Festa del Santuario  
 

Antonio Colasanto

Celebrata dal 22 al 25 settembre 2011

la Festa diocesana del Santuario dell’Amore  Misericordioso

di Antonio Colasanto

Collevalenza, 29 settembre 2011

Diamo di seguito una breve sintesi degli eventi più importanti e delle omelie che sono state tenute nel corso delle celebrazioni da P. Aurelio Pérez, Superiore Generale della Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso, dal Card. Salvatore De Giorgi, Arcivescovo emerito di Palermo, e dall’Arcivescovo Mons. Giovanni Marra, Amministratore Apostolico della diocesi di Orvieto-Todi.

 

La festa diocesana del Santuario dell’Amore Misericordioso ha avuto inizio a cominciare dal 16 settembre con una solenne novena predicata da p. Sergio Ziliani, priore provinciale dell’Ordine dei Servi di Maria e largamente partecipata.

Questi gli eventi più importanti che si sono succeduti nei giorni scorsi.

Giovedì 22 settembre è stata celebrata la Giornata dell’Anziano e del Malato:

alle ore 15,30 liturgia delle acque;

alle ore 17,30 concelebrazione eucaristica, Vespri e novena.

Venerdì 23 alle ore 15 Via Crucis e alle ore 21,30 "l’avete fatto a me" una catechesi di p. Stefano Nava, ofm.

Sabato 24 Liturgia penitenziale; Liturgia delle acque e alle 17,30 celebrazione eucaristica presieduta da P. Aurelio PÉrez, Superiore Generale Fam.

Dall’ Omelia di P. Aurelio Pérez offriamo una breve sintesi.

La parabola del Figlio prodigo che abbiamo ascoltato raffigura la nostra situazione; da un lato la nostra condizione umana e dall’altra il cuore di Dio, come Lui si comporta nei nostri confronti. Gli scribi e i farisei dicevano scandalizzati "costui riceve i peccatori"...Che abisso – ha detto P. Aurelio - c’è tra il cuore di Dio e il cuore nostro, tra il suo pensiero e il nostro pensiero. Alla fine della vita Egli accoglie i suoi figli, quelli della prima e quelli dell’ultima ora, con la sua immensa misericordia.

Madre Speranza - ha ricordato P. Aurelio – con questo Santuario proclama la bontà di Dio la cui tenerezza si stende su tutte le creature.

Quante volte in noi prevale lo sguardo cattivo del figlio maggiore o quello del servo cattivo. Ci riteniamo giusti, migliori tanto da poter giudicare gli altri, dimenticando che Gesù è venuto a chiamare non i giusti,ma i peccatori. Dobbiamo chiedere la grazia di convertirci all’Amore. E Dio Padre che attende tutti per concedere amore e perdono. A Paolo – ha sottolineato P. Aurelio - il Signore cambiò il cuore e quando Paolo ha capito che il Figlio di Dio è venuto per tutti noi ha gridato "Chi ci separerà dall’amore di Cristo?". Ci separerà solo il nostro cuore indurito che giudica e condanna.

Non c’è alcuna miseria umana che non possa essere perdonata da Dio. C’è sempre speranza in ogni situazione. Non possiamo pensare che per qualcuno non ci sia salvezza. Il Signore non ci dimentica – ha detto P. Aurelio – come una donna non si dimentica dei suoi figli. Anche nell’abisso di ogni perdizione ci aspetta per salvarci perchè siamo opera delle sue mani. Chiediamo la grazia – ha detto concludendo l’omelia – di lasciarci guarire, curare per partecipare alla festa, al banchetto del Signore.

Alle ore 21,30 - Concerto in cripta di musica da camera del duo Venturi.

 

Domenica 25

Festa diocesana del santuario dell’Amore Misericordioso

Alle ore 11,30 solenne concelebrazione presieduta da Sua Em. il Card. Salvatore De Giorgi, Arcivescovo emerito di Palermo.

L’Omelia del Card. Salvatore De Giorgi è pubblicata interamente alla pagina successiva.

 

Alle ore 18,30 solenne concelebrazione, con la partecipazione del clero diocesano, presieduta dall’Arcivescovo Mons. Giovanni Marra, Amministratore Apostolico della Diocesi di Orvieto-Todi.

All’Omelia l’Arcivescovo mons. Marra ha detto:

Ricordiamo oggi due ricorrenze importanti che fanno riferimento a Madre Speranza: i 60 anni della Fondazione dei Figli dell’Amore Misericordioso e i 60 anni del suo arrivo a Collevalenza, Tutto questo fa riferimento a questa donna, umile e semplice che, guidata dallo Spirito, ha realizzato nei 90 anni della sua vita opere davvero straordinarie.

Mons. Marra dopo aver passato in rassegna i primi passi di Madre Speranza ha ricordato come nel 1930 uscita dalle religiose di Maria Immacolata, dette claretiane fonda a Madrid l’Associazione de Esclavas de Amor Misericordioso e da questa associazione che ebbe un grande sviluppo nacque la Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso.

Nel 1936 Madre Speranza – ha detto mons. Marra – viene in Italia, a Roma ove nel 1950, dopo la seconda guerra mondiale, apre in via Casilina la Casa Generalizia delle Ancelle dell’Amore Misericordioso.

Ma il disegno di Dio è molto più ampio e già nel 1951 - 60 anni fa – fonda la Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso. Due Congregazioni religiose, una unica famiglia. In quello stesso anno 1951, tre giorni dopo la fondazione dei Figli dell’Amore Misericordioso giunge a Collevalenza per aprire una Casa, legata a una parrocchia affidata dal Vescovo del tempo ai Figli dell’Amore Misericordioso con la collaborazione delle Ancelle.

Questo arrivo di Madre Speranza a Collevalenza – ha sottolineato il Presule – è stato un dono e una grazia per la diocesi di Todi, oggi Orvieto-Todi. Un grande dono anzitutto perché la Madre recava con se un grande messaggio, il messaggio dell’Amore Misericordioso; ed una grande grazia perché da qui, da Collevalenza doveva irradiarsi nel mondo il messaggio dell’Amore Misericordioso: da questa esigenza nasce il Santuario dell’Amore Misericordioso.

A Collevalenza una piccola donna, semplice e povera, riesce a realizzare grandi cose: questo centro di spiritualità che è come la cittadella dell’Amore Misericordioso.

Mons. Marra ha poi detto del messaggio dell’Amore Misericordioso. Il carisma e la spiritualità di Madre Speranza e della sua opera – ha spiegato – hanno come centro e riferimento Gesù Amore Misericordioso, la fede e la fiducia piena in colui che lei familiarmente chiamava "il Buon Gesù", buono perché ricco di misericordia e pronto al perdono.

Amore misericordioso che ama tutti –ha detto Marra –che perdona sempre purchè accogliamo il suo amore e chiediamo il suo perdono.

Proseguendo l’omelia mons. Marra ha parlato di Madre Speranza donna di fede e di pietà eucaristica e mariana.

"Se avete fede - dice Gesù - trasporterete anche le montagne". Madre Speranza è stata una donna di fede. Madre Speranza ha trasformato una montagna boscosa in una oasi di pace, in un Santuario, questo Santuario dell’Amore Misericordioso.

L’amore misericordioso di Gesù rincorre il peccatore: quanto più grande è la debolezza dell’uomo, tanto più grande è l’amore misericordioso del Buon Gesù.

Il Santuario doveva essere per Madre Speranza il luogo dell’incontro tra la debolezza del peccatore e l’amore misericordioso del Buon Gesù.

Mons. Marra ha poi parlato dei 60 anni di bene dei Figli dell’Amore Misericordioso ed ha detto: Ricordiamo con gratitudine l’opera preziosa compiuta dai Figli dell’Amore Misericordioso a favore dei sacerdoti, bisognosi di sostegno umano, spirituale e materiale. Quanti sacerdoti – ha ricordato - hanno trovato qui accoglienza e sostegno nella loro vita sacerdotale e il vostro specifico carisma nei confronti dei sacerdoti in difficoltà ha dato grandi frutti: la Chiesa tutta vi è grata.

Con riferimento, poi, alla liturgia della Parola mons. Marra ha sottolineato come i testi proclamati siano il fondamento biblico alla teologia dell’Amore Misericordioso e nel corso della omelia ha passato in rassegna sia il testo tratto dal Libro del profeta Isaia (49, 8-15) che il testo tratto dalla Lettera di san Paolo ai Romani (8, 31-39) e quello del Vangelo secondo Luca (15, 1-3 11-32) che presenta la parabola del figlio prodigo. Ampi riferimenti l’Arcivescovo Marra ha anche fatto alla parabola della "pecora smarrita", e a quella della "dracma ritrovata.

Concludendo l’omelia ha esortato a pregare affinché la Venerabile Madre Speranza possa presto ascendere agli onori dell’altare come merita per la sua santità ed ha poi aggiunto "ringraziamo madre Speranza perché non cessa d’insegnarci la grande verità dell’Amore Misericordioso perché Dio Padre, per i meriti del suo Figlio Gesù, con il soffio dello Spirito Santo e l’intercessione della Vergine Maria, ci ama sempre, ci ama tutti ed è pronto ad accoglierci per donare il suo perdono.

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ultimo aggiornamento 14 ottobre, 2011