spirituale.

Questa, sembra essere la missione assegnata dall’Amore Misericordioso all’acqua e alle piscine del Santuario e che in questo tempo di Quaresima risuona in maniera determinante: quella di illuminare "il pozzo delle sofferenze umane", con la luce radiosa della grazia o, addirittura, con la luce sfolgorante di una piena guarigione, in modo tale che chiunque possa sentirsi, in ogni caso, oggetto delle predilezioni dell’Amore Misericordioso del Signore.

E la conferma più autorevole di questa missione, probabilmente, ci viene dalla "pergamena" che il giorno 14 luglio 1960 fu gettata con apposito contenitore in fondo al Pozzo, si tratta di parole ricevute dalla Madre Speranza durante un’estasi del 3 aprile precedente, aventi fin dall’intestazione un valore particolarmente ufficiale. Dice il testo: "Decreto. A quest’acqua e alle piscine va dato il nome del mio Santuario. Desidero che tu dica, fino ad inciderlo nel cuore e nella mente di tutti coloro che ricorrono a te, che usino quest’acqua con molta fede e fiducia e si vedranno sempre liberati da gravi infermità; e che prima passino tutti a curare le loro povere anime dalle piaghe che le affliggono per questo mio Santuario dove li aspetta non un giudice per condannarli e dar loro subito il castigo, bensì un Padre che li ama, perdona, non tiene in conto, e dimentica"..

In conclusione possiamo affermare che il Santuario dell’Amore Misericordioso è il "pozzo" eletto della misericordia, il luogo dove risuona, l’annuncio che la Chiesa è chiamata a diffondere nel mondo: Dio ti ama e ti ama di amore misericordioso. La Madre Speranza ha speso gran parte della sua vita per questo Santuario, ed è qui che ha desiderato che si consumassero le sue spoglie per essere ancora la portinaia del buon Gesù e così scriveva in una preghiera composta per il Santuario: "Fa’, Gesù mio, che vengano a questo tuo Santuario le persone del mondo intero, non solo col desiderio di curare i corpi dalle malattie più strane e dolorose, ma anche di curare le anime dalla lebbra del peccato mortale e abituale. Aiuta, consola e conforta, o Gesù, tutti i bisognosi; e fa’ che tutti vedano in Te non un Giudice severo, ma un Padre pieno di amore e di misericordia, che non tiene in conto le miserie dei propri figli, ma le dimentica e le perdona."6

Termino riportando la preghiera per l’Immersione delle piscine, perché sia ancora una volta chiaro il collegamento esistente con il tempo Quaresimale che stiamo vivendo: e cioè quello di un tempo favorevole dove immergerci ancora una volta nell’amore di Dio, per ristorarci dalla nostra umanità ferita e per ri-scoprire il Dio d’infinita bontà, invocando e celebrando la sua dolcissima misericordia: "Signore mio e Dio mio, per il tuo amore e per la tua misericordia, guarisci noi che siamo tuoi figli da ogni malattia, specialmente da quelle che la scienza umana non riesce a curare; e fa’ che, con il tuo aiuto, conserviamo sempre pura la nostra anima da ogni peccato grave."7


1 Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la Quaresima 2011

2 Tt. 3,3-7

3 Gv. 4,5-15; 7,37-39

4 Gv. 3,7-5

5 Gv. 4,13-14

6 Madre Speranza Preghiera per il Santuario

7 Preghiera per l’immersione

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ultimo aggiornamento 19 aprile, 2011