DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P. Ireneo Martín fam

Novembre 2012

 

Voce del Santuario

 

Avvento e Natale: uno sguardo di fede

Un modo di "guardare" può indicarci una prospettiva, un criterio per interpretare i fatti e ci permette quindi di prendere una nuova posizione in questo mondo. Potrebbe risultare facile, di questi tempi, arrendersi ad una visione pessimistica così diffusa e notare, immediatamente, tutto ciò che non ci sarà permesso durante le prossime feste natalizie.

La precarietà o la mancanza di un lavoro, l’instabilità economico-politica del sud d’Europa e il futuro poco incoraggiante rischiano di togliere profondità e prospettiva al nostro vivere, schiacciandoci su un presente buio o rischiarato solo da soddisfazioni effimere.

Benedetto XVI, indicendo l’Anno della fede, ci ha indicato una porta ricordandoci che varcare quella soglia è sempre possibile, al fine di assumere uno sguardo di fede che aiuti a cogliere quei semi di speranza spesso invisibili ad occhio umano.

Ecco a noi consegnata, dunque, una chiave per questo tempo prezioso dell’Avvento, in cui recuperare uno stile di coraggio misto a stupore, come solo gli occhi della fede possono donarci. Proveremo a guardare la Storia attraverso gli occhi della giovane Maria di Nazareth e il suo incontro con la cugina Elisabetta che è il possibile di Dio dentro l’impossibile del limite umano.

Due donne "visitate" da Dio che si scambiano la "visita", l’una segno per l’altra dell’amore fedele dell’Onnipotente, in un gioco di sguardi capace di riconoscere nella concretezza dei fatti la Sua azione di Grazia, Gesù, il Salvatore del mondo.

Il brano evangelico lucano (Lc. 1,39-56) presenta l’incontro di più generazioni unite dalla stessa fede. In tutte le stagioni della vita è possibile vivere la fede e viverla con gioia. La fede che siamo chiamati a riscoprire e la speranza a cui vogliamo reciprocamente educarci non ostacolano la nostra felicità, ma la conducono alla pienezza.

Questo è il filo conduttore capace di far risaltare il cammino liturgico dell’Avvento e del Natale, in comunione con la proposta fatta da Benedetto XVI alla Chiesa universale di un Anno della Fede.

Maria, che ha appena ricevuto il saluto dell’angelo e l’annuncio della nascita del Salvatore e ha manifestato la sua piena disponibilità alla volontà divina, corre subito dalla cugina Elisabetta. Maria, che ha già creduto, continua a vivere nella fede e della fede: per questo non ha paura di mettersi in viaggio.

La fede permette dunque di partire con fiducia, di scorgere i segni della presenza di Dio, di andarli a cercare. La fede ci scuote dall’immobilismo, dalla paura, dalla chiusura in confini rassicuranti, ma ristretti e limitati.

Anche noi siamo chiamati, come Maria, come i pastori, come i Magi a "metterci in viaggio", a farci sempre più missionari, trovando nella fede il coraggio di partire per obbedire alla chiamata del Padre, verso l’incontro con Cristo.

Questo tempo di grazia che ci prepara al Natale aiuti le nostre famiglie, le comunità del nostro Santuario a sprigionare la forza di una fede viva e autenticamente vissuta in questo nostro mondo, visitato da un piccolo e semplice Bambino, che è una porta sempre aperta.

«Siate felici nel tempo e nell’eternità»...entrando per la porta di Betlemme...

"Imparate da me che sono mite e umile di cuore"(Mt. 11,30) "Dovete conoscere quello che credete; dovete conoscere la vostra fede…Avete bisogno dell’aiuto divino se la vostra fede non vuole inaridirsi come goccia di rugiada al sole…" (Benedetto XVI)

Come rettore del Santuario vi invito quindi in questo avvento ad accogliere i segni di Dio che ci viene a visitare come ci suggerisce il messaggio del nostro Superiore Generale P. Aurelio Pérez nella sua lettera circolare: "Il mistero dell’Incarnazione non finisce mai di colmarci di stupore e di gioia, contemplando la tenerezza di un Dio che si è vestito di umiltà. "Solo un io vulnerabile può amare il suo prossimo": questa affermazione di E. Levinas penso che ci aiuta a capire meglio il perché Dio ha voluto diventare un piccolo bambino, indifeso come tutti i bambini, assumendo dalla Vergine Maria il nostro "io vulnerabile". Noi che conosciamo le nostre ferite e miserie, vogliamo lasciarci sedurre da questa "debolezza di Dio più forte degli uomini" e chiedere al Bambino di Betlemme la grazia di accogliere ogni ferita, ogni piccolezza, ogni sconforto che la vita ci presenta, imparando a "farci prossimo" (Lc 10). Solo così accogliamo Lui". A tutti e a quanti hanno visitato o visiteranno il nostro Santuario il mio augurio di un Santo Natale.

Esercizi Spirituali per sacerdoti

Dal 5 al 9 novembre S. Em. il Cardinale Salvatore De Giorgi, Titolare in Santa Maria in Ara Coeli, ha guidato l’ultimo corso di esercizi proposto dal Santuario ai presbiteri diocesani.

Il corso autunnale di esercizi spirituali, organizzato presso il Santuario, ha visto quest’anno la partecipazione di una sessantina di presbiteri. Tra i partecipanti a Collevalenza vi era anche il Cardinal Sgreccia, spesso presente in tali circostanze e Mons. Mario Ceccobelli, vescovo di Gubbio. Le meditazioni, che hanno avuto per spunto "I tuoi sacerdoti si vestano di giustizia" (Salmo 132,9), sono state proposte e guidate con sapienza pastorale dal Cardinale De Giorgi. L’ascolto della Parola di Dio e la riflessione, in un clima di raccoglimento e di fraternità, hanno dato la possibilità ai partecipanti di confrontarsi e far emergere le diverse esigenze spirituali e pastorali. Interessante l’aggiornamento proposto dal Cardinal Sgreccia sui temi della Bioetica e della pastorale familiare nell’ultima meditazione. Luca Di Donato ha animato con maestria musicale le celebrazioni più importanti di questi giorni facendo maggiormente gustare la bellezza della Liturgia.

Convegno annuale dei SDFAM

Dal 12 al 16 novembre ha avuto luogo l’incontro formativo con i nostri sacerdoti diocesani Figli dell’Amore Misericordioso. Si sono succedute relazioni e testimonianze molto interessanti sul tema: "Dalla fraternità sacerdotale all’annuncio di misericordia ai sacerdoti"(cf Statuto SDFAM, art. 9) I relatori sono stati i nostri confratelli: D. Alessandro Giambra, D. Enzo Algeri, D. Antonino Pennisi e D. Beniamino Nuzzo. Ci hanno aiutato a riflettere sulla parabola del buon samaritano, applicandola alla nostra missione sacerdotale e sottolineando l’urgenza di farci prossimo dei nostri fratelli presbiteri, aiutando a curarne le piaghe.

Tutti noi possiamo trovarci, secondo i casi, nei panni del malcapitato, del sacerdote, del levita, del samaritano, e Dio non voglia, nei briganti che feriscono. La parabola ci ha molto interpellati e a me ha fatto venire in mente le parole della nostra Madre a riguardo della nostra missione sacerdotale: "con i caduti si comportino come padri affettuosi".

Abbiamo avuto la gioia di avere con noi quei giorni D. Giuseppe Bazouzou dalla Siria. A nome dei Superiori generali e della Famiglia dell’Amore Misericordioso ringrazio di cuore per la vostra generosa solidarietà che avete messo in atto, attraverso di lui, in favore dei nostri fratelli siriani. Solo Dio potrà fermare questa terribile guerra fratricida.

Il 15 novembre, nella Cripta, D. Carlo Antonio Pérez Rojas ha fatto la sua Professione perpetua nelle mani del Superiore generale, P. Aurelio Perez. Nel corso della celebrazione hanno rinnovato i voti come sacerdoti diocesani, D. Paolo Enzo Zecca e don Gino Manciano. È stata anche questa una grazia del Signore condivisa da tutti noi e da parenti ed amici del nostri confratelli.

Come rettore del Santuario e a nome della comunità dei Padri vorrei ringraziare vivamente D. Carlos. Ha trascorso con noi tre mesi in un’esperienza molto bella qui al Santuario collaborando in tutte le attività, celebrazioni e altro. Sempre pronto a fare quello che gli si chiedeva.

Ha dedicato tante ore in confessionale, perdonando nel nome del Signore, trasmettendo gioia, pace e tanta serenità spirituale ai suoi penitenti. Quando qualche volta gli ho domandato, dopo una giornata di molto lavoro nel ministero della penitenza così: come stai Carlos? Egli, con un sorriso da orecchio a orecchio, mi ha risposto: Padre, sono tanto felice! Che bella esperienza questa del Santuario! E io dico il Signore è contento di lui e noi immensamente grati e tristi perché il 3 dicembre ripartirà per la sua Colombia, dove come Figlio dell’Amore Misericordioso, sacerdote diocesano, continuerà cantando le misericordie del Signore. D. Carlos "hasta la vista", certamente non ti dimenticheremo mai. Un grazie infinito.

Convegno CISM

Dal 26 al 30 novembre ha avuto luogo il convegno nazionale Area di animazione della vita consacrata per i Formatori religiosi, promosso dal CISM, sul tema "Amare sempre o amore per sempre?" Profezia della fedeltà creativa nel tempo delle relazioni liquide (Le grandi acque non possono spegnere l’amore (Cantico 8,7). Obbiettivi del convegno: il convegno, attraverso i suoi molteplici relatori, ha cercato di aiutare a riscoprire tutto questo. Oggi non è una novità, vige una grande liquidità dei legami relazionali a tutti i livelli, cominciando dal tipo di relazioni, che si vivono in famiglia.

Tutto risulta precario e discusso. Una situazione che si ripercuote anche nella vita dei consacrati, con una sorta di ripetitività degli schemi affettivi, che si vivono in famiglia, tanto che questa liquidità arriva poi a paralizzare lo slancio e la passione dell’evangelizzazione. Infatti, la crisi oggi è soprattutto stanchezza, stagnazione nella routine senza vedere segni e offrire garanzie per il futuro.

In tal modo la Vita Consacrata non riesce più a fare sgorgare una sufficiente linfa nuova carismatica. Due sono le piste che intersecano la preoccupazione della tematica: la creatività profetica della Vita Consacrata e la fedeltà nel tempo delle relazioni liquide. In che modo è possibile allora questa fedeltà creativa? La risposta del convegno è: coniugare insieme l’ordo amoris e i nuovi spazi di missione.

Festa di Cristo Re

Il 25 novembre abbiamo celebrato la Solennità di Cristo Re dell’universo, Titolare dell’Amore Misericordioso .

Questa celebrazione esalta il primato di Gesù su tutto l’universo: siamo chiamati ad unire la nostra voce alla lode cosmica che sale verso il trono dell’Agnello immolato.

Anche quest’anno la festa di Cristo Re è coincisa con il ricordo della "Virgo Fidelis", patrona dell’Arma dei Carabinieri, continuando la felice intuizione del Papa Pio XII che nel 1949 ha posto l’Arma sotto la protezione della Madonna invocata con il titolo "Virgo fidelis".

Alla Concelebrazione delle 11,30, presieduta da P. Aurelio Perez, ha partecipato una folta rappresentanza dei CC della Compagnia di Todi, con il loro Comandante, il Capitano Marcello Egidio, i membri dell’Associazione Carabinieri in congedo accompagnati dal loro presidente Nando Fettuccia che con la moglie Luisa ha curato la parte organizzativa della giornata.

Tra le autorità civili erano presenti: il Signor Generale Sergio Siracusa, già Comandante Generale dell’Arma, C. Rossini, sindaco di Todi, M. P. Bruscolotti, sindaco di Massa Martana, M. G. Pintori, sindaco di Fratta Todina, R. Cerquaglia, sindaco di Monte Castello di V., A. Verbena, sindaco di Deruta e A. Todini, sindaco di Marsciano.

P. Aurelio ha ricordato come il titolo della Madonna "Vergine Fedele", patrona dell’Arma, ispiri alla fedeltà, propria di ogni soldato che serve la Patria, sia caratteristica dell’Arma dei carabinieri che ha per motto "nei secoli fedele".

Nel corso dell’omelia ha poi messo in luce il compito di pace e di servizio svolto dall’Arma in favore delle popolazioni recentemente colpite dall’alluvione e ha invocato la protezione di Maria e di Cristo Re Amore Misericordioso nel giorno in cui la Chiesa ne celebra la Solennità.

La liturgia è stata animata dal coro della Basilica, alla Tromba il M° Enrico Di Lorenzo.

Al termine, prima della solenne benedizione, il Presidente dell’Ass. Carabinieri di Todi Nando Fettuccia ha invitato i fedeli a recitare la preghiera del Carabiniere. Le note del "Silenzio" eseguito dalla tromba e l’inno alla Virgo Fidelis, in una straordinaria interpretazione del soprano Maria Pia Giordanelli, hanno commosso i partecipanti alla celebrazione.

Novena all’Immacolata

Dal 29 novembre al 7 dicembre si sta celebrando con molto fervore in Santuario, nell’Anno della Fede la solenne novena a Maria Immacolata: Beata Te che hai creduto!

"Per fede Maria accolse la parola dell’Angelo e credette" (Porta Fidei, 30). Il nostro itinerario spirituale, durante questa novena, trova in Maria il modello di riferimento privilegiato nel documento "Porta fidei" e nell’VIII Capitolo della Lumen Gentium. Ricomprenderemo così l’incarnazione del Verbo e il mistero Pasquale, per riscoprire e vivere in modo rinnovato il senso della nostra fede in Cristo, la bellezza del suo progetto di salvezza e la nostra vocazione.

A questo impegno di rinnovamento spirituale fà da sfondo la consapevolezza che la crisi economica è il risultato di una crisi etica, e questa, a sua volta, scaturisce da una profonda crisi di fede, che porta a stravolgere i fini e orienta a confidar soltanto nelle soluzioni tecniche.

In realtà, lo scenario non cambierà finché i singoli non avranno il coraggio di rivedere le proprie convinzioni personali, attraverso percorsi di conversione, che trovano nella riscoperta della fede il punto di partenza e "la porta" di ingresso ad una situazione che va rigenerata. Per questo vogliamo partire da noi stessi e, sull’esempio di Maria, confidando nella sua intercessione, ci impegniamo a diventare sempre più "sale", "luce" e "lievito" di una cultura autenticamente cristiana capace di riscoprire la sue motivazioni più autentiche e feconde per il bene della società.

Affidiamo a Maria Immacolata, proclamata "beata" perché "ha creduto" (lc 1,45),questo tempo di grazia» Benedetto XVI, Porta fidei, n. 15.

I pellegrinaggi

Il flusso dei pellegrini durante il mese di novembre è aumentato anche nei giorni infrasettimanali. Ogni sabato e ogni domenica siamo stati visitati da centinaia di pellegrini da ogni parte d’Italia e dall’estero. Come il mese di ottobre anche il mese di novembre, nei giorni di sabato il Santuario ha aperto le Piscine tutto il giorno per accogliere i tantissimi pellegrini che desideravano fare l’immersione nell’Acqua dell’Amore Misericordioso. Dato il grande afflusso che c’è ogni sabato si è stabilito di celebrare "La Messa del Pellegrino" alle ore 12 secondo l’intenzione di ogni persona che giunge a questo luogo assetata dell’acqua della misericordia del Signore.

Tra i tanti pellegrinaggi va segnalato che il 3 novembre, ben 550 pellegrini del gruppo "Cinque pani", animati da Don Francesco di Firenze, hanno trascorso l’intera giornata al Santuario, partecipando al mattino alla Liturgia Penitenziale e delle Acque e quindi alla Liturgia Eucaristica. È stata per tutti una giornata di preghiera che il Signore avrà certamente gradito.

I Gruppi:

Acerra(NA), Aprilia, Arezzo, Assisi, Bari, Bologna, Brumo Nevano (NA), Caiazzo (CE), Campobasso, Castellammare, Cerignola, Cesenatico, Chieti , Colleverde- Guidonia Montecelio, Firenze, Francia, Ischia, Isola Scala, Ladispoli, Livorno, Modena, Montecompatri(RM), Napoli, Nettuno, Orta di Atella, Osimo (AN), Ostia(RM), Padova, Palermo, Pompei, Pontedera (PI), Potenza Picena, Prato, Bronzolo (BZ), Ravenna, Reggio Emilia, Roma, Ronco (FO), Roseto degli Abruzzi (TE), Santa Maria (CE), Salerno, Sannicola (Le), Sassoferrato, Somma Campagna (VR), Tivoli, Todi, Trento, Tuscania (VT), Valmontone, Verona, Verona, Vigevano.

Foto di gruppo

Da Aprilia

Da Roma - Associazione Mauriziana

Associazione Speranza

Da Bari

Esercizi Spirituali per Sacerdoti

Da Firenze

Da Vigevano

Voti Perpetui Don Carlo Antonio Pérez Rojas

Da Campobasso

Dal Perù

Da Buttapietra (VR)

Da Colbuccaro

Dal Lago di Fiastra (MC)

Da Forli-Ravenna - Gruppo Preghiera Montepaolo

Convegno CISM

L’Arma dei Carabinieri per la “Virgo Fidelis”

Da Livorno

Novizi Francescani di Assisi

Da Palermo

Da Roma

Da Tivoli Terme

Da Isola della Scala (VR) Dal Lago di Garda

 

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ultimo aggiornamento 17 dicembre, 2012