pastorale familiare

Marina Berardi

 

Famiglie "al lavoro" per vivere "la festa"

 

 

La famiglia: il lavoro e la festa. Questo il titolo scelto dagli organizzatori di Milano 2012 per il grande evento che avrà luogo tra fine maggio e i primi di giugno. Il VII incontro internazionale vedrà radunate nella capitale lombarda famiglie provenienti da ogni parte del mondo e saranno tante quelle che seguiranno l’importante avvenimento attraverso i mezzi di comunicazione ed il sito ufficiale dell’evento1.

Proprio nel sito è stata pensata una sezione dal titolo "CONDIVIDI la tua storia", dove ogni famiglia o gruppo di famiglie può raccontarsi. Nel nostro piccolo, attraverso queste pagine, vogliamo provare a farlo anche noi.

Chi siamo: famiglie dell’Unità pastorale di Collevalenza, dei 6 castelli, a cui si aggiungono altre provenienti dai paesi vicini.

La finalità degli incontri: ritrovarci per seguire il Maestro e insieme camminare sulla via della santità, come ci ha sempre esortato M. Speranza che ha scelto la nostra terra per dar vita alla sua Opera.

Quando: la domenica, giorno del Signore e della famiglia.

Dove: al Roccolo Speranza, una struttura per la pastorale giovanile che ha spalancato le porte alle nostre famiglie perché sperimentino, oltre alla gioia di essere insieme, l’inestimabile dono della vocazione all’amore e la missione di essere una "parola di Dio" per i nostri figli e per questo tempo.

I mezzi: la creatività dei bambini e dei ragazzi, la convivialità e la fraternità, l’ascolto della Parola e la preghiera, la proposta formativa alla luce di Milano 2012, unita alla riflessione personale e allo scambio in coppia.

Il nostro slogan: una domenica "formato famiglia" 2!

In un mondo dove la maggior parte degli annunci sono pubblicitari e rivolti a consumatori di beni materiali, abbiamo scelto, anche attraverso le pagine di questa rivista, di lanciare la nostra "offerta" a chi, invece, volesse far provvista di beni spirituali. Di solito anche negli scaffali dei supermercati le confezioni "formato famiglia" sono più convenienti: ed allora, famiglia, vieni e vedi!

Il desiderio è che i partecipanti facciano esperienza dell’unità nella diversità, che gustino i momenti specifici per la coppia, i ragazzi e i bambini (3 in 1!), che vivano la fecondità della Parola, della preghiera, della convivialità, dell’agape fraterna.

In tempo di crisi economica e non solo, in molti hanno afferrato al volo "l’offerta speciale" e hanno scelto di ripartire da "una domenica al mese": un tempo per accogliere e donare ciò che si è e ciò che ciascuno gratuitamente ha ricevuto. Fin da quel primo incontro del 22 gennaio scorso, in molti abbiamo avuto l’impressione che tutto questo ci avrebbe portati lontano: creare una "rete di famiglie" desiderose di seguire Cristo per lasciarsi condurre da Lui verso la pienezza dell’Amo re e dar vita ad una "famiglia di famiglie" (EVBV 38).

Voglio dare voce ad alcuni partecipanti che hanno voluto condividere la loro esperienza attraverso delle e-mail inviate nei giorni successivi agli incontri.

La prima è la testimonianza di una famiglia che prende parte attivamente all’iniziativa, mettendo a servizio i propri talenti e facendoli fruttare! Certo che se ripenso a quel piovoso giorno d’inverno in cui li conobbi… ne hanno fatto di strada! Da fidanzati un po’ spauriti e "obbligati" ad iscriversi al fatidico corso di preparazione al matrimonio, il Signore li ha trasformati in sposi, trasparenza e testimoni di un Amore più grande:

"Non sappiamo quale strada ci abbia condotto fin qui. È come quando cammini, con il sole sulla faccia, l’aria che ti muove i capelli e, voltandoti, vedi che hai camminato tanto… Oggi sul cammino ci sono fiori da raccogliere o semplicemente da ammirare, prati verdi e uccelli che cantano… ma, prima di partire, non avremmo mai immaginato di riuscire a fare tutta questa strada, né mai avremmo immaginato di incontrare così tante meraviglie della natura.

Il matrimonio e la famiglia sono così…

Ti incontri per caso un giorno con il partner che il Signore ti mette nel cuore, inizi a camminare con lui/lei e poi costruisci una casa; dalle scale scendono prima i bambini gattonando e poi, piano piano, camminano sulle loro gambe… e allora te li immagini un giorno scendere tutti belli eleganti con il gel nei capelli; magari vestiti con abito nuziale oppure pronti a donare tutta la loro vita al Signore e ai fratelli.

Questa è la famiglia, la famiglia che genera vita e ancora famiglia; queste sono le nostre famiglie…

Quelle stesse famiglie che tutte insieme si ritrovano al Santuario dell’Amore Misericordioso, con la semplicità di condividere la Parola di Dio e un po’ di mangiare, una domenica al mese!

I nostri figli come fiori che mossi dal vento della musica , ballano e si divertono, lavorano, cantando come uccellini nel Roccolo che ci accoglie.

La vita è adesso, la famiglia è il miracolo che Dio ha fatto per noi; dentro alla famiglia c’è racchiusa tutta l’essenza dell’Amore e tutto il segreto di Nazareth".

Quando la famiglia genera vita lo si vede, tanto che i bambini stessi diventano il vero "richiamo"… anche per i genitori! Un maschietto, una volta tornato a casa dopo il primo incontro, si è informato con la sua mamma se l’esperienza si sarebbe ripetuta perché, nel caso, lui sarebbe voluto tornare. Un altro, la domenica del secondo incontro ha ricordato ai suoi: "Oggi è il 12 febbraio, dobbiamo andare al Roccolo", mentre una bambina manifestava il timore che l’incontro sarebbe saltato a causa della neve…

Ma, quanti hanno potuto, c’eravamo tutti… e anche qualche famiglia in più!

Rimanendo nella metafora, non solo i bambini sono degli ottimi "richiami", ma lo sono anche quelle coppie che si mettono in gioco e si lasciano condurre umilmente dal loro Dio:

"Siamo rimasti entusiasti e l’incontro ci è piaciuto tanto che per il 18 marzo abbiamo invitato delle coppie di amici. La riflessione ci ha aiutato molto e le domande erano proprio dirette e precise, tanto che nel dialogo di coppia abbiamo fatto chiarezza. Bellissimo il segno di bruciare il bigliettino con i nostri personali "gesti di morte" per poi prendere la Parola di Dio perché divenisse "Parola di vita", da incarnare nella quotidianità della nostra casa! Non vediamo l’ora di tornare".

Nel primo incontro ragazzi e bambini hanno costruito una casa, "abitata" dai loro disegni e dai messaggi per i genitori. Come ha detto un bimbo rispondendo alla domanda di un’animatrice, quando la famiglia abita solo tra le pareti, "la casa è vuota". Tutti abbiamo bisogno di relazioni che nutrano il cuore, capaci di creare quel clima di famiglia che anche i piccoli riconoscono:

"’…Alla fine della serata ci siamo ritrovati tutti in cappella dove noi bambini abbiamo distribuito ai nostri genitori un narciso che è un fiore selvatico, profumato e che si moltiplica facilmente. Questo significa che il seme dell’amore è in noi e in ogni famiglia deve essere moltiplicato e offerto ad altre famiglie’.

Questo pensiero semplice lo ha scritto nostro figlio, in un compito per la scuola, e sintetizza molto bene quello che abbiamo provato partecipando ai primi due incontri. Nonostante con molti dei partecipanti ci conosciamo da tempo e magari ci si frequenta in altri ambiti, il desiderio di ritrovarci insieme "in parrocchia" per condividere, in coppia e tra famiglie, le nostre quotidiane esperienze fatte di gioie e speranza ma anche di incertezze, paure, limiti, ostacoli, cresce ogni giorno di più, fino a farci sentire una ‘famiglia di famiglie’. Lo spirito che ci spinge è ravvivare e riscoprire il dono grande del sacramento del matrimonio e trasmettere ai nostri figli l’inestimabile dono della fede, elemento fondamentale per la loro vera crescita".

Ogni educatore e genitore sa bene di non essere "padrone di ciò che ha ricevuto, ma ne è custode e amministratore, chiamato ad edificare un mondo migliore, più umano e più ospitale". Sa anche di essere "un testimone della verità, della bellezza e del bene, cosciente che la propria umanità è insieme ricchezza e limite. Ciò lo rende umile e in continua ricerca" (EVBV 29). Si comprende, allora, perché dopo tanti anni di matrimonio si senta l’esigenza di continuare a formarsi, a crescere, ad educarsi per educare:

"Siamo sposati da quasi 20 anni e a parte il corso per fidanzati o qualche incontro occasionale non abbiamo mai avuto modo di partecipare ad una catechesi pensata per la coppia e soprattutto per la famiglia al completo. Siamo stati felicissimi di scoprire che proprio nella nostra comunità veniva attivato un percorso all-inclusive (tutti compresi). Una vera sorpresa... ritrovarsi in tanti già alla partenza.

L’incontro molto ricco, strutturato nei minimi particolari, sia per noi che per i nostri figli, ci ha lasciato piacevolmente stupiti.

Quante emozioni, ritrovarsi a riflettere prima da soli, poi in coppia, a pregare tutti insieme, vedere i nostri bambini così attenti, sereni, contenti, che cantavano lodando il Signore..., quel mattoncino (lo conserviamo accuratamente sul nostro comodino)… ci hanno fatto commuovere. Che bella giornata!

Le proposte di riflessione sono riuscite a farci staccare la spina dello stress quotidiano e farci un bellissimo regalo, vivere la festa tutti insieme.

Stavamo così bene che non volevamo andarcene. Tornati a casa, nonostante la partita e l’ora tarda, abbiamo voluto ancora ringraziare con una e-mail per la meravigliosa esperienza, vivificante e preziosissima per la nostra famiglia e per la nostra comunità".

L’unione fa la forza, l’unione rende sopportabili anche i pesi che appaiono più ardui da portare. Questo il tema del prossimo incontro, tratto dalle catechesi ufficiali di Milano 2012: La famiglia vive la prova.

"La forza della famiglia - mi scriveva pochi giorni fa una coppia di Collevalenza - si vede proprio nei momenti più difficili. Ogni difficoltà deve diventare un’occasione per crescere più forti.

Grazie alla bellissima iniziativa cominciamo ad essere un bel numero di famiglie in cammino, tutte insieme potremmo essere ancora più forti. La Pasqua è vicina!".


1 www.family2012.com

2 Per il programma: www.parrocchiacollevalenza.it

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ultimo aggiornamento 08 marzo, 2012