DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P. Ireneo Martín fam

Febbraio 2011

 

Voce del Santuario

 

Sono P. Ireneo Martín fam, il nuovo rettore del Santuario e vorrei iniziare la VOCE del Santuario con questa mia lettera scritta in occasione del compleanno della nostra Madre. Sia il mio sincero omaggio alla sua straordinaria vita nella ricorrenza della sua nascita al Cielo. Chiedo di cuore al Signore che sia proprio lei, la Madre, a guidare la mia povera persona in questo ruolo così importante ma anche così difficile.

Lettera di un figlio dell’Amore Misericordioso a Madre Speranza

Carissima Madre: ti scrivo come figlio tuo queste poche righe in occasione del tuo compleanno. Auguri per i 118 anni trascorsi tra terra e cielo! Sembra che per te, gli anni non passino mai. Sei così presente nel nostro cuore di figli e di figlie tanto che ti vediamo ancora in mezzo a noi. La tua figura di portinaia, fedele al suo Santuario, è viva ai nostri occhi: è come se tu passeggiassi ancora in questo tempio santo, con quello sguardo profondo e amorevole di una madre sempre attenta ai suoi figli.

Innanzitutto ti ringrazio perché non solo ho ricevuto dal Signore questa bellissima vocazione di apostolo del suo Amore Misericordioso verso tutti gli uomini.

Come potrei dimenticare i tuoi due grandi amori: i poveri e i sacerdoti? Soprattutto da te ho imparato, fin da piccolo, ad amarli, ad accoglierli come veri amici. Come d’altronde dice il Buon Gesù: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i suoi amici". Che passione la tua! Che amore materno il tuo… verso il tuo amato clero! Per loro, per noi ti sei offerta qual vittima sacrificale e hai detto: "Insieme a Te, o buon Gesù , pago io".

Certo Madre, hai pagato e continui a pagare ancora tu. L’hai imparato alla scuola del Crocifisso; infatti dicevi: "Basta uno sguardo alla tua Croce per capire quale è il linguaggio, è il linguaggio dell’Amore".

Ti sei offerta al Signore, sin da quel lontano 15 ottobre 1914, festa di Santa Teresa, quando lasciata la terra riarsa dal sole del piccolo paese murziano del Siscar, pronunciaste quelle mirabili parole: "Mamma, vado a farmi santa". Non furono parole vuote, ma tutto un programma di vita.

Grazie Madre, perché ci hai indicato il cammino: duc in altum, "costi quel che costi", "Devo far sì che tutti gli uomini ti conoscano non come un giudice severo, ma come un Padre buono e una tenera madre", "Più con i fatti che con le parole".

Cara madre, ti ho conosciuta quando ero ancora seminarista: ti ricordo nel quotidiano, in cucina, col grembiule… come una mamma. Di te, mi sono rimaste impresse queste immagini: la "scopa", che non si lamenta, non protesta e, silenziosa, lascia che la usino sia per una cosa che per l’altra. "L’asina di Balaan"… mansueta nell’obbedire. "Il flauto", che attrae con la sua dolce melodia del sacrificio gli uccelli. Il fazzoletto, di cui ti parlava il Signore: "Voglio che il povero trovi in te un "paño de lágrimas", un fazzoletto che asciuga le lacrime.

Cara Madre, ricordo la tua tenace ostinazione nel volere che fossimo così come il Signore ci ha voluto, nel suo piano divino, nel cuore della Chiesa, due Congregazioni, due alberi giganteschi, una sola cosa nell’ unità dello Spirito "una misma Familia" "un cuor solo e un’anima sola" sempre uniti come una "pigna", figli della stessa Madre, il nostro motto "Todo por amor" la nostra missione la carità senza limiti.

Penso, cara Madre, che starai godendo in cielo nel vedere come il Signore ha chiamato a lavorare nella vigna del mondo, anche i tuoi figli laici dell’Amore Misericordioso, con una sigla un pò particolare ALAM, ma niente di male, sai, perché sono chiamati da Dio a contribuire a modo di fermento alla santificazione del mondo, nelle realtà temporali, per farlo conoscere come Padre, secondo il tuo stile, un’unica famiglia alla scuola del piccolo focolare di Nazzaret.

Come vedi, la tua è stata una maternità feconda e i laici sono ormai una famiglia numerosa. Oggi puoi percepire come questa gioia del Padre Misericordioso culmina nella festa della Famiglia riunita, dove nessun figlio deve restare fuori…

Madre, non voglio stancarti più, ma lascia che ti chieda ancora una cosa… solamente una: tu ora, sei insieme alla tua e nostra madre, Maria Mediatrice, dille che chieda al Buon Gesù di prendersi cura della nostra famiglia, ne ha tanto bisogno. Rinforzi le radici di questi due alberi giganteschi, perché siano solide e penetrino nella terra. Dia loro il nutrimento necessario perché insieme ai laici producano frutti buoni e abbondanti.

Ti abbraccio con affetto, Madre. Buon compleanno!

2 febbraio - Il Bambino che illumina gli occhi degli anziani

Quella di oggi, 2 febbraio, è una celebrazione che incentra tutta la nostra attenzione sull’umile gesto della presentazione di Gesù Bambino al Tempio e della purificazione della Vergine Maria. Viene tradizionalmente chiamata "festa della Candelora" perché in questo giorno, si benedicono le candele, simbolo di Cristo, "luce per illuminare le genti". La luce che viene consegnata nelle nostre mani ci unisce a Simeone ed Anna che accolgono il Bambino.

In essi sono rappresentati certamente tutto Israele e l’umanità intera, che attende la "redenzione", ma possiamo vedervi anche le persone più avanti negli anni, gli anziani. Ebbene, Simeone ed Anna sono l’esempio di bella anzianità. Simeone ed Anna sembrano uscire da questo affollato coro di gente triste e angosciata e dire a tutti: è bello essere anziani! Sì, la vecchiaia si può vivere con pienezza e con gioia. Certo, a condizione che si possa essere accompagnati, che si possa accogliere tra le proprie braccia un po’ d’amore, un po’ di compagnia, un po’ d’affetto.

Oggi, vediamo venirci incontro Simeone ed Anna, sono essi che ci annunciano il Vangelo. Il Bambino, il piccolo libro dei Vangeli, posto nelle mani e nel cuore degli anziani opera ancora oggi miracoli incredibili. La fragilità della vita, anche quella che giunge con il passare degli anni, non è una condanna quando si incontra con l’amore e la forza di Dio. Il Vangelo sa trarre energie nuove anche da chi il mondo sembra mettere da parte. L’età anziana può essere motivo di una nuova chiamata: basti pensare al tempo che si ha per pregare per la Chiesa, per i sacerdoti, per la propria comunità, per il mondo intero, per invocare la pace o anche per visitare chi ha bisogno, e comunque per testimoniare la speranza nel Signore. Nessuno è escluso dalla gioia del Vangelo. ‘E il miracolo che Gesù compie in chi lo accoglie tra le sue braccia.

Alle ore 6,30 il Padre Generale, p. Aurelio Perez presiede l’Eucaristia concelebrata da vari sacerdoti e partecipata dai nostri religiosi e dalle nostre religiose insieme con tanti altri fedeli. All’offertorio, le Ancelle dell’Amore Misericordioso presenti a Collevalenza hanno rinnovato la loro consacrazione religiosa.

Oltre alla spiegazione della parola di Dio proposta dalla liturgia della Festa, P. Aurelio non ha esitato di parlare ai presenti del Messaggio della Commissione Episcopale per il Clero e la vita Consacrata nella 16ª Giornata Mondiale: "Educarsi alla vita santa di Gesù". Ha presentato i seguenti punti del messaggio: Il primato di Dio. La fraternità. Lo zelo divino. Stile di vita. Ma ha illustrato in forma magistrale, come è caratteristico in lui, lo zelo divino.

P. Aurelio ha concluso la breve riflessione usando le stesse parole della Commissione: "Cari consacrati, care consacrate, vi accompagni e vi protegga la Vergine Maria, perfetta discepola e dolce maestra. Vi benedicano dall’alto i santi fondatori, i cui carismi illuminano il vostro cammino, tracciando per voi la strada della vita buona del Vangelo".

I giorni della Madre

Abbiamo celebrato il 29º anniversario della partenza per il cielo di nostra Madre. L’abituale numerosa affluenza dei pellegrini è stata penalizzata dall’inclemenza del tempo, con una nevicata "storica" così forte come non si vedeva dai giorni della morte della Madre. I più anziani del luogo dicono che è stata come quella del 1956. Abbiamo dovuto rimandare alcuni appuntamenti previsti dal programma delle celebrazioni. Sono stati giorni vissuti nell’intimità e nel silenzio della Famiglia perché era quasi impossibile raggiungere il paese di Collevalenza.

4 Febbraio - "Lo Spirito del Signore è su di me ….." Lc 4,18

Il primo atto celebrativo è iniziato con un tema molto suggestivo per il nostro carisma e la nostra missione : "Lo Spirito del Signore è su di me ..." Lc4,18.

Alle ore 10,30 nella sala dei Convegni, Mons. Nazzareno Marconi, Rettore del Seminario regionale di Assisi, ad un’assemblea abbastanza numerosa, nonostante i disagi creati a causa della neve, ha esposto una relazione col tema: "… Mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri …" Is 61,2. Il relatore prende come brano biblico di base Lc. 4,14-21, dove il testo di Isaia citato nello stesso brano evangelico mostra come Gesù ha compreso la sua vocazione e la sua missione alla luce della Parola di Dio.

Mons. Marconi evidenzia l’importanza della rilettura delle parole del brano di Isaia in modo da capire meglio come prima, nel 500 aC si sono compiute nel profeta e poi nella pienezza dei tempi in modo definitivo in Gesù. In tutto questo, pertanto, Gesù viene riconosciuto quale "servo del Signore".

Il nostro sacerdote e profeta si è sentito mandato al popolo con un incarico importante, quindi, ha sentito su di sé lo Spirito del Signore che ha trasformato il suo spirito e lo ha incaricato e fortificato a trasformare lo spirito della gente di Gerusalemme.

I mandati (incarichi) ricevuti dallo Spirito sono: "portare il lieto annunzio ai poveri", "fasciare le piaghe dei cuori spezzati", "proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri",  "promulgare l’anno di misericordia del Signore", "consolare tutti gli afflitti", "allietare gli afflitti di Sion", "dare loro una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell’abito di lutto, canto i lodi invece di un cuore (alla lettera: un spirito) mesto"

In questi sette mandati si racchiude, quindi, la vera vocazione e la missione per le quali Gesù, il Servo del Signore è stato mandato nel mondo. ‘E l’inizio di un tempo di particolare misericordia da parte di Dio.

Tale vocazione e tale missione non sono allora altro che la vera identità di Gesù figlio di Dio: la trasparenza dell’Amore Misericordioso del Padre. Questo è stato Gesù per l’intera umanità.

Infatti Gesù, sacerdote e profeta, consacrato dallo Spirito, secondo Mons. Marconi, è venuto nel mondo con la missione di annunciare il tempo del trionfo dell’amore misericordioso, che si compie nella sconfitta del male e nel realizzarsi delle nozze eterne tra Dio e l’umanità.

4 Febbraio - Professione perpetua di quattro sacerdoti diocesani.

Alle ore 17,30, quattro sacerdoti diocesani: D. Ruggero Ramella, D. Giuseppe Alessi, D. Ignazio Carrubba e D. Giuseppe Bazouzou hanno fatto la loro professione perpetua nella Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso. La celebrazione è stata presieduta dal Superiore Generale, P. Aurelio Pérez arricchita dalle bellissime e commoventi parole rivolte ai presenti durante l’omelia. Auguri vivissimi a questi nostri Confratelli promettendo loro un costante ricordo nella preghiera.

Prima, alle ore 13,00 abbiamo assistito a un agape fraterno al quale hanno partecipato i familiari dei quattro sacerdoti, le Ancelle dell’Amore Misericordioso i FAM ed altri sacerdoti. Se il disaggio della neve ha impedito l’afflusso di tante altre persone non ha però diminuito il clima di famiglia tra i presenti.

Alcune assenze significative a causa della neve: Mons. Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, Il Vescovo di Aleppo-Siria, D. Angelo Spilla e la sorella di D. Giuseppe Bazouzou, bloccati a Roma e molti altri parenti ancora dei sacerdoti diocesani. Il giorno 5 febbraio sono stati disdetti alcuni atti a causa ancora dell’ondata di neve e gelo; la presentazione del libro di Aldo Maria Valli: "Gesù mi ha detto" sulla vita della Madre Speranza; così come altre assenze importanti: Mons. Marcello Bartolucci, Segretario della Congregazione per le Cause dei Santi e Mons. Giovanni Marra, Amministratore Apostolico di Orvieto-Todi.

7 Febbraio - Veglia di preghiera

Alle ore 21, nella Cripta del Santuario, viene celebrata un Veglia di Preghiera: "Il balsamo soavissimo dell’amore". Hanno partecipato un bel numero di persone tra cui membri dell’Associazione Laici dell’Amore Misericordioso (ALAM) e altri pellegrini. È suor Erika Bellucci EAM a portare la battuta.

Viene messo in risalto il tema biblico del "Profumo". Madre Speranza Montecchiani, l’attuale Superiora generale delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, rivolge all’assemblea riunita per la Veglia parole commoventi e molto precise che approvano il profumo di santità di Madre Speranza. La Veglia è arricchita dalla proclamazione della parola di Dio, da alcuni scritti di Madre Speranza e l’animazione dei canti.

Un pensiero per aiutare alla riflessione personale viene offerto dal Padre Generale P. Aurelio Pérez che ha presieduto la celebrazione e ha concluso con queste parole: "La nostra Madre dal cielo ci insegni a diffondere intorno a noi "il buon profumo di Cristo" che Lei ci ha trasmesso con tutta la sua vita, a lasciare cioè una traccia di bene e una luce di santità per chi entra in contatto con noi, cominciando da chi ci è accanto in famiglia, in comunità, nel lavoro".

A conclusione della veglia il segno dell’unzione con l’olio profumato: un bel gesto, che ci ha ricordato l’unzione ricevuta nel battesimo e nella cresima come segno di consacrazione alla vita cristiana. La veglia termina con un momento di preghiera molto emotivo intorno alla tomba di Madre Speranza e con il canto finale che fa risvegliare in noi tanti bei ricordi dei nostri giorni trascorsi in Famiglia accanto a lei: "Chi non sa cosa sia una Madre, deve venirla qui a trovar…"

8 febbraio

Alle ore 8 in cripta, la tradizionale Celebrazione Eucaristica presieduta da S. E. Monsignor Domenico Cancian, Vescovo di Città di Castello. Nella sua omelia Il Vescovo Cancian ha sottolineato il momento importante per tutta la Famiglia dell’Amore Misericordioso e ha portato di nuovo la nostra attenzione, molto appropriata al tema della santità della M. Speranza quale soave odore di Cristo.

Alle 10, nella sala dei Convegni della Casa del Pellegrino di nuovo Sua Eccellenza Mons. Domenico Cancian ha parlato sul tema: "Cristo rivelazione dell’amore e della misericordia del Padre, nel mondo"

Alle 17,30 in basilica ha avuto luogo la Celebrazione eucaristica presieduta da Padre Aurelio Perez. Così si sono concluse i festeggiamenti delle stupende giornate dedicate alla Madre, quelli che il meteo ci ha permesso fare.

L’Unitalsi vola… su due ruote

Anche l’Unitalsi Sottosezione di Todi a causa della neve ha dovuto posticipare e quindi festeggiare la ricorrenza della Madonna di Lourdes dell’11 febbraio alla domenica successiva, quella del 19.

Alla presenza di malati e personale di servizio volontario, con Gianluca sempre in testa, insieme alla comunità parrocchiale di Collevalenza, nella Celebrazione Eucaristica delle 11,30 in Cripta, P. Alessandro Bocchini, nuovo parroco di Collevalenza ha evidenziato molto bene l’importanza e l’utilità del servizio svolto dall’Unitalsi e, nel caso particolare, l’Unitalsi di Todi. Durante la celebrazione l’Associazione Amici della cantina Franco Todini ha avuto un bel gesto verso l’Unitalsi di Todi facendo dono di due carrozzine per disabili.

L’insediamento della sede Unitalsi di Todi a Collevalenza avvenuta il 22 ottobre scorso ha di sicuro aiutato molte persone e quindi anche molti malati a conoscere il Santuario e ad avere una grande attrazione verso l’acqua dell’Amore Misericordioso. Il nostro sincero augurio è che la Madonna di Lourdes con la sua potente intercessione possa ricompensare tutti i volontari che con il loro servizio gratuito e generoso allietano ed incoraggiano le persone più deboli.

Il cammino quaresimale

Il 22 febbraio con l’imposizione delle ceneri abbiamo iniziato il nostro percorso quaresimale verso la Pasqua:

"Carissimi, cenere in testa e acqua sui piedi. Una strada, apparentemente, poco meno di due metri. Ma, in verità, molto più lunga e faticosa. Perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri. A percorrerla non bastano i quaranta giorni, ci occorre tutta una vita, di cui il tempo quaresimale vuol essere la riduzione in scala…" (D. Tonino Bello)

In questa linea Il Santo Padre Benedetto XVI, nel suo Messaggio per la Quaresima 2012, ci porta al cuore stesso della nostra vita, in attesa di partecipare alla gioia della Pasqua. Egli cita la Lettera agli Ebrei in cui si dice: "Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone" (Eb 10,24).

A questo proposito vorrei semplicemente riportare quanto i nostri Superiori generali ci segnalano nelle rispettive Circolari quaresimali per focalizzare il nostro itinerario.

M. Speranza Montecchiani: "La Madre, guidandoci a vivere intensamente questo tempo di Quaresima, ci esorta con forza ad andare all’essenziale della nostra vita, la carità come presenza in noi dell’amore di Dio: -Amate figlie, lo scopo per cui mi rivolgo a voi oggi è solo quello di ricordarvi che entriamo nel santo tempo di quaresima, durante il quale dobbiamo raddoppiare lo spirito di mortificazione e di sacrificio. (…). E’ tempo di dar prova che siamo vere Ancelle dell’Amore Misericordioso facendo risplendere in noi l’abnegazione, la mortificazione e la carità, tenendo sempre presente, figlie mie, che la virtù che Gesù più ama e desidera che risplenda in noi è la carità. Dobbiamo, perciò, impegnarci con tutte le forze nell’esercizio di essa. Coloro che amano sul serio Gesù sono pervase dai suoi sentimenti, uniscono sempre l’amore di Dio a quello del prossimo e che questi due amori sono capaci di portarle fino all’eroismo- (Circ. 23)."

P. Aurelio Pérez: "L’unione sincera con il buon Gesù in questa Quaresima, la meditazione assidua della sua Passione, la mortificazione di tutto ciò che ci chiude nel nostro egoismo, la vera carità che copre una moltitudine di peccati, sono le armi che la Chiesa sempre ci propone in questo tempo di grazia. Prestiamo davvero attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone (Eb 10, 24). Penso che solo allora il Signore benedirà le opere delle nostre mani e ci concederà buone vocazioni".

Pellegrinaggi

Bari - Bergamo –Bolzano - Castellucchio (MN) - Città di Castello – Civitavecchia – Cosenza – Isola della Scala (VR) – Latina – Lecce – Palermo – Gruppo dall’Argentina - Ravenna – Roma - Rivalta sul Mincio (MN) - Roma – Unitalsi sottosezione di Todi – Verona.

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ultimo aggiornamento 08 marzo, 2012