Gesù mio, Tu che sei Fonte di vita …

Gesù in più di una occasione annuncia lo Spirito Santo come l’acqua viva che Egli darà "Chi berrà dell’acqua che Io gli darò, non avrà mai più sete " (Gv 4,14), durante l’ultima cena con i suoi, dice dello Spirito che "insegnerà ogni cosa" (Gv 14,26), "farà ricordare tutto ciò che Lui ha detto"(cfr Gv14,26), "guiderà alla verità tutta intera" (Gv 16,13) e sarà "paraclito", cioè avvocato, difensore, intercessore, consolatore come Lui e dopo Lui, "Io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché rimanga con voi per sempre"(Gv14,16). Mentre Egli, il primo paraclito, sta per lasciare fisicamente i suoi, abbracciando la morte di Croce.

Gesù stesso specifica che il dono dello Spirito sarà consequenziale al sacrificio di Sé che sta per compiere: "È bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò" (Gv 16,7 ).

L’evangelista Giovanni precisa che, prima della morte di Gesù, l’umanità non aveva lo Spirito: "… Questo Egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in Lui: infatti non c’era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato" (Gv 7,39).

L’invio dello Spirito è dal cielo: "Verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre" (Gv 15,26), ma avviene "a prezzo" della dipartita del Figlio di Dio, il quale, uomo per opera dello Spirito Santo e inviato nello Spirito Santo, dona lo Spirito comunicandoLo insieme al dono di Sé.

L’Acqua viva, infatti, insieme al suo Sangue, scaturisce dal costato di Cristo per il colpo di lancia, dopo la sua morte in Croce, quando emettendo l’ultimo respiro, Gesù "dona lo Spirito" (Gv 19,30).

Il Crocefisso che nel suo Santuario rappresenta Gesù Amore Misericordioso è raffigurato ancora vivo e, pertanto, senza alcuna ferita sul costato. Al posto di questa, accanto al Tempio, immagine di Gesù, nel lato destro (cfr.Ez 47,2), c’è una ferita nella terra, sottile e rettilinea come il colpo di una lancia, un pozzo profondo poco più di 120 metri, da cui sgorga l’acqua del Santuario.

Maria Antonietta Sansone

Dammi da bere l’acqua viva che sgorga da Te

Il mio bimbo, di due anni e tre mesi, era affetto da bronchite asmatica fin dal quarto mese di vita, quando aveva subito un’operazione per ernia inguinale. Quando mia moglie venne a Collevalenza, mostrò il bimbo a Madre Speranza che le consigliò di fargli bere l’acqua del Santuario.

Abbiamo dato l’acqua al bambino che ebbe un miglioramento, tanto da farci decidere di trascorrere un paio di mesi di vacanza con i nostri genitori.

Al ritorno a casa, cominciò di nuovo a respirare male e il nostro medico consigliò di ricoverarlo. Purtroppo non avevamo pensato di fargli portare l’acqua del Santuario in vacanza. Mia moglie domandò di nuovo consiglio a Madre Speranza, la quale disse di dare l’acqua del Santuario al bambino e che non era necessario il ricovero. Abbiamo fatto così e il bambino sta benissimo e non ha più niente. Continua a bere quest’acqua del Santuario dell’Amore Misericordioso.

 

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ultimo aggiornamento 26 gennaio, 2012