Madre Speranza dell’Amore Misericodioso di Collevalenza, tra devozione, storia e ricordi

In una mattina d’inverno di ventinove anni fa, esattamente l’8 di febbraio del 1983, il piccolo paese di Collevalenza, imbiancato di neve, e una folla di devoti provenienti da ogni parte, salutavano con commozione per l’ultima volta Madre Speranza, "l’Apostola" dell’Amore Misericordioso.

Le sue spoglie riposano da allora in una armoniosa sopraelevazione pavimentale nella cripta del Santuario, dedicata a Maria Mediatrice, frequentatissimo angolo di preghiera e di suppliche.

Prima ancora che arrivassi da Tempio Pausania, mio paese natale, in questa "Terra di Santi," di Madre Speranza conoscevo già alcuni degli avvenimenti più noti della sua vita spirituale come estasi e stimmate.

A darmi queste notizie, ed eravamo nei primi anni ‘70, ci pensava il mio fidanzato, futuro marito, che abitava a Collevalenza e che, per motivi di lavoro si trovava a risiedere al mio paese.

Dai suoi racconti così ricchi di emozionanti dettagli, Madre Speranza allora mi appariva come una suora molto speciale, scelta dalla Provvidenza Divina per realizzare "Grandi Cose" anche a Collevalenza. Non vedevo l’ora di conoscerla e di frequentare il suo Santuario, così Unico, dedicato all’Amore Misericordioso. Il momento tanto atteso arrivò nel 1975, in occasione del Battesimo del mio primo figlio Carlo, nato nello stesso giorno della Madre e cioè il 30 settembre.

Ricordo che ancor prima della sua nascita, manifestai al parroco di Collevalenza Padre Vittorio in diverse occasioni il mio immenso desiderio: battezzare, Dio volendo, mio figlio nel Santuario. Pur sapendo che non era possibile, non mi persi d’animo, pregai Madre Speranza e continuai a sperare sino all’ultimo giorno nell’intervento della Provvidenza. Ricordo come se fosse oggi, l’emozione che provai quando lo stesso parroco, di mattina presto, venne a informarci che il Battesimo, si sarebbe celebrato nella Cappella del Crocifisso, dicendoci: "La Provvidenza, è stata la Provvidenza" La chiesa parrocchiale per vari problemi non era più agibile!

Pensai subito a Madre Speranza e al suo dolce sguardo incrociato casualmente la sera prima, lungo il corridoio della Casa dei Padri, mentre passava, accompagnata da due sue "Ancelle".

Quella sera, la vidi per la prima volta da vicino, la riconobbi ed esclamai a alta voce: E’ Lei! e, certamente mi ha sentita! Avevo appena rivolto un’accorata preghiera davanti a una sua foto, come se fosse stata una santa vivente, in presenza di mio marito, mentre aspettavamo il parroco che si era assentato per pochi minuti.

La dolcezza del suo sguardo, non l’ho dimenticato, è nel mio cuore. Da allora, sento tanta devozione per Lei e posso dire che in tantissime altre occasioni, nei momenti più difficili mi ha aiutata.

Penso che le parole dette da mons. Decio Lucio Grandoni, vescovo di Todi, in occasione dell’omelia del primo anniversario della morte della Madre, testimonino la verità: "…non è venuta meno la Sua presenza, il Suo spirito, il Suo messaggio… (Direttive pastorali… pag.318).

Madre Speranza, "parlava con Gesù" come S. Teresina di Lisieux; nel suo diario, nella prima pagina datata 5 novembre 1927, scriveva così … "Lui mi ha detto che io devo fare in modo che gli uomini lo conoscano, non come un Padre offeso per le ingratitudini dei suoi figli ma come un Padre buono"… che vuole la felicità dei suoi figli.

Alla grande Famiglia dell’Amore Misericordioso da Lei fondata, nel suo diario raccomandava: "Vivete figli miei, sempre uniti come una forte pigna, uniti sempre per santificarvi, per dare gloria al Signore e per fare il bene a tutti quelli che tratterranno con voi".

Rivolgendosi al paese che nel 1951 l’accolse " disse: "Beata Collevalenza che ha avuto la sorte di essere la sede e il centro del roccolo… Su questa Collina, in questo paese sperduto verranno persone da tutte le parti del mondo…".

Il Roccolo era un bosco di lecci dove i cacciatori erano soliti recarsi per cacciare gli uccelli con le reti. In questo luogo Madre Speranza nel 1955 fece costruire la Cappella della Congregazione, destinata in seguito ad accogliere nel 1964 il Crocifisso ligneo, realizzato nel 1930 dallo scultore Lorenzo Cullot Valera.

IL vescovo di Todi mons. Alfonso Maria De Sanctis, consacrò questa Cappella nel 1959, con il nome di "Santuario dell’amore Misericordioso di Gesù", che poi risulterà quasi subito, troppo piccola per accogliere i già tanti numerosi fedeli.

Nacque così la sua grande opera: il Tempio dell’Amore Misericordioso, "UNICO AL MONDO" costruito su disegno dell’architetto spagnolo Julio Lafuente, "iniziato nel 1963, e consacrato dall’allora vescovo di Todi mons. Antonio Fustella in maniera solenne il 31 ottobre 1965, festa di Cristo Re, "Amore Misericordioso", alla presenza del Cardinale Alfredo Ottaviani e di numerosi Vescovi di diverse nazionalità che, venivano da Roma dove si trovavano per i lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II, che si chiuse l’8 dicembre, Festa di Maria Immacolata. Ma è nella Cappella dove si venera l’immagine del CRISTO Crocifisso che guardando il Suo Divino Volto, ci si immerge nella Misericordia di Dio, con animo sereno e di grande confidenza.

La venerazione al SS. Crocifisso nella parrocchia di Collevalenza parte da molto lontano, ed era molto sentita dalla comunità. Come se, in un momento di grande difficoltà (carestia e pestilenza), la parrocchia si fosse affidata agli inizi del ‘600 alla Misericordia di Dio. E in onore del SS. Crocifisso per diversi secoli, il Curato "pro tempore," organizzava una importante festa religiosa, con la partecipazione delle Confraternite del SS. Sacramento e SS. Rosario, tutti in processione, il tre maggio.

Nel giorno dedicato "all’Invenzione della Santa Croce," nel 1942, veniva approvata dalla Santa Sede la Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, fondata da Madre Speranza (P. G. Ferrotti, Madre Speranza… pane e sorriso di Dio pag. 151).

Nel giorno della Festa dell’Esaltazione della S. Croce, nel 1960, qualche mese dopo l’inaugurazione del pozzo, voluto caparbiamente dalla Madre, avvenne un fatto particolare che ancora P. Giovanni Ferrotti (FAM) descrive nel suo libro così: "una LUCE INTENSA illuminò d’improvviso l’interno del pozzo; i presenti poterono osservare distintamente la ghiaia, i tubi e l’acqua che gorgogliava allegramente nel fondo del pozzo".

Grazie a quest’acqua santa, trovata a 92 metri di profondità, furono costruite subito le piscine che mons. Decio Lucio Grandoni nel 1978 in occasione della Festa del Cristo Re ne autorizzò l’apertura.

Attualmente sono ancora molto frequentate dai pellegrini che arrivano da ogni parte del mondo, sotto lo sguardo protettrice della statua di Maria Mediatrice che dall’alto del piedistallo dà il benvenuto a tutti, anche a chi, attinge l’acqua per gli ammalati lontani e a chi semplicemente la beve, come testimonianza di fede.

Nel giorno dell’Esaltazione della S. Croce, S. Francesco, non posso non ricordarlo, sul monte della Verna, nel 1224 ebbe il dono delle stimmate.

Davanti al Crocefisso, si è raccolto in preghiera il beato Giovanni Paolo II, il 22 novembre 1981, quando visitò il Santuario e ricordò in questo luogo di "preghiera e di pietà cristiana" quanto scrisse nella lettera Enciclica Dives in Misericordia: ... "In Cristo e mediante Cristo, diventa anche particolarmente visibile Dio nella sua misericordia…". Tra i miei ricordi indelebili di quel giorno, vi è anche quello del bacio dato dal Pontefice sulla fronte della Madre, ormai anziana e malata.

Tra gli ultimi ricordi, più recenti, vi è quello dell’8 dicembre 2011, festa dell’Immacolata, durante la quale è stata inaugurata la statua in bronzo di Madre Speranza, collocata nei pressi del nuovo ospedale di Pantalla. Un fatto, ritengo molto significativo, che mette in luce la sensibilità religiosa ancora viva della nostra comunità.

"A Dio piacendo", spero vivamente quanto prima che anche la Venerabile Madre Speranza, Ancella dal piccolo cuore carmelitano, possa cingere come S. Teresa del Bambino Gesù l’aureola delle "Sante di Dio".

Collevalenza, 1 febbraio 2012

Anna Maria Carta

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ultimo aggiornamento 11 febbraio, 2012