La lettera

 

Mi chiamo Maria

 

Carissimo,

Voglio raccontarti come ho fatto la conoscenza di Maria.

Io pregavo da sempre la Madonna, ma quel giorno avvenne l’imprevisto. Che accadde? Ecco, quando ci sposiamo, si richiede il documento di battesimo. L’ho richiesto anch’io. Poi, quando sono andato a ritirarlo, ho guardato, così, in modo casuale, il foglio.

Ed ho letto... quel giorno di quell’anno, ero stato battezzato con il nome di "Antonino Maria".

Maria! Io, per tanto tempo avevo questo nome, Maria, e non lo sapevo. Era stato un secondo nome, dato dai miei genitori e dimenticato nel registro dei battesimi.

Ricordo l’emozione, la gioia. Un’esperienza intensissima. Ebbi a scrivere anche un articolo: "Mi chiamo Maria".

Fu come se mi fossi incontrato con una persona viva. Di più, una persona:

- una ragazza che mi aveva amato da tanto tempo, senza che io lo sapessi

- che mi aveva amato in pura perdita

- che mi aveva amato per il bisogno di amarmi.

Da allora, l’ho presa con me. Proprio come Giovanni, il quale, quel giorno, la prese con sé. L’ho presa con me, come amica, sorella, madre in cui abbandonarmi. Ma anche come ragazza della quale mi sono sempre più innamorato.

Una ragazza che è cresciuta con me, nella mia casa, nella mia famiglia (abbiamo quattro figli), una ragazza che è stata la mia amante e che oggi (sono vecchio!) è ... la mia badante!

Maria, questa donna, questa ragazza, questa madre che appartiene a noi. Che è nata da noi. Pianta fiorita della stirpe di Jesse, roveto ardente di grazia, vergine della gioia inaspettata, la canzone più bella di Dio, eppure Maria è, resta sorella nostra, sorella degli uomini. Sangue come noi.

Nino Barraco

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ultimo aggiornamento 15 dicembre, 2011