P A S T O R A L E

g  i  o  v  a  n  i  l  e

p a s t o r a l e  g i o v a n i l e

     Sr. Erika di Gesù, eam

Il fine della vita

Storia di J., ultimo mistero*

 

*continua dai numeri precedenti

 

Tutto per Amore

 

Caro J., caro ragazzo!

è passato quasi un anno e ne hai fatta di strada. Ti ho visto crescere, piangere, fermarti, ricominciare.

Mi hai detto che hai deciso di cercare il senso della tua vita.

Non lo trovi nei tuoi genitori, negli amici e a volte nemmeno dentro di te.

Non lo trovi nella scuola, nello sport, nel gioco… nelle notti passate in discoteca.

Quando torni a casa, ancora addormentato vai su fb e ripassi i volti incontrati la notte precedente.

C’era il divo del momento, ma tu non hai fatto la fila per farci la foto. Ti è sembrata una cosa da ragazzini o da femminucce!

Spesso sei assorto, non parli… Comprendo che avviene in te qualcosa di grande: che darei per i tuoi pensieri! Qualcun altro ti parla. Ne ha tutti i diritti. E tu in silenzio provi ad ascoltare.

Ascoltare il silenzio. Primo passo per sapere chi sei, che cosa fare, dove andare…

Il silenzio è assordante, se non ci fai l’abitudine.

Ci fai l’abitudine senza le cuffiette del tuo iPod, a occhi chiusi.

Sabato, in discoteca non ci vai. Ricordi il campo scuola? La notte è fatta per dormire.

Mi hai detto che hai deciso di parlare con la tua migliore amica: come viverla, questa amicizia? Non hai molti modelli.

C’è chi brucia le tappe e non si fida più di nessuno, prima o poi.

C’è chi continua a fidarsi e fa la figura dell’ingenuo. Il mondo è dei furbi.

La tua storia si intreccia con quella di altri compagni di strada.

Il senso della vita è avere un’amicizia bella.

Non una bella amicizia, secondo i canoni del mondo.

Bella perché conviene, perché ci capiamo al volo, perché così non mi sento solo.

Ma un’amicizia bella. Gratuita, che accoglie in casa, senza soffocare, che riserva un angolo alla solitudine.

Ho scritto amicizia. Non amore.

Quando ti dico che è troppo presto per amare sul serio, mi guardi storto: ti senti arrivato.

Non sei arrivato, mio caro, come non sono arrivata io.

L’amore ha bisogno di tempo, di pazienza. L’amore chiede, sì, ma sopporta i ritardi.

Sei giovane e quando non ti ascolto, ti arrabbi. Pretendi una risposta.

Ci provo, ad ascoltarti. Non sempre riesco ad ascoltarti davvero.

Ci provo a rispondere. Non sempre so risponderti.

Se rimando la risposta, arrivo tardi. Se arrivo tardi, perdo la tua fiducia.

Arrivo tardi perché tu, nel frattempo, non ricordi la domanda.

Pensi ad altro. Vivi in balía di altre emozioni.

L’amore ha bisogno di disciplina. Di appuntamenti.

Prendere un appuntamento vuol dire venirsi incontro.

Vuol dire conservare gelosamente tutte le domande che ti trapassano il cuore e dirle a qualcuno che ti voglia bene veramente.

Quanti appuntamenti mancati nella mia vita! Quante volte ho detto di no all’amore, al tempo che mi veniva offerto!

Quante volte ho mancato un appuntamento importante.

Se fossi andata, la mia vita sarebbe diversa ora?

Sì, certamente. Ricordo tutti i miei appuntamenti traditi, come piaghe aperte che fanno ancora male.

Eppure, il senso ultimo della mia vita rimane lo stesso.

C’è un Amore che resta anche quando manchiamo i suoi appuntamenti.

Un Amore che ti sorprende con le sue risposte semplici, perché è dentro ad ogni tua domanda, anche quella che non osi fare mai, neppure a te stesso.

Mi hai detto che da piccolo volevi diventare prete.

E che quando il Signore ti chiamerà, riponderai "Eccomi".

Per il momento sei confuso: l’amica di cui mi parlavi ti piace molto.

Oggi un Figlio dell’Amore Misericordioso, santo sacerdote, mi ha suggerito che quando siamo illuminati dal sole, non ha senso accendere una lampadina.

Per carità, la ragazza non è un lampadina! Concordo con te: una ragazza ti rende migliore.

Con una donna accanto, si vive diversamente. Tanti angoli vengono smussati.

Tanti vuoti colmati.

Eppure il fine della vita è cercare la tua vocazione.

Cercare la tua vocazione vuol dire trovare quel modo speciale di amare che Dio ha sognato per te fin dall’eternità.

Vuol dire fissare ogni giorno, appena pianti i piedi a terra, un appuntamento speciale solo con Dio perché Lui ti parli, nel silenzio della tua cameretta.

Chi cerca trova, ma chi trova rischia di perdere tutto, se non veglia sul campo del tesoro anche di notte.

Di notte si aggira un ladro astuto. Non lasciarti turbare dalle sue insidie: stai attento! Farà di tutto per toglierti pace e gioia. Resisti ai suoi assalti brandendo le armi della luce.

E a qualsiasi età sia giunta o giungerà a te la voce di Dio che ti comanda: "Tu, seguimi!", non restare seduto, non andare via triste, ma come il nostro buon padre Abramo, alzati e va’!

Vai, vai, vai! Sempre avanti. Chi si ferma è perduto!

Cammina con gioia. A Gesù non piacciono le cose fatte per forza.

Anche a me preme la tua felicità, mio caro amico.

Hai sempre cercato di guardare il sole.

Anche Mosè voleva vedere Dio.

Lo ha visto di spalle.

Ci è concesso di vedere la nostra vocazione di spalle soltanto.

Una volta intravista, sarebbe sciocco lamentarsi: non sono sicuro, forse non era Dio, mi poteva parlare più chiaramente… Sì, mi parla nella Bibbia, ma capirlo è difficile… Che c’entra la Bibbia con la mia vita… La Chiesa non è sempre coerente… Io non voglio essere un prete mediocre, non sono migliore degli altri, ecc. ecc.

Puoi continuare a guardare il sole, ma fissarlo non è possibile, a mezzogiorno.

Puoi farlo all’alba e al tramonto della vita, quando la vita giunge alla sua fine.

Siamo in cammino verso la fine della vita.

E alla fine, il suo fine sarà chiaro, perché finalmente raggiunto.

La fine coincide con l’inizio di una cosa nuova.

Per questo ha senso anche morire.

Ma intanto puoi camminare cantando, amico mio, e portare la tua chitarra e i tuoi passi sulle strade che Dio illumina per te.

A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio…

Nel buio della notte, il sole risplende ancora.

Risplenderà sempre e aprirà la nostra bocca nel canto che non ha fine.

Il fine della mia vita è morire e vivere … cantando!

Con affetto,

sr. Erika di Gesù

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ultimo aggiornamento 17 dicembre, 2012