La lettera

 

Il Cortile dei Gentili

Carissimo,

spazio di credenti e di non credenti, ecco il Cortile dei Gentili.

L’idea di un varco nella cultura contemporanea, un confronto con le questioni impellenti, i valori irrinunciabili, gli scenari e le agonie di oggi.

Laici e credenti in relazione, senza preconcetti, senza astuzie, in situazione di assoluto rispetto e di dialogo, senza presunzione di verità. Amanti di significato, di senso, consapevoli che l’uomo ha bisogno di risposte superiori alle sue stesse domande.

Senza quel muro invalicabile che separava gli Ebrei dai Gentili e che è stato abbattuto da Cristo. E però un muro che è sempre da abbattere. La resistenza delle religioni, delle ideologie, quella frattura di fede e cultura che Paolo VI denunziava come "il dramma della nostra epoca".

Vicinissimo a noi il Concilio, la stagione dei tempi nuovi, la Gaudium et spes, il dialogo definitivo con il mondo: "La Chiesa cammina insieme con l’umanità tutta e sperimenta insieme al mondo la medesima sorte terrena... nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel cuore della Chiesa...".

È il passaggio da talune categorie di chiusura, da meccaniche di condanna, a ricerche di incontro. Dalla paura dell’assedio all’apertura, al confronto con la modernità.

Una Chiesa che sogna di uscire dalle mura e di stare sulla piazza, capace di lasciarsi provocare dalle difficoltà, dalle accuse, dall’oggi in cui si decide il domani della storia. Capace di alzare tende di accoglienza, di ascolto, di rispetto, promuovendo, con tutti, quelle ragioni del pensiero che chiede una risposta alle sue inesauste domande di trascendenza.

Nino Barraco

 
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ultimo aggiornamento 11 giugno, 2013