DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P. Alberto Bastoni fam

Dicembre 2011

 

Voce del Santuario

 

Vergine e madre

Vergine e madre. Maria è la donna perfetta, completa nella sua fisionomia umana e offre a tutti l’esempio di una completezza che deve essere raggiunta. Bisogna superare certe divisioni, bisogna voler guardare al di là di tanti esteriorismi che finiscono per essere falsità. Verginità e maternità sono valori dello spirito; prima di esprimersi anche nella vita fisica, sono atteggiamenti profondi con cui la singola persona risponde alla chiamata di Dio e dispone del dono ricevuto.

Sono valori che nel cristianesimo non si oppongono eliminandosi a vicenda ma si richiamano. Non c’è verginità cristiana se non conosce tutto il martirio di una maternità continuata come atteggiamento interiore e non c’è maternità cristiana se non sussiste in una comunione con Dio "dal quale proviene ogni paternità" (Ef 3,15). Dopo Maria , nel mistero del Dio uomo, tutto diventa cattedrale di Dio.: i vergini che si consacrano a Dio a lui solo appartengono, e sono continua e visibile dimora di lui in una finezza che lo fa trasparire e così anche gli sposi che amandosi celebrano l’amore infinito di Dio e generando una vita nuova ospitano Dio che crea ogni uomo e lo chiama per nome.

La verginità di Maria è grande non perché è solitudine e quasi chiusura in se stessa ma perché è dono totale a Dio: si resta sterili se non si "appartiene " a qualcuno! Quante scelte che si fermano a metà. Certe paure di appartenere e certi orgogli di mani sempre pulite, sono segni di sterilità. Troppe volte noi cristiani scegliamo di stare fuori, di impegnarci soltanto un poco, per non rischiare e magari ci definiamo "prudenti" e invece popoliamo la Chiesa di sterilità piuttosto che di semi fecondi per il regno di Dio. A tutti noi si pone continuamente la scelta, anche a chi ha già scelto, di santificare la gioia di amare e di essere amato , la felicità di una sintesi piena tra corpo e spirito, per non perdere nulla del dono di Dio e dare alla vita quella pienezza che da sola non potrebbe raggiungere. Buon anno!

rettore.santuario@collevalenza.it

Santa Veronica

L’ultimo mese dell’anno si è aperto all’insegna della spiritualità, di quella intensa e vissuta in maniera misticamente straordinaria da una santa poco conosciuta nondimeno capace di affascinare per la sua testimonianza di fede e di amore al Signore. "L’importanza di Santa Veronica oggi" era il titolo del convegno che l’Associazione Amici di Santa Veronica ha dato all’incontro tenutosi nel primo fine settimana di dicembre. Scopo dell’incontro è stata la conoscenza di S. Veronica attraverso i suoi scritti ed il suo urgente messaggio. Fitto il ritmo dei lavori, che ha visto la partecipazione di diversi ed illustri studiosi nonche la presenza dell’Arcivescovo di Perugia, Mons. Bassetti e l’immancabile p. Domenico Cancian FAM, vescovo di Città di Castello, dove la santa ha vissuto la sua esperienza mistica "Sottomessa sempre in vita ai superiori, la santa volle morire il 9-7-1727, dopo 33 giorni di malattia, appena il confessore, il P. Guelfi, le disse: "Suor Veronica, se è volontà di Dio che l’ordine del suo ministro intervenga in quest’ora suprema, vi comando di rendere lo spirito". Quando morì era badessa da undici anni. Nel suo cuore verginale furono trovati scolpiti gli emblemi della passione così come li aveva descritti e persino disegnati per ordine del confessore. Il suo corpo è venerato sotto l’altare maggiore della chiesa delle Cappuccine in Città di Castello. Pio VII la beatificò il 18-6-1804 e Gregorio XVI la canonizzò il 26-5-1839. Un altro momento particolarmente significativo del convegno veronichiano, è stata l’esecuzione del "Vespro di santa Veronica", composto dal m.° Carlo Pedini e commissionato dallo stesso Mons. Cancian, per celebrare i 350 anni della nascita della santa. Un concerto per Coro di voci bianche, Coro a voci miste, Organo e Orchestra, interpretato dal Coro di voci bianche "Pueri Cantores Carlo Liviero" dell’Ass. Corale "M. Alboni", Corale "Marietta Alboni", Orchestra Collegium Tiberinum e dal direttore M° Marcello Marini. Al maestoso organo della basilica, il M° Sauro Argalia. «Ho trovato l’Amore! Ditelo a tutti. È questo il segreto delle mie gioie e delle mie sofferenze: l’Amore si è lasciato trovare». Mi piace sottolineare quanto da più persone è stato affermato e cioè le marcate affinità e somiglianze tra la santa tifernate e la nostra venerabile Madre. La visita al monastero di Città di Castello, compiuta con i volontari del Santuario l’11 dicembre, ha confermato tutto ciò, aumentando la stima verso questa grande donna, marchigiana di nascita e umbra di adozione.

Anno Catechistico

Nella prima domenica di dicembre p. Alberto Bastoni FAM , parroco dell’Unità pastorale di Collevalenza, ha presieduto una solenne eucaristia per l’inizio dell’anno catechistico. Dopo l’omelia p. Alberto si è rivolto ai genitori perché primi responsabili dell’educazione alla fede dei figli che il Signore ha donato loro e ha chiesto di accompagnare i propri figli nel cammino di fede curandone la partecipazione al catechismo, di pregare e partecipare insieme alla messa e di partecipare agli incontri che la parrocchia propone per aiutarli nella loro missione. I genitori hanno espresso il loro impegno e hanno pregato insieme. Poi il parroco ha ricordato ai catechisti come il loro ministero - affidato dalla Chiesa perché annuncino il Vangelo e rendano testimonianza di fronte ai ragazzi e alle famiglie - debba essere esercitato in comunione e collaborazione con tutti gli altri catechisti, con le famiglie e tutta la comunità cristiana. P. Alberto ha poi esortato i ragazzi ad essere puntuali e fedeli agli incontri di catechismo e alla eucaristia domenicale.

Giovanni Paolo II

Sabato 10 dicembre è stato solennemente celebrato il 30° anniversario della visita del beato Giovanni Paolo II. Alle ore 10 nella sala convegni della Casa del pellegrino si è tenuta una tavola rotonda sul tema "L’aspetto universale del magistero di Giovanni Paolo II attraverso i viaggi internazionali. Il tentativo di fermarlo: l’attentato del 13 maggio 1981". Hanno Illustrato il tema mons. Pawel Ptasznik, capo della sezione polacca della Segreteria di Stato, Alberto Michelini, giornalista, scrittore. Moderatore: Gustavo Selva. Alle ore 17, nella stessa sala, dopo il saluto di p. Alberto Bastoni FAM, rettore del Santuario, p. Aurelio Pérez, superiore generale FAM ha introdotto mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, che ha parlato sul tema: "L’Amore Misericordioso, via della nuova evangelizzazione". Alle 18.30 in basilica , la solenne celebrazione eucaristica presieduta da mons. Fisichella, concelebrata da mons. Giovanni Marra e da numerosi presbiteri ha concluso l’omaggio al pontefice, definito "magno" per l’universalità e la carismaticità del suo ministero ecclesiale.

Unitalsi

Semplice e suggestivo il rito della adesione alla Associazione, che l’UNITALSI TODI, ha celebrato in basilica l’11 dicembre. Dopo l’appello nominale, i nuovi aderenti hanno ribadito l’impegno a valorizzare il dono dell’amore servizievole che lo Spirito Santo effonde in tutti giorno del battesimo e che nell’eucaristia ravviva e rende segno visibile della presenza di Dio. Davanti al Signore, hanno altresì rinnovato l’ impegno, a vivere il vangelo della carità, nell’amore e nel servizio verso tutti gli associati, in un clima di comunione e di fraternità. La consegna del distintivo, segno di appartenenza all’associazione ecclesiale, ha concluso la breve sequenza rituale. Attualmente la sottosezione è impegnata con i fratelli malati che vivono nelle loro abitazioni, nella visita dei malati nell’ospedale di Pantalla (Pg), di quelli che vivono nelle case Caritas, e svolge servizio di aiuto ai pellegrini presso il santuario di Collevalenza, in particolare ammalati e disabili. L’infermeria del Santuario, è gestita da personale volontario unitalsiano, è anche naturale luogo di incontro degli associati . che, guidati dall’ assistente, diacono Stefano Gambelli, vivono periodicamente momenti di preghiera, di catechesi e di adorazione, necessari per sostenere e animare lo spirito nel generoso cammino di carità.

Bambinelli

I giorni più vicini al Natale lasciano un posto privilegiato a Maria, perché lei è la collaboratrice nel mistero dell’incarnazione. Personificazione dell’avvento, Maria presenta a tutti la misura e il modo con cui passare le settimane di attesa del natale. Santa Maria della speranza: così la si invoca spesso in questo periodo. La nostra venerabile Madre festeggiava proprio il suo onomastico in coincidenza con la festa devozionale della Madonna, invocata come Mater spei, Madre della speranza. Oltre al ricordo particolare che le abbiamo riservato in ogni celebrazione, in questo giorno, il 18 dicembre, capitato di domenica, molti bambini/e e ragazzi/e dell’Unità pastorale di Collevalenza, hanno portato da casa i bambinelli dei loro presepi. In una cripta gremitissima, nella suggestiva atmosfera prenatalizia, durante la celebrazione delle 11,30, sono stati benedetti e riconsegnati loro con l’invito di sostare, coi genitori, in preghiera davanti al presepio e di accogliere Gesù sull’esempio di Maria e della nostra Madre. Di grande efficacia il racconto del curioso "fioretto" di Madre Speranza e suo rapporto confidenziale con Gesù bambino.

Novene

«Nel tempo di Avvento la Liturgia celebra frequentemente e in modo esemplare la beata Vergine: ricorda alcune donne dell’Antica Alleanza, che erano figura e profezia della sua missione; esalta l’atteggiamento di fede e di umiltà con cui Maria di Nazaret aderì prontamente e totalmente al progetto salvifico di Dio; mette in luce la sua presenza negli avvenimenti di grazia che precedettero la nascita del Salvatore. Anche la pietà popolare dedica, nel tempo di Avvento, una particolare attenzione a santa Maria; lo attestano inequivocabilmente i vari pii esercizi, soprattutto le novene dell’Immacolata e del Natale». In piena sintonia con questa disposizione del Direttorio sulla Pietà Popolare, abbiamo vissuto con molta intensità le due principali novene di questo ultimo mese dell’anno, in progressiva tensione verso l’evento celebrativo . Testi e canti propri, giorno dopo giorni ci hanno fatto significare e valorizzare le feste per le quali venivano celebrate. Per la novena di Natale il rettore ha proposto, quest’anno, brani raccolti dagli scritti del Card. Virgilio Noè, di cui fu per anni collaboratore come cantore e organista nella basilica di San Pietro, tornato alla Casa del Padre il 24 luglio 2011.

Natale al Santuario

Per esigenze di spazio no posso soffermarmi molto nel proporvi la cronaca di quanto è accaduto a Natale. Nella notte santa, durante la celebrazione presieduta da p. Aurelio, quattro Ancelle dell’Amore Misericordioso, Gemma, Margarita, Mediatrice e Vittoria hanno commemorato il cinquantesimo di professione e hanno ringraziato il Divino bambino per averle chiamate a vivere un’esperienza davvero straordinario accanto a Madre Speranza. Alla messa, per la prima volta, erano invitati anche tutti i fedeli dell’Unità pastorale di Collevalenza. Il coro "Madre Speranza", animatamente diretto da suor Erika EAM, ha proposto canti natalizi della tradizione, tra i più potenti veicoli del messaggio di gioia e di pace del Natale. Nell’ottava di Natale, numerosi pellegrini hanno raggiunto il Santuario. Fra questi, Mons. Giuseppe Giudice, vescovo di Nocera-Sarno, don Ciro Galisi SDFAM e una ventina tra diaconi e seminaristi della stessa diocesi. Da queste pagine li ringrazio per la scelta di Collevalenza come meta per trascorrere i giorni dopo il Natale. Nel suo augurio alla diocesi, il presule nocerino, definisce noi religiosi "frammenti di cielo caduti sulla terra", espressione che ci responsabilizza e esorta ad essere sempre spiritualmente vigili ed esemplari, sulle orme di Madre Speranza.

***

L’anno 2011 si è concluso con un solenne vespro, presieduto da p. Ireneo Martin FAM, superiore della comunità del Santuario. Nella sua breve riflessione ha formulato un augurio e un incoraggiamento perché l’attività e l ’accoglienza del Santuario crescano e si qualifichino sempre più nell’amabilità e nella qualità dei gesti.

Al termine prima delle benedizione eucaristica, abbiamo intonato il canto del Te Deum, come espressione comunitaria di lode e di ringraziamento per i benefici ottenuti da Dio nel corso dell’anno che sta per finire. La messa delle 23,30 celebrata in armonia con i contenuti liturgici dell’Ottava del Natale è stata vissuta non solo come giustificata reazione alla dissipata spensieratezza con cui la società vive il momento del passaggio da un anno all’altro, ma anche come vigile offerta al Signore delle primizie del nuovo anno.

Gesù, il quale "era pensiero di pace nel cuore del Padre e divenne la pace nostra tra le braccia della Madre" (San Bernardo), doni a tutti un anno felice e ricco di benedizioni.

Foto di gruppo

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento 26 gennaio, 2012